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CONDOMINIO: LE IMMISSIONI DI ODORI POSSONO COSTITUIRE REATO

LE DENUNCE POTREBBERO MOLTIPLICARSI A CAUSA DELLA QUARANTENA DA COVID-19.

Vivere in quella particolare forma di comunione qual è il condominio, spesso, non è facile. Sicuramente ognuno deve limitare le proprie libertà per non calpestare quelle altrui. Trattasi di una regola, ancor prima che giuridica, di buona educazione.

Non viviamo, tuttavia, in un mondo idilliaco: nel caso in cui rumori, odori, o, più in generale, le “immissioni” così come descritte dall’art. 844 del Codice Civile superino la normale tollerabilità, potrebbe sussistere in capo a chi le pone in essere, il reato di cui all’art. 674 del Codice Penale, secondo il quale “chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti, è punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda fino a duecentosei euro”.

Intendo concentrarmi sulla questione degli odori, particolarmente sentita da chi spesso incontro.

Orbene, l’art. 844 c.c. elenca il divieto generale di non produrre propagazioni di ogni tipo che non possano essere “normalmente tutelate”: e sebbene l’articolo parli di immissioni tra fondi, il divieto è analogicamente applicabile anche in caso di materia condominiale.

Ma cosa si intende per “normale tollerabilità”? Poniamo il caso che il vicino non si limiti a fare il barbeque una tantum, ma che gli odori derivanti dalla sua cucina si propaghino nel Vostro appartamento in continuazione. Pensate che non vogliate più aprire le finestre, perché, qualora lo facciate, vi trovereste l’appartamento completamente intriso degli odori provenienti dal vicino.

Questo caso supera la normale tollerabilità, il giudizio sulla quale è rimesso al Giudice, in base agli elementi di prova che vengono portati a supporto della propria tesi. Infatti, conferma la Suprema Corte, che è il Giudice che, secondo le regole generali può fondare il proprio convincimento su elementi probatori di diversa natura, anche senza la necessità di effettuare una perizia: fondamentali possono essere le dichiarazioni testimoniali di coloro che siano in grado di riferire caratteristiche ed effetti delle immissioni e, ovviamente, “quando tali dichiarazioni non si risolvano nell’espressione di valutazioni meramente soggettive […] , ma si limitino a riferire quanto oggettivamente percepito dai dichiaranti medesimi” (così, Cassazione Penale, sent. n. 971/2015).

La questione è stata sottoposta alla corte di Cassazione più volte e per vari motivi. In particolare, secondo la pronuncia della Cassazione Penale n. 34896/2011 “in tema di getto pericoloso di cose, l’evento di molestia provocato dalle emissioni di gas, fumi o vapori è apprezzabile a prescindere dal superamento di eventuali limiti previsti dalla legge, essendo sufficiente il superamento del limite della normale tollerabilità ex art. 844 c.c..”.

Ecco che, in tali casi, si hanno le “molestie olfattive”.

Sulle immissioni di odori, in particolare, è intervenuta la III Sezione Penale con sentenza n. 14467/2017, la quale ha riconosciuto sussistente la fattispecie di cui all’art. 674 c.p. anche nel caso di emissioni di odori provenienti dalla cucina di un’abitazione privata, superanti la normale tollerabilità, criterio cui è sempre necessario rifarsi, in assenza di apposita normativa nella materia oggetto dell’immissione.

Ecco il principio di diritto espresso dalla Suprema Corte: “In tema di getto pericoloso di cose, la contravvenzione prevista dall’art. 674 cod. pen. è configurabile, qualunque sia il soggetto emittente, anche nel caso di emissioni moleste “olfattive” che superino il limite della normale tollerabilità ex art.844 cod. civ.”.

Orbene, credo che tali situazioni siano di particolare attualità, specie in questo periodo di quarantena: la maggior parte di chi è abituato a partire la mattina e tornare a casa la sera si trova, per le note restrizioni volute per contrastare il diffondersi del c.d. coronavirus, a restare a casa.

