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Lavoro

Licenziamento è nullo perché ritorsivo quando non c’è la giusta causa.

Licenziamento è nullo perché ritorsivo quando non c’è la giusta causa. Significativa la controversia giudiziaria avviata dal lavoratore e la sua emarginazione.

 

Interessante arresto giurisprudenziale della Suprema Corte in materia di nullità dei licenziamenti “ritorsivi” perché senza giusta causa. Per la Cassazione Civile, infatti, con la sentenza n. 11705 pubblicata il 17 giugno 2020, il recesso datoriale può essere dichiarato nullo perché ritorsivo quando non sussiste una giusta causa di licenziamento del lavoratore. Ciò a maggior ragione Tanto se era già pendente un giudizio fra azienda e dipendente e se questo era stato emarginato. Nel caso in esame, infatti, è stato rigettato il ricorso avverso la sentenza della Corte d’Appello di Napoli, di una Spa dello stesso capoluogo campano che aveva licenziato un dirigente senza una giusta causa. Nella fattispecie il dipendente, con testimonianze e documenti, era riuscito a dimostrare che l’addebito ricevuto dell’azienda era generico e pretestuoso e che quindi non vi fosse una giustificazione per il suo allontanamento. Per questo Tribunale e Corte d’Appello avevano annullato la sanzione e reintegrato il manager. Per i giudici di Piazza Cavour, infatti, “il licenziamento per ritorsione, diretta o indiretta – assimilabile a quello discriminatorio, vietato dagli artt. 4 della legge n. 604 del 1966, 15 della legge n. 300 del 1970 e 3 della legge n4 108 del 1990 – costituisce l’ingiusta e arbitraria reazione ad un comportamento legittimo del lavoratore colpito o di altra persona ad esso legata e pertanto accomunate nella reazione, con conseguente nullità del licenziamento, quando il motivo ritorsivo sia stato l’unico determinante e sempre che il lavoratore ne abbia fornito prova, anche con presunzioni”. In definitiva, “l’onere della prova del carattere ritorsivo del licenziamento grava sul lavoratore, ben potendo, tuttavia, il giudice di merito valorizzare a tal fine tutto il complesso degli elementi acquisiti al giudizio, compresi quelli già considerati per escludere il giustificato motivo oggettivo, nel caso in cui questi elementi, da soli o nel concorso con altri, nella loro valutazione unitaria e globale consentano di ritenere raggiunta, anche in via presuntiva, la prova del carattere ritorsivo del recesso. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di un ulteriore precedente di legittimità che dà ragione a tutti quei lavoratori discriminati e licenziati dal posto di lavoro e che costituirà un ulteriore deterrente al potere datoriale di recedere indiscriminatamente dal rapporto con i propri dipendenti.

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Trasporti

Trenord, la normalità è il ritardo, come prima

1 – Novara – Milano – Treviglio

2 – Saronno – Seregno – Milano – Albairate

3 – Domodossola – Gallarate – Milano

4 – Porto Ceresio – Varese – Gallarate – Milano

5 – Luino – Gallarate – Milano

 

L’emergenza sanitaria comincia ad esaurirsi, speriamo per sempre, ma i vecchi problemi sono sempre gli stessi: i ritardi per i pendolari.

50 minuti per un convoglio fermo alla stazione di Canegrate non sono pochi, il treno sarà sistemato, ma nel frattempo Trenord ha avvisato che ci potrebbero essere cancellazioni, parliamo di un avviso delle 17,49.

 pendolari

 

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Tecnologia

Come Realizzare un Sito Web da Soli?

Certamente, non è difficilissimo aprire un sito web partendo da zero, incompleta autonomia.

Oggi i CMS permettono di realizzare un sito bypassando una serie di funzioni competenti che in passato erano indispensabili. Oggi queste risultano essere facoltative. Però è anche giusto ammettere che il lavoro professionale porta ad altri ed alti livelli. Chi ha esperienza fa la differenza. L’ha guadagnata dalla gavetta, dalla pratica.

