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LOMBARDIA

lettera al Presidente Fontana

Gentilissimo Governatore avv. Attilio Fontana,

ho letto che lei definisce il ponte di Genova “speranza” per tutti, compresi i Lombardi.

Anche a Varese c’è un ponte. Non è autostradale, ma è un ospedale materno infantile.

Un ponte che la speranza di essere un orgoglio lombardo ce l’aveva, ma è rimasta più e più volte delusa da una politica che oggi urla tanto contro la burocrazia, ma che nella burocrazia ha fatto e sta facendo affondare le aspettative dei piccoli pazienti, mamme, donne e di tutto il territorio.

L’avventura dell’Ospedale Del Ponte è partita nel lontano 2005, sostenuto da Il Ponte del Sorriso Onlus che, oltre ad averne pagato la progettazione preliminare e definitiva per diverse centinaia di migliaia di euro, ha donato qualche milione di euro in apparecchiature, arredi, accoglienza e progetti vari.

Tutto iniziò con la sua benedizione, tanto che organizzò sull’argomento, come Sindaco di Varese, ben due Stati Generali della Sanità, eh sì proprio gli Stati Generali, nel 2006 e poi ancora nel 2008, affinchè fosse chiaro a tutti il progetto e non vi fossero resistenze.

Fin dall’inizio era prevista una terza fase di ristrutturazione che la Regione Lombardia, ahimè, non ha mai finanziato, nonostante mille promesse, mille dichiarazioni d’intenti e tre impegni vincolanti di giunta, per ben due volte durante il suo mandato, negli ultimi due anni.

Giusto per stare in tema, senza l’ultimo blocco di lavori, sarebbe come un’autostrada senza i raccordi autostradali che rendono usufruibile l’opera appieno. Mancano, infatti, gli spazi per servizi essenziali come ambulatori, studi medici, aule per la formazione del personale, per attività sanitarie già esistenti e penalizzate da ambienti angusti ed inadeguati, per accorpare tutto ciò che ancora è sparso in altri edifici fuori dal Del Ponte  Non c’è nemmeno una hall/punto informazioni degna di questo nome. La mensa del personale è rimasta quel container che avrebbe dovuto essere provvisorio e che, invece, occupa da tanti anni la piazzola davanti alla villa protetta dai beni ambientali, rendendo tutto molto degradante. Per l’ennesima estate mamme che partoriscono e mamme con gravidanze a rischio non potranno contare sull’aria condizionata. Il nuovo padiglione Michelangelo è stato costruito praticamente appoggiato al fatiscente ottagono, in deroga fino al suo abbattimento, chiudendo letteralmente le finestre e ogni scorcio di luce alla Neuropsichiatria Infantile, creando una visione da shining a ragazzi già psicologicamente fragili. La lista è molto più lunga ma mi fermo quì.

Adesso si procede mettendo una pezza di qua e un’altra di là, ma lei capisce che senza i finanziamenti necessari il nostro ponte rimarrà sempre incompleto, non concluso … senza speranza.

Emanuela Crivellaro, Presidente Il Ponte del Sorriso Onlus

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Moglie e cognato di FONTANA (denaro pubblico) La storia dei camici della Dama SPA

Il 16 aprile la Dama spa si aggiudica, senza gara, una fornitura di camici alla Regione Lombardia – tramite Aria, l’agenzia regionale pubblica degli acquisti – per 513mila euro. Il 22 maggio la ditta restituisce i soldi alla Regione

La Dama spa, che produce il noto marchio Paul&Shark, appartiene per il 10%, tramite la DIVADUE srl, alla moglie di Attilio Fontana, Roberta Dini. Il resto delle quote fa riferimento, tramite una fiduciaria svizzera, al fratello: Andrea Dini.

La storia dei camici della Regione Lombardia comprati dalla ditta della moglie e del cognato di Fontana

La storia è stata anticipata dal Fatto Quotidiano, quale riporta subito la versione del presidente della Regione: “Della vicenda il presidente non era a conoscenza. Sapeva che diverse aziende, fra cui la Dama Spa, avevano dato disponibilità a collaborare con la Regione per reperire con urgenza Dpi in particolare mascherine e camici per strutture sanitarie”. Il tutto inizia il 16 aprile con l’affidamento, e finisce attorno al 22 maggio quando la ditta stornerà quei soldi restituendoli di fatto alla Regione.

