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Legnano

Legnano, movida con rapina

 

Legnano, movida con rapina

Finisce in manette un 21enne tunisino, responsabile di una rapina, catturato dalla polizia di Genova all’ atto dello sbarco da una nave.

Le indagini, condotte dal commissario di Legnano, sono iniziate dopo la denuncia di alcuni giovani rapinati nel centro di Legnano, in orario di movida, con minacce e aggressioni fisiche da parte di alcuni ragazzi di origine straniera.

Due di loro erano stati arrestati all’alba del 15 maggio scorso: un ragazzo marocchino di 20 anni residente a Legnano e un italiano di 19 anni che abita con la famiglia a San Vittore Olona.

Un marocchino di 27 anni era poi stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di Olgiate Olona, mentre un tunisino di 19 di Cerro Maggiore aveva avuto l’obbligo di firma nella caserma dei carabinieri. Altri sei ragazzi, tutti magrebini tra i 18 e i 25 anni, erano inoltre stati denunciati, chi per rapina e chi per lesioni.

L’indagine è stata condotta dagli uomini del commissariato diretto dal vice questore Umberto D’Auria.

Francesca Cavellini

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Regolarizzazione di un lavoratore straniero con istanza online

Questura di Varese — Ufficio Immigrazione – Modalità presentazione istanze Regolarizzazione (c.d. Sanatoria)

Con Decreto Interministeriale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di ieri, sono state determinate le modalità di presentazione delle istanze per l’emersione dei rapporti di lavoro, possibilità introdotta con l’art. 103 del Decreto Legge 19 maggio n. 34 (c.d. Decreto Rilancio).

Non ci si deve presentare né in Ouestura né in Prefettura.

I datori di lavoro che intendono regolarizzare un lavoratore o che intendono assumere un lavoratore straniero, anche se irregolare sul territorio nazionale, devono presentare istanza online, tramite l’applicativo disponibile all’indirizzo https://mil1aostalavoio.dlci.ii e no.i2t/. Si ricorda che gli ambiti di lavoro ammessi sono: agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse; assistenza alla persona per sé stessi o per componenti della propria famiglia, anche non conviventi, affetti da patologie o handicap che ne limitino l’autosufficienza; lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare. Soltanto una volta verificata la sussistenza di tutti i presupposti di legge, il datore di lavoro e lo straniero si dovranno presentare in Prefettura per la firma del contratto di soggiorno.

Gli stranieri irregolari sul territorio nazionale — con permesso di soggiorno scaduto dopo il 31 ottobre 2019 e che prima di tale data abbiano lavorato (in maniera comprovata) in uno degli ambiti sopra citati – che vogliono richiedere il permesso di soggiorno temporaneo di 6 mesi, dovranno presentare l’istanza tramite gli sportelli delle Poste. In quella sede sarà comunicata la data per l’appuntamento in Questura. Entrambe le tipologie di istanze, possono essere presentate dall’ l giugno al 15 luglio, non è previsto un esaurimento dei posti; non vi è quindi necessità di presentare subito l’istanza. In considerazione dell’attuale fase di emergenza sanitaria derivata dalla diffusione del contagio da Covid-19, per i primi 8 giorni lavorativi, gli accessi agli uffici postali “sportello amico” per le richieste di permesso di  soggiorno sarà possibile rispettando la seguente ripartizione per cognome:

1 GIUGNO lunedì dalla A alla B 3 GIUGNO mercoledì lettera C

4 GIUGNO giovedì dalla D alla E 5 GIUGNO venerdì dalla F alla H

6 GIUGNO (lnattina) sabato dalla I alla L 8 GIUGNO lunedì dalla M alla O

9 GIUGNO martedì dalla P alla S

10 GIUGNO mercoledì dalla T alla Z

Successivamente al 10 giugno il servizio sarà erogato senza alcuna ripartizione alfabetica.

Si ricorda che per l’accesso alle procedure è necessario che lo straniero abbia fatto ingresso in Italia, in maniera comprovata, prima dell’8 marzo, senza esserne successivamente uscito. Inoltre, non sono ammessi alle procedure gli stranieri rientranti in una delle seguenti categorie: già espulsi in quanto considerati pericolosi; da ritenersi pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica; segnalati ai fini della non ammissione in Italia; condannati anche in via non definitiva per i seguenti reati: contro la libertà personale, inerenti agli stupefacenti, favoreggiamento immigrazione clandestina o di cui all’art.380c.p.p. Dettagliate informazioni sono disponibili al seguente link: https://www.interno.nov.it/it/notizie/emersione-dei-rap0oi ti-lavoro-pubbllcato-decreto-interministeriale

