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LOMBARDIA

Miano, la presidente della Corte Costituzionale positiva al Covid19

Con un comunicato stampa la Corte costituzionale comunica che la   presidente Marta Cartabia è stata sottoposta al test del coronavirus ed è risultata positiva:
Al momento, la presidente gode di buone condizioni generali e si trova in isolamento presso la sua abitazione di Milano, da dove continuerà a seguire i lavori e l’attività della Corte Costituzionale  secondo la programmazione prevista, attraverso i sistemi telematici già predisposti”.

 
Marta Cartabia eletta lo scorso 11 dicembre  è la prima donna nella storia della Corte Costutizionale ad esserne a capo.
Laurea in giurisprudenza, docente di diritto costituzionale all’Univeristà degli Studi di Milano, nata 56 anni fa  a San Giorgio su Legnano e cresciuta in via Lazio a Varese, è stata nominata nel membro della Consuta nel 2011 dall’allora Presidente Napolitano è esperta di integrazione degli ordinamenti statali con quelli europei

 
 
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Caronno Pertusella

Incendio a Caronno Pertusella

Caronno Pertusella (Va), via Adua. Incendio cascinale in corso. Diversi automezzi sul posto

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Gorla Maggiore

Gorla Maggiore, Vigili del Fuoco:incendio a un condominio

31/03/20 ore 22:00 Gorla Maggiore (Va), via Europa incendio tetto. Per cause ancora in fase di accertamento una porzione di copertura di un condominio di tre piani è stata interessata da un incendio. I vigili del fuoco dei distaccamenti di Saronno, Tradate e Busto sono intervenuti con cinque automezzi: tre autopompe, un autobotte e un autoscala. Gli operatori hanno spento le fiamme e messo in sicurezza l’area.

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Fagnano Olona

Fagnano Olona (Va), via G. Mazzini incendio tetto.

31/03/20 ore 21:00 Fagnano Olona (Va), via G. Mazzini incendio tetto. Per cause da accertarsi una porzione di copertura di una casa di corte è stata interessata da un’incendio. I vigili del fuoco dei distaccamenti di Busto e Ispra intervenuti con tre automezzi, hanno spento le fiamme e messo in sicurezza l’area.

 

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Curiosità

No ai pesci d’aprile sul coronavirus

No ai pesci d’aprile sul coronavirus. L’appello del ministero della Salute tedesco che invita a non scherzare su un problema così drammatico e a non diffondere pericolose fake news È arrivato il 1° aprile e dovrebbe essere giunto anche tempo di “pesci d’aprile”. Ma a differenza degli altri anni, oggi viviamo un momento così tragico a causa del “coronavirus” che qualsiasi notizia falsa sul tema, anche solo per scherzo, potrebbe causare pericolosi effetti e diffondersi attraverso i media ed i social determinando ulteriori paure o fallaci aspettative. A questo ha pensato anche il ministero della Sanità tedesca che ha invitato espressamente la cittadinanza a evitare di creare e diffondere “pesci d’aprile” sul tema coronavirus per non far circolare fake news pericolose su un tema così delicato per la salute di tutti. «Storie inventate e scherzi d’aprile sul tema coronavirus possono portare insicurezza ed essere usati per diffondere informazioni false». Ed è addirittura un messaggio postato sull’account Twitter ufficiale del ministero teutonico a farci riflettere. «Per favore non scherzate sul tema coronavirus e aiutateci a evitarne la diffusione». Vi è da dire, per la verità, che già da un po’ il ministro della Salute Jens Spahn è apertamente impegnato nella battaglia contro le fake news sul tema Covid-19 e sulle teorie del complotto che spesso le accompagnano. Un’iniziativa, questa twittata in data di oggi, che non potremmo definire più seria, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che si augura che ne sia colto il senso per ingenerare analogo spirito di responsabilità da parte di tutta la cittadinanza, non solo per il primo aprile, ma anche per tutta la durata dell’emergenza.

