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Sicilia: Rossella Papa vincitrice del concorso “Lady Blumare web 2020”

Sicilia 17 Maggio 2020

Si è concluso ieri sera il concorso “Lady Blumare web 2020”, la vincitrice del concorso è la nostra cara amica Rossella Papa, in arte Roxy Pope.

Rossella Papa 41 anni, nata a Augusta (SR) è amministratrice della nota Pagina Facebook “Sulle ali dei sogni” ed anche della Pagina Facebook Roxy Fotografia.

Il concorso iniziato lo scorso 1 Maggio 2020 si è chiuso Venerdì 15 Maggio, e ieri sera Rossella Papa è stata proclamata miss Lady BluMare web 2020.

Il Concorso di bellezza creato dai titolari del marchio Miss Blumare riservato a donne dai 30 anni in su Sarò testimonial di “Lady Blumare web 2020” La vincitrice del Contest si fregerà del titolo “Lady Blumare web 2020” e verrà inserita come Lady in carica e la sua immagine sarà inserita su tutta la comunicazione ufficiale del concorso rappresentandolo per l’edizione 2020. Inoltre, sarà ammessa alla finalissima di “Lady Blumare web 2020” che decreterà la vincitrice del titolo. Quest’ultima parteciperà come ospite alla crociera di Miss Blumare su MSC Seaside dal 10 al 17 novembre.

La vincitrice del nostro contest, e quindi testimonial di “Lady Blumare web 2020” è ROSSELLA PAPA. 41enne siracusana , Rossella ha conquistato il titolo grazie a 2710 like, sbaragliando la concorrenza di tante concorrenti

Le dichiarazioni di Rossella Papa e i suoi ringraziamenti:

Volevo ringraziare tutti voi che mi avete aiutato nel concorso di Miss Blumare. Sono arrivata seconda,ma la prima classificate è stata squalificata, dice per incorrettezza, A me dispiace per lei perchè so come si ci può sentire, perciò la vittoria è passata a me Vi abbraccerei tutti per il grande aiuto , senza di voi non c’è l’avrei fatta.GRAZIE A TUTTI.

Da tutta la Redazione di Varesepress vanno i nostri complimenti a Rossella Papa, vincitrice del concorso Lady Blumare web 2020. Congratulazioni!

Alessio Luisetto

 

 

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Dalla Sicilia al Nord:Plexiglass no grazie, lo chef Finocchiaro prospetta alternative

Entusiamo ma anche progettualità e voglia di fare al sud, in Sicilia, dove i ristoratori di Ristoworld Italy invece di abbattersi hanno studiato fino a trovare

una soluzione concreta e fattibile un esempio per il sud come per il Nord.

Nella video-intervista si prospettano soluzioni con mezzi alla portata di tutti e magari con un aiuto dallo Stato e/o dalla regione in termini fiscali, non altro,perchè i siciliani sono un popolo orgogioso, si può partire per la bella stagione, ma con la testa e la ponderazione di chi è nel settore e ci vuole rimanere. “Rendiamo sicuri i ristoranti e i locali per tornare a lavorare e a vivere” un progetto low cost contro il coronavirus Proposta tecnica dello chef Andrea Finocchiaro, fondatore di Ristoworld Italy, per riaprire in sicurezza il settore della ristorazione (e non solo) Dallo chef catanese Andrea Finocchiaro, fondatore dell’Associazione Ristoworld Italy, e dal progettista multimediale e consulente marketing Fabio La Rosa, arriva un’idea innovativa per limitare la diffusione del coronavirus all’interno dei locali, utilizzando un connubio di dispositivi disponibili già in commercio a prezzi accessibili, senza l’utilizzo dei pannelli in plexiglass, poco applicabile nell’ambito della ristorazione. L’insieme di questi dispositivi, secondo le intenzioni dei progettisti, permetterebbe di mantenere un ambiente interno sterile, facilitando così il ritorno della clientela e permettendo quindi di risollevare e fare ripartire l’economia italiana legata alla ristorazione – ma non solo – in questo momento fortemente penalizzata dalla crisi.