Credo che, anche alla luce della contingenza in cui si vive, il problema sarà particolarmente sentito da chi non è assolutamente abituato a ritrovarsi durante il giorno con emissioni di carattere olfattivo (e non solo!).

L’invito è quello di tentare di rispettarci l’un l’altro, poiché si “convive forzosamente”.

E attenzione all’importanza, dal punto di vista delle conseguenze penali, di tali comportamenti.

Avv. Alessandra Zorzi

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La Gara Consip Fallisce, Ira delle Regioni, Medici e Infermieri senza attrezzature

In questi delicatissimi momenti spiace dover ancora una volta registrare come quel mostro chiamato Burocrzia non solo sta impendendo di operare in maniera efficace ed efficiente alla macchina della sanità Lombarda e italiana ma sta costando numerose vite umane, come nel peggior film horror che vi possiate immaginare.

DI ieri la notizia che la Gara Consip per approvigionardi di materiale sanitario (mascherine, tamponi, guanti ma anche letti e macchinari per la ventilazione meccanica) è andata male, non riuscinedo a chiudere neanche un contratto per tali forniture.

A questo puntio piccata reazione di Attilio Fontana che ha reso queste dichiarazioni riportate da numerosi quotidiani come affaritaliani e agenzie stampa;

“Noi abbiamo una necessita’ spasmodica di mascherine; e’ la cosa di cui, giustamente, piu’ si lamentano tutti”, a partire “anche dalla nostra medicina generale”, e di questo i medici di base “hanno ragione”. questo è quanto dichiarato a MattinoCinque, il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha assicurato che “stiamo cercando di recuperare mascherine, oltre anche a camici”, “superando anche in questo caso la burocrazia”. ha fatto anche notare il Presidente Fontana che è difficile avere contratti e forniture “Serie” perché, “su cento persone che si offrono, ce ne sono 95 che sono persone poco perbene che vorrebbero truffarci” denunciando lo sciacallaggio di persone senza scrupoli che avviene in queste drammatiche situazioni.

A sostegno dei nostri presidei segnaliamo questa iniziativa di raccolta fondi per donare 20.000 mascherine FFP2 (quelle che proteggono maggiormente) all’Ospedale di Gallarate in prima linea mell’emergenza sanitaria COVID 19:

 https://www.gofundme.com/f/mascherine-ffp2-ce-x-ospedale-di-gallarate?utm_source=customer&utm_medium=copy_link-tip&utm_campaign=p_cp+share-sheet

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Emergenza Coronavirus: Anticipate le pensioni La mensilità del mese di aprile saranno disponibili a partire dal 26 marzo. Nell’articolo le modalità per il ritiro

( Filippo Polito )  Nel momento di emergenza legato al Coronavirus, Poste Italiane comunica che le pensioni di aprile arriveranno in anticipo. I titolari di un conto BancoPosta, di un libretto di risparmio o di una Postepay Evolution, vedranno l’accredito effettuato il 26 marzo. Tutti coloro che posseggono una carta di qualunque tipo possono provvedere a ritirare da uno sportello Postamat, senza doversi recare fisicamente in Posta.

Tutti coloro che invece non posso evitare di ritirare la pensione in contanti presso un ufficio postale dovranno recarsi agli sportelli seguendo questo calendario:

  • 26 MARZO GIOVEDÌ dalla A alla B;
  • 27 MARZO VENERDÌ dalla C alla D;
  • 28 MARZO (mattina) SABATO dalla E alla K;
  • 30 MARZO LUNEDÌ dalla L alla O;
  • 31 MARZO MARTEDÌ dalla P alla R;
  • 1 APRILE MERCOLEDÌ dalla S alla Z.
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Stati Uniti e Germania in guerra per le licenze di vaccino contro il coronavirus

( Filippo Polito )  Un conflitto dovuto alla ricerca di soluzioni legate a COVID-19 tra gli Stati Uniti ,la Germania è la società tedesca CureVac, che ha filiali in due città del paese, nonché nello stato americano del Massachusetts. La società biofarmaceutica ha recentemente affermato che i lavori sul tanto atteso vaccino sono in pieno svolgimento, con i test clinici che dovrebbero iniziare presto. 

