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Cronaca

Il Fondo “Griffini-Miglierina” stanzia borse di studio a 4 giovani medici

Si è riunito il Comitato di gestione del Fondo patrimoniale Griffini – Miglierina che anche quest’ anno, con il sostegno e il supporto della Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus e della Provincia di Varese, ha emesso un bando di concorso per l’assegnazione di due borse di specializzazione medica presso istituti esteri, una in “Ostetricia e Ginecologia Amalia Griffini” e l’altra in “Neonatologia Jacopo Miglierina” .

Il Comitato, presieduto dal presidente della Provincia Emanuele Antonelli, vista la situazione epidemiologica, ha deciso di prorogare il periodo di studio per il biennio 2020-2021 e ha approvato tutte le domande pervenute, due per Ostetricia e Ginecologia e due per Neonatologia.

Saranno quindi quattro i giovani medici a poter contare sull’importante contributo offerto dal fondo per la loro specializzazione.

Il presidente del comitato ha molto apprezzato gli interessanti progetti di ricerca, già valutati dalla Commissione scientifica.

Il Fondo “Griffini-Miglierina” è nato nel 1982 per iniziativa del prof. Claudio Miglierina, nel ricordo della moglie Amalia Griffini e del figlio Jacopo, scomparsi tragicamente, ed è stato subito sostenuto dalla Provincia di Varese.
In un secondo tempo, nel 2001, per gli aspetti economici e di investimento, il Fondo è stato sostenuto dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus che lavora in stretta collaborazione con la Provincia stessa.

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TERRITORIO

Piste ciclabili nel varesotto, la Provincia si impegna per lo sviluppo della mobilità ciclistica

Lo sviluppo della mobilità ciclistica, che negli ultimi tempi rappresenta una risposta efficace all’esigenza di distanziamento sociale delle persone, è da tempo considerato tra gli obiettivi strategici e prioritari della Provincia di Varese.

Sin dall’ inizio del mandato, l’Amministrazione sta infatti lavorando per completare la rete ciclistica provinciale progettando e realizzando nuovi tratti di piste ciclabili connessi ed integrati agli itinerari regionali, nazionali ed internazionali, oltre che per sviluppare servizi di supporto alla mobilità sostenibile.

Un lavoro svolto con i Comuni e gli altri soggetti del territorio che ha portato all’individuazione di interventi prioritari, tra cui ha grande importanza il completamento della ciclovia del lago Maggiore da Sesto Calende a Laveno Mombello. La sua realizzazione consentirebbe infatti di creare un corridoio ciclistico nord – sud di grande attrattività che collegherebbe la ciclabile tra il lago Maggiore alla rete ciclabile esistente lungo il lago di Varese, il lago di Comabbio e il lago di Monate; oltre a riqualificare e valorizzare lo spazio pubblico naturale e paesaggistico dei  territori e a promuoverne più in generale gli aspetti turistici e storico-culturali.

Già da tempo la Provincia di Varese ha approvato il progetto di fattibilità tecnico economica dell’infrastruttura, stimando per la realizzazione dell’opera una spesa di circa 11.250.000 Euro, che sarà suddivisa tra i Comuni interessati dal percorso, lungo circa 30 chilometri (Angera, Besozzo, Brebbia, Ispra, Laveno Mombello, Leggiuno, Monvalle, Ranco, Sesto Calende).

Ed è di pochi giorni fa un ulteriore, importante, passo avanti per la realizzazione dell’opera: la sottoscrizione di un accordo di collaborazione tra Provincia di Varese e Regione Lombardia che affida alla Provincia la progettazione della pista ciclabile, in particolare la redazione dell’approfondimento del Progetto di Fattibilità Tecnica Economica (relazioni integrative ed inserimento del tratto del PCIR 1 da Sesto Calende a Mercallo) e del progetto definitivo. A carico della Provincia anche il cofinanziamento della progettazione per l’ammontare non coperto dal contributo regionale di € 100.000.

