Categorie
Sindacato

Covid-19. Premio 1000 euro agli operatori sanitari. Fsi-Usae Sicilia ringrazia Musumeci, Razza, deputati

Covid-19. Premio 1000 euro agli operatori sanitari. Fsi-Usae Sicilia ringrazia Musumeci, Razza, deputati  e commissione regionale. “Nessuno potrà ostacolare accordo regionale con i sindacati sui fondi nazionali”

I componenti della segreteria regionale della Fsi-Usae Sicilia Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, Renzo Spada, Maurizio Cirignotta, Pier Paolo Di Marco, Salvatore Ballacchino, Salvatore Di Natale, Salvatore Bracchitta e Calogero Coniglio vogliono ringraziare pubblicamente il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, l’Assessore regionale della Salute Ruggero Razza, il Presidente e i componenti della VI commissione regionale Servizi Sociali e Sanitari, e i deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana per aver attenzionato le molteplici istanze inviate formalmente dall’ Organizzazione Sindacale affinché gli operatori sanitari, infermieri, medici e autisti soccorritori potessero avere un riconoscimento economico per il lavoro straordinario: 1.000 euro per quello che stanno facendo ogni giorno in prima linea per fronteggiare l’emergenza sanitaria Covid-19 e assistere e curare i pazienti.

A tale scopo, verrà presentato e definito un accordo dall’Assessorato regionale alle Organizzazioni Sindacali firmatarie del Ccnl comparto sanità in contrattazione regionale nei prossimi giorni: un documento per destinare oltre 20 milioni di euro con fondi nazionali previsti dal decreto legge 17/3/2020 n. 18 all’articolo 1 al personale sanitario. “Questi incentivi farebbero seguito alle tante belle parole che, però, da sole non bastano. Le somme da erogare dovranno corrispondere all’impegno, alla qualità e alla quantità del lavoro prestato”, dichiarano i sindacalisti.

“La Fsi-Usae Sicilia su quel tavolo lotterà affinché le somme vengano assegnate proporzionalmente anche al restante personale del pubblico e del privato, Infermieri, medici, tecnici, oss, ecc. impiegato nei reparti e nei servizi non adibiti a Covid-19 della regione ma che hanno rischiato e continuano a rischiare ogni giorno e notte, senza sapere se i pazienti hanno contratto il virus Covid-19. Nessuno, amici e avversari, di qualsiasi estrazione, potrà ostacolare tale accordo regionale. Ricorreremo, se necessario, a tutte, le azioni previste dalla legge. La vita dei sanitari e soprattutto delle nostre famiglie è al di sopra di tutto e di tutti, nessuno escluso”, conclude il sindacato.

Categorie
Sindacato

Corsi on-line gratuiti per formare operatori Caf e Patronato

Corsi on-line gratuiti per formare operatori Caf e Patronato

Anche in piena emergenza Covid-19, i Caf e i Patronati lavorano a pieno regime. Molte delle misure prese dal governo investono queste strutture al servizio del cittadino.

L’ente di formazione Enuip, convenzionato con i circa 500 patronati Enasc e con i 2.100 Caf Unsic, offre una serie di corsi on-line gratuiti per formare in modo mirato e qualificato nuovi operatori di Caf e Patronati, tassello indispensabile per offrire ai contribuenti l’aiuto indispensabile nella presentazione e nell’iter delle pratiche fiscali, previdenziali, assistenziali e sociali.

La formazione, in questo periodo difficile, costituisce non solo una tappa obbligata, ma anche un trampolino di lancio per aprire nuovi spazi occupazionali per il futuro.

Reno Insardà, presidente nazionale dell’Enuip, spiega: “Abbiamo deciso di mettere in gioco le competenze della nostra organizzazione per offrire una risposta concreta alle contingenti difficoltà occupazionali, createsi con l’annosa questione del coronavirus. I nuovi corsi di formazione per operatori base di Caf e patronati sono gratuiti proprio per avvicinare tante persone, anche estromesse in questo periodo dal mondo del lavoro, ad una nuova opportunità. Le video-lezioni, per un totale di 15 ore, si svolgeranno dal 4 al 30 maggio.