Questo progetto low cost può infatti essere rimodulato e applicato anche ad altre realtà come ad esempio scuole, negozi, uffici e, in generale, luoghi chiusi aperti al pubblico. Andrea Finocchiaro ha, a tal proposito, realizzato assieme a La Rosa un breve video esplicativo, nel quale si vede come il sistema di disinfezione degli ambienti interni e dei tavoli, effettuato tramite diffusori in commercio e dai costi sostenibili, dovrebbe consentire ai clienti o agli utenti di frequentare nuovamente i locali in sicurezza, pur mantenendo le distanze dai vicini e rispettando le regole di distanziamento sociale previste dalle normative Oms per la riapertura. Secondo il parere dello chef, infatti, un’azienda di ristorazione «non può vivere di solo asporto o fare affidamento sui pochi clienti temerari che decidono di andare al ristorante». Da questa consapevolezza, nasce quindi questo progetto che, come gli stessi Finocchiaro e La Rosa confermano, è tuttavia solo un’idea personale elaborata graficamente, che non ha, a oggi, a supporto alcun fondamento o dimostrazione scientifica. Peraltro, tale progetto non ha neanche finalità di lucro, ma è solo una dimostrazione che vuole essere di supporto alla categoria dei ristoratori, particolarmente penalizzati dalla situazione sociale. Una ipotesi progettuale che richiama ad alcuni dispositivi di sanificazione che, usati in maniera corretta e avvallati da una certicazione adeguata, potrebbero aiutare a rendere più sicuri gli ambienti utilizzando diffusori aerei, congruo riciclo dell’aria, percorsi ingresso/uscita e sistemi di aspirazione. Richiamiamo l’attenzione anche sulla necessità di procedere ad una verifica e manutenzione costante dei sistemi di controllo dell’aria e climatizzazione, procedendo alla sanificazione e necessaria pulizia dei filtri degli stessi. «Un progetto interessante che muove da alcune considerazioni importanti di chi questo mestiere lo conosce bene – commenta Marcello Proietto di Silvestro, presidente di Ristoworld –. La nostra associazione, oltre alle tante altre iniziative messe in cantiere in tutta Italia in questo periodo di quarantena, ha deciso di contribuire concretamente alla ripresa delle attività. E le idee e le proposte sono fondamentali in questa direttrice. Ringrazio lo chef Finocchiaro e quanti hanno lavorato gratuitamente e con grande spirito di solidarietà al progetto».

 

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ITALIA

Sicilia: incontro tra i vertici FSI-USAE e l’assessore Razza

Sicilia 28 Aprile 2020

 

COMUNICATO STAMPA

Proficuo incontro tra i vertici  Fsi-Usae e l’Assessore Razza sull’emergenza Covid-19 in Sicilia: annunciata interlocuzione con governo centrale sull’Edilizia sanitaria

 

Ieri pomeriggio, 27 aprile, in videoconferenza l’Assessore alla Salute della Regione siciliana Ruggero Razza ha incontrato i componenti della segreteria regionale Fsi-Usae Sicilia Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, Salvatore Ballacchino, Pier Paolo Di marco, Salvatore Bracchitta, Salvatore di Natale e Calogero Coniglio. Il dibattito è stato incentrato sull’emergenza Covid-19 per analizzare le criticità legate agli ospedali siciliani delle nove province. 

 

Naturalmente l’attenzione del sindacato ha posto i riflettori sul personale sia ospedaliero che del territorio e anche sugli operatori del 118, sempre in prima linea nella battaglia assistenziale alle varie emergenze. Dalla disamina territoriale siciliana sono emerse positività operative come quelle dei centri Covid-19 di Ragusa e di Caltagirone e criticità, invece, per la provincia di Enna colpita dall’emergenza Sars Cov-2 nella città di Troina e per la provincia di Siracusa.

 

Le richieste del sindacato sono state in tal senso quelle di verificare le responsabilità aziendali e porre dei correttivi. L’Assessore Razza ha subito risposto alle richieste sindacali dichiarando di “aver nominato una commissione d’inchiesta ed una ispettiva che farà i controlli di merito”. Secondo quanto dichiarato dai rappresentanti della Fsi-Usae l’emergenza è ancora in fase acuta. In tal senso l’Assessore ha garantito che manterrà un fabbisogno regionale di 1200 posti letto Covid-19 utili a fronteggiare anche il post emergenza e mettere in sicurezza la regione su eventuali ricadute della pandemia soprattutto con l’apertura della mobilità regionale disposta dal Governo dal 4 maggio. 

 

Per quanto riguarda invece la valorizzazione del personale sanitario delle 17 aziende siciliane che era stata già formalizzata per iscritto dal sindacato Fsi-Usae, è stato richiesto anche di aumentare da subito la tariffa oraria degli infermieri che prestano servizio al 118 da 22 euro a 30 euro e di porre una indennità giornaliera di 20 euro agli autisti soccorritori Seus impegnati nell’emergenza Covid-19. 

“L’assessore ha accolto la nostra richiesta e ci ha confermato che il premio economico ci sarà, e che i fondi nazionali per il personale saranno decisi in accordo con le organizzazioni sindacali firmatarie del Ccnl sanità nella contrattazione regionale che sarà convocata a breve – dichiarano i rappresentanti regionali della Fsi-Usae Sicilia – Tra le richieste del sindacato anche l’erogazione da parte delle aziende del bonus ministeriale di 100 euro per tutto il personale che ha prestato servizio a marzo 2020 che non è stato liquidato”. “Nell’incontro l’Assessore Razza ha indicato come prioritaria la formazione del personale, quest’ultimo sarà inoltre oggetto di uno screening con test sierologici, mettendo assieme laboratori del settore pubblico e privato. Nella parte finale della videoconferenza l’Assessore Razza ha dato una buona notizia, da poche ore sta interloquendo con il governo nazionale per far ripartire in Sicilia l’Edilizia sanitaria, servono nuovi ospedali”, concludono i sindacalisti.