“In un momento così particolare, dare il via alla progettazione di questa pista ciclabile non è solo un doveroso segnale di attenzione all’ambiente e allo sviluppo della mobilità sostenibile, ma rappresenta anche la volontà di offrire un sostegno importante al turismo di prossimità, slow e sostenibile, volano per l’economia locale e regionale” afferma il consigliere delegato Marco Magrini.

Oltre alla ciclovia del Lago Maggiore, la Provincia di Varese, con proprie risorse tecniche ed economiche e grazie all’ottenimento di importanti finanziamenti europei e regionali, sta sviluppando importanti progetti che nei prossimi anni daranno un contributo fondamentale allo sviluppo dell’identità ciclistica e sostenibile dell’intero territorio varesino:

  • il completamento della ciclovia della Valle Olona da Castellanza a Stabio;
  • lo sviluppo verso Varese della ciclovia della Valganna;
  • la realizzazione di nuovi tratti della ciclovia delle Valli del Verbano.

Questi interventi, oltre a realizzare le infrastrutture, prevedono diverse azioni di promozione e di supporto alla diffusione della mobilità sostenibile che, tuttavia, per una concreta ed efficace realizzazione richiederanno la piena collaborazione di tutti i vari soggetti del territorio.  Ad esempio, sarà fondamentale che gli operatori del settore promuovano itinerari cicloturistici e la possibilità di noleggio bici ed e-bike, che le aziende favoriscano il bike to work o piuttosto che i servizi ferroviari valorizzino e potenzino il trasporto delle bici sui treni.

Con questa visione strategica comune, i grossi investimenti che Provincia di Varese sta facendo produrranno notevoli effetti sullo sviluppo economico e sostenibile del nostro territorio.

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In evidenza

Agenzia Formativa Varese. Didattica a distanza. Segnalazione criticità e richiesta provvedimenti a tutela della Privacy.

riceviamo  e pubblichiamo

Al Direttore dell’Azienda Speciale Agenzia Formativa della

Provincia di Varese

agenziaformativavarese@pec.it

Al Presidente della Provincia di Varese

istituzionale@pec.provincia.va.it

Al Segretario Generale

della Provincia di Varese

istituzionale@pec.provincia.va.it

e, p.c. Al Garante  per la protezione dei dati personali

protocollo@pec.gpdp.it

OGGETTO: Didattica a distanza. Segnalazione criticità e richiesta provvedimenti a tutela della Privacy.

La scrivente O.S. ritiene doveroso intervenire per mettere a fuoco alcune criticità in cui si trovano ad operare i lavoratori dell’Agenzia Formativa, con particolare riferimento alle dinamiche che concernono la gestione del lavoro svolto dalle proprie abitazioni.

Questa  nuova  e  inusuale  modalità  lavorativa  sta  generando  notevoli  disagi  e  stress  ai lavoratori, in modo particolare ai docenti per quanto attiene il metodo della didattica a distanza, deciso  dai  vertici  dell’Agenzia  senza  fornire  al  personale  alcuna  direttiva  e  alcun  supporto organizzativo e morale.

Ora, proprio alla luce della decisione governativa di prorogare la sospensione delle attività didattiche in presenza, non è più possibile accettare che permanga tale stato di cose.

Preliminarmente  si  reputa  utile  evidenziare  che  NON  esiste  una  normativa  specifica  che disciplina la didattica a distanza né, tanto meno, un obbligo in capo ai docenti di svolgere il proprio lavoro  in  tale  modalità  operativa.  Nel  decreto  dell’8  aprile  si  parla  di  didattica  a  distanza  in  un articolo  che  riguarda  le  “Misure  urgenti  per  l’ordinato  avvio  dell’anno  scolastico  2020/2021”, quindi è evidente che l’obbligo della didattica a distanza riguarda solo l’anno scolastico 2020/2021 e solo se a quella data sarà ancora in vigore la legislazione emergenziale. In sostanza, allo stato attuale, la didattica a distanza non può essere imposta e si deve quindi riconoscere che tutto quello che si sta facendo avviene per libera adesione del personale.

