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Varese, Provincia, Laveno, Luino, Gallarate, Sesto Calende, Centri per l’impiego, servizi in sofferenza

In seguito alle segnalazioni degli utenti in merito a problemi nell’accesso ai servizi dei Centri per l’impiego della Provincia di Varese, il presidente Emanuele Antonelli e il consigliere delegato al Lavoro Mattia Premazzi ritengono opportuno chiarire quanto segue.

Si intende innanzitutto rassicurare sul fatto che il tema non è stato sottovalutato e che è ferma intenzione di questa Amministrazione riportare i Centri per l’impiego alla piena operatività e efficacia, ripristinando l’intera gamma di servizi a disposizione di lavoratori, aziende e territorio.

“Da tempo è stato finanziato e programmato con Regione Lombardia un Piano di potenziamento dei Centri per l’impiego, ma non nascondiamo che, nonostante le misure adottate in questi mesi, restano ancora irrisolti alcuni problemi sui quali siamo al lavoro, primo fra tutti quello del personale – affermano gli amministratori

La situazione di carenza di personale dei Centri per l’impiego è ormai nota a livello nazionale e regionale.

A ciò si aggiunga che la Provincia di Varese è la provincia lombarda che ha subìto in questi anni la maggior perdita di personale per mobilità, pensionamenti e altri motivi.

Per far fronte a livello organizzativo a queste difficoltà e per meglio distribuire i servizi e l’erogazione delle prestazioni sul territorio si è approvato un Piano di riassetto che ha distinto i Centri per l’impiego Hub dai Centri per l’impiego Spoke o Antenna. Gli Hub coprono i servizi che non possono essere erogati dai Centri Antenna.

Nelle sedi più grandi registriamo tempi di attesa che non si vedevano da tempo. La situazione più difficile è quella di Gallarate, alla cui sede si è dovuto accorpare anche quella del Centro per l’impiego di Sesto Calende, finendo per coprire complessivamente un’area di 31 Comuni, ma con un numero di operatori al momento ancora inadeguato.

Nello specifico, nelle sedi più piccole, da tempo abbiamo dovuto prendere tutte le misure possibili per scongiurare la chiusura, prevedendo limitazioni di orario, rotazione di personale e aperture alternate.

Emblematico è il caso dei Centri per l’impiego di Laveno e Luino: le due strutture sono aperte grazie ad aperture alternate, garantite da soli tre dipendenti che si spostano da una sede all’altra”.

“Nell’anno in corso, probabilmente a febbraio – concludono Antonelli e Premazzi – sarà indetto un concorso per l’assunzione di dipendenti nei Centri per l’impiego in tutta la Regione

Nello specifico della Provincia di Varese, si prevede l’assunzione di 114 dipendenti, di cui 17 a tempo determinato e 97 a tempo indeterminato. Questi numeri fanno capire le dimensioni del vuoto che si intende colmare.

In attesa dell’espletamento del concorso, le cui procedure richiederanno mesi, con Regione si stanno valutando altre misure di urgenza per far fronte alle situazioni più critiche

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Lavoro

Crisi Air Italy, l’impegno dei sindacati

L’ad di Qatar Airways Akbar Al Baker (QA è azionista per il 49% di Air Italy, mentre il 51 % e’ detenuto da Alisarda/AKFED) annunciava a maggio del 2018 i piani di successo predisposti per Air Italy.

In sintesi il piano prevedeva una crescita nel quinquennio tale da portare il numero degli addetti a 10.000 unità, incremento consequenziale della flotta, un network ampio di lungo raggio, servizi di qualità ispirati a quelli di Qatar Airways.

Propedeutici a questo progetto sono risultati i difficili e sofferti accordi sottoscritti a giugno del 2016 dalle Organizzazioni Sindacali presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

La realtà vissuta ad oggi nella nostra azienda è purtroppo ben diversa da quella annunciata.

Non si è verificato l’incremento del numero di aeroplani, tantomeno del network e degli organici, fatto salvo i reintegri disposti dai Tribunali di quei Lavoratori posti in mobilità coatta nel 2016.

