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Politica internazionale,

MES: Bacosi (Democrazia nelle regole), meglio il Fondo Salvastati che la minaccia di una patrimoniale

“Se non passa il Mes, l’alternativa del contributo di solidarietà si profila non del tutto peregrina”. E’ quanto afferma Giulio Bacosi, presidente dell’Associazione Democrazia nelle Regole e Avvocato dello Stato, interrogato – a ridosso del fondamentale Consiglio Europeo di domani – in merito al dibattito in corso sugli strumenti che l’Europa propone per sostenere i Paesi membri alle prese con l’emergenza coronavirus.

“Gli strumenti sul tappeto sono più di uno e, ne siamo certi, il nostro Governo saprà scegliere la soluzione o le soluzioni più idonee. A mio avviso, ma è ovviamente una opinione personale, una chiusura “di principio” all’utilizzo del Mes – che pure, bisogna riconoscerlo, “non ha una buona fama” – potrebbe nondimeno rivelarsi eccessivamente rigida nella presente congiuntura, soprattutto se verrà “giuridicamente” esclusa qualsiasi condizionalità. Rinunciare all’impiego immediato di 36 miliardi di euro in ambito sanitario (peraltro ad un “costo” inferiore rispetto a quanto ci costerebbe emettere “nostri” titoli di Stato), nell’attesa che siano attivati eventuali Eurobond o Recovery fund, potrebbe infatti palesarsi un ostacolo al drenaggio di risorse “interne” per salvare imprese e posti di lavoro, oltre che per sostenere il reddito delle famiglie in più gravi difficoltà. Senza contare che potrebbe riaffiorare – magari nel medio termine – l’idea di attingere al risparmio degli italiani; eventualità, non a caso, paventata da più parti in termini di c.d. “patrimoniale”, con particolare riferimento a redditi al di sopra di una certa soglia (ed alla quale sarebbe di certo preferibile, in termini redistributivi, una più serrata ed efficace lotta all’evasione fiscale)”.

Per Giulio Bacosi “in ogni caso, bisognerebbe scongiurare sterili polemiche ed apriorismi di principio, indirizzando il dibattito sulla definizione di una posizione comune fondata soprattutto sulla certezza delle regole di utilizzo del Mes, da portare al Consiglio Ue del 23 aprile e da presentare come posizione del Governo e delle forze politiche italiane rappresentate in Parlamento”.

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Cronaca

Romano Prodi sulla EU: “Von der Leyen è stata troppo cauta” e “d’accordo sui titoli di stati per gli italiani a patto siano esenti dall’imposta di eredità”

“Finora la von der Leyen è stata troppo cauta, ma capisco i condizionamenti che ha”, ha affermato Romano Prodi, ex Presidente della Commissione europea ed ex Presidente del Consiglio, a Focus economia su Radio 24. E prosegue: “Lagarde? E’ partita malissimo poi si e mossa molto bene. La scivolata iniziale è stata una medicina”.

L’ex premier ha proseguito affermando di essere “D’accordissimo sui titoli di stati per gli italiani. A patto che siano esenti dall’imposta di eredità”.

“Sarebbe un segnale che torniamo a prenderci cura dell’Italia. Bisogna essere molto precisi sulle condizioni: niente imposta di eredità e fare i conti su quanto potranno rendere, almeno 400 miliardi”. “Ci finanziamo e sarebbe un segnale che ci prendiamo cura del nostro paese, ritornando a comprare Bot, è anche un messaggio internazionale”.

Prodi, infine, interviene sul MES affermando “Ero contrario al Mes perche erano condizionati e quindi ci avrebbero messo il bavaglio. Adesso ci hanno assicurato che Non saranno condizionati quindi dobbiamo solo verificare se questo è vero. Poi 35 miliardi per mettere a posto le infrastrutture, secondo me devono essere benedetti. Nessuno ci fa un regalo, perche sono un prestito, ma a bassissimo tasso di interessi, ci farebbero risparmiare 1,5 miliardi all’anno”.