Inoltre in nessuna norma è previsto che il personale docente debba possedere un cellulare o
un computer o che debba avere la reperibilità telefonica. In realtà, se non fossero stati i docenti a
mettere a disposizione cellulari e computer, il sistema sarebbe già andato in corto circuito.  Il fatto
che  non  tutti  abbiano  a  disposizione  strumenti  adeguati  o  dimestichezza  con  gli  strumenti
informatici  può  creare  un  oggettivo  disagio,  ma  ciò  non  può  essere  confuso  con  negligenza  o
disinteresse.

Questo impegno e disponibilità dimostrati dal personale è un elemento che dovrebbe far riflettere sulla decisione dell’Agenzia Formativa della Provincia di Varese di ostinarsi ad applicare, per pura  convenienza  economica,  un  Contratto  di  Lavoro  –  quello  delle  autonomie  locali  –  che  non contiene alcuna disciplina in ordine alla figura professionale del docente.

Un aspetto che assume primaria importanza nella concreta gestione della didattica a distanza
è quello della tutela della privacy in riferimento alla GDPR UE 679/2016 che, in Agenzia Formativa,

 

è stato invece del tutto trascurato. La Direzione si è limitata a sollecitare i docenti ad attivare la DaD senza nemmeno porsi il problema della loro tutela da questo punto di vista.

La didattica a distanza entra in modo invasivo nelle case. L’uso del cellulare o del proprio computer  può  comportare  la  violazione  delle  norme  sulla  privacy,  nella  perfetta  buona  fede dell’insegnante, che sta semplicemente cercando di mettersi in relazione con gli allievi.

In Agenzia ogni docente è stato invitato dalla Direzione a individuare piattaforme dedicate, senza  fornire  alcuna  garanzia  in  merito  alla  tutela  dei  dati  che  circolano  e  della  privacy  delle persone, non solo dei docenti, ma anche degli allievi, che sono minorenni e in alcuni casi affetti da patologie.  Eppure  le  responsabilità  di  chi  utilizza  impropriamente  questi  dati  sono  notevoli  e potrebbero avere anche risvolti penali.

Anche il Garante per la protezione dei dati personali, con provvedimento n. 64 del 26 marzo 2020, ha fornito importanti indicazioni; ne citiamo solo alcune:

spetta  in  primo  luogo  alle  scuole  quali  titolari  del  trattamento  la  scelta  e  la regolamentazione degli strumenti più utili per la realizzazione della didattica a distanza.  Le scelte dovranno conformarsi ai principi di privacy by design e by default, tenendo conto in particolare del contesto e delle finalità del trattamento, nonché dei rischi per i diritti e le libertà degli interessati. Tra i criteri che devono orientare la scelta degli strumenti da utilizzare è opportuno includere, oltre all’adeguatezza rispetto alle competenze e capacità cognitive di alunni e studenti, anche le garanzie offerte sul piano della protezione dei dati personali”.

Tutto questo è stato fatto da chi ricopre in Agenzia un ruolo direttivo ? Non ci risulta.

Ogni  responsabilità  è  stata  fatta  cadere  sui  singoli  docenti.  Possibile  che  tale  grave  ed ennesima carenza professionale e organizzativa debba essere ancora una volta ignorata da chi ha funzioni di vigilanza ?

Si rende necessario inoltre chiarire che sulla base della normativa vigente, durante il periodo
di sospensione delle attività didattiche, NON esiste alcun obbligo di osservare un orario di servizio,
né di svolgere attività funzionali e collegiali così come non deve essere firmata (in particolare con i
cosiddetti  registri  elettronici)  e/o  dimostrata  alcuna  presenza  virtuale  in  servizio  (dalle  proprie
abitazioni) così come non devono essere indicate le assenze/presenze degli allievi dalle eventuali
lezioni virtuali.

