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Cucina

Orzo con pesto di zucchine alla menta

Tempo di preparazione: 30 minuti

Quantità: per una porzione

Difficoltà: Facile

 

Ingredienti per una porzione

70 gr di orzo

una zucchina

8/10 mandorle

4/5 foglie di menta

1 cucchiaio di pecorino grattugiato (o parmigiano)

sale, olio

Procedimento:

  1. Mettere in acqua fredda l’orzo, portare a bollore e fare cuocere per circa 20 minuti.
  2. Nel frattempo mettere nel mixer la zucchina cruda tagliata, le foglie lavate di menta, il formaggio, le mandorle, un pizzico di sale e l’olio (iniziate con due cucchiai, aggiungetene se necessario).
  3. Frullate fino a che non diventa una crema.
  4. Scolate l’orzo, condite con il pesto di zucchine.

Una spolverata di pepe, un pò di mandorle tritate e Buon Appetito!

Varianti: potete sostituire la menta con il basilico e le mandorle con i pinoli, per dare un tocco genovese!

Chi sono:

Erica, una genovese che vive a Milano.

Pasticcera professionista, titolare della mia attività La Biscottiera.

Amo cucinare piatti semplici, gustosi e bilanciati.

Nelle mie ricette troverete spesso spezie e piante aromatiche, perchè non ne faccio mai a meno. Ed inoltre aiutano a ridurre notevolmente la quantità di sale!

Per altre ricette e consigli mi trovate su Facebook: Erica Ciuffo

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Cucina

Cucina, piadine fatte in casa con la ricetta di Dolcissima by Favaro

Vi proponiamo una semplice e sfiziosa ricetta per delle piadine fatte in casa, grazie alla ricetta proposta dalla “Dolcissima by Favaro” di Fagnano Olona.

PREPARARE gli INGREDIENTI(x 10-12 piadine)
500g di farina
60g di olio extra vergine di oliva
10g di sale
250ml di acqua tiepida
5g di lievito di birra

IMPASTARE:*
-Su un piano(preferibilmente di legno) metto la farina setacciata a formare un “vulcano”.
-In una ciotola a parte metto il lievito e lp faccio sciogliere bene nell’acqua tiepida.
-Metto l’acqua con il lievito sciolto all’interno del vulcano e inizio ad incorporare la farina dai lati.
-Aggiungo poi sale e olio continuando sempre ad impastare ed incorporare la farina.
-Impasto fino ad ottenere una pallina asciutta,non appiccicosa morbida e compatta.
-Metto il composto in una ciotola e compro con la pellicola.
-Lascio riposare almeno 30 min. In frigo.
-Dopodichè riprendo il mio impasto e formo palline da 80gr l’una.
-Metto le palline ottenute su in piatto e compro con uno strato di pellicola ed una canovaccio lascio riposare a T° ambiente per circa 20 min.

*nel caso abbiate un impastatrice o macchina per il pane:
-Faccio sciogliere il lievito nell’acqua
-Aggiungo poi la farina setacciata con il sale e per ultimo l’olio.
-Lascio impastare per 15 min. Circa(12 min.velocità bassa e 3 a volocità media) con gancio.
-Una volta ottenuta una pallina della giusta consistenza seguo la fase di riposo come sopra riportato.

CUOCERE
-Faccio scaldare bene una padella antiaderente abbastanza grande o una piastra.
-Nel mentre stendo una pallina alla volta con il mattarello cercando di dare una forma tonda e bucherello con una forchetta.
-Adagio in padella la mia piadina e cuocio per circa 2 min. o comunque fino a che avrà formato le bolle
-Giro e cuocio dall’altro lato sempre per circa 1-2 min. fino a doratura.
-Metto su un piatto le piadine già cotte sovrapposte in modo che conservino il calore…
-Farcisco a piacere!(perfette sia salate che dolci)

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Cucina

La cucina del bene nella Corte della Speranza

L’unione fa la forza…del bene

Cento46: la “cucina del bene” nella Corte della Speranza. In tempi di coronavirus, il ristorante Cento46, con l’aiuto dei volontari dell’Associazione Amici di Gulliver, consegna ogni giorno 145 pasti caldi alle Suore di via Bernardino Luini e alla Casa Nuovi Orizzonti di Cantello, sede di due Comunità Psichiatriche del Centro Gulliver

Una bella storia, di quelle che fanno bene al cuore. Una storia che bisogna raccontare, perché qualcuno possa parlarne ad altri, perché possa essere imitata.