Insardà conclude ricordando l’attività delle strutture in questo periodo: “Stiamo lavorando, ad esempio, per l’inoltro all’Inps e gli enti preposti delle domande per i bonus da 600 euro e per la cassa integrazione. Ora si apre anche la stagione delle dichiarazioni dei redditi. Tra le altre pratiche, la dichiarazione Isee, quelle socio-economiche assistenziali e i modelli Red”.

Per iscriversi:

tel: 06-58333803

e-mail: info@enuip.it.

Link modulo iscrizione: https://unsic.it/comunicazione/comunicati-stampa/corsi-on-line-gratuiti-per-formare-operatori-caf-e-patronato

Categorie
Sindacato

Proficuo incontro tra i vertici  Fsi-Usae e l’Assessore Razza sull’emergenza Covid-19 in Sicilia

Proficuo incontro tra i vertici  Fsi-Usae e l’Assessore Razza sull’emergenza Covid-19 in Sicilia: annunciata interlocuzione con governo centrale sull’Edilizia sanitaria

Ieri pomeriggio, 27 aprile, in videoconferenza l’Assessore alla Salute della Regione siciliana Ruggero Razza ha incontrato i componenti della segreteria regionale Fsi-Usae Sicilia Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, Salvatore Ballacchino, Pier Paolo Di marco, Salvatore Bracchitta, Salvatore di Natale e Calogero Coniglio. Il dibattito è stato incentrato sull’emergenza Covid-19 per analizzare le criticità legate agli ospedali siciliani delle nove province. 

Naturalmente l’attenzione del sindacato ha posto i riflettori sul personale sia ospedaliero che del territorio e anche sugli operatori del 118, sempre in prima linea nella battaglia assistenziale alle varie emergenze. Dalla disamina territoriale siciliana sono emerse positività operative come quelle dei centri Covid-19 di Ragusa e di Caltagirone e criticità, invece, per la provincia di Enna colpita dall’emergenza Sars Cov-2 nella città di Troina e per la provincia di Siracusa.

Le richieste del sindacato sono state in tal senso quelle di verificare le responsabilità aziendali e porre dei correttivi. L’Assessore Razza ha subito risposto alle richieste sindacali dichiarando di “aver nominato una commissione d’inchiesta ed una ispettiva che farà i controlli di merito”. Secondo quanto dichiarato dai rappresentanti della Fsi-Usae l’emergenza è ancora in fase acuta. In tal senso l’Assessore ha garantito che manterrà un fabbisogno regionale di 1200 posti letto Covid-19 utili a fronteggiare anche il post emergenza e mettere in sicurezza la regione su eventuali ricadute della pandemia soprattutto con l’apertura della mobilità regionale disposta dal Governo dal 4 maggio. 

Per quanto riguarda invece la valorizzazione del personale sanitario delle 17 aziende siciliane che era stata già formalizzata per iscritto dal sindacato Fsi-Usae, è stato richiesto anche di aumentare da subito la tariffa oraria degli infermieri che prestano servizio al 118 da 22 euro a 30 euro e di porre una indennità giornaliera di 20 euro agli autisti soccorritori Seus impegnati nell’emergenza Covid-19. 