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Cronaca

Coronavirus,Foad Aodi(Amsi);più tutela e cautela per chi lava e seppellisce i deceduti di origine straniera

 Si sono verificati dei contagi dopo. Aodi. Morti 150 cittadini di origine straniera in Italia

Amsi,UMEM,Co-mai e UXU;Grazie al Premier,ai medici albanesi,ai paesi arabi e africani per la grande solidarietà

Cosi l’associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e Unione Medica Euro Mediterranea (UMEM) e la Comunità del mondo arabo in Italia (CO-MAI) e il Movimento internazionale Transculturale interprofessionale Uniti per Unire (UxU) proseguono intensamente con le loro attività e assistenza a tutti gli italiani e le persone di origine straniera Tramite lo #SportellOnline Amsi , #SportelloPsicologico ,
#SportelloLogopedista e Conferenze in Diretta Facebook in tutte le lingue con consigli e raccomandazioni del #POLIAMBULATORIONLINE
Ci auspichiamo che continuino a diminuire i numeri dei contagiati,ricoverati ,deceduti e aumenti il numero dei guariti per uscire da questo gravissimo tunnel che l’Italia attraversa con difficoltà sanitaria e sofferenza per tutti i disagi e morti che sta provocando il Coronavirus.

“È una delle guerre peggiori che sto commentando con la stampa estera e mondiale da settimane per la gravità della situazione sanitaria , il numero dei morti giornaliero in Italia e con la sorpresa di tutti, perché in italia è successo tutto questo? Di chi è la colpa?,Dichiara il presidente Amsi e Umem e membro del Registro Esperti Fnomceo Foad Aodi che ringrazia il Premier e i medici albanesi per la solidarietà molto significativa verso l’Italia insieme ai medici russi ,cinesi ,cubani ,ai paesi arabi e africani in attesa che si muova l’Europa come al solito in grande ritardo.
Infine Aodi fa appello ai comuni italiani e alle comunità arabe, musulmane e di origine straniera di intensificare la collaborazione e la prevenzione per trovare posti di sepoltura per i cittadini di fede musulmana e di origine straniera e di tutelare chi lava e seppellisce il cadavere evitando il contagio durante e dopo la sepoltura perché si sono verificati dei contagi tra chi ha partecipato alla sepoltura. Infatti oggi ho avuto la telefonata di un signore egiziano da milano che,insieme alla moglie, presenta i sintomi del covid-19 dopo che ha accompagnato chi ha eseguito il lavaggio e la sepoltura di un cittadino egiziano morto mercoledì scorso con Coronavirus.
Ho consigliato subito di iniziare la quarantena a lui e a sua moglie e di chiamare il suo medico di famiglia. Sono circa 150 i cittadini di origine straniera deceduti con Coronavirus in Italia conclude Aodi

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Diritti civili

Coronavirus e incertezza. Lo “Sportello dei Diritti”: stranieri ancor più “spaesati” dall’emergenza

Coronavirus e incertezza. Lo “Sportello dei Diritti”: stranieri ancor più “spaesati” dall’emergenza. Decreti e provvedimenti siano tradotti e resi intellegibili a tutti nei principali idiomi

Gli scenari nel Paese sono a dir poco sconfortanti e gran parte dei cittadini vivono in grande incertezza la situazione d’inevitabile insicurezza che l’emergenza “coronavirus” sta portando. Ma se il susseguirsi di decreti e provvedimenti di autorità centrali e locali crea non poche difficoltà interpretative negli italiani, anche tra i più istruiti, possiamo immaginare le migliaia di cittadini stranieri che non conoscono bene o pochissimo la nostra lingua. Una situazione questa realmente tangibile e visibile nelle strade dove sono ancora tanti, tra i migranti e comunque tra quelli che hanno origini diverse, a circolare in strada pensierosi e a dir poco spaesati. Non vi è dubbio, infatti, che se è vero che gli atti aventi forza di legge e quelli amministrativi devono essere emessi nella lingua nazionale e che non sussiste nessun obbligo normativo a renderli intellegibili alla platea generalizzata di tutti coloro che si trovano nel Nostro Paese, tuttavia, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti“, si rende necessaria almeno da parte delle autorità locali un’opera d’informazione e comunicazione a tutte le comunità residenti perché è con la partecipazione e il coinvolgimento immediato anche di queste che nel più breve tempo possibile si potranno ridurre progressivamente le possibilità di contagio e quindi quest’emergenza.