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Gallarate, polemiche sulla Polizia Locale dopo il fermo (stava per urinare)

Gli episodi di violenza non vanno mai bene ma non bisogna neppure esagerarne la portata...

Succede di tutto nelle nostre città per una serie di motivazioni: legge inadeguate, droga, alcolismo, disoccupazione ma anche un certo modo scomposto di vivere ai margini.

Vivere ai margini della società qualche volta e’ una scelta, altre volte una serie concomitante di avvenimenti e solitudine che portanio a lasciarsi andare.

Le persone hanno diritto ad un’occasione per dare una svolta alla propria vita, ma in questo caso bisgona stare all’interno di regole civili, dicoscorso difficile per chi decide di vivere per strada al di fuoir e al di sopra di tutto e tutti, purtroppo.

E quindi ci sono episodi di disinteresse del prossimo, ma anche di alternative in certi casi.

 

 Il caso di Gallarate con prese di posizioni diametralmente opposte, dimostra quanto sia difficile per gli operatori di Polizia, Locale e non, intervenire per fare opera di convincimento a stare nelle regole civili, e ci riferiamo al video che sta girando ripreso pure da organi nazionali, nel caso Sky,https://tg24.sky.it/cronaca/2020/07/10/gallarate-arresto-polizia-locale-video, in cui si vede parte dell’intervento della Polizia Locale.

 

“Il video che è stato pubblicato mostra solo le fasi finali di un episodio molto concitato. Posso solo dire che siamo interventi su chiamata. Era stato richiesto il nostro intervento per una persona sospetta che sembrava stesse per urinare contro un portone, siamo molto impegnati in questo tipo di interventi a tutela del decoro pubblico. Quando gli agenti sono arrivati hanno dovuto far fronte alle escandescenze dell’uomo, che era in stato di ebbrezza e aveva già dato problemi in passato, tanto che è stato necessario l’intervento di una seconda pattuglia per immobilizzarlo. Poi non spetta a me dire chi ha ragione e chi ha torto, sarà un’indagine a stabilirlo”, dichiara Lotito, l’uomo avrebbe “già dato problemi in passato”.

 

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Varese

POLIZIA DI STATO – Questura di Varese – Questore Vicario Dott. Carlo Ambrogio Enrico MAZZA.

 

Da giorno 6 luglio 2020 il dott. Carlo Ambrogio Enrico MAZZA, Primo Dirigente della Polizia di Stato, è stata assegnato alla Questura di Varese, quale Vicario del Questore, in sostituzione del Dott. Leopoldo Testa, trasferito ad altra sede.

Nato a Milano, coniugato, con due figli, si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano. Entrato nell’amministrazione della Pubblica Sicurezza nel dicembre 1990 è assegnato alla Questura di Milano, con incarico di Dirigente della IV Sezione della D.I.G.O.S., dedita all’attività informativa inerente i movimenti politici della destra extraparlamentare. Successivamente, assegnato alla Sez. Antiterrorismo, sempre all’interno della DIGOS milanese, viene incaricato della direzione di attività investigative finalizzate al contrasto e alla repressione, sia di fenomeni eversivi interni, sia di terrorismo internazionale. In questo periodo il dott. MAZZA è protagonista della cattura di latitanti in ambito europeo ed extracontinentale.

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Varese

Varese, atti di bullismo a scuola

                                    Fotografia, Kat J.

 

 “Varese, atti di bullismo a scuola”

Gli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio hanno condotto in due diverse comunità, in esecuzione di un’ Ordinanza applicativa della misura cautelare del Tribunale per i Minorenni di Milano, due fratelli minorenni autori di vari atti bullismo a scuola. Le accuse sono lesioni e atti persecutori nei confronti di almeno tre compagni. Nell’ anno scolastico 2019/ 2020 uno di loro, in seguito al rimprovero di un insegnante, reagisce con insulti e minacce e infrangendo una vetrata con un pugno. Dopo questo fatto e’ seguita una denuncia al giudice minorile e la sospensione per tutto l’ anno. Poco tempo dopo anche il fratello ha provocato la stessa circostanza. Nonostante non potessero più partecipare alle lezioni, i due ragazzi hanno continuato a infastidire i loro ex compagni di classe, insultando una compagna, umiliandola e invitandola a suicidarsi, sia di persona, sia attraverso messaggi sia sui ” Social, sia sollevando un compagno da terra, prendendolo per la gola e pestandolo in gruppo. Un altro compagno ancora è stato sottoposto a pestaggio ed è stato rapinato delle scarpe.

Francesca Cavellini 

 

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Cronaca

Brescia, motociclista cade

                           Fotografia, Dan Garri

 

“Brescia, motociclista cade”

09 : 48 – Brescia, Via Dalmazia

Caduta da moto, coinvolta donna di  25 anni, allertata Polizia Locale e Ambulanza, è codice giallo.