Ed ogni lavoro professionale appartiene a chi le basi le conosce e sa essere da volano per un sito. Un qualunque sito. Poiché sappiatelo: senza la gavetta è difficile realizzare un portale visibile su Google, capace di portare traffico e generare conversioni. Ergo, gli strumenti per realizzare un sito web autonomamente oggi ci sono, ma un professionista ti permetterà di raggiungere un risultato differente. Ogni strategia web marketing necessita di punti fermi.

Ecco perchè è sempre bene accompagnarsi ad una guida capace di spiegarti il know how ed ottenere dei risultati discreti, seppure fermandosi ai primi step per poi lasciarti continuare da solo. Non escludere mai questa possibilità. Il lavoro che un tempo era del web master oggi si divide tra decine di specializzazioni.

C’è chi si occupa della struttura dei contenuti, chi scrive i testi, chi si intende di ottimizzazione SEO, chi compie l’analisi keyword… Certo non tutto si può fare in autonomia, ma a volte basta organizzare le risorse interne a disposizione per raggiungere un buon obiettivo, posizionandosi bene su Google con le keyword che ti interessano. Se non vuoi affidarti a un’agenzia di realizzazione siti web come ArtWorkStudios, ecco dunque una piccola guida per spiegare come realizzare un sito web da soli.

Acquista Web Hosting

Un Web hosting (o hosting) è un servizio. Esso ti permette di pubblicare un sito web su Internet. Per pubblicare qualunque sito web online, è necessario un dominio. Il primo passo da compiere per aprire ad esempio un blog, o un sito web informativo o un sito sarà quello di scegliere un provider, un fornitore di servizi internet, ed acquistare poi un hosting con relativo dominio. La tua attività online si baserà su questi capisaldi. Per l’hosting assicurati di avere un prodotto di qualità. Ricorda che pagare poco vuol dire propinare al sito un hardware non proprio eccellente. Inoltre non dimenticare che la velocità delle pagine dipende anche dalla qualità dell’hosting.

Quindi se vuoi iniziare al meglio la tua attività il consiglio resta quello di fare un buon investimento. Per quanto concerne il dominio non occorre lavorare solo ed esclusivamente sugli exact match domain, vale a dire gli indirizzi composti da keyword esatte. Certo, se al suo interno vi sarà una parola chiave interessante andrà sempre più che bene. Ma se hai in mente di sviluppare un progetto a lungo termine, allora ti conviene usare il brand. Un Brand è un simbolo identificativo, un marchio, un logo, è un nome, una parola e/o una frase che le aziende utilizzano per distinguere il loro prodotto dagli altri.

Quando Installare WordPress sull’Hosting

Eccola qui la fase che spaventa chi si avventura nella costruzione di un sito. Come creare un sito web da soli se non c’è grande confidenza con server, hosting e FTP? La verità è che oggi la maggior parte dei programmi hosting prevede la presenza di WordPress preinstallato in italiano. Magari anche con aggiornamento automatico (cosa che fa sempre tanto comodo).

Questo significa che non devi fare nulla di speciale né avere le conoscenze di un professionista. Una volta acquistato l’hosting vai nel cPanel con i dati forniti dal provider, per poi dirigerti nella sezione dedicata alle applicazioni web.

Qui troverai i vari CMS. Un Content Management System, spesso abbreviato in CMS, è un software che aiuta gli utenti a creare, gestire e modificare i contenuti di un sito. Dopodichè seleziona WordPress, compila i vari campi che trovi e clicca su Ok. Et voilà, la tua creatura web è online.

Scegli un buon tema e crea i contenuti

Una volta seguite tutte le istruzioni di cui sopra, avrai un dominio raggiungibile dal browser. Un browser è un programma applicativo che ti permette di guardare e interagire con tutte le informazioni del World Wide Web.

Creare un sito internet servendoti di WordPress non è cosa assai difficile. Solo che ad un certo punto adesso devi renderlo anche presentabile.