I governi tedesco e americano stanno attualmente combattendo per la società tedesca CureVac, che sta attualmente lavorando a un vaccino per il nuovo coronavirus, ha riferito il quotidiano tedesco Welt am Sonntag , citando fonti senza nome informate della questione.

Secondo quanto riferito, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha offerto ingenti somme agli scienziati tedeschi che lavoravano su un vaccino nel tentativo di garantire i diritti esclusivi al loro tanto ambito frutto dell’ingegno, poiché la pandemia di coronavirus ha continuato a diffondersi in tutto il mondo.

Secondo un anonimo membro del governo tedesco, citato dal rispettabile media, Trump stava facendo tutto ciò che poteva in questo senso, “ma solo per gli Stati Uniti”.

Il 2 marzo, l’allora amministratore delegato di CureVac, Daniel Menichella, avrebbe partecipato a un incontro alla Casa Bianca per negoziare i dettagli con Trump e la sua task force sanitaria in merito allo sviluppo del vaccino contro il coronavirus. Tuttavia, giorni dopo, l’11 marzo, CureVac ha annunciato cambiamenti nel suo vertice, con Manichella sostituita dal fondatore della società Ingmar Hoerr senza alcuna motivazione.

Separatamente, il giornale ha riferito che il governo tedesco aveva cercato di offrire incentivi finanziari alla promettente compagnia affinché continuasse il suo lavoro sul suolo tedesco, con un portavoce del ministero della Sanità del Paese a dire a Die Welt che il governo è in un dialogo “intenso” con CureVac.”Il governo tedesco è molto interessato ad avviare lo sviluppo di vaccini e trattamenti contro il nuovo coronavirus in Germania e in Europa”, ha detto il portavoce.

La CureVac di Tubinga, con sede a Francoforte e nella città di Boston, negli Stati Uniti, nonché presumibilmente collegata al Ministero della sanità tedesco, ha respinto la richiesta di commento di Die Wel.

Di recente, venerdì, il co-fondatore Florian von der Mülbe, responsabile delle linee di produzione dell’azienda, ha dichiarato a Reuters di aver avviato la ricerca su una serie di possibili vaccini, con i due più vitali che dovrebbero essere raccolti in seguito per test clinici.Il periodo di tempo per un vaccino sperimentale è giugno o luglio di quest’anno: se approvato, verrà quindi testato sulle persone.

Secondo Worldometers.info , il numero totale di casi finora è salito a 162.674, con 6.069 decessi per il virus registrati in tutto il mondo. Ben 76.219 si sono ripresi. Dei casi attualmente attivi (80.386), il 93 percento si trova in una condizione lieve, mentre i casi gravi o critici, principalmente tra la popolazione anziana e quelli con malattie croniche, rappresentano il 7 percento.

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Coronavirus: l’Italia riceve supporto dalla Cina

( Filippo Polito )  Pechino ha inviato forniture mediche e un team di esperti per aiutare il secondo paese più colpito dalla pandemia.  L’Italia ha ricevuto un aereo dalla Cina caricato con 30 tonnellate di forniture mediche e un team di nove esperti che aiuteranno a combattere il coronavirus, che ha già infettato 15.113 persone e ucciso 1.016 nel paese.

Un Airbus A-305 della compagnia aerea China Eastern è partito da Shanghai ed è arrivato venerdì sera (12.03.2020) a venerdì all’aeroporto romano di Fiumicino carico di aiuti ed è stato ricevuto dall’ambasciatore cinese a Roma, Li Junhua.

All’interno c’erano 30 tonnellate di materiale medico, tra cui respiratori meccanici, ventilatori, elettrocardiogrammi, decine di migliaia di maschere che saranno distribuite tra il governo italiano e i volontari che assistono nella crisi, secondo la Croce Rossa italiana.

Inoltre, nove esperti, sei uomini e tre donne, guidati dal vice presidente della Croce rossa cinese, Yang Huichuan, e dall’illustre professore di rianimazione cardiopolmonare, Liang Zongan, sono arrivati ​​nel paese, il principale obiettivo europeo della pandemia. Gli esperti includevano rianimatori, pediatri e infermieri che hanno gestito l’emergenza in Cina.