“L’assessore ha accolto la nostra richiesta e ci ha confermato che il premio economico ci sarà, e che i fondi nazionali per il personale saranno decisi in accordo con le organizzazioni sindacali firmatarie del Ccnl sanità nella contrattazione regionale che sarà convocata a breve – dichiarano i rappresentanti regionali della Fsi-Usae Sicilia – Tra le richieste del sindacato anche l’erogazione da parte delle aziende del bonus ministeriale di 100 euro per tutto il personale che ha prestato servizio a marzo 2020 che non è stato liquidato”. “Nell’incontro l’Assessore Razza ha indicato come prioritaria la formazione del personale, quest’ultimo sarà inoltre oggetto di uno screening con test sierologici, mettendo assieme laboratori del settore pubblico e privato. Nella parte finale della videoconferenza l’Assessore Razza ha dato una buona notizia, da poche ore sta interloquendo con il governo nazionale per far ripartire in Sicilia l’Edilizia sanitaria, servono nuovi ospedali”, concludono i sindacalisti.

Categorie
Sindacato

Coronavirus. L’appello della Fsi-Usae Sicilia, no a sanitari usa e getta

Coronavirus. L’appello della Fsi-Usae Sicilia: “No a medici, infermieri, tecnici, ostetriche e Oss “eroi usa e getta”

 

Per fronteggiare l’emergenza Coronavirus il governo Conte ha emanato un decreto per l’assunzione straordinaria di 20 mila medici, infermieri, tecnici, oss, ecc. chiamandoli in trincea a salvare il paese provato duramente, ma con contratti solo di tipo precario scandalosamente non rinnovabili, con durata non superiore ai 6 mesi, e comunque entro il termine dello stato di emergenza.

I componenti della segreteria regionale Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, Salvatore Ballacchino, Renzo Spada, Pier Paolo Di Marco, Maurizio Cirignotta, Salvatore Bracchitta e Calogero Coniglio ritengono inaccettabile che i lavoratori vengano usati e gettati: si usa il patrimonio economico in dote e poi si getta via il lavoratore. Non possiamo permettere che il governo chiami tutti in guerra per sostenere il paese, ma poi il contributo dato, per vincere, non varrà nulla. Oggi più che mai i cittadini sono riconoscenti agli operatori sanitari, che più di tutti stanno contribuendo alla battaglia contro la pandemia.

 

In questo contesto si sta creando una guerra tra “poveri”, da una parte troviamo personale sanitario che rivendica la stabilizzazione, mentre dall’altra personale che invoca la chiamata per l’assunzione a tempo indeterminato di concorsi in corso di espletamento e da graduatorie vigenti. Adesso si aggiunge il personale sanitario impiegato per combattere l’emergenza covid-19 “usa e getta”. Come sindacato, saremo molto attenti, monitorando queste procedure affinché venga garantita equità di trattamento.

Il governo e la politica, non si rendono conto che si è fatto fronte all’emergenza solo alla grande dedizione e ai turni massacranti di lavoratrici e lavoratori che resistono nonostante tutto? Abbiamo organici e ospedali al di sotto dei principali paesi europei, mancano 50 mila medici e altrettanti infermieri, tecnici di radiologia e laboratorio analisi, ostetriche, oss, biologi, da qui al 2026 è previsto il prepensionamento di 65 mila operatori sanitari e invece, finora, tutti i governi che si sono susseguiti negli ultimi anni hanno tagliato servizi pubblici, personale e alimentato la precarizzazione del personale. Bisogna organizzare una sanità affinchè mai più possa succedere questo grave atto di irresponsabilità politica e di noncuranza per il diritto alla salute e alla vita.

 

“Siamo in piena emergenza Covid, con decine di contagiati in Sicilia tra il personale sanitario ma esaurita questa fase la Fsi-Usae si farà promotrice di iniziative di mobilitazione tese ad affrontare e risolvere l’inaccettabile situazione creatasi per tutelare il lavoro degli operatori sanitari, e pretenderemo che la regione siciliana metta le risorse necessarie in modo da non lasciare fuori nessun lavoratore che ne abbia titolo consentendo le assunzioni”.

