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Cronaca

Auto rubate, 12 arresti a Torino

Torino: fermata organizzazione specializzata nel commercio di auto rubate, 12 arresti

Indagati in 12 dalla Polizia stradale di Torino per ricettazione e riciclaggio di autovetture di media e alta gamma. Le vetture rubate venivano smontate a pezzi da alcuni autodemolitori dell’hinterland torinese che poi li cedevano a carrozzieri maghrebini. E successivamente, tramite appositi autocarri e container, li inviavano illegalmente in Marocco alimentando in quel paese il mercato nero dei pezzi di ricambio.

A finire agli arresti, a conclusione dell’indagine denominata “Drosso”, sono stati sia cittadini italiani che stranieri.

Le indagini sono iniziate a fine gennaio 2019 quando, all’interno di un’autodemolizione abusiva di Torino, gli agenti hanno rinvenuto completamente smontata e fatta a pezzi una JEEP Grand Cherokee del valore commerciale di circa 70mila euro, ancora da immatricolare, risultata rubata, pochi giorni prima, a una concessionaria di Cuneo.

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Covid, controinformazione. Criseo intervista il Prof. Prinzi

COVID E “STATE TUTTI A CASA”…. ASCOLTIAMO GLI ESPERTI VERI?

. Chiusi a casa, e bombardati letteralmente da una marea di informazioni. Tutti sembrano esperti. Anzi, qualcuno malignamente afferma che il numero degli esperti sia superiore al numero dei positivi al tampone… . 

Gli interrogativi crescono a fronte di risposte parziali e che lasciano più dubbi di quanti ne abbiamo agli inizi, e questo ci induce ad ascoltare nuovi voci: oggi abbiamo intervistato il Prof. Gabriele Prinzi.

La sua analisi lucida e trasparente su tanti aspetti delle cure e dello svolgimento delle emergenze da coronavirus, raccontate nell’intervista-video:

 

Chi è il Dr.Prinzi

Sono un chirurgo addominale con specifica esperienza e competenza in malattie gastrointestinali in particolare quelle funzionali, come i reflussi gastrici atipici e quelli biliari, causati da squilibriod ei batteri intestinali o da eccesso di farmaci.
Ho acquisito specifica competenza nello studio del microbiota intestinale, nella valutazione degli specifici squilibri e nella conseguente terapia.
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Ho completato la mia formazione con vari corsi sulla comunicazione e il rapporto medico-paziente, un master in ipnosi conversazionale (a persone sveglie e collaboranti!) e successivamente i corsi di floriterapia (fiori di Bach e Australiani).
In studio privato mi occupo anche di consulenza riguardante la connessione tra cibo e allergia, di intolleranze alimentari e di infiammazione da cibo (spesso alla base delle MALATTIE AUTOIMMUNI).

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Cronaca

Torino: presa la banda del buco che ripuliva le sale slot

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Torino hanno arrestato due albanesi ritenuti responsabili dei vari colpi alle sale slot torinesi dove entravano praticando dei buchi nelle pareti.

I due malintenzionati erano degli specialisti del furto nelle sale slot dove entravano con la cosiddetta “tecnica del buco” e prima dei colpi effettuavano sopralluoghi accuratissimi nei locali da colpire, studiando dove fare il foro alle pareti limitrofe per accedervi, individuare i sensori di allarme presenti, nonché la centralina di controllo da neutralizzare, per poi colpire muniti di tutte le attrezzature da speleologo, tute e caschi forniti di lampade.

Per rendersi invisibili agli antifurti volumetrici strisciavano addirittura per terra, simulando quasi delle vere tecniche militari poi sfondavano le porte interne, staccavano dal muro le eventuali casseforti, forzavano le slot machine a colpi di mazza ferrata (anche venti per volta) e si impossessarono del denaro che contenevano.

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I due albanesi erano così diventati il terrore della sale da gioco della provincia di Torino, vittime di numerose incursioni predatorie. 

Il 3 gennaio dell’anno scorso, a Chivasso (TO), avevano portato via oltre centomila euro in contanti e tra gennaio e giugno 2019 è stata accertata la loro responsabilità per altri 7 furti  (5 in sale slot e 2 in abitazioni private) per un valore complessivo di circa €200.000, ai quali vanno aggiunti gli ingenti danni provocati alle strutture murarie ed alle apparecchiature elettroniche. 

Le indagini dei militari dell’Arma hanno permesso non solo di identificarli, ma anche di localizzarli e catturarli in provincia di Caserta, con l’ausilio dei colleghi del Reparto Territoriale di Aversa.