Il presidente della Croce Rossa italiana, Francesco Rocca, ha sottolineato l’importanza di “formare una rete” in questa situazione e ha celebrato che “grazie alla generosa donazione cinese, i primi soccorsi possono essere erogati agli ospedali e agli operatori sanitari, in gravi difficoltà”.  Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha ringraziato la Cina sui suoi social network: “Non siamo soli”, ha detto. “Questo è ciò che chiamiamo solidarietà e sono sicuro che ne arriveranno di più. Non siamo soli. Ci sono persone al mondo che vogliono aiutare l’Italia”, ha detto il ministro Di Maio, promuovendo la volontà di altri paesi, che non ha citato, per contribuire. per alleviare l’emergenza.

Nonostante i dubbi dell’Unione Europea, l’Italia ha aderito alla Nuova Via della Seta a marzo 2019, un progetto lanciato dalla Cina nel 2013 per connettersi con le economie occidentali in Europa, Medio Oriente e Africa.

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Andrea Cassani: “la situazioni è molto seria”

Quando alcuni esperti dicono che le misure di contenimento contro il coronavirus potrebbero durare a lungo perché il picco dei contagi non è dietro l’angolo e il totale dei contaggiati è arrivato a quasi 7 mila duecento, con 724 pazienti guariti e 463 morti, il Sindaco di Gallarate scrive una lettera ai suoi cittadini:
Cara/o concittadina/o,
il momento non è semplice anzi, forse è arrivato il momento di dirlo, la situazione è molto seria.
Le persone che necessitano di terapia intensiva a seguito dell’infezione da coronavirus sono sempre di più e gli ospedali sono saturi. 
L’unico modo per superare questa situazione ed evitare che il contagio si propaghi (con le conseguenze che puoi immaginare) è evitare contatti con le altre persone: evitare di uscire di casa. 
Puoi andare a lavorare, puoi andare a fare la spesa ma non devi stare in giro. 
E quando esci di casa mantieni comunque le distanze dalle altre persone. 
Nessuno è indenne dai rischi del coronavirus, tuttavia i nostri nonni o i nostri genitori rischiano molto più di noi. Ed è per quello che, se vogliamo bene ai nostri cari, dobbiamo evitare di esporli a questi rischi di contagio.
Se tutti teniamo un comportamento responsabile, presto supereremo questo difficile momento da un punto di vista sociale ed economico.
Sono certo che tu possa comprendere e divulgare:
– lavati spesso le mani;
– tieni sempre la distanza di un metro da tutti (possibilmente anche dai tuoi cari);
– rimani in casa.
 

Il tuo sindaco Andrea Cassani.

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Ikea ritira dal mercato un milione di comò Kullen

Ikea ritira dal mercato un milione di comò Kullen. “Rischio di ribaltamento e intrappolamento per i bambini”. Le famose cassettiere a tre cassetti Kullen sono state vendute a livello nazionale e online per 14 anni.