“Bisogna cambiare registro in Sicilia: più medici, più infermieri, più tecnici, più oss, più posti letto, più prevenzione e assistenza territoriale, più investimenti nell’area emergenza-urgenza seus 118. Chiediamo al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e all’Assessore regionale della Salute Ruggero Razza un grande piano di investimenti per il rilancio della sanità pubblica siciliana a partire dalla programmazione di assunzioni a tempo indeterminato, un lavoro sicuro, qualificato a chi è venuto a supporto dell’emergenza, che garantisca la salute a tutti i cittadini.

Dalla Regione ci aspettiamo un riconoscimento e pari dignità a tutti questi lavoratori che stanno combattendo in prima linea contro il Covid-19. Chiediamo pertanto di voler sostenere la nostra istanza a far sì che si realizzi questa operazione. Eliminiamo agenzie interinali, cooperative o contratti precari, a partita IVA o Co.Co.Co che abusano del personale sanitario. Non sono lavoratori “eroi usa e getta”, questo è il nostro slogan ufficiale. Pertanto dopo l’emergenza chiederemo risposte convincenti e rassicuranti.

Categorie
Sindacato

Vaccino Covid 19, Fsp Polizia al ministero della Sanità, non siamo cavie

Vaccino Covid 19, Fsp Polizia al ministero della Sanità: “Serve chiarezza assoluta su uso compassionevole per forze dell’ordine, non siamo cavie”

 

“Serve chiarezza assoluta sull’iter annunciato dall’azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia e lo Jenner Institute della Oxford University che inizieranno a fine aprile in Inghilterra i test accelerati sull’uomo del prototipo di vaccino per il Covid 19. Secondo quanto reso noto anche dal ministero della Sanità, a settembre si prevede di rendere utilizzabile il vaccino per immunizzare personale sanitario e Forze dell’ordine in modalità di ‘uso compassionevole’, e per quanto rispetto a questa dizione ci si possa rifare all’Agenzia Italiana del Farmaco, è fin troppo evidente che migliaia e migliaia di operatori in divisa necessitano di maggiori spiegazioni che spazzino via il dubbio, alquanto concreto, di essere utilizzati come cavie”.  

valter mazzetti fsp polizia

Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo l’annuncio della prossima sperimentazione umana del vaccino contro il Covid-19 che sarà effettuata a partire da fine aprile in Inghilterra su 550 volontari sani, e che da settembre potrà essere disponibile “per immunizzare personale sanitario e Forze dell’ordine in modalità di uso compassionevole” ha spiegato l’ad dell’azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia impegnata nella sperimentazione, Piero Di Lorenzo.

“Non riteniamo minimamente concepibile – conclude Mazzetti – utilizzare sul personale delle forze di Polizia un vaccino che non sia definitivamente e totalmente sperimentato, ammesso, certificato e garantito dalla comunità scientifica. Leggere, come abbiamo fatto finora, che quello in sperimentazione non sia tossico o che i risultati di laboratorio siano ‘buoni’ non è neppure vicino a quanto serve per poterlo somministrare ai poliziotti italiani. Ci aspettiamo che il ministro Lamorgese e il prefetto Gabrielli restino vigili”.

Categorie
Sindacato

La disciplina del licenziamento al tempo del coronavirus.

La disciplina del licenziamento al tempo del coronavirus.

Esaminiamo qui di seguito come cambua la disciplina dei licenziamenti durante il periodo di emergenza. Altro caso di estremo interesse riguarda la disciplina e la regolamentazione delle  assenze durante il periodo di emergenza, alla quale dedicheremo apposito spazio con un altro alrticolo.

Il decreto legge 18/2020 – c.d. “Cura Italia” ha introdotto una serie di ipotesi in cui al datore di lavoro è impedito di esercitare liberamente il proprio potere di recedere dal rapporto di lavoro. Va notato che la limitazione di tale facoltà viene esercitata proprio nei casi di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, ovvero nelel fattispecie in cui il Legislatore e la Giurisprudenza attribuiscono al datore di lavoro maggior spazio e discrezionalità (pur con dei limiti) nella determinazione di recedere da un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

Il primo caso è quello previsto dall’art. 46 del Decreto Legge, che stabilisce un inderogabile divieto di procedere al licenziamento per giustificato motivo oggettivo, sia esso collettivo o individuale, addirittura indipendentemente dal numero dei dipendenti (deroga quindi anche alla tutela obbligatoria), per tutto il periodo che va dal 17 marzo al 16 maggio 2020 compreso.

