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Lettere al direttore

Quello che accadrà

Gentile Direttore,

Negli ultimi vent’anni abbiamo avuto crisi legate al terrorismo dal 2001 in avanti, alla finanza come nel 2007-08, alle migrazioni come nel 2015, alle epidemie come la SARS e il coronavirus. Tutte queste emergenze si sono risolte con trasferimento di capitali verso il vertice della piramide sociale, annullamento delle conquiste dei lavoratori ottenute nel secondo dopoguerra, riduzione delle libertà democratiche come avvenuto con il Patriot Act o le altre leggi contro il terrorismo, aumento del controllo poliziesco e tecnologico nei confronti della popolazione. E’ difficile dire se tutti questi avvenimenti traumatici sono stati provocati, dopo attenta pianificazione, da una cupola di potere o sono stati casuali. In ogni modo le grandi forze transnazionali che hanno diretto la globalizzazione ne hanno sempre approfittato per imporre la propria agenda. E’ probabile che questa epidemia sia nata accidentalmente, per passaggio da animali a uomo o per errori di manipolazione di microrganismi in laboratorio, ma come sempre è diventata il pretesto per imporre limitazioni alle libertà, impoverimento generalizzato e arricchimento di poche multinazionali farmaceutiche o informatiche controllate dall’elite. Quello che accadrà nei prossimi anni in dettaglio è difficile da immaginare, ma si possono fare sicuramente previsioni sul risultato finale di tutta l’operazione coronavirus: avanzerà al livello superiore il progetto di realizzare una nuova società feudale basata non più sulla proprietà terriera, ma sulla tecnologia e sull’indebitamento di Stati e cittadini attraverso la finanza. Anzi, mi sembra che con questa novità dell’epidemia venga lanciato alle masse un nuovo messaggio: “scordatevi il benessere, i diritti, le libertà, si tratta ormai di problemi superati; quello che conta ormai per voi è solo la pura e semplice sopravvivenza, perchè è di questo che dovrete preoccuparvi da ora in avanti”.
 
Felice Antonio Vecchione
UN CITTADINO, NON UN POLITICO.
MOVIMENTO DEMOCRATICO “ITALIA INSIEME”

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Lettere al direttore

27°anniversario della scomparsa del mio caro nonno Cesare.

Lettera al direttore: domani ricorre il 27°anniversario della scomparsa del mio caro nonno Cesare. Mio nonno ha combattuto la seconda guerra mondiale conseguendo la Croce al Merito di Guerra essendo stato prigioniero sul fronte Albanese. Il mio rimpianto è non poter recarmi al cimitero per una preghiera o per portare un fiore al mio caro nonno che mi ha cresciuto fino a quando la malattia glielo ha permesso. Recentemente, il 3 Aprile 2020 avrebbe compiuto 103, fu uno dei fondatori del Gruppo Alpini Sezione di Golasecca. Vorrei tanto che questa pandemia passasse in fretta per poter tornare a fare visita ai miei cari defunti sepolti nel Cimitero di Golasecca.

Alpino Luisetto Cesare Presente!

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Lettere al direttore

Università dell’Insubria:la nostra sperimentazione non ha nulla a che vedere con quella ipotizzata a Padova

Gentili direttore e editore di Varese Press, 

in riferimento all’articolo apparso ieri sulla vostra testata, intitolato “Parte da Padova e non da Varese il test sulla saliva”,  proponiamo alcune considerazioni scientifiche di Lorenzo Azzi, il ricercatore  dell’Università dell’Insubria che con il professor Mauro Fasano ha ideato il test in questione.

La nostra sperimentazione non ha nulla a che vedere con quella ipotizzata a Padova e portata avanti in America: sono tecniche diverse con obiettivi differenti, che potrebbero anche rivelarsi complementari.

Nel nostro caso, stiamo sperimentando un test rapido della saliva per individuare la presenza di SARS-CoV-2 nel fluido organico in 10 minuti sfruttando la tecnica del Lateral flow immunoassay. È un test che, se validato, potrà essere effettuato direttamente nel punto di analisi, con una metodica non invasiva e ripetutamente nel tempo, con lo scopo di individuare quei pazienti asintomatici portatori dell’infezione che, con le loro goccioline di saliva, possono contribuire a diffondere ulteriormente il contagio.

Questo test, se si dimostrerà sensibile, potrà essere utilizzato nel giro di qualche settimana; se non risultasse altamente sensibile, sarà potenziato in tempi più lunghi per risultare utile nella fase post-epidemica, per ridurre il rischio di ondate epidemiche di ritorno, o per futuri episodi di emergenza virale.