Aggiornamento con la dichiarazione del presidente Fontana

“Il testo del ?Fatto’- conclude il governatore – infatti, in maniera consapevole e capziosa omette di dire chiaramente che la Regione Lombardia attraverso la stazione appaltante ARIA SpA non ha eseguito nessun pagamento per quei camici e l’intera fornitura è stata erogata dall’azienda a titolo gratuito. Ho anche dato mandato a miei legali di diffidare immediatamente la trasmissione ‘Report’ dal trasmettere un servizio che non chiarisca in maniera inequivocabile come si sono svolti i fatti e la mia totale estraneità alla vicenda”.

Domani a Report

L’affidamento diretto di denaro pubblico viene firmato da Aria, la centrale acquisiti della Regione, creata circa un anno fa su input dell’assessore al Bilancio, il leghista Davide Caparini. Negli elenchi dei fornitori presenti sul sito di Aria con molta difficoltà si trova la ditta Dama Spa. Compare il nome, ma non si comprende bene cosa si venda e a che prezzo. La Dama, però, è una società nota che detiene il famoso marchio Paul&Shark. Il suo ceo è Andrea Dini, fratello di Roberta, moglie di Attilio Fontana. La first lady regionale è poi parte attiva dell’impresa in quanto vi partecipa come socia al 10% attraverso la Divadue Srl. La Diva Spa, invece, detiene il 90% di Dama Spa. La Diva Spa inoltre ha come socio al 90% una fiduciaria del Credit Suisse che amministra un trust denominato “Trust Diva”.

Secondo il documento recuperato da Report, Dama deve iniziare le consegne a partire dal 16 aprile, mentre il pagamento avverrà a 60 giorni e il 30 aprile emetterà fattura.

Il quadro così ricostruito viene presentato dall’inviato ad Andrea Dini, che al citofono risponde: “Non è un appalto, è una donazione. Chieda pure ad Aria, ci sono tutti i documenti”. Davanti all’ordine di forniture, Dini mette giù. Poi è costretto ad ammettere: “Effettivamente, i miei, quando io non ero in azienda durante il Covid, chi se ne è occupato ha male interpretato, ma poi me ne sono accorto e ho subito rettificato tutto perché avevo detto ai miei che doveva essere una donazione”.

E così, in effetti, avviene. A partire dal 22 maggio, la Dama stornerà quelle fatture di fatto riportando il tutto a una donazione. Il che non cancella una brutta vicenda che ha sollevato la concreta ipotesi di un enorme conflitto d’interessi per il governatore Attilio Fontana.

Fabio Sanfilippo

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Cronaca

Lombardia: il presidente Fontana è sotto scorta

Negli ultimi giorni erano apparsi dei murales contro il governatore della Lombardia Attilio Fontana con minacce ed insulti quindi la prefettura di Varese ha deciso di assegnargli un’auto e un agente di scorta.

Sono già un paio di giorni che Fontana è sotto scorta in seguito alle numerose minacce ricevute sui social e gli insulti apparsi sui murales a Milano.

La prefettura di Varese ha deciso di assegnare per la sua sicurezza un agente e un’auto tenuto conto “clima incandescente” che si è diffuso nei suoi confronti in regione

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In evidenza

Fabrizio Pregliasco, oggetto di minacce, anche di morte.

 “Apprendo con dispiacere che non solo
politici, ma perfino bravi e competenti medici come il professor
Fabrizio Pregliasco, sono oggetto di minacce, anche di morte. La
colpa che gli viene rivolta e’ quella di dare una corretta
informazione su cio’ che e’ avvenuto in Lombardia e di chiedere ai
cittadini comportamenti responsabili.  Esprimo la mia piu’
sincera e profonda solidarieta’ al professore e mi auguro che i
responsabili vengano individuati e fermati”.

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, esprime
cosi’ vicinanza al virologo Fabrizio Pregliasco.

“Il mio auspicio – conclude il governatore – e’ che Istituzioni,
politica e media possano lavorare senza pressioni per
contribuire alla creazione di un clima di serenita’ di cui hanno
bisogno soprattutto i cittadini, ancor piu’ quelli lombardi,
colpiti in maniera violentissima dalla pandemia. Minacce come
quelle rivolte al professor Pregliasco vanno nella direzione
opposta e avvelenano il clima”. 