Francesca Cavellini

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Busto Arsizio

Affreschi a Busto Arsizio

 

 

 

Affreschi a Busto Arsizio

3 Luglio ore 01,00

Le pattuglie raggiungono lo scalo dove erano state avvistate due persone che imbrattavano i vagoni di un treno in sosta. Una volante nota due sagome che si allontanano in Via Palermo, la seconda pattuglia sorprende i due uomini che scavalcano la recinzione e procedono a piedi verso Via Genova. I due uomini hanno 33 e 34 anni, uno dei due già denunciato per un episodio analogo. E’ stato ritrovato uno zaino con bombolette di vernice spray, vicino ad un treno che era appena stato “affrescato”. Sono scattate le denunce per imbrattamento e la contestazione per essersi introdotti in area interdetta al pubblico.

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Castellanza

Castellanza, fermato nel bosco con un kit da scasso

 

 

 

 

Castellanza, un kit da scasso

2 Luglio ore 18,00

La volante della polizia in Via Borri, al confine con il comune di Castellanza, in una zona tenuta sotto controllo per spaccio in zone boschive, ferma un uomo e perquisisce il suo zaino. Dentro allo zaino chiavi inglesi, tronchesi, punte in acciaio, pinze e cacciavite di vari tipi, un vero e proprio kit da scassinatore. L’ uomo, un marocchino di 27 anni, con precedenti per droga e furti, si apprestava a effettuare furti con scasso su auto ed abitazioni. Lo straniero è stato denunciato per possesso di arnesi da scasso ed armi improprie.

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Cronaca

Rapina in banca in pieno centro: minaccia la cassiera con un’arma, ma la Polizia lo cattura

Rapina in banca in pieno centro: minaccia la cassiera con un’arma, ma la Polizia lo cattura

Con un’operazione fulminea e a regola d’arte, la Polizia di Stato ha sventato la rapina tentata ieri alle 10.30, presso la filiale BPM di via IV Novembre, nel quartiere di Borgo Trento, a Verona. Come riferito nella conferenza stampa che si è tenuta in Questura, fondamentale è stata, ancora una volta, una segnalazione (nonostante fosse scattato anche il sistema antirapina), che ha permesso agli agenti di intervenire tempestivamente.
Ben vestito, in giacca e cravatta, il rapinatore si era mescolato nella coda che attendeva di poter entrare in banca dove, conformemente alle norme anti Covid-19, gli ingressi sono contingentati. Fatto il proprio ingresso nell’istituto bancario – all’interno del quale erano presenti solo 3 utenti e pochi altri impiegati, dunque, una decina di persone in tutto – l’uomo si è avvicinato ad una delle ultime casse adiacenti alla porta e, aprendo il bavero della giacca, ha mostrato all’impiegata la pistola che aveva con sé e intimato lei di consegnargli il denaro. Spaventata, la donna è riuscita a tergiversare per pochi ma fondamentali minuti che hanno consentito ad una sua collega di inviare un messaggio ad un collaboratore di un’altra filiale cittadina, avvisandolo della rapina e chiedendogli di chiamare il 113.
Ricevuta la richiesta di aiuto, si è subito messa in moto la macchina della Questura di Verona: inizialmente è stata fatta una chiamata all’istituto di credito per verificare la situazione ma, non ricevendo risposta, le forze dell’ordine si sono precipitate sul luogo.
Proprio nei giorno scorsi, il Questore Ivana Petricca aveva dato disposizione per aumentare la presenza sul territorio di agenti e per rafforzare i controlli in questa fase post lockdown, al fine di prevenire ogni forma di reato. Non lontano dal luogo della rapina erano, quindi, già presenti alcuni componenti della Squadra Mobile che hanno immediatamente raggiunto la banca, seguiti, a distanza di pochi secondi, dalle pattuglie delle Volanti e della squadra U.O.P.I. (Unità Operative di Pronto Intervento), addestrata per operazioni di contrasto al terrorismo. Giunte sul posto, le forze di polizia hanno bloccato tutte le vie fuga e pattugliato l’area alla ricerca di possibili complici, mentre gli agenti della Mobile in borghese hanno fatto irruzione.
All’interno dell’istituto di credito, nel frattempo, la cassiera aveva comunicato al bandito di non avere denaro da consegnargli: in quel frangente sono entrati, armati, i poliziotti e al rapinatore non è rimasto che gettare a terra la pistola e arrendersi.
Catturato, l’uomo è stato perquisito dagli agenti: la pistola in suo possesso era, in realtà, una scacciacani a cui era stato tolto il tappo rosso che contraddistingue le armi giocattolo; con sé, inoltre, portava un coltello da cucina con la lama in ceramica, anch’esso sequestrato. Condotto negli uffici di lungadige Galtarossa, il rapinatore è stato identificato e sono, così, emersi anche tutti i suoi numerosi precedenti. Si tratta, infatti, di un uomo originario della provincia di Foggia che può essere definito un “rapinatore seriale”, dedito alla commissione di questo genere di reati, anche se in passato si è cimentato in altri tipi di crimini, come furti di portafogli o truffa – reato, quest’ultimo, di cui è stato accusato tre anni fa, in quanto responsabile di rivendita di biglietti per effettuare tour in barca nella laguna di Venezia riservati ai portatori di handicap, ceduti a cinque volte il loro prezzo. L’uomo era uscito dal carcere “Due Palazzi” di Padova nel mese di marzo, dopo esservi stato rinchiuso per una rapina in banca commessa a Treviso. Risulta essere attualmente senza fissa dimora e l’ultima sua residenza conosciuta risulta essere collocata nel Veneziano.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il rapinatore, ieri mattina, si sarebbe recato in banca ben vestito e a piedi, probabilmente con l’idea di allontanarsi, poi, senza dare troppo, con la speranza di far perdere le proprie tracce. I suoi propositi sono, in ogni caso, svaniti in neppure cinque minuti: il tempo che ha impiegato la polizia a mettere in piedi un’operazione da manuale. Ora l’arrestato si trova nel carcere di Montorio.
#Polizia
#Volanti
#SquadraMobile