È ovvio che, in ogni caso, qualora il test risultasse positivo in un soggetto analizzato, questi dovrà essere indirizzato ad un centro di diagnosi di secondo livello per effettuare il classico tampone nasofaringeo o le nuove tecniche di PCR veloce, incluse quelle salivari (o orofaringee) di cui si parla nella sperimentazione americana. Queste tecniche di laboratorio, tuttavia, non possono sostenere uno screening di massa continuativo nel tempo, sia in termini di costi ma soprattutto di intasamento dei centri e laboratori deputati alla diagnosi di questa e di altre malattie infettive.

Quello che noi auspichiamo, qualora la sperimentazione desse i risultati desiderati, è di affiancare i centri di secondo livello attraverso uno screening rapido di primo livello per individuare quei soggetti che altrimenti sfuggirebbero all’analisi mediante tampone nasofaringeo, che rimane oggi il gold standard per la diagnosi di Covid-19.

 

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Lettere al direttore

Chiedere soldi alle persone che non hanno lavoro?

lettera al giornale

Vorrei approfondire questa domanda: perché in questo periodo mefitico in televisione ci siano tutte queste richieste di sovvenzioni da tutte le varie istituzioni? NON é assolutamente etico,  in un periodo così assurdo,  andare a chiedere soldi alle persone che non hanno lavoro, lo hanno perso o hanno perso persone che amavano anche a causa di scelte sbagliate fatte proprio da una classe politica incapace.

Ma chi ci dovrebbe tutelare,  ha il dovere di tutelarci in toto: dove siete?
Rispetto le istituzioni , mi spiace far notare queste cose  ma come si può chiedere soldi a persone che in questo momento sono loro stessi in difficoltà??
C’è una legge contro chi chiede l’elemosina  ma questo è chiedere in continuazione l’elemosina,  far sentire le persone in defaillence è  vergognoso. 
Partiamo dalla certezza che i vari governi in Italia hanno solo dimostrato di pensare solo al portafoglio dei politici e non al futuro degli italiani,  diciamo di tutti quei milioni di euro scomparsi e mai restituiti dai vari politici corrotti che vivono tutt’ora alle nostre spalle, con tutto quello che è stato sottratto,  avremmo tanti posti letto,  mascherine e protezioni per tutti; come si possa a questo punto avere fiducia in queste raccolte fondi che non arriveranno mai nelle mani delle persone che ne avessero davvero bisogno?
Giusto sarebbe che coloro che hanno intascato in modo fraudolento milioni,  fossero obbligati a restituire quello che indebitamente hanno intascato. 
Vorrei con questi miei pensieri chiedere alle persone, che leggono, cosa ne pensano; perché spesso mi sento fuori posto. 

Pierangela Galli
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Lettere al direttore

Covid-19. La proposta dei veterinari cileni

I Veterinari. Una categoria all’avanguardia nel contrasto al Virus

In Cile se ne sono accorti: i Veterinari cileni hanno donato al Sistema paese, malgrado la loro opposizione al Governo antidemocratico, i ventilatori utili in questa lotta al Covid-19. In Italia ancora no: le cliniche veterinarie sono aperte; tutti i servizi essenziali – o meno – per i nostri “amici a quattro zampe” sono disponibili e pienamente fruibili, ma non hanno detto le loro indicazioni. Ogni categoria socio-sanitaria si è messa al servizio del Paese, ricavandone anche vantaggi in termini economici (poc’anzi la Toscana di Rossi ha iniettato ‘manu militari’ soldi su soldi in TUTTI i Sanitari giovani e meno giovani, aprendo la strada)… per ultimi gli Psichiatri, mentre i TSO schizzano alle stelle.

La Sanità, la Salute, il Benessere… fanno parte della Vita di ognuno di noi, fu l’ultima e più grande intuizione dei Sessantottini in quel 1978, prima della catastrofe del ’79. Come la mia generazione poté esprimersi nel 2011, ma non abbiamo ancora detto nulla.

I Veterinari, dicevo. E il Cile. Risulta tanto difficile comprendere che gli allevamenti e la vendita del cane, del gatto, del cavallo (ma pure del criceto) è l’unica soluzione a un impazzimento del sistema socio-psichiatrico, degli Assistenti Sociali, degli Psichiatri, degli Psicologi eccetera eccetera… a milioni, di potenziali schizzati a piede libero. Pronti, per infettarsi, come criceti.

