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L’impatto del Coronavirus sulla mobilità non deve trasformarsi nella vendetta dell’auto sul mezzo pubblico.

FASE 2: BALOTTA (ONLIT), L’AUTHORITY DEI TRASPORTI ASSICURI LA PIANIFICAZIONE PER RILANCIARE IL TRASPORTO PUBBLICO NELL’AREA METROPOLITANA DI MILANO
 
 
 
L’impatto del Coronavirus sulla mobilità non deve trasformarsi nella vendetta dell’auto sul mezzo pubblico.
 
La paura del virus ha svuotato i treni e gli autobus dei pendolari che hanno preferito l’auto o sono addirittura stati indotti a usare l’auto dalle irresponsabili dichiarazioni allarmistiche di chi i mezzi pubblici è pagato per renderli disponibili, come nel caso del Direttore generale di Atm Arrigo Giana e del Presidente di FNM Andrea Gibelli.
 
Ma il ritorno all’auto non è una risposta, e anzi è il contrario di una soluzione, perché così i polmoni risparmiati dal virus saranno attaccati dai gas di scarico, soprattutto a Milano dove la risposta del Comune alla crisi dei bar pare sarà quella di ampliare gli spazi per mettere i tavolini in strada.
 
Per ribaltare questa tendenza serve un cambio di passo nella qualità e nella quantità dei servizi offerti, soprattutto da Trenord, dalle Autolinee extraurbane e da Atm, che hanno affrontato l’emergenza in ordine sparso, incapaci di mettersi d’accordo anche solo sulla segnaletica (gialla e nera su Trenord, rossa e bianca quella di Atm), giusto per aumentare la confusione.
 
La preoccupazione di un crollo dei trasporti pubblici a Milano è doppia, perché il trasporto ferroviario prima dell’emergenza Covid-19 era già in condizioni preoccupanti per l’inefficienza dei servizi: ritardi, soppressioni e inaffidabilità tenevano lontani i lombardi dal treno. In provincia di Milano, con linee e frequenze di autobus scarse, solo il 10% usava i mezzi. Milano città, che raggiungeva una quota del 50%, ora rischia un drastico arretramento. Lo spostamento verso la mobilità privata si traduce in un disastro per le emissioni nocive nell’aria, per il traffico e per le prospettive occupazionali del settore.
 
Treni, tram e autobus devono sottostare a un’unica pianificazione/ integrazione dei servizi, e l’unico soggetto che la può assicurare è l’agenzia dei trasporti (l’Authority della mobilità nata alcuni anni fa) ma inattiva.
 
 
Dario Balotta 
 
presidente ONLIT
 
(OSSERVATORIO NAZIONALE LIBERALIZZAZIONI INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 

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