La didattica a distanza richiede anche alle famiglie un impegno aggiuntivo e uno stress non indifferente. Molti genitori hanno dovuto affrontare l’impegnativo compito di gestire anche il tempo della scuola ma non è facile seguire i figli nelle attività scolastiche per tante ore al giorno tutti i giorni, in particolare per chi ha più figli. Lo stress è anche maggiore per i genitori soli, e per quelli che sono impegnati con il tele-lavoro contestualmente ai figli.

Insomma, anche dal punto di vista degli allievi e delle famiglie,  mancano i requisiti minimi perché la cosiddetta didattica a distanza possa essere assimilata in qualsiasi modo alla didattica.

Ciò premesso, riteniamo che in questa situazione di emergenza il personale docente stia già facendo più del dovuto, e che non debba essere continuamente richiamato ai propri doveri, anzi dovrebbe essere facilitato e apprezzato.

Chiediamo  che venga  con urgenza posto rimedio  alla  situazione di caos  in cui  i docenti
dell’Agenzia sono attualmente costretti ad operare e che si pongano in essere, finalmente, tutte le
misure necessarie a garantire la tutela dei lavoratori per quanto concerne la gestione della DaD
sgravandoli dalla responsabilità di eventuali abusi in materia di utilizzo dei dati personali.

Si chiede inoltre a chi ha incarichi di responsabilità di astenersi dal dare disposizioni prive di un fondamento normativo.

Varese, 27 aprile 2020                                                                CUB Pubblico Impiego Varese

F.to Giuseppe Jurisch

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Varese-Laghi

Provincia di Varese, bilanci a rischio causa coronavirus

EMERGENZA CORONAVIRUS: A RISCHIO GLI EQUILIBRI DI BILANCIO

ANTONELLI: IL GOVERNO ASCOLTI GLI ENTI LOCALI

Come sappiamo, l’emergenza coronavirus ha determinato e determinerà pesanti conseguenze  sull’economia del territorio e purtroppo anche sui bilanci degli enti pubblici. Per quanto riguarda la Provincia, il presidente Antonelli fa notare che, tra i tanti effetti negativi dell’epidemia, c’è la diminuzione degli incassi dell’IPT (imposta provinciale di trascrizione) che grava sulle immatricolazioni delle automobili.

Facendo un confronto con l’anno scorso, si nota che nel 1° trimestre 2019 la Provincia ha incassato 7.100.000 Euro, mentre nel 1° trimestre 2020 5.800.000 Euro: la differenza di  1.300.000 Euro è dovuta ai minori incassi del mese di marzo 2020, che sono passati da una media giornaliera di € 100.000 a poco più di € 1.000 negli ultimi giorni del mese.

Se il dato continuerà a seguire questo trend, il mese di aprile potrebbe registrare introiti  pari solo a qualche migliaio di euro, a differenza di medie mensili di circa 2,4 milioni di euro.

“Si tratta di un dato preoccupante non tanto in termini assoluti, quanto per il calo drastico registrato nei giorni dal 12 al 30 marzo, certamente dovuto al fatto che il mercato dell’auto si è completamente fermato – commenta il consigliere delegato al bilancio Marco Riganti -. Immagino che il trend non si invertirà facilmente neanche nei prossimi mesi perché acquistare un’auto non sarà certamente nei pensieri dei cittadini, non solo per la ridotta capacità di spesa che famiglie e aziende avranno dopo l’emergenza, ma anche perché psicologicamente non sarà ritenuta una spesa necessaria”.

“E’ un aspetto che finora, purtroppo, non è stato considerato a livello nazionale,  ma che inciderà pesantemente sugli equilibri di bilancio e quindi sulla capacità dell’ente di portare avanti i progetti già messi in cantiere per le opere pubbliche, la viabilità e di garantire i servizi. Non è un problema solo della Provincia di Varese, spero che i prossimi decreti governativi a sostegno dell’economia e degli enti locali ne tengano conto e ci permettano di ripartire come avevamo programmato in sede di approvazione del bilancio preventivo  – afferma Antonelli -. Finora però non vedo segnali positivi, se si considera che a livello nazionale, ANCI e UPI, gli organismi di rappresentanza di Comuni e Province, hanno lasciato il tavolo delle trattative con il Governo perché non ci sono ancora garanzie che le richieste degli enti locali saranno accolte. Ma con le entrate in picchiata e le spese straordinarie che stiamo sostenendo e dovremo sostenere, rischiamo veramente grosso,  il Governo ci deve ascoltare ”.