 

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Cateno De Luca: pronto a occupare i palazzi della politica

PRONTO AD OCCUPARE I PALAZZI PALERMITANI DELLA POLITICA!

De Luca ci ha abituato alle sue uscite forti e speriamo prosegua così, la comunicazione è fondamentale in politica anche se non è tutto, naturalmente.

Vi proponiamo la sua ultima iniziativa:

Non accetto che il territorio siciliano subisca questa ruberia tentata prima dal governo nazionale a cinque stelle ed ora riproposta dalla giunta MUSUMECI!

Finanziaria 2020, oltre 1 miliardo di fondi extra bilancio non spesi dalla Giunta Musumeci, Sindaco De Luca (Messina): “Occuperò i palazzi palermitani per evitarlo, sono somme per il rilancio della Sicilia”

Con la sentenza n. 62/2020 discussa in termini conclusivi il 15 gennaio scorso, depositata il 10 di aprile e pubblicata in Gazzetta ufficiale il 15 aprile scorso, la Corte Costituzionale conferma quali sono i confini della leale cooperazione tra i vari livelli Istituzionali ovvero nei rapporti tra lo Stato, la Regioni e gli Enti Locali. Nella sostanza fa riferimento all’impugnativa che il primo Governo Conte, nel luglio del 2018 fece nei confronti di gran parte della Legge finanziaria della Regione siciliana. Tali fondi (404,5 milioni di euro) adesso sbloccati, sono stati stornati dalla Giunta Musumeci, che nell’attuale discussione della legge finanziaria, all’art. 5 chiede al Parlamento di utilizzarli per fronteggiare l’emergenza da Covid-19, nonostante ci sia oltre 1 miliardo di euro di fondi extra bilancio ancora non spesi e non programmati dalla legge di stabilità in discussione.

“Non è vero che questi soldi sono l’unica ancora di salvezza per tamponare l’emergenza da Covid-19. Per questo ci sono altre risorse, e avrò modo di dimostrarlo. Nel caso specifico, per esempio, è da due anni che esistono 404,5 milioni di euro di fondi extra bilancio da me individuati e adesso sbloccati dalla Corte dei Conti. Il periodo era il 2018, quando ero parlamentare all’ARS e componente della Commissione bilancio. Parlo dunque con cognizione di causa perché partecipai assiduamente alle sessioni dei lavori di redazione nell’aprile dello stesso anno. Presentai migliaia di emendamenti, studiato tutte le carte, tutti i capitoli e facendo un’amara scoperta: miliardi di euro non spesi chiusi nei cassetti. Erano somme afferenti i cosiddetti ‘fondi extra bilancio’. In quell’occasione individuai circa 1,8 miliardi di un filone che riguardava una di queste dotazioni finanziarie, il cosiddetto Programma operativo complementare (POC), suddiviso in 11 assi strategici che toccano diversi finalità – formazione, infrastrutture, ambiente, turismo, beni culturali etc. Si tenga conto che il bilancio regionale è scassato. In quella legge di stabilità ho aperto tale cassetto celato per prelevare 404,5 milioni da inserire nella legge finanziaria 2018. Come li ho prelevati? Formalizzando in Commissione bilancio una serie di emendamenti con l’accordo di altri deputati, del Presidente Savona e del Presidente Micciché, in un grande articolo – omnibus – il 99, entrato a far parte della finanziaria di quell’anno, definito sotto il nome di ‘Interventi nell’ambito della programmazione regionale unitaria’. Con tale articolo 99, che ripeto valeva 404,5 milioni, erano previsti a una serie di interventi specifici valevoli su tutto il tessuto siciliano, anche quello messinese”

Le somme erano così articolate:258 milioni per il Poc; 144,5 milioni Fsc; 1 milione Po Fesr; 1 milione Po Feap.

“Tale articolo fu avversato sin dagli albori – continua il Primo cittadino – in modo particolare dal M5S e nella fattispecie dall’allora capogruppo Valentina Zafarana, deputata messinese che per gelosie locali ha condotto una guerra nei miei confronti. Non le importava nulla che parte di tali somme – quasi 100 milioni – era destinata a Messina come compensazione per ciò che negli anni le era stato rubato. Questa è storia: il Governo a trazione cinquestelle a luglio del 2018 ha impugnato l’articolo 99, su input dei grillini siciliani. Su questo non c’è dubbio. A distanza di 2 anni dal pronunciamento e per i quali 404,5 milioni sono stati congelati per mera gelosia, solo per la caccia all’uomo, la Corte dice che in tale articolo non c’era nulla da impugnare, non è stato ravvisato nulla che meritasse l’ostruzionismo da parte sia di deputati regionali che del governo nazionale. A causa di una schifosa azione portata avanti dal delirio dei cinquestelle siciliani, il primo Governo Conte, ha leso si il principio di leale cooperazione istituzionale”.