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CULTURA

Milano: Via Crucis per la zona Pastorale I Milano

Milano 31 Marzo 2020

Questa sera l’Arcivesovo Mons.Mario Delpini ha Presieduto il rito della Via Crucis per la zona Pastorale I di Milano. Lo stesso rito Celebrato nella Cappella Feriale del Duomo “senza conconrso di popolo” come prevede il DPCM.

Di seguito l’Omelia dell’Arcivescovo Mons.Mario Delpini

Via crucis – Zona I Duomo di Milano – marzo (invece che nella parrocchia s Maria di Lourdes – Mi) In assenza di fedeli per misure di cautela contro la diffusione del virus

La Madre, sulla via della croce

  1. Occhi e cuore di madre. Più semplici, più veri, più poveri, più straziati sono gli occhi e il cuore della Madre che incontra Gesù. Maria, la Madre, accompagna la passione del Figlio, con occhi e cuore di madre, fin sotto la croce, fino al compimento. Chi segue Maria, chi vuole vivere la via crucis nel mondo più intenso, più essenziale, deve accompagnare la madre. Vicino alla madre i discorsi e le teorie, i distinguo e i calcoli si rivelano di cattivo gusto, inappropriati. Certo la vita, l’organizzazione della comunità hanno bisogno anche di discorsi e protocolli, di elaborazioni teoriche e di precisazioni. Ma c’è una partecipazione al mistero di Cristo, alla sua vita, passione, morte e risurrezione che possiamo imparare da Maria, la madre. Perciò preghiamo Maria con il ritornello ad ogni stazione: “Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore”. Maria, la madre, ci può insegnare come noi, figli adottivi, possiamo entrare in un legame di fraternità con Gesù, il figlio unigenito, attraverso la partecipazione credente al suo soffrire.

  1. Occhi e cuore di Madre nello spettacolo dell’ingiustizia e della crudeltà. Gesù è condannato a morte: il giusto è vittima dell’ingiustizia. Gesù subisce la crudeltà del supplizio e dell’insulto: il mite è vittima della crudeltà Dobbiamo protestare, dobbiamo contrastare, dobbiamo lottare per sradicare ingiustizia e crudeltà: siamo troppo timidi e vili, siamo troppo distratti, siamo troppo ottusi. Ma questo pio esercizio della via crucis non è l’occasione per un discorso sociale e politico, piuttosto è per chiedere a Maria di aiutarci a condividere il suo sentire, il suo vedere questo giusto che è il Figlio, questo mite che è il Figlio. E la Madre in questo dramma ha ancora le parole del cantico: ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore, ha rovesciato i potenti dai troni (Lc 1,51-52). Lo strazio che spezza il cuore non alimenta nella Madre la rabbia che cerca vendetta e rivincita, ma la contemplazione delle grandi cose che fa l’Onnipotente (cfr. Lc 1,49), la certezza di una superiore giustizia e la pietà, l’immensa pietà per il male che si fanno coloro che fanno il male.

