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Lettere al direttore

Covid-19. La proposta dei veterinari cileni

I Veterinari. Una categoria all’avanguardia nel contrasto al Virus

In Cile se ne sono accorti: i Veterinari cileni hanno donato al Sistema paese, malgrado la loro opposizione al Governo antidemocratico, i ventilatori utili in questa lotta al Covid-19. In Italia ancora no: le cliniche veterinarie sono aperte; tutti i servizi essenziali – o meno – per i nostri “amici a quattro zampe” sono disponibili e pienamente fruibili, ma non hanno detto le loro indicazioni. Ogni categoria socio-sanitaria si è messa al servizio del Paese, ricavandone anche vantaggi in termini economici (poc’anzi la Toscana di Rossi ha iniettato ‘manu militari’ soldi su soldi in TUTTI i Sanitari giovani e meno giovani, aprendo la strada)… per ultimi gli Psichiatri, mentre i TSO schizzano alle stelle.

La Sanità, la Salute, il Benessere… fanno parte della Vita di ognuno di noi, fu l’ultima e più grande intuizione dei Sessantottini in quel 1978, prima della catastrofe del ’79. Come la mia generazione poté esprimersi nel 2011, ma non abbiamo ancora detto nulla.

I Veterinari, dicevo. E il Cile. Risulta tanto difficile comprendere che gli allevamenti e la vendita del cane, del gatto, del cavallo (ma pure del criceto) è l’unica soluzione a un impazzimento del sistema socio-psichiatrico, degli Assistenti Sociali, degli Psichiatri, degli Psicologi eccetera eccetera… a milioni, di potenziali schizzati a piede libero. Pronti, per infettarsi, come criceti.

Lorenzo Proia

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