“Hanno dovuto ingoiare un boccone amaro, terribile Resta però l’amarezza che per quasi due anni queste somme sono ferme, mentre potevano godere di miglior sorte, specie per Messina, alla quale di questi erano destinati 100 milioni.Non contenti, ora che si è diffusa la notizia che la Corte costituzionale ha dato ragione a De Luca o meglio al buon senso per la Sicilia, cosa è successo? Nel momento in cui la sentenza è depositata, l’attuale Governo Musumeci che immediatamente doveva far valere i diritti dei siciliani a Roma, perché si tratta di fondi scippati al territorio, cosa fa? Il 10 aprile scorso approva la legge di stabilità, in cui all’art. 5 si specifica che la Regione è autorizzata all’utilizzo dei fondi extra bilancio e le somme del POC 2014/2020 ancora non vincolate, per contrastare gli effetti del Covid-19. In sostanza chiede al Parlamento il mandato a riprogrammare tutto, abrogando le leggi che sono in contrasto con questo mandato. Cosa significa? Che norme come l’art. 99 da me redatto per la finanziaria del 2018, che è stato impugnato da Conte ma giudicato ineccepibile dalla Consulta, possono essere azzerate. Quindi la Giunta, nonostante la sentenza della Corte che giudica vitali tali somme per la Sicilia, con un colpo di spugna li cancella?”.

“Devo essere chiaro da oggi io mi trasferisco a Palermo sino a quando la Legge di stabilità non sarà approvata quantomeno in Commissione Bilancio all’Ars e questi 404,5 milioni siano legittimamente restituiti ai siciliani. Occuperò tutti i palazzi: guai se si tenti l’ennesimo scippo al territorio tali. Che ci sia qualche vendetta in corso da parte del Governo regionale? A pensar male alle volte ci si azzecca. Intanto io trasferisco la mia dimora a Palermo perchè la palla è passata la Parlamento. Agli amici dei cinquestelle dico infine: questa è l’occasione per dimostrare al territorio che dinanzi a tali nefandezze non c’è colore politico. Vi invito a dare una mano affinché si difenda tale norma non solo per Messina ma anche e soprattutto per l’intero territorio regionale. Questi sono solo una parte dei soldi non spesi. In Sicilia andrebbero ghigliottinate intere classi politiche, interi burocrati. Ora per l’emergenza Covid dovrebbero prendere tali soldi da destinare al rilancio del territorio? Vi dico io dove trovare i fondi per l’emergenza sanitaria. Se metto piede a Palazzo d’Orleans, mi basterebbero pochi minuti per trovare un cassetto dove sono riposti almeno altri 800 milioni non spesi. Lo apriamo e lo destiniamo a tutte le finalità che abbiamo discusso. Questo non è scontro politico è quando un sindaco e rappresentante di un popolo non accetta supinamente che chi sta sopra di lui si comporti in maniera indegna nei confronti del territorio”.

Di seguito le somme include nell’art. 99 della Legge di stabilità 2018, giudicato ineccepibile dalla Corte Costituzionale

20 milioni di euro
per l’emergenza idrica messinese – per un mese la città rimase senza acqua nel 2015, avendo un sistema colabrodo.
10 milioni di euro
per l’abbattimento barriere architettoniche – 5 ai privati e 5 agli enti pubblici, valevoli però per tutta la Sicilia.
3 milioni di euro
per i presidi ospedalieri ricadenti nelle zone ad alto rischio ambientale, come nel nostro caso Milazzo o Gela;
25 milioni di euro
per bonificare l’area ex Sanderson di Messina – ettari ed ettari di veleni nel centro abitato che riguardano il famoso sogno di una Sicilia industriale che ci lascio morti, feriti e per l’appunto veleni.
40 milioni di euro
per la baraccopoli di Messina, la più grande d’Europa, una vergogna della politica locale e nazionale, in cui si trovano intere famiglie con bambini e anziani costretti a vivere tra fogne a cielo aperto, topi e amianto da più di un centennio.
50 milioni di euro
per il piano straordinario per l’eliminazione in ambito regionale dell’amianto, il quale è causa di asbestosi, una malattia polmonare causata dalle inalazioni delle polveri di asbesto, per l’appunto l’amianto.
20 milioni di euro
per realizzare rifugi sanitari – con un’attenzione particolare per la lotta al randagismo, dando accoglienza a quello che sono animali domestici abbandonati;
24 milioni di euro
per il risanamento dei centri storici – ambientali e monumentali
13 milioni di euro
per gli impianti sportivi
9,5 milioni di euro
per la redazione dei piani di utilizzo del demanio marittimo e per la redazione dei piani regolatori generali perchè non avendo i comuni i fondi per poter fare tali pianificazioni, sono molto indietro, causando la proliferazione dell’abusivismo senza poter valorizzare il territorio.
25 milioni di euro
per la riqualificazione di quelli esistenti
20 milioni di euro
per la realizzazione di un fondo di progettazione per tutti i comuni della Sicilia
50 milioni di euro
per realizzare il mio sogno: i ‘villaggi del dopo di noi’, per ospitare tutti i fratelli speciali che perdono i loro parenti, uno per ogni città della Sicilia.
10 milioni di euro
per la riqualificazione di tutti i contesti territoriali che hanno ottenuto il riconoscimento da parte dell’Unesco.
50 milioni di euro
per la riqualificazione di tutte le Chiese siciliane
1 milione di euro
per promuovere le start-up fatte dai giovani siciliani
1 milione di euro
per trasformare i nostri pescherecci in strutture in cui praticare anche pesca turistica;
5 milioni di euro
per giovani laureati siciliani che volevano specializzarsi all’estero, per contratti di apprendistato e per incentivare gli culturali
500 mila euro
per la riqualificazione della Fornace Penna a Scicli