Per fare ciò devi scegliere un tema per organizzare le pagine (puoi scegliere il tuo tema dalla gallery ufficiale di WordPress o in uno dei tanti negozi online che vendono template premium. Nel primo caso hai un prodotto gratuito, semplice e pronto all’uso. Nel secondo caso devi pagare certa una somma per scaricare il template.

A questo punto non ti resta che decidere la struttura del sito creando con i relativi contenuti e fare in modo che sia visibile sulla Serp di Google.

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ECONOMIA

La ristrutturazione degli edifici esistenti è la priorità: Sindaci, Amministratori locali

La ristrutturazione degli edifici esistenti è la priorità posta da Sindaci, Amministratori locali, cittadini nel corso dei molti incontri tenuti sul territorio piemontese dai partner del progetto A2E. Borghi alpini, paesi dell’Appennino, quartieri urbani hanno bisogno di un forte impegno per la rigenerazione dell’esistente: va in questa direzione la mobilitazione dell’Uncem per estendere il “Super-ecobonus” alle seconde case. Uno strumento importante per incentivare il restauro green e smart, sostenibile e intelligente.

Importante, nel nuovo decreto legislativo, l’installazione negli edifici di adeguati sistemi di regolazione e controllo. È quanto con il progetto europeo A2E sta facendo iiSBE implementando il protocollo Itaca, obbligatorio per tutti gli edifici pubblici. 

Inoltre, secondo il decreto, i Comuni dovranno adeguare il regolamento edilizio prevedendo che ai fini del conseguimento del titolo abilitativo edilizio, sia obbligatoriamente previsto per gli edifici sia ad uso residenziale che ad uso diverso, di nuova costruzione o sottoposti a interventi di  ristrutturazione, che siano rispettati i criteri di integrazione delle tecnologie per la ricarica dei veicoli elettrici.

“Si apre un percorso virtuoso anche grazie questo articolato – afferma Marco Bussone, Presidente Uncem– e auspichiamo modifiche, integrazioni, svolte green, nella conversione del DL Rilancio. Quanto oggi scritto nel Decreto legislativo che recepisce la nuova direttiva UE sulle prestazioni energetiche in edilizia, è in perfetta linea con quanto il progetto A2E ha studiato e ha approcciato. Concretezza e studio. A questo servono i progetti comunitari. E nella concretezza, il Comune di Vigone, con la nuova ala della scuola media in fase di conclusione, finanziata da A2E, già attua quanto la Direttiva europea scrive. Quell’edificio, intelligente e verde, è un modello anche relativo all’abbassamento dei costi per metro quadro in una costruzione nuova, che non consuma energia, che garantisce benessere e qualità delle prestazioni elevate in esercizio”.

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Lavoro

Come lavoreremo tra un anno e quali i modelli vincenti e le politiche di welfare per il dopo covid19?

La pandemia da covid19 e il lungo lockdown hanno messo a dura prova l’economia italiana e la sopravvivenza di moltissime aziende. Secondo i di uno studio realizzato da Cgil e Fondazione Di Vittorio, oltre 8 milioni di persone durante la quarantena hanno lavorato in smart working, una modalità che in precedenza era stata sperimentata da appena 500 mila di questi. 

Una necessità obbligata, per far fronte ad un evento che nessuno poteva prevedere, e, come sottolineato dallo stesso Ministero del Lavoro, ha spinto molti ad “un radicale e repentino ripensamento dell’organizzazione del lavoro”, anche se non tutti erano pronti e per alcuni è stato un vero shock. Forse è per questo motivo, che molti torneranno alla vecchia impostazione, mentre altri, seguendo anche gli esempi di chi già stava sperimentando nuovi modi di concepire il lavoro, proveranno a mantenere in parte o totalmente la possibilità di lavorare in smart working.