Si deve duinque dedurre che, nel caso di licenziamento, quest’ultimo sarebbe da dichiararsi nullo senza alcuna specifica indagine istruttoria, con obbligo quindi di ricostituzione del rapporto lavorativo, a prescindere dalle motivazioni addotte dalla parte datoriale.

Ai sensi dell’art. 3 della legge 604/1966 – si definisce licenziamento per giustificato motivo oggettivo il recesso dettato da “ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa”, in altre parole il c.d. licenziamento per motivi economici.

Con riguardo ai licenziamenti collettivi, il Decreto Legge ha previsto il blocco totale e senza eccezioni di tutti i procedimenti previsti dall’articolo 4, 5 e 24 della legge 233/1991 (e quelle avviate dopo il 23 febbraio debbono intendersi sospese). Il riferimento è a quelle ipotesi in cui l’imprenditore intenda procedere al licenziamento di almeno 5 dipendenti nell’arco temporale di 120 giorni all’interno della medesima provincia, perché ad esempio al termine di un periodo di integrazione salariare non è in grado di garantire la ripresa dell’attività lavorativa. né di ricorrere a misure alternative; in questi casi è indispensabile darne preventiva informativa alle rappresentanze sindacali aziendali e successivamente avviare una specifica procedura da espletarsi innanzi all’Ufficio Provinciale del lavoro.

Tali procedure, fino al 16 maggio 2020 compreso, non potranno essere avviate per nessun motivo.

L’altra ipotesi specifica è contenuta nel secondo comma dell’art. 47, che recita “[..] fino alla data del 30 aprile 2020, l’assenza dal posto di lavoro da parte di uno dei genitori conviventi di una persona con disabilità non può costituire giusta causa di recesso dal contratto di lavoro ai sensi dell’articolo 2119 del codice civile, a condizione che sia preventivamente comunicata e motivata l’impossibilità di accudire la persona con disabilità a seguito della sospensione delle attività dei Centri di cui al comma 1”.

Ed ancora al comma 6 dell’art. 23 è fatto divieto di licenziamento per i genitori lavoratori dipendenti del settore privato con figli minori, di età compresa tra i 12 e i 16 anni che si astengano dal lavoro nel periodo di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado.

Restano invece escluse espressamente, quindi si potrà procedere con il recesso, le seguenti ipotesi:

a) i licenziamenti disciplinari: per giusta causa (con l’eccezione dei cui al comma 6 dell’art. 23 e all’art. 47 comma 2) o per giustificato motivo soggettivo;

b) i licenziamenti dovuti al superamento del periodo di comporto (eccetto il caso in cui la malattia sia dovuta ad infezione da virus Covid-19 che, ai sensi dell’art. 26 del d.l. in esame non può essere computata ai fini del superamento del periodo di comporto);

d) i licenziamenti per inidoneità alla mansione (seppur rientri per definizione nei casi di licenziamento per g.m.o a parere della scrivente non dovrebbe rientrare nella tutela di cui all’art. 46 de d.l. 18/2020 in quanto non dipendente da ragioni economiche).

Si rimane a Vostra disposizione per qualsiasi titpo di ulteriore informazione e assistenza.