La nostra personale solidarietà al professore sempre sobrio e serio nelle sue analisi.

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Cronaca

Ospedale a Fiera Milano, Fontana: fake news pericolose non descrivono quanto accaduto

Le fake news che leggo e sento in continuazione, oggi addirittura in Senato, prodotte e sponsorizzate per opportunismo politico e attacco alla
Lombardia, sono pericolose”. Lo scrive il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sulla sua pagina Facebook.

“L’ospedale in Fiera – prosegue Fontana – e’ stato realizzato per essere un paracadute d’emergenza e rientra tra le strutture, richieste dal governo, per l’incremento delle terapie intensive su piano nazionale anti-Covid. Come tutti i poli realizzati a tale scopo, e’ una sicurezza per un’eventuale nuova ondata che spero non ci sara’. In tutta Italia, in tutto il mondo, sono stati realizzati degli ospedali Covid, molti di essi ad oggi vuoti. Tutti inutili?”.

“In Lombardia, in piena emergenza – spiega ancora il governatore – siamo passati da 718 posti di terapia intensiva a 1.800, cercando con grande difficolta’ ventilatori in tutto il mondo. Facendo fronte a questa emergenza ora dopo ora. Molte di queste postazioni sono state realizzate all’interno delle sale operatorie che, ora, con la minore pressione sulle strutture ospedaliere, tornano alla loro funzione: operazioni programmate e urgenze”.

“Perche’ questa polemica – conclude Fontana – e’ pericolosa? Far credere che l’emergenza sia scomparsa e che questo ospedale possa essere smontato domani, porta con se’ il pericolo del prematuro totale ritorno alla normalita’, l’illusione di esserci lasciati alle spalle questa brutta esperienza e ora poter fare qualsiasi cosa. Non e’ cosi'”.

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In evidenza

Fontana scrive a premier Conte: nuovi orari di lavoro e smart working in vista di ulteriori aperture

“Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha scritto una lettera, per la fase2, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Obiettivo: ribadire le proposte lombarde per evitare il sovraffollamento del trasporto pubblico locale, in previsione della crescente riapertura delle attività”. Lo comunica in una Nota la Regione Lombardia.

Evitare affollamento dei trasporti

“Sono tre – prosegue la Nota – le necessità evidenziate dal governatore Fontana: evitare il sovraffollamento sui mezzi di trasporto attraverso il cambiamento degli orari di ingresso negli uffici; garantire controlli efficaci sulla salita nei mezzi pubblici e sul distanziamento tra i viaggiatori e aiutare le famiglie che hanno figli in età scolare”.

Insistere su smart working

“La Lombardia – conclude la Nota – ha, quindi, ribadito al Governo la necessità di insistere con lo smart working. E di potenziare il trasporto su gomma (anche usando i noleggi auto con conducente). E, infine, di mettere in campo misure di sostegno per chi si deve occupare dei figli come i congedi parentali alternati”.

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LOMBARDIA

Lombardia, la Regione avvia piano Marshall da 3 miliardi: in 6 mesi oltre 1.500 cantieri

Al via il rilancio della Lombardia grazie al ‘piano Marshall’ da 3 miliardi di euro approvato dalla Giunta. “Lo avevamo annunciato e lo abbiamo fatto. Per la ripresa economica della Lombardia e il rilancio del sistema produttivo era necessario un intervento extra-ordinario che potesse supportare immediatamente il mondo dell’economia. E, quindi, abbiamo finanziato i nostri Comuni e Province per dare avvio in temi brevissimi in particolare, entro il 31 ottobre, a numerose opere pubbliche. Oltre 1.500 cantieri in più che cambieranno volto alla nostra Regione. E daranno lavoro a imprese e famiglie”. Lo fanno sapere il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore agli Enti locali, Massimo Sertori, commentando l’approvazione della delibera. L’atto definisce tempi e modalità di erogazione dei contributi destinati agli Enti locali dopo l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19.
400 milioni di euro del piano Marshall per la Lombardia saranno direttamente gestiti da sindaci e presidenti di provincia

Per Fontana e Sertori “l’obiettivo è quello di finanziare le Province e i Comuni attraverso investimenti pari a 400 milioni di euro lasciando a sindaci e presidenti di Provincia libera scelta degli interventi ritenuti prioritari. Sono indirizzati principalmente ai seguenti settori: sviluppo territoriale, mobilità sostenibile, edifici pubblici e patrimonio culturale, efficientamento e risparmio energetico, dissesto idrogeologico, digitalizzazione e illuminazione pubblica”.
“Diamo una mano concreta – chiarisce Sertori – alle comunità locali, con un impulso alle economie del territorio dopo due mesi di difficoltà e sacrifici”. L’attuazione pratica sarà supportata dagli uffici della Direzione Enti locali della Regione Lombardia, per ovviare a potenziali difficoltà in fase di applicazione.