In quest’ottica, Zeta Service, fondata e guidata da Silvia Bolzoni, può essere indicata come un vero e proprio esempio da seguire, forte di una politica di welfare aziendale che le ha permesso di adattarsi e gestire il cambiamento, rendendolo qualcosa di positivo ai fini aziendali, anziché subirlo passivamente, limitandosi ad attuare quanto previsto dai vari DPCM. L’azienda, che conta oggi 300 collaboratori, oltre 600 clienti e 8 sedi in Italia, è stata tra le prime a mettere in smart working tutti i suoi dipendenti già dal 21 febbraio, una modalità di lavoro che era già attiva in azienda, anche se solo per pochi giorni al mese e su base volontaria. 

Quando dopo aver appreso la notizia del “paziente 1” ho deciso di far lavorare tutti da casa, in cuor mio avevo il timore che questo Smart Working di massa non funzionasse. – Spiega Silvia Bolzoni – È un timore che ho sempre avuto, infatti prima il lavoro da casa si limitava a due giorni al mese (a meno che non ci fossero bimbi o genitori da accudire in quel caso non era il tempo a dettare le regole ma le esigenze) e non più di tot persone per gruppo. Dopo questo esperimento dovrò sicuramente rivedere il regolamento dando maggiore flessibilità, perché i miei collaboratori hanno dimostrato responsabilità, coesione e lavoro di squadra. Sono stati tutti perfetti, anche a distanza. In futuro, sicuramente avremo un nuovo modo di intendere l’orario di lavoro, la presenza in ufficio non sarà sempre necessaria , ci sarà libertà nell’organizzare le proprie giornate, conterà sempre di più il risultato e la qualità del proprio lavoro non il tempo trascorso in ufficio.”

Da sempre, Zeta Service ha scelto di mettere la persona al centro di tutto, avviando una politica di welfare aziendale che garantisce flessibilità lavorativa e offerta di servizi all’interno dell’azienda (visite mediche, corsi di yoga e pilate, maggiordomo aziendale…), ed è l’unica in Italia ad avere la divisione interna permanente Felicità e Valori. Tutti elementi che hanno fatto sì che all’interno dell’azienda si creasse un forte senso di appartenenza.

Queste caratteristiche hanno reso possibile a Zeta Service di adattarsi rapidamente al lockdown prima, e alla Fase 2 dopo, mantenendo le persone motivate e coinvolte. L’azienda ha, inoltre, fatto in modo che tutti i suoi collaboratori potessero avere un supporto economico, mantenendo i ticket restaurant, benché non fossero legalmente dovuti per il lavoro da casa, e anticipando la quattordicesima ad aprile. Ma non solo, è stato fornito anche un costante supporto psicologico attraverso webinar dedicati al coraggio e alla paura e uno “Piscologo aziendale” a disposizione dei collaboratori. Provvedimenti che hanno consolidato ancora di più il legame con l’azienda.

Non tutte le aziende italiane, però, sono propense a proseguire con lo smart working. Tra le principali paure, quella di non riuscire a gestire i dipendenti e che questi non riescano a coordinarsi tra di loro e, dal lato del dipendente, le principali riserve sono collegate al fatto di dover utilizzare i propri dispositivi e di non riuscire a veder rispettato il proprio diritto alla disconnessione.

Questi sono timori fondati, ma credo che l’esperienza che abbiamo vissuto ci abbia già messo davanti un grande esperimento e ci abbia dato anche occasione, sia dal lato azienda sia dal lato dipendente, di prendere le misure con la nuova situazione lavorativa in modo molto efficace e veloce vista l’esigenza. Non solo, credo di aver compreso come non si debba mai dire “Non si può fare”, tutto si può fare con la collaborazione delle proprie persone, certo, la fiducia reciproca è imprescindibile, ma questa non deve mancare in generale in nessuna relazione lavorativa. La realtà sta mettendo davanti ai nostri occhi la possibilità di cambiare e di evolvere, credo che opporre resistenza sia dannoso e che sia molto meglio gestire il cambiamento e adattarlo ai propri desideri.

