Categorie
Saronno-Tradate

Tradate, scontro frontale tra due furgoni

14/05/20 ore 9:30 Tradate (Va), SP 19 incidente stradale. Per cause ancora in fase di accertamento due furgoni si sono scontrati frontalmente, nell’urto i conducenti sono rimasti incastrati nei rispettivi abitacoli. I vigili del fuoco del locale distaccamento, intervenuti con un’autopompa e un fuoristrada, hanno messo in sicurezza gli automezzi, liberato le persone mediante l’uso di cesoia/divaricatore e collaborato con il personale sanitario per soccorrere i feriti.

Categorie
Saronno-Tradate

NIENTE TAMPONI ALLA SANT’ERASMO: UNA STORIA CHE VIENE DA LONTANO

 

La guerra contro il coronavirus è fatta di grandi e piccoli fatti, ma questi ultimi possono avere un significato generale, addirittura emblematico.

La benemerita struttura legnanese Sant’Erasmo, una RSA da 125 posti letto, a fronte di alcuni casi di infezione fra le sue mura chiede all’ATS competente la prova del tampone su tutti gli anziani ospiti e gli operatori. L’ATS risponde picche.

L’episodio si inserisce nella generale povertà di mezzi del SSN, a sua volta figlia della devastante politica di austerity imposta alla Nazione e di conseguenza precipitata sul capitolo di spesa dedicato alla sanità.

In una recentissima intervista ad un quotidiano di diffusione nazionale, l’ex ministro della Salute nel secondo governo Berlusconi, Girolamo Sirchia, è chiarissimo sul punto. Fra le tante affermazioni, citiamo la seguente lapidaria: “La cattiva politica ha ammazzato la sanità pubblica italiana e sta ammazzando tutta l’economia del Paese. I tagli sono figli della spending-review, che i nostri politici si sono bevuti per ottenere il plauso dei globalismi”. Più chiaro di così. Ma andando oltre scende più in dettaglio, l’illustre medico che fu ministro, e coglie un punto nodale della questione: “(…) poi, la sciagura delle sciagure per la sanità: abbiamo iniziato a fare le gare d’appalto al massimo ribasso, che premiano solo i prodotti scadenti.” Il regime delle gare d’appalto applicato alla sanità ha invero coinvolto non solo la qualità dei prodotti, ma anche quello dei servizi. Si pensi ai trasporti dei pazienti dializzati, affidati ad una gara il cui capitolato prevedeva l’80 % del punteggio per lo sconto offerto dai soggetti concorrenti, e solo il 20% alla qualità. Con la ricaduta sulla bontà del servizio che poi si è vista.

Pertanto l’episodio assai triste accaduto alla Sant’Erasmo è solo l’ultimo anello di una lunga catena, e se si vuole trovare qualche elemento positivo in questa triste vicenda che ci coinvolge tutti, è proprio quello di aver fatto emergere responsabilità prima sussurrate, ma che ora bisogna gridare a tutti i cantoni.

Alfonso Indelicato

Consigliere comunale eletto a Saronno

Categorie
Saronno-Tradate

Saronno: chiuso ristorante giapponese

Saronno 8 Marzo 2020

Un ristorante Giapponese non ha rispettato le ordinanze emesse dal Governo,  denuncia, sanzioni e possibilità di sospendere l’attività dello stesso locale.

Prima sanzione per mancato rispetto dell’ordinanza emessa dal Governo per evitare il contagio da coronavirus.

I Carabinieri della compagnia di Saronno hanno denunciato e sanzionato il proprietario di un ristorante giapponese in via Novara.

Molte le segnalazioni  sui social e non solo per il mancato rispetto dell’ordinanza, che, prevede la chiusura dei locali di bar e ristorazione alle ore 18.00. All’interno dello stesso locale c’erano diverse persone, incuranti degli inviti a rispettare le prescrizionii delle autorità.