Oltre 3 miliardi di euro spalmati tra 2020 e 2022

Il piano Marshall, diventato Legge lunedì 4 maggio con l’approvazione da parte del Consiglio regionale, prevede un investimento complessivo di oltre 3 miliardi di euro, spalmati dal 2020 al 2022 e così ripartiti: 51,35 milioni per le Province; 348,65 milioni ai Comuni; 2,47 miliardi di euro per interventi per la ripresa economica; 130 milioni di euro per investimenti strategici che riguardano la mobilità, l’edilizia scolastica e lo sviluppo territoriale; 10 milioni di euro serviranno per la produzione di dispositivi medici e di protezione individuale e 82 milioni saranno destinati al personale sanitario.

Lavori al via entro il 31 ottobre

Comuni, Province e Città Metropolitana di Milano sono tenuti ad iniziare l’esecuzione dei lavori entro il 31 ottobre 2020, anche nel caso di più opere. I contributi sono erogati agli enti beneficiari:
a) per il 20% previa verifica dell’avvenuto inizio dell’esecuzione dei lavori; qualora il Comune attesti che il collaudo dell’opera avviene entro novembre 2020.
b) per il 50% entro il mese di febbraio 2021.
c) per il residuo 30% previa trasmissione del certificato di collaudo.

Nel caso in cui i lavori iniziati entro il 31 ottobre 2020, fossero collaudati entro il novembre 2020, sarà erogata l’intera somma.

La ripartizioni ai Comuni dei fondi del piano Marshall per la Lombardia

La ripartizione ai Comuni dei fondi del ‘Piano Marshall’ per la Lombardia – Il contributo è assegnato a tutti i comuni lombardi in base al numero degli abitanti e utilizzando lo stesso schema assunto dall’attuale governo nell’ambito della legge di bilancio 2020:

– Comuni da 0 a 3.000 abitanti 100.000 euro ciascuno.
– Da 3.001 a 5.000 abitanti 200.000 euro ciascuno.
– Per i comuni da 5.001 a 10.000 abitanti 350.000 euro ciascuno.
– Da 10.001 a 20.000 abitanti 500.000 euro ciascuno.
– Per i comuni da 20.001 a 50.000 abitanti 700.000 euro ciascuno.
– Da 50.001 a 100.000 abitanti 1 milione di euro ciascuno.
– Per i comuni da 100.001 a 250.000 abitanti 2 milioni ciascuno.
– I comuni oltre i 250.000 abitanti hanno diritto sino a 4 milioni ciascuno.
Il dettaglio dei fondi disponibili per le Province

La ripartizione delle risorse per singolo ente provinciale beneficiario e per Città Metropolitana, sulla base della proposta di Unione delle Province Lombarde (UPL), è la seguente:

– Bergamo: 1.518.246 euro nel 2020 e 4.233.242 euro nel 2021.
– Brescia: 1.832.158 euro nel 2020 e 5.108.505 euro nel 2021.
– Como: 742.544 euro nel 2020 e 2.070.393 euro nel 2021.
– Cremona: 746.290 euro nel 2020 e 2.080.840 euro nel 2021.
– Lecco: 468.013 euro nel 2020 e 1.554.935 euro nel 2021.
– Lodi: 437.922 euro nel 2020 e 1.501.034 euro nel 2021.
– Mantova: 885.033 euro nel 2020 e 2.467.688 euro nel 2021.
– Città Metropolitana di Milano: 3.024.400 euro nel 2020 e 8.432.761 euro nel 2021.
– Monza e Brianza: 852.628 euro nel 2020 e 2.377.336 euro nel 2021.
– Pavia: 1.313.595 euro nel 2020 e 3.662.625 euro nel 2021.
– Sondrio: 324.757 euro nel 2020 e 1.455.500 euro nel 2021.
– Varese: 1.124.414 euro nel 2020 e 3.135.141 euro nel 2021.