Il mio desiderio da sempre è che Zeta Service cresca in modo sano e che i miei collaboratori siano felici, personalmente farò in modo che questo continui ad accadere anche se con nuove modalità di lavoro. Stiamo tutti cambiando pelle e vedo in questo la possibilità di nuove scoperte e nuovi obiettivi da raggiungere.

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Turismo

Eremo di Santa Caterina, una riapertura di successo

Dopo il record di visitatori del 2 giugno (1251 di cui 705 da fuori provincia) e le presenze “vip” dello scorso fine settimana (nella foto Francesca Ferragni, la sorella dell’influencer Chiara), l’Eremo di Santa Caterina del Sasso è pronto ad accogliere in sicurezza tutti coloro che vorranno scoprire o riscoprire le sue bellezze.

Si ricorda che il biglietto per l’utilizzo dell’ascensore è gratuito fino al 30 giugno e che tutte le informazioni utili sono pubblicate sul sito http://www.santacaterinadelsasso.com/ che in questi giorni è stato ulteriormente implementato.

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Lavoro

Emersione lavoro nero, sportello Confconsumatori a Varese

Confconsumatori Varese da oggi apre lo sportello denominato

EMERSIONE DI RAPPORTI DI LAVORO IRREGOLARE”   

Decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 – Pubblicato Sulla gazzetta ufficiale n. 128 del 19 maggio 2020 

Al fine di favorire e regolarizzare i rapporti  di  lavoro  irregolari,  i  datori  di  lavoro  italiani  e stranieri possono  presentare  istanza  per  concludere  un contratto di lavoro subordinato  con cittadini stranieri presenti sul  territorio nazionale ovvero per dichiarare la sussistenza di un rapporto di lavoro irregolare, tuttora in corso, con cittadini italiani  o  cittadini  stranieri. 

A tal fine, potranno essere regolarizzati i seguenti settori:

a) agricoltura, allevamento e zootecnia,  acquacoltura  e    attività connesse; 

b) assistenza alla persona per se stessi o per componenti della propria famiglia, ancorchè non conviventi, affetti da patologie o handicap che ne limitino l’autosufficienza;

c) lavoro  domestico di sostegno al bisogno familiare.

Le domande  devono essere presentate entro il 15 luglio  2020.

Chi fosse interessato può fissare appuntamento telefonando allo 0332 281712 dalle 13.00 alle 18.00

CONFCONSUMATORI VARESE

Via Ulisse Merini 14

21100 Varese

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ECONOMIA

Cesvi,“PROGRAMMA RINASCIMENTO per piccole imprese

COMUNE DI BERGAMO, INTESA SANPAOLO E CESVI: PARTE LA SECONDA FASE DEL “PROGRAMMA RINASCIMENTO” A SOSTEGNO DELLE MICRO E PICCOLE IMPRESE COMMERCIALI E ARTIGIANALI

  • 22 milioni di euro per aiutare le aziende a superare l’emergenza
  • Al via nuovo bando per il consolidamento, il rilancio e l’innovazione delle microimprese del territorio
  • Pronti 7 milioni a fondo perduto e 15 milioni per prestiti di impatto.
  • Domande fino al 26 giugno. 

Milano/Bergamo, 4 giugno 2020 Sette milioni di euro di contributi a fondo perduto per aiutare le piccole e microimprese di Bergamo ad affrontare e superare l’emergenza e la post-emergenza Covid-19 e ulteriori 15 milioni per prestiti di impatto. Dopo la grande partecipazione al bando “Spese Inderogabili” –739 domande presentate di cui 438 valutate e 653 mila euro di finanziamenti già erogati– al via il secondo bando del programma Rinascimento Bergamo promosso da Comune di Bergamo, Intesa Sanpaolo e Fondazione di partecipazione Cesvi per sostenere le aziende locali.

Il nuovo bando, attivo dal 4 giugno al 26 giugno, è finalizzato a fornire contributi a fondo perduto, accompagnati eventualmente da prestiti a tasso agevolato e senza garanzie, alle microimprese del territorio che hanno la volontà o la necessità, a causa del repentino cambiamento delle condizioni lavorative e di vita causato dall’emergenza Covid, di realizzare progetti di consolidamento, adeguamento, rinnovamento, innovazione e riorganizzazione della propria attività.