3. Occhi e cuore di Madre nell’esperienza della prossimità dei miti. Simone di Cirene è costretto a portare la croce di Gesù: il mite si fa prossimo al mite. Imparate da me che sono mite e umile di cuore (Mt 11,29). Veronica asciuga il volto di Gesù: la commozione rende prossimi, anche nel gesto minimo. E la Madre assiste a questi gesti: il soccorso di Veronica che nasce da sentimenti di commozione di fronte al troppo soffrire o l’umiliazione del Cireneo che suscita sentimenti di commozione nella condivisione dello stesso peso, della stessa umiliazione. Dallo sguardo e dal cuore della Madre vengono ancora le parole che dichiarano l’impotenza: Non hanno vino (Gv 2,3): non siamo capaci di risolvere i problemi, non siamo in grado di liberare l’oppresso, non siamo in grado di salvare il desiderio di essere felici. La Madre dichiara l’impotenza e insieme indica la via della salvezza: qualsiasi cosa vi dica, fatela (Gv 2,5). Simone e Veronica sono chiamati sulla via della croce con parole diverse a portare l’acqua dell’impotenza e dell’insignificanza perché si compia il segno del vino buono. Il gesto minimo diventa glorioso, il bicchiere d’acqua offerto all’assetato diventa partecipazione all’opera di Dio. La Madre invita ancora a compiere qualsiasi cosa il Signore dica, fosse pure semplicemente d’attingere un po’ d’acqua. In questo tempo drammatico più che di chiacchiere, di numeri, di immagini e di allarmi, abbiamo bisogno di accogliere ancora la parola della Madre, ascoltare ancora che cosa dice il figlio perché il vino nuovo salvi il desiderio di essere ammessi alla festa che non ha fine. 4. Occhi e cuore di Madre sotto la croce del Figlio. La Madre sotto la croce raccoglie le ultime parole del Figlio. La testimonianza evangelica non insiste sul dolore, sulla scena cruenta, sul penoso soffrire e morire, piuttosto raccoglie le parole, trova il senso del dramma in quello che dice Gesù. E la Madre resta là, ancora pensosa: a queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo (cfr Lc 1,29); sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore (cfr. Lc 2,51). E le sue parole più che una resa sono il compimento della libertà, come l’immergersi non senza vertigine e commozione nel mistero: Ecco la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola (cfr. Lc 1,38). E se noi avremo costanza e fede, fortezza e docilità per stare sotto la croce riceveremo l’annunciazione, la nostra vocazione e, per grazia potremo dichiararne il compimento.

 

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Salute e benessere

La Russia ha sviluppato un metodo per trattare i malati di COVID-19 con medicinali contro la malaria

La Russia ha sviluppato un metodo per trattare i malati di COVID-19 con medicinali contro la malaria. L’Agenzia Federale Medico Biologica della Russia ha sviluppato un trattamento efficace basato nel farmaco antimalarico meflochina. Specialisti dell’Agenzia Federale Medico Biologica della Rusia (FMBA, la sigla in russo) hanno presentato un nuovo trattamento per l’infezione con coronavirus, sviluppato un trattamento basato nel farmaco antimalarico meflochina.Il Centro dell’Investigazione e Produzione Pharmzaschita della FMBA ha creato lo schema del trattamento, «considerando l’esperienza degli specialisti cinesi e francesi», ha informato il servicio stampa di Rusia Today in un comunicato. Il trattamento è stato sviluppato in accordo con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ed è già proposto per la sua inclusione tra le raccomandazioni metodologiche del Ministero di Salute della Russia per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento del Covid-19. «Il farmaco ha un’alta seletività e blocca l’effetto citopatico [il danno cellulare] del coronavirus nella coltivazione cellulare e inibisce la loro replica e l’effetto immunosoppressore della meflochina che previene l’attivazione della risposta infiammatoria causata dal virus», hanno spiegato dalla FMBA. Inoltre la presenza di «antibiotici macrolitici e penicilline sintetiche, non solo previene la formazione di una sindrome di batteri virale secondaria, ma aumenta la concentrazione di un agente antivirale nel plasma nei polmoni».Secondo la FMBA, questo permetterà un trattamento efficace per i pazienti con Covid-19 che si trovano vari stadi. Con base nella meflochina attualmente si sta sviluppando uno schema efficace e sicuro per la prevenzione del contagio con il coronavirus, conclude il comunicato. Precedentemente gli specialisti dell’Ospedale Universitario Méditerranée Infection di Marsiglia (Francia) hanno annunciato risultati favorevoli delle prime prove cliniche di un rimedio contro il Covid- 19.Si tratta di una combinazione di due medicinali che esistono: la idroxiclorochina (un farmaco contro la malaria) e l’antibiotico di amplio spettro azitromicina.Gli effetti di questo cocktail di medicinali, , evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si stanno studiando nella cornice dei saggi clnici a Nuova York. Lo ha annunciato il presidente statunitense Donald Trump, che ha assicurato al principio di questa settimana, che questa combinazione potrebbe essere una buona forma per lottare contro il coronavirus.