In particolar modo, a partire dal 2019, si è registrato una continua sequenza di eventi analoghi a quelli che portarono allo smembramento di MeridianaFly: l’abbandono (ancora oggi inspiegabile) di una parte di voli storici e redditizi, mentre la restante parte trasferita in wet-lease presso la ‘vecchia’ Airitaly, la chiusura di basi operative consolidate, il ricorso diffuso alla CIGS, il ridimensionamento finale del personale di circa l’80%.

È quanto sopra parte del costo elevatissimo fatto gravare soprattutto sui Lavoratori, faticosamente sostenuto nella speranza di veder concretizzati i progetti di crescita in quella che sarebbe poi stata la ‘nuova’ Air Italy.

Risulta ancora oggi impossibile avviare un confronto con i vertici aziendali.

È questo uno dei punti oggetto delle ripetute azioni di sciopero promosse dalle stesse Segreterie Nazionali di Filt CGIL, Fit CISL, UILTRASPORTI, UGL TA nell’ultimo anno e rientra tra le motivazioni dello sciopero generale del Trasporto Aereo proclamato per il 25 febbraio p.v.

Le stesse son giunte a evidenziare la spirale suicida di Air Italy nel documento di crisi del settore inviato alla Camera dei Deputati e del Senato, mentre il MiSE ancora non da riscontro alle richieste inoltrate di avvio di un tavolo di crisi sul caso Air Italy.

Le proprietà Qatar Airways e AKFED non hanno mai incaricato una figura di vertice ad avviare concrete e prolifiche relazioni industriali, volte a ‘costruire soluzioni’ con le Organizzazioni Sindacali. Defenestrato il Presidente e AD Rigotti è subentrato prima Neil Mills, a seguire Francesco Violante, sostituito anch’egli a novembre 2019 da Roberto Spada. Il COO Rossen Dimitrov risulta non ricoprire più di fatto il proprio incarico. Nessuno dei dirigenti succedutisi citati ha mai ottemperato alla necessità di confronto invocata dalle OO.SS.

È sempre più evidente il fallimento del progetto originario, che si consuma in un totale e assordante silenzio, nell’assoluta assenza di prospettive e programmi alternativi, con la crescente preoccupazione tra i Lavoratori che temono per la sussistenza dell’azienda e per i propri posti di lavoro.

L’azienda è quindi latitante, non comunica con le istituzioni, le parti sociali e i Lavoratori, si prefigura sempre più realistica l’ipotesi dell’uscita di uno degli attuali investitori e preoccupa ulteriormente il sussistere di tutta una serie di inequivocabili situazioni patologiche.

Quanto segue ci induce a ritenere che sia imminente un drammatico collasso dell’insieme organizzativo.

L’attività trasferita in wet-lease ad altri operatori in seguito al fermo di 3 Boing 737 MAX tarda ad esser riassorbita, tantomeno Air Italy ha mai programmato un piano alternativo che ipotizzi la sostituzione di detti aeromobili.

Il numero di aeroplani in flotta si riduce sempre più: si era giunti a una composizione data da 3 Boeing 737 MAX, 7 Boeing 737NG e 5 Airbus A330-200.

La quasi certa imminente uscita dell’ulteriore A330-200 porterà la flotta A330-200 dagli iniziali 5 aeromobili a 3. Il numero di B-737 è già giunto a sole 2 unità.

Il network invernale è stato compresso notevolmente. Non vi sono certezze sul ripristino delle rotte per San Francisco, Los Angeles, Toronto. A questa incertezza si somma la già menzionata attività operata da altri vettori bulgari e le destinazioni verso Maldive, Zanzibar e Mombasa la cui longevità operative dovrebbe interrompersi tra pochi mesi.

Il personale navigante opera con un contratto scaduto da sei mesi e gli effetti della costante riduzione di attività si riflette negativamente sui salari, già fortemente ridimensionatisi a causa del sempre più scarso impiego del personale. Una parte del PNT, abilitata al 767 non più in flotta,  è da mesi posto a ‘zero ore’.

La base di Olbia, sulla quale operano circa 500 dipendenti tra naviganti e personale di terra, è giunta al fermo operativo indotto dalla chiusura temporanea di 40 giorni dell’Aeroporto Costa Smeralda.