La gestione, l’erogazione dei contributi a fondo perduto e le attività di monitoraggio e rendicontazione sono affidate all’organizzazione umanitaria Cesvi, che opera da 35 anni in Italia e nel mondo e che, dopo aver fornito importanti aiuti agli ospedali e alla popolazione anziana di Bergamo, è scesa in campo anche per sostenere le micro e piccole attività d’impresa dopo la chiusura forzata a causa dell’emergenza coronavirus.

Il bando prevede tre iniziative: l’iniziativa Michelangelo volta al consolidamento e al rilancio di business esistenti; l’iniziativa Raffaello finalizzata a sostenere l’innovazione aziendale e la trasformazione dei modelli di servizio/prodotto e l’iniziativa Leonardo, un servizio facoltativo di consulenza e supporto per la preparazione delle proposte di progetto da sottoporre a richiesta di finanziamento.

L’iniziativa Michelangelo, su cui sono complessivamente allocati 3 milioni e 200mila euro a fondo perduto e 5 milioni per prestiti di impatto, in particolare, è pensata per supportare l’adeguamento normativo propedeutico alla riapertura e al ritorno alle condizioni pre-COVID (adeguamento strutturale e gestione afflusso della clientela nel rispetto delle norme legate al Covid) e la riorganizzazione del modello di business per il mantenimento del fatturato (crescita o consolidamento dimensionale, diversificazione di prodotti e servizi tramite il take away o il delivery, incremento delle transazioni digitali). I progetti presentati dovranno sviluppare almeno una delle aree progettuali.

L’iniziativa Raffaello, su cui sono complessivamente allocati 3 milioni e 200mila euro a fondo perduto e 10 milioni per prestiti di impatto, è invece pensata per le aziende che intendono realizzare un progetto di sviluppo e innovazione di medio e lungo periodo, a impatto, ampliando, modificando e/o ripensando in modo significativo il proprio modello di business, per determinare un cambiamento significativo, anche sul territorio. L’iniziativa prevede, oltre ad interventi afferenti alle medesime aree previste dall’iniziativa Michelangelo, anche progetti di innovazione e interventi per la creazione di nuovi partenariati e per l’integrazione strategica tra imprese. Le iniziative presentate dovranno sviluppare contemporaneamente almeno tre delle quattro aree progettuali.

Per la preparazione delle proposte di progetto da sottoporre a richiesta di finanziamento è stata, infine, sviluppata l’iniziativa Leonardo, su cui sono complessivamente allocati 600mila euro, un servizio facoltativo di consulenza e supporto, in parte agevolabile con fondo perduto, di cui le microimprese interessate possono usufruire, coinvolgendo nella progettazione i professionisti che fanno riferimento agli ordini professionali della città e che hanno aderito all’iniziativa (commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, ingegneri, architetti e geometri). Per ogni progetto e per ciascuna microimpresa può essere attivato un solo servizio professionale. Per richiederlo è necessario che la microimpresa sostenga una spesa pari a €400 a favore del professionista.

Ciascuna microimpresa potrà presentare dal 4 giugno al 26 giugno 2020una sola domanda di accesso al bando, selezionando una delle due iniziative (Michelangelo o Raffaello) e richiedendo il parziale rimborso della consulenza tecnica prevista dall’iniziativa Leonardo. Seguirà una valutazione del progetto presentato per la concessione del contributo.

Possono accedere a entrambi i bandi MICHELANGELO e RAFFAELLO, le microimprese ai sensi dell’art. 2435-TER del Codice civile, ovvero realtà con ricavi inferiori a 350 mila euro e meno di 5 dipendenti

Le microimprese ai sensi della normativa EU, ovvero con un fatturato annuo non superiore a 2 milioni di euro e meno di 10 dipendenti, possono accedere al solo bando RAFFAELLO.