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Sindacato

Coronavirus. L’appello della Fsi-Usae Sicilia, no a sanitari usa e getta

Coronavirus. L’appello della Fsi-Usae Sicilia: “No a medici, infermieri, tecnici, ostetriche e Oss “eroi usa e getta”

 

Per fronteggiare l’emergenza Coronavirus il governo Conte ha emanato un decreto per l’assunzione straordinaria di 20 mila medici, infermieri, tecnici, oss, ecc. chiamandoli in trincea a salvare il paese provato duramente, ma con contratti solo di tipo precario scandalosamente non rinnovabili, con durata non superiore ai 6 mesi, e comunque entro il termine dello stato di emergenza.

I componenti della segreteria regionale Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, Salvatore Ballacchino, Renzo Spada, Pier Paolo Di Marco, Maurizio Cirignotta, Salvatore Bracchitta e Calogero Coniglio ritengono inaccettabile che i lavoratori vengano usati e gettati: si usa il patrimonio economico in dote e poi si getta via il lavoratore. Non possiamo permettere che il governo chiami tutti in guerra per sostenere il paese, ma poi il contributo dato, per vincere, non varrà nulla. Oggi più che mai i cittadini sono riconoscenti agli operatori sanitari, che più di tutti stanno contribuendo alla battaglia contro la pandemia.

 

In questo contesto si sta creando una guerra tra “poveri”, da una parte troviamo personale sanitario che rivendica la stabilizzazione, mentre dall’altra personale che invoca la chiamata per l’assunzione a tempo indeterminato di concorsi in corso di espletamento e da graduatorie vigenti. Adesso si aggiunge il personale sanitario impiegato per combattere l’emergenza covid-19 “usa e getta”. Come sindacato, saremo molto attenti, monitorando queste procedure affinché venga garantita equità di trattamento.

Il governo e la politica, non si rendono conto che si è fatto fronte all’emergenza solo alla grande dedizione e ai turni massacranti di lavoratrici e lavoratori che resistono nonostante tutto? Abbiamo organici e ospedali al di sotto dei principali paesi europei, mancano 50 mila medici e altrettanti infermieri, tecnici di radiologia e laboratorio analisi, ostetriche, oss, biologi, da qui al 2026 è previsto il prepensionamento di 65 mila operatori sanitari e invece, finora, tutti i governi che si sono susseguiti negli ultimi anni hanno tagliato servizi pubblici, personale e alimentato la precarizzazione del personale. Bisogna organizzare una sanità affinchè mai più possa succedere questo grave atto di irresponsabilità politica e di noncuranza per il diritto alla salute e alla vita.

 

“Siamo in piena emergenza Covid, con decine di contagiati in Sicilia tra il personale sanitario ma esaurita questa fase la Fsi-Usae si farà promotrice di iniziative di mobilitazione tese ad affrontare e risolvere l’inaccettabile situazione creatasi per tutelare il lavoro degli operatori sanitari, e pretenderemo che la regione siciliana metta le risorse necessarie in modo da non lasciare fuori nessun lavoratore che ne abbia titolo consentendo le assunzioni”.

“Bisogna cambiare registro in Sicilia: più medici, più infermieri, più tecnici, più oss, più posti letto, più prevenzione e assistenza territoriale, più investimenti nell’area emergenza-urgenza seus 118. Chiediamo al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e all’Assessore regionale della Salute Ruggero Razza un grande piano di investimenti per il rilancio della sanità pubblica siciliana a partire dalla programmazione di assunzioni a tempo indeterminato, un lavoro sicuro, qualificato a chi è venuto a supporto dell’emergenza, che garantisca la salute a tutti i cittadini.

Dalla Regione ci aspettiamo un riconoscimento e pari dignità a tutti questi lavoratori che stanno combattendo in prima linea contro il Covid-19. Chiediamo pertanto di voler sostenere la nostra istanza a far sì che si realizzi questa operazione. Eliminiamo agenzie interinali, cooperative o contratti precari, a partita IVA o Co.Co.Co che abusano del personale sanitario. Non sono lavoratori “eroi usa e getta”, questo è il nostro slogan ufficiale. Pertanto dopo l’emergenza chiederemo risposte convincenti e rassicuranti.

