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Cronaca

L’Unione europea riapre le sue frontiere a 15 paesi dal primo luglio

Nell’elenco è compresa la Cina, ma sono esclusi gli Stati Uniti. La UE apre le sue frontiere a condizione di reciprocità. La notizia è trapelata dopo il voto dei paesi membri alle raccomandazioni sulla soppressione graduale delle restrizioni temporanee ai viaggi non essenziali nell’Ue e alla lista e l’Italia ha votato a favore. 

I 15 paesi compresi nella lista sono Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay e la Cina, soggetta alla conferma della reciprocità.

E’ previsto un aggiornamento bisettimanale della lista e dalla nota si evince che i residenti di Andorra, Monaco, San Marino e Vaticano dovrebbero essere considerati residenti nell’Ue.

E’ ovvio che la raccomandazione del Consiglio non è uno strumento giuridicamente vincolante e le autorità degli Stati membri restano responsabili nell’attuazione del contenuto della raccomandazione.

 

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ITALIA

On.Bianchi (LEGA). pasticcio di Conte su dogane Italia-Svizzera

APERTURE DELLE FRONTIERE

 
ON. BIANCHI: “PASTICCIO DI CONTE IN PRIMA SERATA SU DOGANE ITALIA-SVIZZERA. NONOSTANTE ANNUNCI DEL PREMIER E DEL SENATORE ALFIERI (PD), SI RISCHIA DI NON RIAPRIRE”

 
La Confederazione Elvetica fa parte dell’area Schengen, ma è al di fuori dei confini UE. 
«Si tratta di una decisione unilaterale dell’Italia di cui prendo atto», ha dichiarato la consigliera federale Karin Keller-Sutter alla radio svizzerotedesca SRF. 
«La Svizzera deciderà autonomamente se consentire il rientro di persone provenienti dall’Italia», ha aggiunto la ministra di giustizia e polizia. «Abbiamo avuto contatti con l’Italia la settimana scorsa, ma non si è parlato di questa riapertura». Oltre al livello confederale, il presidente del Governo ticinese Norman Gobbi, ai microfoni di TeleTicino, si è detto sorpreso dalla decisione italiana: «La liberalizzazione fatta in fretta e con un decreto che non è chiaro nei suoi contenuti dimostra come questa fuga in avanti non sia stata coordinata con i Paesi limitrofi». 
 
“Sorprende come il Primo Ministro Italiano lanci annunci in prima serata sulla riapertura dei confini (amplificati da comunicati di parlamentari PD), senza aver consultato le autorità dei paesi confinanti” dichiara il deputato varesotto Matteo Bianchi. 
 
“Ci auguriamo che questo ennesimo pasticcio diplomatico, dettato dalla solita foga di apparire, non comprometta i rapporti di vicinato con un paese serio come la Confederazione Elvetica, la quale -ricordiamolo sempre – offre lavoro a 70.000 persone italiane, in un momento di enorme crisi, e per ciò va  trattata con debito rispetto. Dobbiamo chiederci come mai la Svizzera ha annunciato la riapertura di confini con Germania, Francia ed Austria, ma non con l’Italia e la risposta è molto semplice: non c’è chiarezza su regole, protocolli ed accordi da condividere. Ci si augura, quindi, che il Governo Italiano rimedi nei prossimi giorni con debita serietà mitteleuropea”, conclude l’onorevole leghista di Morazzone.