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Varese: sabato alle 17.00 veglia delle “Sentinelle in Piedi” in Piazza Monte Grappa

Alessandro Testa, nome del movimento di liberi cittadini “Sentinelle in Piedi”, comunica che sabato 11 luglio 2020, alle ore 17.00 in piazza Monte Grappa a Varese, si terrà la veglia delle “Sentinelle in Piedi” varesine, aderendo alla campagna nazionale #RestiamoLiberi contro l’approvazione del DDL “Zan” sul reato di “omotransfobia”. Nella stessa giornata di sabato in oltre 100 piazze italiane ci saranno manifestazioni simili.

“Nel silenzio generale, in piena crisi economica e sociale, il provvedimento viene presentato come necessario per fermare atti di violenza nei confronti di persone LGBT ma il nostro ordinamento giuridico punisce già qualunque atto di aggressione e la Costituzione tutela già tutte le persone in quanto tali – dichiara Alessandro Testa in un comunicato – Questo testo nella sua interpretazione, non definendo i termini di applicazione, rischia di creare una deriva liberticida e incostituzionale. Non definendo cosa si intende per “reato di omotransfobia”, potrebbe essere denunciato:

– Chiunque affermi pubblicamente che la famiglia naturale è fondata sull’unione tra uomo e donna;

– Chiunque si esprima pubblicamente come contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso;

– Chiunque affermi pubblicamente che un bambino per crescere ha bisogno di un papà e di una mamma e dunque sia contrario alle adozioni da parte di coppie omosessuali o contro l’utilizzo dell’utero in affitto.

Per questo le Sentinelle in Piedi che, a Varese, negli anni 2014-2016 sono scese in piazza svariate volte a denuncia dell’allora DDL fotocopia “Scalfarotto”, si mobilitano e con la loro presenza numerosa e silenziosa si oppongono con fermezza ad una legge che vuole impedire l’esercizio della libertà d’espressione”.

“Quest’ultima è un diritto che va preservato per tutti, prima che sia troppo tardi. La veglia delle Sentinelle in Piedi è una testimonianza pubblica per sensibilizzare le coscienze al riguardo. Vegliamo in silenzio oggi per essere liberi di esprimerci domani” conclude Alessandro.

 

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