Avv. ALESSANDRO ANDREUCCI
conulente Sindacato Europeo dei Lavoratori,
    VIA SERVILIANO LATTUADA 16 – 20135 MILANO

      Tel.  02/83535628 – Cell. 347 5876740

 
Categorie
Sindacato

Covid 19, Fsp Polizia alla Casellati: “Non comprendiamo di cosa si lamenti

Covid 19, Fsp Polizia alla Casellati: “Non comprendiamo di cosa si lamenti. Dalla seconda carica dello Stato non giungano messaggi pubblici così negativi” “Senza voler entrare nel merito di una questione non eccezionalmente prioritaria in questo momento di emergenza nazionale, ci preme constatare con amarezza come la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, abbia consegnato all’opinione pubblica un messaggio che reputiamo negativo e, per così dire, ‘diseducativo’ per la cittadinanza. La Casellati lamenta un controllo a due senatrici? E perché mai. Andavano al Senato? Tornavano dal Senato? Il punto non è questo, ma che, controlli, o segnalazioni, o multe vengono fatti a tutti e secondo procedure ben precise. I poliziotti italiani fanno il loro dovere fino in fondo, con diligenza e professionalità, e sicuramente non provano alcun particolare senso di gratificazione personale se fermano per strada due senatrici piuttosto che due qualsiasi altri cittadini, e nulla cambia nel loro atteggiamento. Non si comprende davvero cosa la presidente del Senato abbia da lamentare nella vicenda di un normalissimo controllo. Se la Casellati vuole esprimere doglianze a Conte o al governo ha canali di interlocuzione istituzionale molto più appropriati dei mass media, così che le sue dichiarazioni non rappresentino una sottile allusione al fatto che compressione dei diritti costituzionali operata sugli altri non debba valere proprio per chi il popolo lo rappresenta. Gli appartenenti alle forze dell’ordine italiane stanno lavorando solo per il bene dei cittadini, e queste esternazioni pubbliche della seconda carica dello Stato a nostro avviso sono una caduta di stile che ha molto il sapore di un ‘lei non sa chi sono io’…”. Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo le dichiarazioni del presidente del Senato Elisabetta Casellati, a seguito della verifica effettuata su due senatrici che, mentre rientravano da Roma a Messina, sono state controllate agli imbarchi per la Sicilia.

Categorie
Sindacato

Calogero Coniglio/Fsi-Usae Sicilia, accolta la richiesta di incentivi ai sanitari

Partono gli incentivi economici al personale sanitario dopo la richiesta della Fsi-Usae alla Regione Siciliana “E’ stata accolta la nostra richiesta di incentivi economici al personale sanitario”, dichiara Calogero Coniglio, segretario regionale della Fsi-Usae Sicilia, Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della Confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei. “E’ un primo successo, avevamo chiesto i premi economici alla Regione con decorrenza dal 31/1/2020 per il personale delle 17 aziende siciliane con nota n. 4031 del 04/04/2020 come previsto dal Decreto Legge 17/3/2020 n. 18 all’articolo 1 secondo cui sono stati stanziati per la Sicilia 61.373.294 di euro. E la nostra richiesta è stata accolta”, commenta Coniglio. Alla richiesta della Fsi-Usae avanzata alla Regione subito dopo sono seguite le prime circolari di erogazione di incentivi. Prima il Cannizzaro, poi l’Asp di Catania, poi il Policlinico con somme diverse e, a giorni, partiranno anche le altre aziende siciliane. Il sindacato Fsi-Usae ritiene comunque che i provvedimenti previsti nella circolare non corrispondono all’impegno e alla qualità e quantità di lavoro prestato dagli operatori sanitari durante questa emergenza. “Questi incentivi farebbero seguito alle tante belle parole che, però, da sole non bastano. Le somme che intendono erogare sono basse e non corrispondenti all’impegno, alla qualità e alla quantità del lavoro prestato ora come in passato dagli operatori sanitari. Gli incentivi economici vanno alzati d’importo, c’è in gioco la vita degli operatori”. In particolare, per quanto riguarda il Policlinico, con una prima circolare, erano stati esclusi coloro che non prestavano servizio nei reparti Covid-19 e inclusi invece gli amministrativi. Nello specifico, i premi al personale prevedevano: 120 euro aggiuntivi per turno a infermieri, Tecnici di Radiologia e Laboratorio impegnati nei reparti Covid; 50 euro l’ora agli infermieri impegnati nei trasferimenti dei pazienti Covid; 80 euro per turno agli Oss/Ass impegnati nei reparti Covid; 100 euro a turno agli amministrativi. L’Azienda, dopo le precisazioni della Fsi-Usae, ha fatto un passo indietro: esclusi gli amministrativi. “Era stato, infatti, ingiustamente escluso dalla valorizzazione premiante anche il personale sanitario che non presta servizio nei reparti Covid-19 anch’esso a rischio di contrarre la malattia, mentre quello amministrativo poteva essere premiato diversamente pagando le ore di straordinario”. “Abbiamo chiesto, infine, alla Regione, di reintegrare i fondi aziendali con i fondi sanitari regionali e del decreto. Vigileremo ovviamente non solo per il personale che lavora nei reparti Covid, perché va premiato anche il restante personale sanitario, che ci hanno rassicurato, con i fondi regionali”, conclude Coniglio.