È fortissima l’incertezza sul riavvio delle operazioni su questa base, anche perché in concomitanza  giungerà il 16 aprile p.v. la scadenza della Continuità Territoriale, verso la quale Air Italy non esprime interesse.

Ci risulta che tutti i programmi e le iniziative commerciali siano state sospese o in fase di dismissione e dai vari CDA succedutisi in questi mesi non viene resa disponibile alcuna informazione sullo stato generale della compagnia e sulle decisioni incombenti.

Lo stato del conto economico è invece noto ed è fortemente in negativo.

La Nostra speranza è che il quadro che raffiguriamo non si trasformi in un ennesimo disastro annunciato.

Chiediamo che vengano messe in atto tutte le azioni indispensabili affinché venga fatta chiarezza sulle condizioni in cui versa la Nostra Azienda, ma si imponga anche l’avvio di tutte le soluzioni necessarie per il rilancio della compagnia.

Sollecitiamo quindi l’attivazione di iniziative che partano dal coinvolgimento di tutti gli Enti Istituzionali Nazionali e locali, interessando puntualmente gli Organi di Stampa su quanto di grave si sta ripresentando nella nostra azienda.

Siamo certi che anche i Lavoratori saranno pronti a far la loro parte.

Auspicando un buon lavoro a tutti noi, giungano i nostri saluti.

FILT-CGIL   FIT-CISL   UILTRASPORTI   UGL-TA

I Dipartimenti Nazionali e le RR.SS.AA. Air Italy

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Effetto Emilia Romagna: Spread -15% in apertura del mercato

Il primo effetto della elezione i Emilia Romagna con la riconferma di Stefano Bonaccini e l’eccezionale partecipazione al voto che permette la continuazione della coalizione PD/M5S guidata da Giuseppe Conte rassicura i mercati e fa precipitare lo SPRED.

Il differenziale scende subito a 141 punti base, 15 punti in meno dei 156 di venerdì scorso (-12,5%). Il rendimento del Btp decennale si attesta all’1,07%.

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A VOLANDIA E’ ARRIVATO F104 “UN CACCIATORE DI STELLE”

Sabato 25 Gennaio è arrivato a Volandia di Case Nuove (VA) un nuovo aereo, si chiama F 104 proveniente dalla Germania. E’ il caccia simbolo della guerra fredda, esposto grazie all’accordo con Luftwaffenmuseum di Berlino.

Il museo del volo di Malpensa ha ricevuto un esemplare perfetto del famoso caccia https://it.wikipedia.org/wiki/Lockheed_F-104_Starfighter. L’aereo è giunto da Luftwaffenmuseum di Berlino e, grazie alle sue ottime condizioni, sarà subito rimontato ed esposto al pubblico.

«L’arrivo dello Starfighter è il primo successo di
Volandia del 2020, un anno che si annuncia riccodi attività e novità per
le nostre migliaia di visitatori e amici», ha detto Marco Reguzzoni, presidentedella Fondazione Museo dell’Aeronautica. «Siamo orgogliosi dell’accordo con la Luftwaffe, che ringraziamo per un prestito gratuito che conferma la posizione di Volandia quale partner affidabile dei grandi musei aeronautici mondiali».

Gli F-104 sono i caccia intercettori simbolo della Guerra Fredda:
quasi dei “missili con le ali”, erano incaricati di raggiungere in alta
quota e colpire eventuali bombardieri nemici dall’Urss o dal Blocco di
Varsavia. Questo F-104G, costruito dalla Lockheed nel 1961, è uno dei
più vecchi esistenti al mondo e per trent’anni è stato ammirato dai
visitatori del Luftwaffenmuseum. Volandia ha colto l’opportunità creata
dal ridisegno delle collezioni e degli spazi espositivi di Gatow.

«Lo Starfighter, letteralmente “cacciatore di stelle”, colma un vuoto
importante nella collezione di Volandia e dimostra quali opportunità
offra la collaborazione intelligente fra quanti hanno a cuore la
valorizzazione dei beni culturali», spiega Maurizio Longoni,
conservatore di Volandia. «Il nostro dinamismo rispecchia la fortissima
vocazione aerospaziale della Lombardia, la regione dove sono nate e si
sono affermate le maggiori industrie aerospaziali italiane, molte delle
quali parteciparono al programma di produzione dello Starfighter».

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