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Cinisi, nasce l’iniziativa #pannolinosospeso

Sono tante le manifestazioni di solidarietà, i video, le foto, e sopratutto i “sospesi” , dopo Napoli che ha ancora il primato ( caffè sospeso, carrello sospeso, ecc.) al Nord abbiamo la ” mascherina sospesa, e rieccoci al sud in Sicilia con il “pannolino sospeso” nella bellissima Terrasini che ho visitato e ricordo ancora per la sua accoglienza fuori  dalla norma, il rubinetto che sembra sospeso, arte e cultura in abbondanza. Ci scrive una ragazza che ha un avuto una bella idea e vi propone.
Vi ripropongo un mio video su Terrasini e poi l’iniziativa di cui stiamo parlando

 
 
 
“Sono Daniela Filingeri la ragazza che a Cinisi ha avuto l’iniziativa #pannolinosospeso
Questa iniziativa nasce da una domanda che mi sono posta in questi giorni “cosa posso fare io per gli altri”
Sappiamo tutti che il covid19 ha distrutto e sta distruggendo il nostro paese e tante famiglie sono all’astrico tante famiglie con bambini piccoli anche neonati… Cosa posso fare io?

pannolino

 
Le dico la verità nn ho un lavoro altrimenti se avessi avuto uno stipendio avrei preso del mio e nel silenzio avrei aiutato tanti…. Allora ho pensato al caffè sospeso e mi sono detta se si lascia un caffè per un povero non si può lasciare un pannolino per un bambino?
Da qui nasce #pannolinosospesocinisi
 
In cosa consiste?
 
È un iniziativa di solidarietà chi vuole va alla sanitaria centro baby cinisi visto che a turno usciamo. Una volta a settimana e fare una donazione o può lasciare soldi che vengono depositati alla sanitaria e convertiti in spesa oppure  chi vuole può comprare latte pannolini omogenizzati e deporle nel carrello hanno la stessa finalità nn lasciare nessuno dei piccoli senza i beni di prima necessità. 
Mi sono scelta i bambini loro sono il futuro del mondo… Sono quella parte piccola ma piena d’amore e di gesti gratuiti… Io mi sono scelta la parte migliore quella che mi rappresenta di più. Grazie per la sua attenzione e che questo piccolo gesto possa aprire il cuore di tante persone verso gli altri perché tutti ne abbiamo bisogno abbiamo bosogno di un mondo pieno di amore. “

 
 

 

 
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Cronaca

Covid-19, soli 50 euro al personale sanitario esposto al contagio

Covid-19. Fsi-Usae: “Stanziati dal governo per la Sicilia 61.373.294 di euro in favore del personale sanitario esposto al contagio, corrispondere premio di 50 euro per ogni turno”

05 APRILE – “L’emergenza Covid-19, come noto, ha esposto il personale sanitario a rischio infettivo e la Fsi-Usae Sicilia Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, è stata da sempre vicino alle problematiche contingenti che interessano i professionisti della sanità per rivendicare con forza il diritto delle professioni sanitarie alla dignità, alla qualità del lavoro, alla giusta retribuzione e ad essere considerati una risorsa per il paese e non una zavorra. I professionisti della sanità, maltrattati, bistrattati e sottopagati, arrabbiati, sfruttati, oggi hanno sete di giustizia sociale”.

E’ quanto dichiara Calogero Coniglio Segretario Regionale della Fsi-Usae. “Questa Organizzazione Sindacale, in uno spirito di grande collaborazione che la situazione richiede, non può esimersi dall’esprimere che per anni la sanità è stata utilizzata come un “bancomat” dallo Stato per fare altro e i lavoratori sono quelli che hanno pagato il prezzo più alto, il notevole aumento del rischio clinico, sia per il personale sanitario che per i pazienti, il peggioramento delle condizioni di lavoro, le pochissime risorse destinate alla valorizzazione delle competenze che potessero premiare il merito e la professionalità. Lo Stato ci ha rubato buona parte del passato, ci stanno condizionando il presente non vogliamo che ci depredino il futuro”.

La Fsi-Usae Sicilia ha inviata una nota di richiesta indirizzata al Presidente della Regione Siciliana On. Nello Musumeci e all’Assessore regionale della Salute Ruggero Razza – “Pur riconoscendo le difficoltà organizzative, di fronte a tutte le problematiche che comporta una pandemia – afferma Coniglio – la situazione richiede misure straordinarie e la massima attenzione, tant’è che il legislatore non ha mai consentito di abbassare il livello di sicurezza dei lavoratori esposti al rischio infettivo, persone che a loro volta potrebbero diventare portatori del contagio. All’interno delle strutture sanitarie oramai non è più possibile differenziare chi è stato esposto da chi no. Il personale medico, tutti i sanitari ed il restante personale potrebbero essere fonte di infezione”.

“La Fsi-Usae esprime preoccupazione per quanto sta accadendo negli ospedali – continua Coniglio – medici, infermieri, tecnici, della riabilitazione, oss, autisti soccorritori del 118 assicurano giornalmente un servizio di qualità e soprattutto senza il corrispettivo stipendiale dovuto dal governo perché non proporzionato all’elevata responsabilità e rischio di contagio”.