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In evidenza

La fronda dei sindaci contro Fontana, sono 62

Sindaci sempre più agitati, e ne ho già parlato, poche ore fa, https://varesepress.info/in-evidenza/matteo-pandini-inviato-da-salvini-ad-aiutare-fontana-sanita-in-discussione.html

I sindaci sono coloro più vicini ai cittadini e rispondono prima a loro che ai partiti, la lettera e’ dell’11 marzo, ma Fontana e Antonelli non hanno risposto ed ora? 

Noi facciamo la nostra parte come testata e stiamo coi cittadini che si attendono risposte chiare ed esaustive.

 

Sindaci della provincia di Varese scrivono a Fontana: ”Vorremmo essere informati prima su quanti contagiati vi sono nei nostri Comuni”

 

VARESE, 28 marzo 2020-Si invia questa lettera inviata qualche giorno fa al Presidente della Regione Lombardia Attilio

 

Fontana, sottoscritta da 62 sindaci, politicamente trasversali, della provincia di Varese, in riferimento all’emergenza sanitaria Covid-19:

 

Egregio Presidente,

 

scriviamo per porre nuovamente alla sua attenzione il tema dell’assistenza territoriale e dell’attività di vigilanza in questa fase di contenimento della diffusione del COVID-19.

 

Con la presente intendiamo, in particolare, comunicare la nostra grande preoccupazione per le difficoltà che stiamo rilevando sul territorio nella gestione dell’emergenza sanitaria per quanto riguarda la trasmissione dei dati relativi ai contagi.

 

Il protocollo concordato con ATS nelle scorse settimane prevedeva una stretta collaborazione tra la stessa ATS, il Comune e i Medici di Medicina Generale in riferimento alle disposizioni di isolamento e all’attivazione di tutte le misure a sostegno della fragilità.

 

Tuttavia, con grande rammarico, dobbiamo segnalare che i Sindaci non sono tempestivamente informati sui reali contagi presenti nei propri Comuni.

 

Tale gestione rischia, pertanto, di non consentire ai cittadini un’adeguata tutela.

 

Molti di noi hanno creato una stretta collaborazione con i Medici di Medicina Generale, ma, considerata la gravità della situazione, questa relazione non può essere considerata sufficiente.

Già nei giorni scorsi Le abbiamo scritto richiedendo un potenziamento delle misure attivate dell’ATS Insubria. Purtroppo, ad oggi, il nostro appello non ha avuto nessun riscontro.

Come Sindaci, sentiamo nei confronti dei nostri cittadini la necessità di garantire tutte le misure necessarie a contenere il contagio e vogliamo, quindi, essere messi nelle condizioni per esercitare il nostro ruolo.

Chiediamo, pertanto, di essere aggiornati con puntualità sulla situazione dei casi positivi nei nostri Comuni e che vengano messe in atto procedure di comunicazione valide, in grado di poter consentire tempestività nella gestione.

Cogliamo poi l’occasione per ribadire la necessità del supporto da parte di ATS alle persone in quarantena nonché dell’individuazione di strutture per i degenti che devono terminare la convalescenza. In questa situazione di emergenza, tra l’altro, non possiamo dimenticare tutte le persone affette da altre patologie, auspicando che la regolare attività sanitaria, giustamente sospesa in queste settimane, possa riprendere al più presto. È chiaro che, presupposto essenziale per ogni azione, rimane l’erogazione al personale sanitario di tutti i dispositivi di protezione utili a garantire la loro sicurezza e per cui insistiamo che si faccia di più.

Anticipando fin da ora la collaborazione dei nostri uffici e del nostro personale affinché le azioni sopra citate possano essere svolte con regolarità e tempestività, attendiamo a breve un riscontro da parte Sua.

Distinti saluti

Seguono le firme di 62 sindaci della Provincia di Varese

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Somma Lombardo

Attilio Fontana, 100 euro a bambino

100 EURO A BAMBINO DA INIZIO EMERGENZA E RIPARTO 2020

“Ribadiamo l’importanza di una
considerazione attenta verso i servizi per l’infanzia in quanto
capisaldi per la tenuta e la crescita delle famiglie e
indirettamente delle attivita’ produttive”.
Cosi’ il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana si e’
rivolto al ministro dell’Istruzione, Universita’ e Ricerca, Lucia
Azzolina, in una lettera di proposte e richieste a sostegno
degli asili nido e delle strutture accreditate e parificate
dedicate all’infanzia.