Nuovo richiamo negli Stati Uniti per i prodotti targati “IKEA”. Questa volta si tratta delle famose cassettiere a tre diretti Kullen. Secondo la  US Consumer Product Safety Commission (CPSC), le cassettiere Kullen ritirate sono instabili e possono ribaltarsi se non ancorate al muro, il che potrebbe provocare la morte o gravi lesioni ai bambini. Sfortunatamente, si sono verificati sei incidenti di ribaltamento delle cassettiere Kullen senza angolo, due dei quali hanno provocato lievi ferite. Ma i potenziali pericoli sono più gravi: si stima che un bambino venga portato al pronto soccorso ogni 24 minuti e un bambino muore ogni due settimane, a causa di un infortunio causato da un ribaltamento di mobili o da una caduta TV. La cassettiera è stata venduta esclusivamente nei negozi Ikea a livello nazionale e online da aprile 2005 a dicembre 2019 per circa 60 dollari. Se possiedi una cassettiera Kullen, smetti immediatamente di usarla se non è ancorata correttamente al muro e mettila in una zona lontana dai tuoi piccoli. Secondo il CPSC, i consumatori dovrebbero contattare Ikea per un rimborso completo o un kit di ancoraggio gratuito. Per le famiglie interessate a restituire la cassettiera per un rimborso, il rivenditore accetterà i resi di persona o organizzerà il ritiro gratuito. Coloro che scelgono di ordinare un kit di fissaggio a parete possono installare da soli l’ancoraggio o contattare Ikea per un servizio di installazione domiciliare gratuito una tantum su richiesta. Non sei sicuro di possedere questo comò esatto? La cassettiera a tre cassetti Kullen è venduta nei colori marrone-nero o betulla. L’annuncio fatto mercoledì, con la US Consumer Product Safety Commission (CPSC), sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, arriva due mesi dopo che il famoso rivenditore svedese ha accettato di pagare 46 milioni di dollari ai genitori di un bambino di 2 anni ucciso da un cassettone Ikea Malm in California nel 2017. Il richiamo viene effettuato anche nel mezzo di una raffica di ritiri di prodotti d’arredamento a causa del rischio di ribaltamento. L’Italia al momento non è interessata dal richiamo.

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Imponente operazione antidroga ad Avezzano e nella Marsica

Dalle prime ore della mattinata odierna, un imponente presidio di oltre 100 finanzieri, tutti dipendenti dal Comando Regionale Abruzzo, è impegnato nell’esecuzione di provvedimenti di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari nei confronti di 10 soggetti (di cui 2 percettori di reddito di cittadinanza) attivi ad Avezzano e nella Marsica.

Il servizio conclude un’attività che, iniziata lo scorso mese di settembre, ha permesso di individuare un ristretto ambito territoriale (la frazione di San Pelino) nel quale alcuni individui, in poco più di due mesi, hanno alimentato una “catena” dello spaccio, segnatamente di cocaina, creando un vero e proprio centro di smistamento di sostanza stupefacente.

L’attività, sin dalle prime fasi diretta dal Dottor Maurizio Maria Cerrato – Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Avezzano, ha portato alla compiuta identificazione dei principali attori del “contesto” criminale che ha coinvolto una porzione di territorio prima sottratta e da oggi restituita alla legalità.

Gli approfondimenti investigativi, eseguiti anche con l’ausilio di intercettazioni ambientali e sistemi di video-sorveglianza, hanno permesso di accertare oltre 3500 cessioni di stupefacente effettuate in questo drugstore a tutte le ore del giorno e della notte a vantaggio di consumatori locali ovvero provenienti dalle limitrofe provincie di Rieti e Chieti.

In aggiunta alle 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere e ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessi dal G.I.P. presso il Tribunale di Avezzano, Dott.ssa Anna Carla Mastelli, le Fiamme Gialle abruzzesi stanno dando esecuzione ad ulteriori 12 provvedimenti di perquisizioni locali e al sequestro di 7 autovetture.

L’attività odierna, rafforza e consolida, ancora, gli sforzi già attuati dal Corpo nel contrasto alla detenzione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti e si inquadra nella continua attenzione rivolta al territorio aquilano finalizzata a salvaguardare la vita delle persone, in generale e quella dei più giovani in particolare.

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Sequestrate 9 tonnellate di sigarette di contrabbando

Si è conclusa con il sequestro di oltre 9 tonnellate di sigarette di contrabbando e con l’arresto di un responsabile, un’operazione anticontrabbando condotta dalle Fiamme Gialle aversane nell’agro di Somma Vesuviana.

Nel pomeriggio di ieri, i militari della Compagnia di Aversa hanno, infatti, pedinato un camion telonato condotto da un contrabbandiere già noto alle Fiamme Gialle fino ad un deposito in aperta campagna da dove poi usciva, all’apparenza estremamente carico, in modo repentino.