“Pertanto riteniamo decisivo l’ interessamento del Presidente della Regione, con la sua autorevole azione politica, auspichiamo che metta in cima alle sue priorità un’azione di sensibilizzazione verso il Parlamento Siciliano affinché vari subito un decreto per premiare gli operatori sanitari attraverso l’erogazione secondo quanto previsto dal Decreto-Legge 17/3/2020, n. 18, Art. 1 (Finanziamento aggiuntivo per incentivi in favore del personale dipendente del Servizio sanitario nazionale) a cui sono stati stanziati per la Regione Sicilia 61.373.294 di euro (Tabella A). Tale provvedimento – precisa Coniglio – rappresenterebbe un riconoscimento nei confronti dei professionisti coinvolti in questa emergenza sanitaria e nel contempo consentirebbe di eliminare una sperequazione di trattamento esistente tra le diverse Unità Operative attualmente impegnate con livelli di rischio infettivo praticamente sovrapponibili”.

“Questa Organizzazione Sindacale ha proposto alla Regione Siciliana di predisporre, a partire dal 31 gennaio, per ogni giorno di lavoro la corresponsione di un premio di solidarietà forfettario di 50 euro e 30 euro, a seconda della complessità assistenziale, come indennità “regionale” rischio Covid-19 a tutto il personale dipendente del SSR. Sarebbe una boccata d’ossigeno e un aiuto concreto all’economia regionale in genere”.

“In un momento in cui tutta l’Italia è impegnata a far fronte ai problemi della pandemia – prosegue Coniglio – la questione economica, pur non rappresentando una problematica principale, sarebbe recepita positivamente dai professionisti sanitari, in quanto una misura dedicata a coloro che sono esposti al rischio infettivo, a differenza del c.d. premio una tantum di 100 euro erogato dal Governo a tutti i lavoratori, provvedimento discutibile pensato per il sostegno al reddito, i cui esiti però, come intuibile, saranno praticamente ininfluenti sull’economia delle famiglie, falcidiate dalle difficoltà per il taglio dei servizi a causa della pandemia”.

Inoltre farebbe seguito alle tante belle parole che, però, da sole non bastano. Un segno tangibile e molto concreto per premiare lo sforzo incredibile a cui si sta sottoponendo tutto il personale sanitario e amministrativo, senza dimenticare i rischi che tutti i dipendenti quotidianamente stanno correndo per la mancanza degli presidi sanitari di base, come le mascherine. Lo Stato deve difendere, una volta per tutte, gli operatori sanitari perché rappresentano un bene comune, per la tutela della salute dei cittadini in cerca di aiuto e di cure”.

“Assieme ai componenti della segreteria regionale, Renzo Spada, Salvatore Ballacchino Pier Paolo Di Marco, Maurizio Cirignotta e Salvatore Bracchitta, pertanto confidiamo nell’ attenzione del Presidente Musumeci e in un positivo riscontro. Allo scopo di illustrare compiutamente i rischi e le necessità degli operatori sanitari, abbiamo chiesto infine di consentirci un confronto diretto quanto prima possibile – conclude Coniglio.

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POLITICA

Mario La Spina, CAD SOCIALE SICILIA, basta ignorare la pandemia in Sicilia

In questi giorni del COVID-19, siamo obbligati a rimanere segregati a casa con tutte le limitazioni connesse sulla mobilità, oltre alla chiusura di ogni forma di attività di qualsiasi filiera produttiva non necessaria.

Ospitiamo e diamo possibilità di far conoscere anche al Nord, quanto accade al Sud, in particolare in Sicilia con le parle del presidente La Spina del CAD:

Sacrificio che sopportiamo rispettosamente per il bene di tutti. Il Governo nazionale con i diversi DPCM di aiuti economici per qualsiasi disagio sociale, comunica numeri e chiacchiere, non attuando velocemente tale assistenza d’emergenza minima, necessaria ed urgente, per consentire a tutti la possibilità di continuare a vivere, di avere risorse sufficienti per alimentarsi e le esigenze sanitarie per contrastare l’epidemia, aiutando i contagiati a no continuare a contagiare. Famiglie, Imprese, Professionisti e quant’altro sono cittadini dello Stato. senza un valido aiuto, non avranno un futuro, una speranza di ripresa; molte attività saranno costretto a chiudere definitivamente, con un grave danno per la già debole economia Meridionale e siciliana. Allungare i tempi d’intervento significa che ben presto si manifesteranno altri disagi irreversibili, reazioni generati da quella parte di Popolazione più fragile. Stiamo già assistendo alle previste reazioni di richiesta d’aiuto.