Sono unque scattati i controlli dei militari della compagnia di Saronno che hanno imposto al ristoratore di abbassare la saracinesca: per lo stesso proprietario del locale arriveranno sanzioni e verrà valutata la possibilità di sospendere l’attività del locale stesso. Alessio Luistto

Categorie
Saronno-Tradate

Licenziamento collettivo per 60 lavoratori della Flowserve Valbart di Mezzago

Procedura di licenziamento collettivo per 60 lavoratori della Flowserve Valbart di Mezzago (Mb), Corbetta (Lega):

“Ennesimo colpo per il territorio, Regione metta in campo tutti gli strumenti per scongiurare licenziamenti”





Milano, 29 gennaio – Presentata al Pirellone dal Consigliere regionale della Lega, Alessandro Corbetta, un’interrogazione volta a portare all’attenzione della Giunta lombarda la vicenda del licenziamento collettivo che ha coinvolto 60 dipendenti della multinazionale americana Flowserve Valbart.

“Accolgo – spiega Corbetta – la richiesta di coinvolgimento delle istituzioni lanciata dalle sigle sindacali e dall’amministrazione di Mezzago nelle scorse ore con l’obiettivo di trovare una soluzione a questa vicenda che, oltre ad avere effetti drammatici per il destino di 60 famiglie brianzole, ha dell’incredibile visto che per tutto il 2019 la proprietà non ha mai evidenziato situazioni di saturazione produttiva”.





“La mia interrogazione – continua l’esponente del Carroccio – intende portare all’interno dell’agenda politica regionale un tema di particolare rilevanza per tutto il territorio in quanto a partire dai prossimi giorni 60 lavoratori si troveranno inspiegabilmente senza lavoro.”

Corbetta nella sua interrogazione urgente chiede “quali azioni in tempi certi la giunta regionale intende mettere in atto, anche in sede ministeriale, al fine di scongiurare la perdita di posti di lavoro e il licenziamento collettivo”.

“Ci troviamo – prosegue Corbetta – di fronte all’ennesimo duro colpo per l’occupazione nel nostro territorio, con operai che rischiano di pagare le spese di una gestione da parte di una multinazionale che si disinteressa completamente del loro destino. La Regione – conclude Corbetta – si attiverà fin da subito e farà il possibile per mostrare vicinanza concreta a quanti sono stati tristemente protagonisti della vicenda.”

Categorie
Saronno-Tradate

Saronno: Leonardo Cazzaniga condanna all’ergastolo

L’ex vice primario dell’ospedale di Saronno, Leonardo Cazzaniga,è stato condannato oggi, (27 Gennaio), all’ergastolo dai giudici della Corte d’assise di Busro Arsizio. Cazzaniga era accusato di 15 omicidi: 12 di pazienti in corsia e tre di familiari, tra i quali: il marito, la madre, il suocero della sua ex compagna, l’infermiera Laura Taroni. La sentenza dei giudici della corte d’Assise di Busto Arsizio è arrivata questo pomeriggio (Lunedì 27 Gennaio). Cazzaniga a inizio udienza aveva cercato una difesa: “pur nella consapevolezza d’essere imputato di 14 omicidi volontari, quindi un (demonio), un killer spietato, ribadisco di non aver mai agito come Lady Machbeth suggerì al consorte”.





L’ex viceprimario dell’ospedale di Saronno, L. Cazzaniga, ha lasciato queste dichiarazioni in aula nell’ultimo atto del PROCESSO DI PRIMO GRADO CHE LO VEDE IMPUTATO PER 14 OMOCIDI. La sentenza ha quindi confermato la richiesta della procura di Busto Arsizio: ergastolo per omicidio volontario. La corte era composta dal presidente Renata Peragallo, dal giudice a latere Rossella Ferrazzi e dai giudici popolari.

Gli episodi contestati ad uno dei protagonisti “angeli demoni “, sono avvenuti tra il 2012 e il 2013 hanno portato all’arresto dei due “amanti diabolici” nel Novembre del 2016.





Il processo durato oltre un anno e mezzo, ha portato all’ergastolo l’ex viceprimario: appurati i numerosi decessi, dopo esser passati sotto la lente, e il cosiddetto protocollo “Cazzaniga” che veniva adottato nei riguardi di pazienti in condizioni gravi: un mix di farmaci che, secondo l’accusa sostenuta dal procuratore Gianluigi Fontana e Maria Cristina Ria, veniva somministrato con l’intenzione di uccidere. Per i difensori dell’ex viceprimario, che avevano chiesto l’assoluzione, si trattava di cure palliative, adatte ad allientare la sofferenza dei pazienti. L’ex viceprimario, Cazzaniga, è da pochi giorni tornato in carcere dopo aver passato un periodo ai domiciliari con braccialetto elettronico nella casa dei genitori a Cusano Milanino.