Bloccato il mezzo per sottoporlo ad un accurato controllo, all’interno venivano rivenuti numerosi scatoloni di tabacchi lavorati di contrabbando. La perquisizione veniva quindi estesa al deposito dove, occultati dietro pesanti balle di indumenti usati compresse meccanicamente, venivano individuati ulteriori scatoloni di sigarette.

Complessivamente sono stati quindi sottoposti a sequestro kg. 9.110 di sigarette di marca “Regina” per un valore complessivo di mercato prossimo al milione e mezzo di euro.

L’autista del mezzo, un cinquantreenne pluripregiudicato di Casavatore, è stato tratto in arresto e verrà giudicato per direttissima.

Oltre alle sigarette di contrabbando, è stato sottoposto a sequestro il veicolo utilizzato per il trasporto delle T.L.E. ed il deposito. I marchi riportati sulle confezioni, ed in particolare i caratteri cirillici utilizzati per la descrizione del contenuto, riconducono la provenienza della merce ai Paesi dell’Est Europa da cui provengono le cosiddette cheap white, sigarette che pur prodotte legalmente, non sono ammesse alla vendita nei paesi dell’UE perché considerate non rispondenti agli standard di sicurezza comunitari e, quindi, oltremodo nocive per la salute dei consumatori, la cui domanda resta fiorente considerato che sul mercato illecito vengono vendute a prezzi più allettanti.

Le attività condotte si inquadrano nel costante rafforzamento delle attività di prevenzione generale e di controllo del territorio esercitate dalla Guardia di Finanza per il contrasto dei traffici illeciti che alimentano le casse della criminalità organizzata, con particolare riguardo alla recrudescenza del fenomeno del contrabbando di t.l.e., nel cui ambito il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta ha disposto da tempo dei servizi di osservazione e controllo lungo le principali direttrici stradali che collegano la provincia di Caserta e di Napoli.

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Coronavirus – Mascherine a 5mila euro e non sicure

“Furbetti” del web: così le possiamo definire le 20 persone denunciate questa mattina dalla Guardia di Finanza di Torino nel corso di una vasta operazione che ha coinvolto tutta Italia.

Approfittando della situazione critica venutasi a creare in questi giorni con i primi casi di contagio nel paese del Coronavirus, i maldestri commercianti hanno subito trovato il sistema per vendere centinaia di dispositivi di protezione individuale a prezzi a dir poco esorbitanti.

Non solo il prezzo maggiorato a dismisura rispetto al valore corrente di mercato ma anche il richiamo a “Claims” che indicano una protezione totale dal COVID-19 hanno fatto sì che in pochi giorni questo fenomeno fraudolento si estendesse a macchia d’olio, basti pensare che si è arrivati a porre in vendita mascherine filtranti a oltre 5.000 euro al pezzo.

I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego di Torino, coordinati dal Dott. Alessandro Aghemo della Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, in breve tempo, sono riusciti a identificare 20 soggetti responsabili del reato di frode in commercio. Rischiano fino a 2 anni di reclusione.

Sono in corso in queste ore numerose perquisizioni in Liguria, Lombardia, Marche, Campania e Calabria.

I “Baschi Verdi” Torinesi, insieme ai loro colleghi per il resto della penisola, stanno sequestrando migliaia di mascherine, purificatori per ambiente, visiere, addirittura copri wc, ed altri articoli destinati alla protezione delle vie respiratorie, stroncando così sul nascere, manovre speculative e fenomeni distorsivi del mercato.

Negli ultimi giorni, complice l’allarme coronavirus, è sempre più frequente trovare per strada persone che indossano una mascherina per proteggere naso e bocca.

Tutti questi articoli di protezione sono sì efficaci ma non garantiscono una protezione totale, dipende infatti dalla tipologia di mascherina e da come viene utilizzata. Nonostante le raccomandazioni diffuse dalle autorità, in molti continuano ad acquistare le mascherine chirurgiche monouso, tanto che diverse farmacie segnalano di aver esaurito le scorte di questi prodotti.

Si tratta di dispositivi in grado di proteggere da spruzzi o secrezioni biologiche (non a caso vengono utilizzate nelle sale operatorie), ma non da aerosol fini, come quelli dei virus.