Lorenzo Proia

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Lettere al direttore

COVID-19, istanza affinché sia un unico soggetto a emanare le norme

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

OGGETTO: COVID-19, istanza affinché sia un unico soggetto a emanare le norme

e che ogni norma sia redatta in modo che il cittadino della scuola dell’obbligo

possa consultarla e comprenderla facilmente.

Pregiatissimi, nella newsletter de IL POST https://www.ilpost.it/ , abbiamo letto che …. il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha tenuto una conferenza stampa per illustrare un nuovo decreto legge, approvato dal Consiglio dei ministri, che “riordina la disciplina anche dei provvedimenti che stiamo adottando in questa fase emergenziale” …….  e confidando che sia relegati al passato i provvedimenti, a scadenza giornaliera, emanati dalla Presidenza del Consiglio, dai vari ministeri, dalla Protezione Civile, dalle varie autorità che hanno disorientato i cittadini e gli operatori economici perché ogni provvedimento rimanda alla lettura di precedenti e/o altre norme. Situazione evidenziata da parte nostra il 13 marzo 2020 (riprodotta in calce), rappresentando un esempio concreto di come stilare un decreto per renderlo subito comprensibile ai cittadini della scuola dell’obbligo.

Oggi, alla luce di detta dichiarazione, confidiamo in detto cambiamento, chiedendo ancora una volta la costituzione di un Consiglio Esecutivo (nostra istanza del 18 marzo 2020) al quale demandare l’emanazione dei provvedimenti inerenti il contenimento del COVID-19, provvedimenti a testo unico che non rimandino alla lettura di precedenti e/o altre norme.

Cogliamo l’occasione, avendo letto i dati sul contagio, di sollecitare le SS.VV. per far avviare l’esecuzione a tappeto, programmata su tutti i cittadini del territorio nazionale, dei prelievi di tamponi come richiesto nella nostra istanza del 23 marzo 2020.

Come Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti siamo stati tra i primi (e proseguiamo ogni giorno) a fornire analisi e soluzioni, aggiornando in modo tempestivo il nostro sito http://www.coordinamentocamperisti.it.

Un grande lavoro da espletare, ma che è un diritto/dovere di ogni cittadino per partecipare in modo attivo alla vita e sicurezza della nazione.

A leggervi, Pier Luigi Ciolli

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Lettere al direttore

Condomino, parcheggi e aree comuni

Quello dei parcheggi nel condomino è problema che sarà sempre dibattuto, ma le risposte difficilmente potranno essere univoche e certe, in quanto la casistica è apparentemente infinita e sempre diversa, dipendendo anche dai singoli regolamenti condominiali. In un caso in cui si discuteva sull’occupazione mediante cancelli da parte di alcuni condomini, che erano stati convenuti da altri che ritenevano i primi “colpevoli” di avere occupato spazi comuni impedendo le manovre dei veicoli e possibilità di parcheggio, la Cassazione ha peraltro precisato e ribadito un aspetto importante sul concetto stesso di condominio. Riprendendo infatti la precedente giurisprudenza, la Corte ha ribadito che oltre al condominio verticale, cioè quello classico con porzioni di piano una sull’altra, è possibile parlare anche di condominio orizzontale, come nel caso di villette a schiera o di immobili adiacenti proprio su un piano orizzontale, comunque dotati delle strutture e degli impianti essenziali che ai sensi dell’art. 1177 Codice Civile sono oggetto di proprietà comune quali, tra le altre, le aree destinate a parcheggio. Si reputa opportuno riportare il testo integrale dell’articolo. Sono oggetto di proprietà comune dei proprietari delle singole unità immobiliari dell’edificio, anche se aventi diritto a godimento periodico e se non risulta il contrario dal titolo: 1) tutte le parti dell’edificio necessarie all’uso comune, come il suolo su cui sorge l’edificio, le fondazioni, i muri maestri, i pilastri e le travi portanti, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni di ingresso, i vestiboli, gli anditi, i portici, i cortili e le facciate; 2) le aree destinate a parcheggio nonché i locali per i servizi in comune, come la portineria, incluso l’alloggio del portiere, la lavanderia, gli stenditoi e i sottotetti destinati, per le caratteristiche strutturali e funzionali, all’uso comune; 3) le opere, le installazioni, i manufatti di qualunque genere destinati all’uso comune, come gli ascensori, i pozzi, le cisterne, gli impianti idrici e fognari, i sistemi centralizzati di distribuzione e di trasmissione per il gas, per l’energia elettrica, per il riscaldamento ed il condizionamento dell’aria, per la ricezione radiotelevisiva e per l’accesso a qualunque altro genere di flusso informativo, anche da satellite o via cavo, e i relativi collegamenti fino al punto di diramazione ai locali di proprietà individuale dei singoli condomini, ovvero, in caso di impianti unitari, fino al punto di utenza, salvo quanto disposto dalle normative di settore in materia di reti pubbliche. Avv. Gianni Dell’Aiuto Rubrica legale (risposte ai lettori)