Giustizia fatta!

Categorie
Saronno-Tradate

SARONNO E LA SICUREZZA CHE NON C’È

I recenti episodi di micro-delinquenza avvenuti a Saronno, e il conseguente intervento sui media del Dott. Airoldi, mi inducono a contribuire al dibattito sulla sicurezza cittadina, tema che ho più volte affrontato in Consiglio e al quale ho dedicato alcune “passeggiate della sicurezza” a carattere dimostrativo.

Una precisazione: parlando di “micro” non intendo sminuire il fenomeno. Ritengo anzi che furti, scippi, danneggiamenti e violenze gratuite siano nel loro complesso qualcosa di sociologicamente (non certo per le vittime) più grave del fatto di sangue o della rapina a mano armata. Ciò semplicemente perché l’evento delittuoso eclatante è difficile incontrarlo sulla propria strada, mentre è assai più facile essere coinvolti nelle imprese della cosiddetta piccola criminalità. La quale inoltre, con la sua diffusione, è il termometro di un generale degrado, laddove il crimine efferato può sporadicamente verificarsi ovunque, anche una città nel complesso sicura.

Ciò precisato, è evidente che l’attuale Amministrazione, sul punto, ha in buona misura tradito il suo elettorato. Quello della sicurezza cittadina era il punto programmatico più importante del centro-destra in occasione delle scorse elezioni, e l’elettorato si era fidato della promessa. Mi ero fidato anch’io nella mia qualità di alleato, pensando che la Lega cittadina, per usare un’espressione colloquiale, “facesse sul serio”. Ma la disillusione arrivò un micro-secondo dopo la vittoria elettorale, quando venni a sapere che nella centellinata Giunta l’assessorato alla sicurezza non era previsto. E da lì in poi, quanto a delusioni fu un crescendo rossiniano.

Beninteso, non nego che qualcosina  si sia visto: è un bene che le nuove telecamere identifichino le auto senza assicurazione, ed è un bene che le ricetrasmittenti della Polizia Locale finalmente funzionino. Ma Saronno dopo le 21 rimane un Far West dove succede di tutto, ed anche di giorno e in centro, come dimostrano i recentissimi episodi di scippo (uno dei quali traumatico per l’anziana vittima) la sicurezza è un’utopia. Del tutto trascurato, inoltre, il rapporto tra delinquenza e spaccio/consumo di droga: in centro a Saronno vi sono luoghi dove avvengono traffici a cielo aperto,  senza pudore, indisturbati, da anni. Una cittadina, qualche tempo fa, mi segnalò di aver visto un soggetto (di immaginabile nazionalità) che sul bordo di una delle vasche di cemento di Piazza De Gasperi aveva sciorinato in bella vista tre dosi di coca, e tranquillo e beato attendeva il cliente. Nel primo pomeriggio. Dei luoghi nei pressi del biondo Lura ho appena scritto, e non ritorno sull’argomento.

Tutto ciò detto, vorrei commentare brevemente l’intervento del Dott. Airoldi, eminente cittadino e già presidente del Consiglio comunale. Puntare su una migliore “vivibilità” –  cioè  sulla crescita dei negozi di quartiere e delle occasioni di socializzazione  –  per ottenere un sensibile aumento della sicurezza, non dico sia errato, ma rischia di rinviare la soluzione del problema alle classiche calende greche, perché trattasi di questioni di soluzione a dir poco né facile né rapida. Mentre agire nel senso di un più capillare controllo del territorio è operazione più semplice e veloce. Del resto anche sul Documento di Programmazione da poco fatto approvare dalla Lega in Consiglio si legge che “Il territorio comunale è controllato nella sua interezza, dal centro alle periferie e dalle periferie al centro” (pag. 6). Una frase roboante degna del “Bollettino della Vittoria” di Armando Diaz, cui si dovrebbe semplicemente aggiungere un “non” prima del verbo.

Alfonso Indelicato

Consigliere comunale indipendente a Saronno