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Qual è il modo più sicuro per viaggiare sull’ascensore in questo periodo di emergenza da COVID-19

COVID-19, consigli su come utilizzare

ascensore, scale e scale mobili in sicurezza

in un video di Anacam

 

Qual è il modo più sicuro per viaggiare sull’ascensore in questo periodo di emergenza da COVID-19? Quali comportamenti sono consigliati? Anacam, l’Associazione Nazionale Imprese di Costruzione e Manutenzione Ascensori, ha realizzato un video per spiegare cosa fare e a cosa bisogna stare attenti quando si prende l’ascensore, quando si utilizzano scale e scale mobili ma anche quando si deve entrare in uno stabile. “La parola d’ordine naturalmente è #restateacasa – ha detto il presidente nazionale di Anacam Andrea Codebò – ma nel caso in cui vi fosse la necessità di uscire, allora meglio seguire pochi ma preziosi suggerimenti per cercare di limitare il contagio. Potrebbero sembrare indicazioni scontate, quasi banali. Tuttavia è bene non abbassare mai la guardia, nemmeno quando si indossano guanti e mascherine o quando gli ambienti sono stati sanificati”.

 

Per scaricare il video https://www.anacam.it/news-ed-eventi/in-evidenza-blog/1365-coronavirus-raccomandazioni-per-uso-ascensori.html

 

Chi è Anacam

L’Associazione Nazionale Imprese di Costruzione e Manutenzione Ascensori-Anacam rappresenta oltre 400 imprese industriali e artigiane che operano nel settore degli impianti elevatori (ascensori, montacarichi, scale e tappeti mobili ecc.). All’interno dell’Associazione, costituita nel 1972 e articolata in 18 sezioni regionali, sono presenti tutte le componenti della filiera: costruttori, installatori, manutentori, progettisti e fornitori di servizi specialistici alle imprese. Le imprese associate eseguono la manutenzione su circa il 50 per cento del parco impianti nazionale, stimato in 900mila unità, ed occupano circa 12mila dipendenti ad elevata qualificazione tecnico-professionale.

 

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Il coronavirus somiglia all’influenza di Hong Kong del 1968.

Il coronavirus somiglia all’influenza di Hong Kong del 1968. Ne piangiamo i morti e contemporaneamente ci chiediamo quali altri danni procuri a tutti noi

 di Roberto Malini, scrittore, co-presidente di EveryOne Group

 
Pesaro, 31 marzo 2020. I dati forniti nei giorni scorsi dal Dipartimento di Infettivologia ed Epidemiologia del qualificato Imperial College di Londra ci forniscono una stima attendibile relativa al numero di persone che sono state infettate dal coronavirus, in Italia, dall’inizio della pandemia al 28 marzo 2020. Si tratta del 9,8% dell’intera popolazione italiana, vale a dire, circa sei milioni di persone. Il virologo Roberto Burioni commenta il dato nella sua pagina Facebook “Medial Facts”: “Capite perché i numeri che sentite in tv ogni giorno alle 18 non hanno molto significato?”. Ha ragione. In base ai numeri diffusi dall’istituto londinese, risulta un fatto che il buon senso ci suggeriva da molti giorni: non esiste una differenza marcata, riguardo alla mortalità da coronavirus, nei diversi paesi colpiti dall’epidemia. Quindi, mentre oggi siamo convinti di avere nel nostro paese una mortalità da Covid-19 del 10%, mentre vediamo nazioni in cui essa è intorno all’1%, la realtà ci dice che la differenza le diverse comunità nazionali è molto più ridotta e ricorda i dati delle ultime pandemie del secolo scorso: l’influenza asiatica, pandemia degli anni 1957-60, che ebbe una mortalità di circa lo 0,2% e la pandemia di Hong Kong (1968/69), – di cui chi scrive si ammalò da bambino – e dove il nuovo virus A/H3N2 rimpiazzò l’A/H2N2 e fu causa di una mortalità simile al suo predecessore. 
 