Redazione VaresePress@ Roma

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Caso Alina. Assolti 9 poliziotti.

Caso Alina. Assolti 9 poliziotti. Maccari (Fsp): «Adesso dateci le bodycam perché non si possono trascorrere decenni alla sbarra»

«Non si possono trascorrere decenni alla sbarra da innocenti perché pregiudizi ideologici ci vogliono per forza colpevoli. Chi restituisce anni di vita e dignità a 9 dei miei colleghi, assolti oggi per la seconda volta?»

Commenta così Franco Maccari, V. Presidente Nazionale del Sindacato di Polizia (Fsp), la sentenza della Corte d’Appello che conferma l’assoluzione dei 9 poliziotti accusati a vario titolo di sequestro di persona e omicidio colposo della 32 enne ucraina Alina Bonar Daciuk, avvenuto a Opicina.

«Anni di gogna mediatica, processi e spese legali pagate di tasca propria. Sono contento per i colleghi che hanno visto la fine di un incubo – dice Maccari -, bisogna però evitare che possa accadere di nuovo. Occorre dotarci di telecamere. Solo in questo modo – conclude – potremmo portare una prova certa nelle sedi competenti ed evitare anni di linciaggio mediatico e giudiziario».

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Appello ai Poliziotti D’Italia per Leo!

Appello a tutti i Poliziotti D’Italia per Leo 

 
Ci rivolgiamo al cuore di ogni appartenente alla Polizia di Stato, per il figlio di un agente, gravemente malato,  chiedendo un semplice gesto “donate giorno ferie”. 
  
Donare “almeno un giorno di ferie solidali all’assistente capo della polizia Mauro Di Ceglie – Fiamme Oro, per consentirgli di stare accanto a Leo, il figlio 15enne gravemente malato”. 

Negli ultimi anni Leo è stato operato molteplici volte .
Mauro ha terminato i due anni di L.104 e ogni tipo di Ferie ed ogni congedo straordinario. 
 
Ora possiamo aiutarlo donando – quello che possiamo- ferie 2019 in base alla  nuova circolare x le ferie solidali.
 
 “Leo ha bisogno di noi o meglio di Voi” 
 
Compilate il modulo donando almeno un giorno di ferie solidali.
 
 Inviare dal tuo ufficio a questa pec: ffoo.centropolifunzionalescuolatecnicapolizia@pecps.poliziadista to.it”.

 
EP
Redazione VaresePress@ Roma
Rubrica Sicurezza Nazionale@ ;
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Luino

La Polizia di Luino recupera portafogli del derubato.

Ieri 4 giugno, nel pomeriggio, un pensionato ha fatto acquisti in farmacia ma ha dimenticato il portafoglio su un espositore.

Una donna lo ha notato e, senza farsi accorgere, se ne è impadronita.

L’uomo, una volta uscito dalla farmacia, ha avuto il sospetto di essere stato derubato e ha avvisato la Polizia.

Gli Agenti della Sezione Investigativa di Luino hanno subito visionato i filmati delle telecamere di videosorveglianza e, dalle immagini, è emersa la responsabilità della donna.

A questo punto gli Agenti si sono recati presso la sua abitazione e lei ha subito confessato. Ha rsetituito i 600 euro dei quali si era impossessata e ha fatto ritrovare il portafogli che conteneva i documenti, che aveva gettato in un cestino dei rifiuti.

La donna è stata denunciata in stato di libertà, per furto.

Franco Simonetti