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POLITICA

Coronavirus, Lega/Tovaglieri: mancanza di solidarietà a livello europeo

UE, TOVAGLIERI (LEGA): INACCETTABILE MANCANZA SOLIDARIETÀ EUROPEA, UE INTERVENGA

Bruxelles, 14 marzo – «La mancanza di solidarietà a livello europeo, con lo stop alle forniture di materiale sanitario in questi giorni di emergenza Coronavirus, è inaccettabile. Ho presentato un’interrogazione alla Commissione europea, condivisa da altri europarlamentari della Lega, per sollecitare un intervento Ue su questo atteggiamento vergognoso: l’Italia ha un sistema sanitario sotto pressione per l’elevato numero dei contagi e un pronto ed efficace trattamento ospedaliero dei pazienti più gravi non può prescindere dall’utilizzo di speciali apparecchiature sanitarie, note come ventilatori polmonari e altri materiali medicali quali camici e mascherine, anch’essi attualmente poco disponibili. La notizia che nell’ultima riunione del Consiglio Ue tra Ministri della Salute sia stata ignorata la richiesta italiana di materiali, non può lasciarci indifferenti. Mi rivolgo alla Commissione affinché, a dispetto dei proclami di unità, valuti questa mancanza di solidarietà in una fase così grave di crisi sanitaria, nonché per chiedere quali misure intenda portare avanti per sostenere concretamente i pesanti sforzi che il sistema sanitario italiano sta sopportando, provvedendo il prima possibile con azioni concrete riguardo al materiale sanitario. Il Coronavirus non riguarda solo l’Italia, ma l’intero continente: se l’Unione Europea esiste davvero, faccia qualcosa, subito».
Lo dichiara in una nota Isabella Tovaglieri, europarlamentare della Lega, prima firmataria dell’interrogazione condivisa anche dagli europarlamentari Lega Marco Zanni (presidente del gruppo ID), Marco Campomenosi (capo delegazione Lega) e Silvia Sardone.

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POLITICA

Lancini (Lega): “Bene il cambio di ordine del giorno, ma ora dall’UE aspettiamo risposte concrete!”

 

(Bruxelles, 14 Mar) – In seguito all’auspicato cambio di ordine del giorno del prossimo Eurogruppo del 16 marzo, l’eurodeputato Danilo Oscar Lancini, che aveva rivolto un appello di tal genere proprio al Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, dichiara: «E’ certamente un bene che l’UE abbia ascoltato il nostro appello e stabilito quale principale priorità delle prossime riunioni i provvedimenti di contrasto al Covid-19 (Coronavirus), sebbene il famigerato MES resti ancora inserito in maniera equivoca fra le “varie ed eventuali”. Tuttavia ora è il momento di non perdere ulteriore tempo e di andare incontro ai bisogni reali dei cittadini: serve innanzitutto una “zona rossa europea” con misure di contenimento coordinate fra gli Stati Membri, fermando quelle mini-guerre commerciali che alcuni hanno promosso (spesso contro l’Italia) con la scusa del contagio. E poi da subito finanziamenti concreti, non solo per l’emergenza sanitaria, ma soprattutto per far ripartire l’economia in tutta l’eurozona. Infatti – conclude l’On. Lancini – mentre le inopinate dichiarazioni della Presidente della BCE hanno indebolito le nostre economie ed ancora una volta la Germania dimostra di infischiarsene delle regole e della tanto sbandierata “solidarietà europea”, l’Unione Europea ha l’ultima vera occasione per dimostrare di essere ancora, almeno in parte, ciò che sognavano i padri fondatori».

 

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Consumatori

Christine Lagarde denunciata. Lo “Sportello dei Diritti”: presentiamo esposto alla Procura della Repubblica per le sue parole shock del 12 marzo

Christine Lagarde denunciata. Lo “Sportello dei Diritti”: presentiamo esposto alla Procura della Repubblica per le sue parole shock del 12 marzo. La Presidente della BCE non poteva non sapere che avrebbero potuto portare al crollo finanziario «Non siamo qui per chiudere gli spread, ci sono altri strumenti e altri attori per gestire quelle questioni». È questa la traduzione di una delle frasi, ormai celeberrime, pronunciate dalla presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, che se non ha portato, ha senz’altro contribuito a causare il peggior crollo di sempre nel mercato dei titoli di Stato e della Borsa di Milano. Ed è per questo che in data odierna lo “Sportello dei Diritti” nella persona del suo presidente Giovanni D’Agata si accinge a depositare un esposto-denuncia innanzi alla Procura della Repubblica perché è inconcepibile che il massimo esponente della banca centrale incaricata dell’attuazione della politica monetaria in Europa, della quale l’Italia è stato membro e fondatore, non poteva non sapere che quelle parole avrebbero potuto portare ad uno shock che ha causato non una semplice turbativa dei mercati, ma uno tsunami senza precedenti in un momento nel quale, come ha poi ricordato il Nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, «L’Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del coronavirus sarà probabilmente utile per l’Unione Europea. Si attendono quindi, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possano ostacolarne l’azione». Ecco perché abbiamo deciso di denunciare innanzi al potere giudiziario una condotta che non può non essere valutata anche sotto il profilo penale per gli effetti devastanti, già certificati, che ha causato all’economia non solo nazionale, aggravata dal periodo di emergenza quale quello che stiamo vivendo.