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POLITICA

Coronavirus, On. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia:Governo sia umile

CORONAVIRUS: RUFFINO (FI), GOVERNO FACCIA BAGNO DI UMILTÀ E DI REALISMO

                                                                                   Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia:

 

Difficile quanto si vuole, ma l’unica alternativa per l’Italia a un accordo europeo sarebbe il ricorso ai mercati, e con un debito pubblico che si avvia verso il 155% difficilmente i sottoscrittori di un “bond patriottico” potrebbero accontentarsi di tassi almeno 10 o 20 volte superiori a quelli dei prestiti europei. Fuori dall’Europa, ci sarebbe solo il baratro come con largo anticipo e lucidità ha spiegato il presidente Berlusconi. Gli italiani danno dimostrazione quotidiana di essere molto consapevoli dei mesi difficili che il Paese sta attraversando, e di quelli che ci aspettano sul piano economico, davvero drammatici. Come si diceva un tempo, il Paese reale si è portato molto più avanti della politica che, invece, sta affrontando la pandemia come se fosse un argomento di campagna elettorale. E su questo versante si segnala il presidente del Consiglio, molto impegnato sui social e assai poco visibile in Parlamento. Anche il presidente Conte pensa al “dopo”, ma lo pensa mosso dalla sola preoccupazione di esserne ancora protagonista.

Serve un grande scatto della politica, come il presidente Berlusconi ha fatto con la sua consueta lucidità. Da qui a giugno dovremo affrontare sfide terribili: il crollo del Pil, stimato fra il 10 e il 15%, il debito pubblico che schizza al 155-160% e un livello di disoccupazione che probabilmente si porterà ben oltre 15%. Come si può ragionevolmente immaginare di mettere mano a un’opera di ricostruzione così grandiosa con la politica che pensa solo a una campagna elettorale che non ci sarà? Come si può fare opposizione senza il livello di responsabilità messo in campo da Forza Italia, ma finora del tutto assente nelle forze di maggioranza e nel mondo sovranista? Ripeto: ci aspettano sfide temibili, superarle o restarne schiacciati dipende solo dal coraggio politico e dalla forza morale della classe politica, dalla sua capacità di aprirsi al confronto e al dialogo. Abbiamo la responsabilità di dare risposte agli italiani, non solo a quelli di oggi. E al governo farà bene un bagno di umiltà e di realismo.

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Cronaca

Covid 19, Fsp Polizia dopo gli scontri a Torino: “Solidarietà ai colleghi, e massima severità con chi attenta

 

Covid 19, Fsp Polizia dopo gli scontri a Torino: “Solidarietà ai colleghi, e massima severità con chi attenta alla salute oltre che alla sicurezza pubblica”

 

“Esprimiamo massima solidarietà ai colleghi coinvolti nell’aggressione avvenuta a Torino, quelli feriti soprattutto, ma anche tutti gli altri. E’ veramente indegno di un paese civile il cinismo e la pervicace volontà di danneggiare gli altri e di far male ai poliziotti che animano i ben noti gruppi antagonisti, che non si sono fatti remore ad attentare alla salute oltre che alla sicurezza pubblica. Da tempo abbiamo evidenziato l’allarme che questa situazione di emergenza legata al Covid 19 ha innescato, perché ci aspettavamo e ancora ci aspettiamo diversificate incursioni di tutti i tipi di delinquenti e criminali, in vari modi e in tutti i settori della società e dell’economia. Questa delirante domenica a Torino è la prova provata che gli appartenenti alle forze dell’ordine sono chiamate a un lavoro quadruplo, perché ogni occasione è buona per scatenare il caos, specialmente da parte di certi soggetti votati all’eversione, all’intolleranza verso lo Stato e le istituzioni, all’odio puro verso la Polizia. Ci aspettiamo il rigore e severità assoluta, e un’intransigenza quadruplicata esattamente come gli sforzi e i sacrifici richiesti agli operatori in divisa che rischiano la salute e la vita”.  

Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo quanto avvenuto a Torino, in corso Giulio Cesare, dove anarchici hanno ostacolato l’arresto di due scippatori da parte della polizia e, facendo leva sui disagi provocati dalla situazione Coronavirus, hanno chiamato a raccolta i residenti. Si è creato un pericoloso assembramento e sono scoppiati tafferugli in cui sette agenti sono rimasti feriti. “Il virus – diceva uno speaker al megafono – lo hanno portato loro. Ci stanno facendo ammalare, ci stanno ammazzando e non abbiamo i soldi per sopravvivere. E’ ora di scendere e di dare alla polizia e ai politici quello che loro danno a noi”.

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CARABINIERI NAS, 104 strutture sanzionate in tutta Italia per coronavirus

Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, attraverso i dipendenti NAS ubicati nel territorio nazionale, svolge costantemente un’attenta e mirata azione di vigilanza presso le strutture ricettive sanitarie e socio assistenziali destinate ad ospitare persone anziane e con disabilità.

nas carabinieri coronavirus

I NAS Fanno un lavoro egregio in tutta Italia,  i numeri del 2019: controllate 2.716 attività dedicate all’accoglimento e all’assistenza, delle quali il 27% oggetto di contestazioni per accertate irregolarità. Non si tratta di rilievi da poco, carenze strutturali, numeri superiori al previsto e spazi inadeguati. 