Categorie
Sindacato

Mille euro straordinarie, una tantum, ai sanitari: Fsi-Usae,  Non ci bastano

l presidente Bonaccini vuole dare mille euro straordinarie, una tantum, ai sanitari: Fsi-Usae, grazie ma anche no. Non ci bastano.

ROMA 08 APRILE – Il presidente Bonaccini vuole dare mille euro straordinarie, una tantum, ai sanitari: Fsi-Usae, grazie ma anche no. Non ci bastano. Apprendiamo che il presidente della Regione Emilia-Romagna ha in proposito di legiferare, a livello regionale, come già stava facendo anche la Toscana, un finanziamento straordinario che gli consenta di distribuire una tantum a Infermieri, Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico, Tecnici di Neurofisiopatologia, Fisioterapisti, Logopedisti, Ortottisti – Assistenti di Oftalmologia, Dietisti, Tecnici della Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare, Tecnici Audiometristi, Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, Tecnici della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro, Assistenti Sanitari, Tecnici di Riabilitazione Psichiatrica, Terapisti Occupazionali, Educatori Professionali, Tecnici Audioprotesisti, Tecnici Ortopedici, Igienisti Dentali, Podologi, Ostetriche, Autisti soccorritori, Oss e gli altri lavoratori della sanità un premio straordinario una tantum di circa 1000 euro per lo straordinario lavoro che hanno effettuato durante il periodo COVID19.

Adamo Bonazzi Segretario Generale Fsi-Usae è intervenuto stigmatizzando l’annuncio a margine di una videoconferenza con i Consiglieri Nazionali del sindacato ed ha dichiarato in modo piuttosto sarcastico: “Ci mancherebbe pure che dopo averli fatti lavorare come se non ci fosse un domani ora si pensasse di non provvedere a pagare i loro straordinari e gli si negasse l’attribuzione delle relative indennità perché i fondi non sono capienti. E se oltre a dare capienza ai fondi avanzerà qualche spicciolo da dare in più in busta paga, una tantum, noi lo ringraziamo. Grazie, Presidente Bonaccini, i lavoratori li useranno certamente, perché in un periodo di crisi non è il caso di fare gli sdegnati e rifiutare ciò che viene offerto, ma diciamo chiaramente che non è questa la risposta che i professionisti della sanità si aspettano; che non è questo il riconoscimento professionale a cui loro aspirano. E, Bonaccini, nella sua doppia carica di Presidente di Regione e di Presidente della Conferenza delle Regioni, cioè la conferenza dei datori di lavoro dei suddetti professionisti pubblici, sa bene che ci sono tre diversi problemi che affliggono tali professionisti: Il primo è il riconoscimento della dignità professionale; il secondo è la questione degli inquadramenti iniziali e dello sviluppo della carriera professionale; e il terzo, buon ultimo ma non certo meno sentito, è quello della rivalutazione dello stipendio svalutato da tre mancati rinnovi contrattuali e fermo da più di dieci anni. Se, Bonaccini, pensa a mille euro una tantum, i professionisti della sanità pensano a una diversa qualificazione professionale e ad un incremento della base stipendiale mensile di almeno 500 euro (non una tantum ma una semper) e delle indennità di rischio e di disagio che non siano delle mancette. La differenza come si può ben comprendere è molto grande. E non si colma di certo con il regalo che il Presidente ha pensato di farci insieme alla Triplice che, con il suo aiuto, pensa così di intestarsi chissà quale successo. Secondo noi i professionisti sanitari vogliono vedere recepiti gli sforzi profusi con una collocazione iniziale adeguata agli anni di studio che hanno fatto, e vogliono avere la possibilità di una carriera aperta, che sia basata su criteri predeterminati e certi. Vogliono che una volta acquisito un avanzamento nel percorso professionale, questo faccia parte stabilmente del proprio curriculum e che garantisca, alla fine del percorso lavorativo, una pensione adeguata. Per cui diciamo chiaramente: mille euro una tantum straordinarie ai sanitari? Grazie ma anche no. Non ci bastano”