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Lettere al direttore

Coronavirus? Da quando esiste l’umanità, esistono le epidemie e le pandemie

Egregio Direttore,Egregio Direttore,

mi permetto di confidarle alcune riflessioni.Da quando esiste l’umanità, esistono le epidemie e le pandemie.L’uomo è riuscito a sopravvivere : alla febbre tifoide, al vaiolo, alla peste bubbonica, alla peste nera, al tifo, al colera.Alle più recenti: influenza Spagnola, asiatica, Hong Kong, HIV, SARS, H1N1.Ebbene:gli uomini e donne, consapevoli del fatto che, ciclicamente, le sciagure naturalicolpivano la terra si misero a costruire Ospedali, luoghi di ospitalità per malati e bisognosi di cura.Pietra su pietra, con l’autotassazione delle genti, con le donazioni dei più abbienti fino alla costruzione anche di piccoli ospedaletti che rispondevano alle esigenze locali, ovvero le malattie rurali e quelle industriali.Un bene cittadino, un bene della comunità, un bene sociale.Si cominciò a separare i malati cronici da quelli acuti, le discipline mediche daquelle chirurgiche, i grandi stanzoni vennero trasformati nei più ridimensionati reparti, e le strutture a più edifici in quelle a monoblocco.

Un cambiamento di crescita quantitativa e qualitativa che tese ad aumentare il numero di posti letto.Tutto aveva un senso!Questa fu la grande edilizia ospedaliera degli anni 70.Poi ad un certo punto, la mancanza di programmazione, la distribuzione territoriale, le diverse risorse economiche delle varie aree geografiche, lacapacità di pressione politica, la spending review, il budget, trasformano gliospedali in aziende ospedaliere come se l’arte medica fosse possibile trasformarla in un’azienda per la produzione di scarpe o di ricambi per automobili.E cosi si chiusero gli ospedali più piccoli magari situati in zone di montagna o di campagna , si accorparono i reparti, si ridussero i posti letto , si portò a numero chiuso l’ingresso dei giovani aspiranti alla facoltà di medicina, si modificarono i titoli ed i ruoli: i primari vennero chiamati direttori di struttura complessa.

I medici più anziani così come i più giovani furono chiamati, invece che aiuti e assistenti, indistintamente, dirigenti medici di I° livello.Le caposale assunsero il titolo di coordinatori.Tutti livellati, tutti a parlare di budget, di prestazioni, di rendicontazione.E di malati ? Di malattia? Di cura?Ed intanto la vita media si allunga!Gli uomini e donne per soddisfare il diritto e la voglia di curarsi devono fare i conti con le lunghe liste di attesa, confrontarsi con operatori sempre più demotivati , stanchi e malpagati.Governati da Direzioni strategiche che nulla o poco sanno del ruolo che rivestono.E così è stato facile non riuscire a fronteggiare la nuova epidemia.Dovevamo aspettarcela , è nella storia !Ma demotivati sono anche i Ricercatori, gli Scienziati che soffrono della mancanza di fondi per la ricerca che è demandata alle donazioni volontarie.

Si! Così non sappiamo chi è costui : il Signor Virus Corona ,che sta mietendo vittime, che sta creando disordine, allarmismo, paura, panico.Si legge in faccia a molti il disorientamento, esacerbato dalle più svariate informazioni, dalle più svariate disposizioni e dalle più svariate indicazioni.Ebbene, se tenessimo conto della “Storia Maestra” potremmo riorganizzare una sanità che possa stare al passo con i tempi, soddisfare meglio i bisogni e soprattutto fronteggiare le grandi epidemie/pandemie.Riapriamo gli ospedali chiusi, non lasciamo che grandi strutture vengano distrutte dal tempo, teniamoli come riserva per grandi calamità e nel frattempo facciamole vivere convertendole ad istituti per anziani, ad istituti per giovani sfortunati, ad istituti per cure brevi, per cure croniche.Sì, così, forse, potremo essere pronti per la prossima epidemia.