RUOLO IMPRENSCIDIBILE NIDI E STRUTTURE PER L’INFANZIA – “In
considerazione dell’importanza sociale, per le famiglie
lombarde, di queste strutture, Regione Lombardia riconosce il
ruolo strategico dei servizi socio-educativi per la prima
infanzia, erogando ogni anno circa 10 milioni di risorse
autonome destinate ai costi di gestione degli asili, oltre a
quota parte dei fondi sociali e attivando importanti
investimenti a sostegno del settore. In questo drammatico
frangente – ha sottolineato l’assessore alla Famiglia,
Genitorialita’ e Pari Opportunita’ Silvia Piani – abbiamo proposto
al Governo di predisporre degli aiuti straordinari anche in
considerazione del fatto che queste strutture costituiscono il
70% dell’offerta complessiva e la loro sopravvivenza e’
cruciale”.

ACCESSO AL CREDITO PER LIQUIDITA’ IMMEDIATA – Gli asili e i
micro nidi privati che, con le loro oltre 1.500 unita’ d’offerta
attive sul territorio lombardo, costituiscono un patrimonio
economico-imprenditoriale, oltreche’ un importante servizio alle
famiglie e ai lavoratori, potranno accedere agli strumenti che
Regione Lombardia sta mettendo in campo nei confronti delle
micro e piccole medie imprese per assicurare un accesso celere e
a costo zero al credito e poter disporre di immediata liquidita’.

RICHIESTE PUNTUALI E CONTRIBUTI  IMMEDIATI – “Nel dettaglio – ha
aggiunto l’assessore alle Politiche Sociali, abitative e
Disabilita’ Stefano Bolognini – abbiamo chiesto un contributo
straordinario una tantum pari a 100 euro al mese per bambino, a
decorrere dal 5 marzo scorso e per il perdurare di tutto il
periodo dell’emergenza sanitaria, da erogarsi a tutte le
strutture della rete della prima infanzia dai nidi, ai servizi
integrativi, ai servizi educativi domiciliari, alle sezioni
primavera, alle scuole per l’infanzia parificate e accreditate.
Oltre alla garanzia della detraibilita’ delle rette pagate dalle
famiglie ai servizi per la prima infanzia maturate a decorrere
dal 5 marzo scorso”.

RISORSE NON PROCRASTINABILI PER PROGRAMMAZIONE – “Inoltre – ha
precisato l’assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro Melania
Rizzoli – abbiamo chiesto anche l’anticipazione del riparto
delle risorse del sistema integrato di educazione e istruzione
da 0 a 6 anni, in modo che l’annualita’ 2020 arrivi in maniera
celere, dal momento che la situazione e’ particolarmente critica,
e non alla fine dell’anno, rendendoci possibile predisporre una
puntuale programmazione regionale per contribuire al sostegno e
allo sviluppo della rete”.

“Infine, – ha concluso Piani – per garantire maggiore liquidita’
al settore, per quanto attiene la misura ‘Nidi gratis’ e’ stata
anticipata da Regione la possibilita’ per i Comuni di
rendicontare le rette dei mesi di gennaio e febbraio cosi’ da
accelerare la liquidazione delle relative somme”.

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Sanità

Regione Lombardia: teleconferenza del Presidente Attilio Fontana

Milano 7 Marzo 2020

Attilio Fonta teleconferenza con i 12 sindaci dei capoluoghi lombardi.

Ho da poco concluso una teleconferenza con i 12 sindaci dei capoluoghi lombardi.
Alla luce dei dati relativi alla diffusione del Coronavirus e del crescente numero dei malati nelle strutture ospedaliere, hanno sostenuto la necessità di mettere in campo misure stringenti e rigorose. La salute è la priorità.

Mi ha fatto piacere sentire fronte comune e unità di intenti perché, come ho sempre detto fin dall’inizio con la massima trasparenza, questa situazione, che si fa di giorno in giorno più critica, si vince solo con la compattezza delle Istituzioni, ma soprattutto con la consapevolezza e il contributo fattivo dei cittadini

Chiediamo ancora una volta al Governo regole chiare e certe per fronteggiare questa emergenza.

Fermiamolo insieme. Lombardia
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