Per poter accedere ai bandi i soggetti richiedenti devono avere sede operativa a Bergamo e avere sede legale attiva e iscritta al Registro Imprese delle Camere di Commercio.

Coerentemente con quanto disposto a livello nazionale in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, sono stati inoltre identificati tre livelli di criticità e ciascuno di questi è stato abbinato ad una lista di codici ATECO ammissibili, che determineranno i livelli massimi dei fondi a fondo perduto di cui i progetti potranno beneficiare.

Il bando ha l’obiettivo di selezionare prioritariamente tutti i progetti che mostreranno in modo chiaro di essere portatori di idee e finalità coerenti con il mutato contesto nel nostro Paese e che punteranno a raggiungere risultati concreti e misurabili per il territorio, a beneficio dei cittadini e degli abitanti del Comune di Bergamo.

Per maggiori informazioni e per accedere al bando è sufficiente consultare il sito web realizzato da Globo: www.rinascimentobergamo.it.

«Il lancio della seconda fase del Programma Rinascimento – spiega Giorgio Gori, sindaco di Bergamo – coincide con la partenza della fase3 del nostro paese e della nostra città. Stiamo lavorando con impegno per far sì che a Bergamo si attutiscano il più possibile gli effetti dell’emergenza coronavirus e il lavoro con Intesa SanPaolo e CESVI va proprio in questa direzione, ovvero la costruzione di una rete di sostegno delle piccole e microimprese della nostra città. In questi giorni diversi Paesi europei stanno sperimentando modelli simili al nostro Programma, ma le condizioni del Rinascimento Bergamo sono tutt’ora molto più favorevoli di queste previste nell’eurozona, ad esempio in Germania, che applica tassi poco superiori all’1%. Contributi a fondo perduto e prestiti d’impatto, con un tasso che può diventare ZERO qualora vengano centrati gli obbiettivi dell’accordo, rappresentano la risposta migliore a questo periodo difficile per la nostra economia e spero che più imprese possibili in città possano accedervi. Con il lancio della seconda parte dell’iniziativa, infatti, abbiamo anche deciso di allargare la platea di possibili beneficiari anche del primo bando, quello denominato “spese inderogabili”, che ad oggi ha già erogato contributi a fondo perduto per quasi 700mila euro».

«Le risorse che abbiamo messo a disposizione del Comune di Bergamo sono state destinate, d’accordo con il Sindaco Gori, a interventi concreti a sostegno delle micro e piccole imprese, le realtà più vulnerabili del tessuto economico produttivo cittadino – afferma Raffaello Ruggieri, Chief Lending Officer di Intesa Sanpaolo – Per sostenerne il rilancio abbiamo messo a loro disposizione i prestiti di impatto. Uno strumento innovativo nel panorama internazionale che ricomprende, oltre a importanti contributi a fondo perduto, linee di credito che possono rappresentare capitale permanente per durata e tassi agevolati praticati. Tali strumenti sono dedicati non solo agli adeguamenti necessari alla convivenza col Covid19, bensì vogliono ripensare un modello di business e, ove possibile, favorire un sostanziale cambio di paradigma nel fare impresa, che preveda una forte componente innovativa e ricadute positive per la comunità e l’ambiente. Siamo orgogliosi ed entusiasti di essere al servizio dei cittadini, del mondo associativo e universitario, degli ordini professionali, e delle imprese di Bergamo che stanno dedicando energia e passione quotidiana, dimostrando una resilienza esemplare al servizio di un progetto e di un territorio certi che potrà rappresentare un esempio per la ripresa di tutto il Paese».

«Il programma Rinascimento Bergamo – dichiara Gloria Zavatta, Presidente di Cesvi – è un esempio di partnership tra pubblico e privato che sta ridisegnando il modello classico di aiuto adottato in queste situazioni di emergenza in cui Cesvi opera da 35 anni. È un’occasione unica pe rilanciare l’economia delle città, ma anche per incentivare l’adozione di comportamenti virtuosi delle nostre imprese come per esempio quelli orientati alla salvaguardia dell’ambiente, settore nel quale Cesvi si impegna sin dalla sua fondazione».

