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Lettere al direttore

Quello che accadrà

Gentile Direttore,

Negli ultimi vent’anni abbiamo avuto crisi legate al terrorismo dal 2001 in avanti, alla finanza come nel 2007-08, alle migrazioni come nel 2015, alle epidemie come la SARS e il coronavirus. Tutte queste emergenze si sono risolte con trasferimento di capitali verso il vertice della piramide sociale, annullamento delle conquiste dei lavoratori ottenute nel secondo dopoguerra, riduzione delle libertà democratiche come avvenuto con il Patriot Act o le altre leggi contro il terrorismo, aumento del controllo poliziesco e tecnologico nei confronti della popolazione. E’ difficile dire se tutti questi avvenimenti traumatici sono stati provocati, dopo attenta pianificazione, da una cupola di potere o sono stati casuali. In ogni modo le grandi forze transnazionali che hanno diretto la globalizzazione ne hanno sempre approfittato per imporre la propria agenda. E’ probabile che questa epidemia sia nata accidentalmente, per passaggio da animali a uomo o per errori di manipolazione di microrganismi in laboratorio, ma come sempre è diventata il pretesto per imporre limitazioni alle libertà, impoverimento generalizzato e arricchimento di poche multinazionali farmaceutiche o informatiche controllate dall’elite. Quello che accadrà nei prossimi anni in dettaglio è difficile da immaginare, ma si possono fare sicuramente previsioni sul risultato finale di tutta l’operazione coronavirus: avanzerà al livello superiore il progetto di realizzare una nuova società feudale basata non più sulla proprietà terriera, ma sulla tecnologia e sull’indebitamento di Stati e cittadini attraverso la finanza. Anzi, mi sembra che con questa novità dell’epidemia venga lanciato alle masse un nuovo messaggio: “scordatevi il benessere, i diritti, le libertà, si tratta ormai di problemi superati; quello che conta ormai per voi è solo la pura e semplice sopravvivenza, perchè è di questo che dovrete preoccuparvi da ora in avanti”.
 
Felice Antonio Vecchione
UN CITTADINO, NON UN POLITICO.
MOVIMENTO DEMOCRATICO “ITALIA INSIEME”