Categorie
Sindacato

Covid-19. Fsi-Usae scrive a Musumeci e Razza: tamponi a sanitari

Covid-19. Fsi-Usae scrive a Musumeci e Razza: “Far lavorare chi è negativo e a casa chi è positivo, tamponi mirati a sanitari, forze dell’ordine, rientrati, esercenti per sostenere l’economia”

L’emergenza sanitaria che attanaglia il nord preoccupa molto il sud, parliamo della Sicilia in cui il sindacato FSI-USAE ed in particolare Calogero Coniglio e Nello Musumeci, da tempo si stanno spendendo per mitigare gli effetti del coronavirus sul personale della sanità fortemente a rischio e che ci ha invato la seguente nota:

 usae sicilia

PALERMO 29 MARZO – La Fsi-Usae Sicilia Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei ha scritto una nota indirizzata al Presidente della Regione Siciliana On. Nello Musumeci e all’Assessore regionale della Salute Ruggero Razza.

“Riteniamo con senso di responsabilità e grande spirito di collaborazione che la situazione Emergenza Covid-19 richieda una nuova fase – scrive in una nota Calogero Coniglio  Segretario Regionale della Fsi-Usae – bisogna agire, senza aspettare il “respiratore” ed adottare nuovi accorgimenti fondamentali per evitare il collasso del sistema sanitario regionale, già messo a dura prova. Per un paziente intubato e collegato settimane a un respiratore, in particolare con un quadro clinico già compromesso, la possibilità d’intervento è ridotta.

Il respiratore deve essere l’ultimo supporto. E’ stato ripetuto più volte di rimanere a casa in presenza di febbre e tosse per limitare l’afflusso di persone in ospedale, perché non ci sono abbastanza letti ma ciò non è sufficiente per fermare il virus.

fsi usae arroganza

“E’ necessario l’impiego dei tamponi secondo una strategia mirata, testando gli operatori sanitari, le forze dell’ordine, considerati i casi di contagio che già si sono verificati in tali settori, le persone dichiarate ufficialmente rientrate dal Nord e le persone che lavorano autorizzate dal decreto “Cura Italia” in quei settori vitali per l’economia della regione, in modo da fare lavorare chi è negativo e fare stare a casa chi è positivo. Dedicare unità mobili per raggiungere i succitati cittadini presso le proprie abitazioni ed effettuare i tamponi domiciliari per diagnosticare l’eventuale positività al Covid-19 con personale dedicato, ricorrendo ad assunzioni e nell’immediato con prestazioni aggiuntive al personale del Ssr – conclude Coniglio – Altrimenti il crollo socio-economico regionale è dietro l’angolo.

 

Foto Calogero Coniglio e Nello Musumeci