Tempo di coronavirus. Siamo ai primi di marzo, a Varese. Un ristorante pizzeria decide di chiudere: tempi duri, troppe spese, i conti non tornano più. Cento46 si chiama il locale. Aperto nel 2018 in via Daverio, nel quartiere di Bobbiate, in quella che tutti conoscono come Corte della  Speranza. Un’attività di famiglia, portata avanti con sacrificio, entusiasmo e passione dal titolare Massimo Piras e da alcuni familiari. Poi, a malincuore, la decisione di chiudere bottega. Ma la storia ha un finale diverso. E oggi, 2 aprile, il ristorante pizzeria è più aperto che mai, per fare del bene. Ma andiamo con ordine. 

I protagonisti di questa storia in realtà sono cinque. Un anonimo benefattore, un ristorante, una rete di volontari, due comunità psichiatriche e una mensa per i poveri. Protagonisti che si sono messi insieme e, si sa, l’unione fa la forza.

Racconta Piras: “Grazie ad un benefattore (che vuole restare anonimo n.d.r.) abbiamo le risorse per pagare l’affitto e la merce. Noi mettiamo manodopera e utenze. Abbiamo riaperto l’attività e ogni giorno prepariamo 145 pasti caldi per i poveri di via Bernardino Luini e per gli Ospiti delle Comunità Psichiatriche del Centro Gulliver. Cerchiamo di dare un po’ di speranza a chi è meno fortunato di noi.”

È stata da subito ribattezzata “la cucina del bene”, un progetto partito il 31 marzo grazie alla rete di volontari dell’Associazione Amici di Gulliver, che già durante l’anno collaborano con il Banco Alimentare per Siticibo, un progetto di recupero quotidiano di eccedenze alimentari presso mense aziendali e scolastiche, altrimenti destinate allo scarto. “Cento46 ci garantisce i pasti, noi mettiamo i volontari e i mezzi – ci racconta Mary, storica operatrice dell’Associazione. Abbiamo 11 volontari, alcuni storici, altri nuovi. Ogni giorno un volontario ritira il Doblò Fiat di Siticibo, che abbiamo grazie alla storica collaborazione con il Banco Alimentare, carica il cibo al ristorante e parte per un viaggio di due tappe”. La prima, in via Bernardino Luini, dove le Suore della Riparazione gestiscono la Mensa dei Poveri. Anche oggi, in tempi di Covid, le religiose si preoccupano di non far mancare il cibo necessario e ogni giorno preparano le buste da consegnare alle tante persone in coda fuori dalla struttura. Seconda tappa a Cantello, presso la Casa Nuovi Orizzonti, sede di due comunità psichiatriche del Centro Gulliver.

“La cucina della Casa Nuovi orizzonti – racconta Claudia, un’operatrice del Centro Gulliver – ha due operatori cuochi e un inserimento lavorativo protetto proveniente dall’area dipendenze, che dall’ 11 marzo ha seguito le prescrizioni di quarantena presso la propria struttura. Il catering esterno ci consente di ridurre all’essenziale la presenza degli operatori cuochi, senza rinunciare al conforto di una cucina familiare, poiché ciò che rende tollerabile la segregazione sociale a lungo termine per i nostri Ospiti è sentire la sicurezza di un posto chiamato casa.  Questa è la cura che ci garantisce la rete solidale della “cucina del bene”.”

Il furgone poi fa ritorno al ristorante, dove scarica il materiale, pronto per il turno del giorno successivo. E così, ogni giorno, da lunedì a domenica, vengono raggiunte 145 persone per cena.

Tutto nel massimo rispetto di decreti e ordinanze.

Don Michele Barban, presidente del Centro Gulliver è molto soddisfatto dell’iniziativa.  “Da un male – dice – è venuto fuori un bene. Troppo spesso siamo abituati pigramente a lasciar da parte intelligenza e buona volontà. Questa situazione ci obbliga a usare di nuovo testa e cuore, per trovare delle soluzioni creative. Chissà che sia una possibilità per una vera innovazione, di utilità per tutti.  Desideriamo che questa storia sia di esempio e possa essere replicata! Condividiamo questa storia perché ci auguriamo che altri, ristoranti e benefattori, possano prenderne esempio. Tante sono le iniziative territoriali di solidarietà e mai come ora abbiamo tutti la necessità di ripartire dal territorio e dalle relazioni più vicine.”

Un’anteprima? Per la domenica di Pasqua, Massimo e gli altri stanno studiando un menù speciale per i loro 145 amici.