Germania, Danimarca, Francia, Regno Unito registrano attualmente un numero di contagi decisamente inferiore all’Italia ed è per questo (mentre solo in misura minore ha inciso finora l’efficienza dei loro sistemi sanitari) che contano meno vittime. Il grande virologo francese Didier Raoult aveva già preannunciato qualche tempo fa che la pandemia da Covid-19 sarebbe stata in linea, in quanto a mortalità, con le ultime pandemie. Allo stesso Raoult dobbiamo la scoperta dell’unico farmaco che al momento attuale è in grado di ridurre sensibilmente, se assunto in dosi e tempi giusti, la letalità del nuovo virus: l’idrossiclorochina. 
 
I motivi della diffusione così repentina e incontrollata del virus in Italia sono da ricercarsi in una serie di concause: la sottovalutazione iniziale, la vulnerabilità delle nostre strutture sanitarie, la scelta governativa dei controlli nei confronti dei cittadini con uno spiegamento enorme di forze: polizia municipale, polizia di stato, carabinieri, guardia di finanza, esercito. Una scelta che ha posto a distanza ravvicinata più di trecentomila uomini in divisa e milioni di cittadini di tutte le età e in ogni possibile condizione di salute, senza che gli agenti fossero muniti di presidi anti-contagio adeguati e senza che vi fossero metodi di disinfezione efficienti nelle sedi dei tutori dell’ordine o all’interno dei loro veicoli. A tutt’oggi non sappiamo quanti agenti siano stati e siano contagiosi, perché non sono stati effettuati su di loro test a tappeto. 
Considerati gli effetti sulla salute che hanno ed avranno le procedure istituzionali dirette a impedire che i cittadini italiani escano di casa (pensiamo agli anziani, ai disabili, ai bambini e anche a chi soffre di disturbi psichici rilevanti), forse sarebbe stato più opportuno educare i cittadini – senza reprimerli – all’impiego corretto di mascherine e al mantenimento di una distanza di sicurezza: due metri e non il metro suggerito nel nostro paese. 
 
Ci fanno inoltre riflettere sui pericoli che corrono oggi i valori civili e umanitari alcune misure governative assunte nelle diverse nazioni: i pieni poteri accordati dal parlamento ungherese al sovranista Orbán; le violenze contro cittadini sorpresi fuori dalle loro case in alcune nazioni africane, dove le autorità hanno usato metodi repressivi di una durezza inaudita contro cittadini sorpresi all’aperto; l’impunità per gli agenti che feriscano o anche uccidano i “trasgressori” del coprifuoco, proposta da importanti figure istituzionali in Perù; l’abbandono da parte delle istituzioni, anche italiane, delle persone più emarginate e vulnerabili.

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Verbania

Verbania. Fondo di Solidarietà Alimentare ai Comuni

Fondo di Solidarietà Alimentare ai Comuni

In merito al Fondo di solidarietà Alimentare stanziato dal Governo ai Comuni, e destinato all’acquisto di buoni spesa alimentari e di generi o prodotti di prima necessità, 
l’Amministrazione Comunale di Verbania segnala che si definirà in questi giorni la regolamentazione necessaria per le modalità di utilizzo del Fondo.
Tenuto conto che le risorse hanno un vincolo di destinazione ben preciso, e che il Ministero indica tra la platea dei destinatari la priorità a coloro che 
non sono già beneficiari di sostegno al reddito, ci sono necessariamente i tempi tecnici (che saranno i più brevi possibili) per definire la platea e le modalità di erogazione.
Inoltre è necessario accordarsi con i soggetti esterni coinvolti (enti, 
associazioni, catene alimentari, negozi ecc) a supporto dell’ufficio politiche sociali nella gestione dell’emergenza, che stanno già gestendo interventi di carattere socio assistenziale, anche domiciliare, alle fasce più fragili della cittadinanza.

Ricordiamo che comunque il Comune ha provveduto in queste settimane a garantire il servizio della spesa alle persone in difficoltà e che il servizio dell’Emporio dei Legami, il negozio per la spesa gratuita alle persone in difficoltà economica, è sempre attivo con le persone che ne hanno diritto (in via Roma 15 a Intra).
Faremo sapere al più presto le modalità per l’erogazione del fondo.
Per informazioni ufficio politiche sociali: 0323 542244.

 

Cordiali saluti

Il Sindaco
Silvia Marchionini