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ECONOMIA

IMU, nessuna proroga decisa a livello nazionale

La prima rata dell’IMU 2020 in scadenza il 16 giugno 2020 non è stata coinvolta, per proroghe o altro, da alcuna norma nazionale, ad eccezione di quella dovuta dalle imprese del settore turistico che addirittura è stata annullata dal decreto “rilancio” all’art.177.
Tutti gli altri soggetti, quindi, privati negozi ed imprese, sono tenuti al pagamento nelle modalità previste dalla legge che per il 2020 prevede che sia dovuto, per l’acconto, la metà di quanto versato a titolo di IMU e TASI per l’anno 2019 (1).

Attenzione, però, perchè una proroga potrebbe essere disposta dal Comune ove si trova l’immobile oggetto dell’imposta, Comune che ha facoltà di agire sulle scadenze dei propri tributi in situazioni particolari come quella in cui ci troviamo. 
L’IFEL, la Fondazione istituita dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), ha predisposto uno schema di delibera con la quale i Comuni possono prevedere un differimento del versamento dell’acconto IMU non generalizzato, ma mirato ai soggetti che hanno risentito degli effetti negativi dell’emergenza epidemiologica da virus COVID-19. La data ipotizzata per il rinvio è il 30 settembre senza aggravio di sanzioni né interessi (2).

Già da oggi, quindi, occhi puntati sui Comuni, sui loro siti internet e sulle informazioni diffuse localmente. ( NOTA ADUC )

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Turismo

ON. CRISTINA (FI), turismo bistrattato dal Governo

EMERGENZA TURISMO, VERBANIA HA INCONTRATO LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA. ON. CRISTINA (FI): “IL TURISMO BISTRATTATO DAL NOSTRO GOVERNO, FIRMATO UN APPELLO CONGIUNTO. MI IMPEGNERO’ PER PORTARE ANCORA UNA VOLTA A ROMA LE ISTANZE DEL NOSTRO TERRITORIO>

<Il turismo, settore decisivo per il VCO e l’economia italiana, bistrattato dal nostro Governo. Oggi abbiamo firmato un appello congiunto indirizzato al Presidente Conte e ai ministri Franceschini e Di Maio. Mi impegnerò per portare ancora una volta le istanze del nostro territorio e dei nostri operatori economici a Roma>. Così l’onorevole azzurra e Capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Verbania Mirella Cristina dopo l’incontro odierno con l’amministrazione verbanese e le associazioni di categoria. Presente in remoto anche il Principe Vitaliano Borromeo.

<Numeri alla mano – spiega l’on. Cristina – dei 55 miliardi messi sul piatto dal Governo Conte per questa fase emergenziale solo 4 sono andati al turismo e 1 alla cultura: meno della metà del reale valore di queste voci per il nostro Paese, il turismo pesa per il 13% sul Pil nazionale>. <Se prossimamente è atteso un crollo dell’economia italiana – prosegue la deputata azzurra – noi di Forza Italia auspicavamo uno shock positivo proprio dal comparto turistico al quale occorre dare liquidità immediata con contributi a fondo perduto alla filiera, accanto all’azzeramento del cuneo fiscale e a una deducibilità totale per i nostri connazionali che decidono di trascorrere in Italia le loro vacanze. Siamo rimasti inascoltati. Sono stati dati soldi senza una visione organica, proiettata al futuro e risolutiva>. L’on. Cristina sottolinea la necessità di risolvere un altro nodo fondamentale e vitale per gli operatori turistici del VCO emerso nel corso del confronto: la riapertura dei confini tra le regioni e con la Svizzera. Conclude con una nota positiva: <Nell’incontro di oggi è emersa, nonostante le difficoltà, una grande voglia di fare. Ci siamo riuniti con tutte le forze politiche perché abbiamo affrontato insieme l’emergenza sanitaria e uniti dobbiamo guardare a questa ripartenza>.