Nascenti gruppi manifestano per la mancanza di risorse finanziarie per acquistare e/o accedere civilmente alle scorte alimentari. Una ribellione che non condivido; spesso appare violenta per le modalità di azione degli attori specifici. Non giustifico questo assalto alle materie prime per sostenere la vera FAME di Uomini, Donne e Bambini, di intere fasce sociali che vivono di espedienti e non hanno la possibilità di sviluppare il lavoro agile. Condivido la responsabilità dei genitori nei confronti dei Figli che non hanno la possibilità di fare dei pasti regolari come gli altri minori di fascia sociale agevolate. Queste reazioni di ribellione per la FAME non giustificabili ma prevedibili…evidenziano le due “Italia” e la Sicilia, realtà diverse tra loro che, oltre alla differenza geografica, devono scontare programmate differenze sociali, tra cui la possibilità di sviluppo economico delle proprie imprese.

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FSI-USAE SICILIA, rilevare la temperatura prima del lavoro

La FSI-USAE SICILIA ha chiesto alla REGIONE SICILIANA/SANITA’ cautelativamente che il PERSONALE SANITARIO con sintomatologia FEBBRILE superiore di 37,5° venga SOTTOPOSTO a RILEVAZIONE della TEMPERATURA CORPOREA PRIMA dell’INIZIO di OGNI TURNO di lavoro, e se quest’ultima dovesse risultare superiore a 37,5 °C EFFETTUARE IL TAMPONE ed ESONERARE L’OPERATORE dal servizio mantenendo la corresponsione economica.

Il Segretario Regionale
Calogero Coniglio

USAE TUTELE PERSONALE

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Coronavisus. Fsi-Usae Sicilia:”Sono state accolte le nostre richieste”

Coronavisus. Fsi-Usae Sicilia: “Accolta la nostra richiesta di sospendere le prestazioni sanitarie non urgenti”

 

PALERMO 09 MARZO – “Sono state accolte le nostre richieste – dichiara Calogero Coniglio segretario regionale della Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei – per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Coronavirus in Sicilia, come conferma la disposizione emanata oggi dall’assessorato regionale della salute prot. n. 13588 “Misure per la prevenzione, contenimento e gestione dell’emergenza COVID-2019” indirizzata ai direttori generali delle Aziende Sanitarie Provinciali, Ospedaliere, Ospedaliere-Universitarie, Irccs, Fondazione Giglio e Ospedali Classificati della Regione Siciliana. E’ certamente un punto di partenza importante e per questo la Fsi-Usae nell’attuale situazione offre la propria collaborazione”.

“Con nota n. 4008 inviata all’assessorato regionale della salute e alle 17 aziende sanitarie il 06 marzo abbiamo ritenuto necessario per fronteggiare l’emergenza per gli ospedali siciliani sede di pronto soccorso e Dea, di prevedere che tutti gli interventi e le attività programmate salvo quelle strettamente non procrastinabili (salvavita, pronto soccorso, oncologici, cardio e neuro-chirurgici) venissero sospese.

“La Fsi-Usae ritiene necessario sospendere tutta l’attività chirurgica in elezione, esclusi gli interventi oncologici, tutta l’attività ambulatoriale programmata, eccetto quella oncologica e quella individuata come indispensabile dallo specialista di riferimento. L’obiettivo principale, in questo momento, è quello di non sovraccaricare le strutture sanitarie e il personale sanitario, medici, infermieri, tecnici, oss, che devono essere impegnati nella cura e nell’assistenza dei pazienti gravi e complessi e delle emergenze”.

“Abbiamo ribadito all’assessorato regionale che deve garantire agli operatori sanitari la sicurezza con l’uso degli appositi Dpi (Dispositivi di Protezione Individuali) forniti nella giusta misura e in modo tempestivo. Infine visto che il Covid-19 ha dimostrato la tendenza a colpire in modo più intenso i soggetti anziani e polipatologici al fine di prevenire possibili fonti di infezione, abbiamo chiesto di formalizzare la riduzione delle visite nei presidi ospedalieri ad un sola persona al giorno per ciascun degente. Indicazione che è stata recepita”, precisa Coniglio.

“Assieme ai componenti della segreteria regionale della Fsi-Usae, Renzo Spada, Salvatore Ballacchino Pier Paolo Di Marco, Maurizio Cirignotta e Salvatore Bracchitta, siamo soddisfatti delle scelte operate finora dalla regione che rispecchiano, in larga misura, le nostre indicazioni e le nostre richieste, avanzate in una delicata circostanza e che confermano la consuetudine del sindacato autonomo Fsi-Usae a non sottrarsi all’assunzione di responsabilità”.

“Oltre ai contenuti della disposizione regionale è apprezzabile la scelta di coinvolgere e confrontarsi con le parti sociali che produrrà effetti positivi per i nostri iscritti, per i lavoratori più in generale, per i pazienti e per la popolazione – conclude Coniglio – A tal proposito evidenziamo positivamente i risultati raggiunti finora dal Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dall’Assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e dall’Ars nell’affrontare l’emergenza coronavirus man non le misure adottate dal governo nazionale. Condividendo le linee di indirizzo e i provvedimenti regionali per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Coronavirus, riteniamo necessario proseguire il dialogo costruttivo intrapreso anche con le prefetture, le istituzioni dei comparti della funzioni centrali, locali, della sicurezza e della scuola”.