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Varese-Laghi

Varese: il presidente Antonelli fa appello alla responsabilità dei cittadini

“Non spegniamo la luce che si intravvede in fondo al tunnel”:

il presidente Antonelli fa appello alla responsabilità dei cittadini

Si avvicina il fine settimana pasquale, le temperature diventano sempre più piacevoli, ma non è arrivato il momento di uscire di casa: il presidente Emanuele Antonelli si rivolge ai cittadini della Provincia e fa appello al loro senso di responsabilità perché continuino a rispettare le disposizioni per il contenimento del contagio.

“Fortunatamente il nostro territorio è stato colpito dal virus in maniera più lieve rispetto ad altre zone  e i numeri dicono che siamo in fondo alla classifica regionale del tasso di contagio – afferma Antonelli – . In questi giorni però il trend del contagio non scende ancora, anzi ha avuto un incremento.

Per questo vi chiedo di continuare a rispettare le indicazioni di sicurezza.

In fondo al tunnel si intravvede una luce che però è ancora debole e fioca: dobbiamo fare in modo che non si spenga. Come? Semplicemente continuando a restare a casa. So di chiedere un grande sacrificio in un territorio bello e ricco di occasioni di svago come il nostro, in un periodo che eravamo soliti trascorrere all’aria aperta.

Fatelo non tanto per voi stessi, per le vostre famiglie, ma per la vostra comunità, per tutti coloro che in questi giorni ci hanno lasciato, per tutti coloro che negli ospedali hanno combattuto e continuano a combattere anima e corpo questa battaglia, per tutti coloro che ogni giorno affrontano il rischio per garantire i servizi essenziali.

Ogni volta che usciamo mettiamo in pericolo noi stessi e gli altri, non dimentichiamolo, ogni volta che usciamo rischiamo di rendere inutile tutto ciò che abbiamo fatto finora, con grande fatica.

Sono certo che, con la collaborazione di tutti, i nostri sforzi saranno ricompensati e che usciremo, alla fine, da questo lungo e spaventoso tunnel. Saremo diversi da come siamo entrati, ma saremo fuori, finalmente, a goderci i nostri bellissimi paesaggi.

Ma in questi giorni dobbiamo restare a casa, non esistono alternative. Un sentito ringraziamento a tutti.”

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Varese

Varese: quattro i contagiati da coronavirus

Salgono a quattro i casi di contagiati da coronavirus in provincia di Varese. Il dato è tratto dal comunicato ufficiale da Regione Lombardia.

 Nel comunicato stampa dell’ormai consueto appuntamento di aggiornamento sull’emergenza di coronavirus, nella quale l’assessore al welfare Giulio Gallera ha comunicato i numeri del contagio nella nostra Regione.

Dopo il primo caso emerso Venerdì 28 Febbraio scorso, all’Ospedale di Busto Arsizio, la nostra provincia rimane una delle meno colpite in assoluto dal virus, solo quattro casi accertati sui novecentonovantaquattro riscontrati fino ad oggi, siamo a meno dell’1% del totale. Solo nelle province di Como e Lecco con due casi a ciascuna delle province, e Sondrio con addirittura tre casi, che hanno una popolazione inferiore rispetto a quella di Varese, si sono registrati meno casi. Mantova sono quattro i tamponi risultati positivi, mentre a Monza Brianza sei. In tutte le province la dimensione del contagio è decisamente superiore, con Lodi, Cremona e Bergamo che, al di là degli undici Comuni lodigiani della zona rossa, proprio per il tal motivo si son viste imporre alcune restrizioni specifiche nel decreto che il premier Giuseppe Conte ha firmato nella serata odierna 1 Marzo. A.L.