Le indagini hanno portato alla denuncia all’Autorità giudiziaria di 172 persone, in particolare gestori e operatori ritenuti responsabili di abbandono di anziani e mancata assistenza e custodia, esercizio abusivo della professione sanitaria e uso di false attestazioni di possesso di autorizzazione all’esercizio e di titoli professionali validi, quali infermiere ed operatori socio-sanitari.

La strategia ispettiva è proseguita nell’anno in corso con l’accesso ispettivo presso 918 strutture, riconducibili a residenze assistenziali assistite (R.S.A.), centri ad orientamento sanitario-riabilitativo e di lungodegenza, nonché varie tipologie di attività assistenziali come case di riposo, comunità alloggio e case famiglia. In questi primi quattro mesi del 2020, le verifiche dei NAS hanno evidenziato irregolarità in 183 obiettivi, pari al 20% di quelli controllati.

Le 212 irregolarità amministrative contestate riguardano inadeguatezze strutturali, gestionali ed autorizzative, quali la mancanza di figure professionali adeguate alle necessità degli ospiti, la presenza di un numero superiore di anziani rispetto al limite previsto e l’uso di spazi e stanze inferiori a quelli minimi previsti, situazioni rilevate soprattutto nel mese di gennaio, contestualmente alla seconda parte del periodo delle festività natalizie, durante il quale aumenta la richiesta di collocazione degli anziani.

Sono state inoltre appurate situazioni penalmente rilevanti che hanno determinato la denuncia all’Autorità giudiziaria di 172 persone, in particolare gestori e operatori ritenuti responsabili di abbandono di anziani e mancata assistenza e custodia, esercizio abusivo della professione sanitaria e uso di false attestazioni di possesso di autorizzazione all’esercizio e di titoli professionali validi, quali infermiere ed operatori socio-sanitari. Da gennaio ad oggi, sono state 25 le strutture destinatarie di provvedimenti di chiusura o sospensione dell’attività assistenziali poiché risultate gravemente deficitarie in materia sanitaria ed edilizia, quando non completamente abusive.

Con la progressiva diffusione epidemica da Coronavirus, il dispositivo di controllo messo in campo da questa Specialità dell’Arma si è rimodulato anche al fine di rilevare possibili criticità relative alla gestione delle procedure e degli spazi riservati a possibili casi di positività covid-19, nonché alla formazione degli operatori e loro dotazione di materiali protettivi.

A partire da febbraio, a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza ed il susseguirsi delle varie misure di contenimento, i NAS hanno operato 601 accessi presso le strutture ricettive, individuandone 104 non conformi alla normativa (pari al 17%), deferendo all’A.G. 61 persone e sanzionandone ulteriori 157, contravvenzionate per un ammontare complessivo di oltre 72 mila euro.

Oltre alla contestazione degli illeciti già precedentemente descritti, sono state rilevate specifiche violazioni attinenti il rispetto della normativa di sicurezza dei luoghi di lavoro, sia come mancanza di dispositivi di protezione individuale che di formazione del personale al fine di prevenire la propria incolumità e, di conseguenza, quella degli ospiti.

A causa delle gravi carenze strutturali ed organizzative sono stati eseguiti provvedimenti di sospensione e di chiusura nei confronti di 15 attività ricettive, giudicate incompatibili con la permanenza degli alloggiati, determinando il trasferimento degli stessi in altri centri, nel rispetto delle procedure nazionali e regionali previste per la prevenzione di possibili contagi.

Interventi dei NAS più significativi

 

NAS Taranto, gennaio 2020

Sanzionato all’Autorità amministrativa il rappresentante legale di una casa di riposo ritenuto responsabile di aver alloggiato anziani affetti da patologie psico-fisiche in una struttura priva dei necessari requisiti organizzativi, strutturali ed assistenziali per assistere ospiti non auto-sufficienti.

La struttura è stata chiusa e gli anziani sono stati affidati ai rispettivi familiari o trasferiti in strutture sanitarie adeguate. Il valore di quanto vincolato ammonta ad oltre un milione di euro.

NAS Campobasso, febbraio 2020

Deferita alla Procura della Repubblica la legale responsabile di una comunità alloggio per anziani per aver attivato abusivamente un servizio di assistenza sanitaria residenziale per persone non autosufficienti e affette da patologia psichiatrica. La Regione Molise ha disposto la sospensione dell’attività e il trasferimento degli ospiti presso altre strutture. Il valore della struttura sospesa ammonta ad euro 300 mila.

NAS Reggio Calabria, febbraio 2020

A conclusione di un’ispezione, è stata disposta la chiusura di una casa di riposo per anziani poiché priva di autorizzazione. I 14 ospiti presenti sono stati ricollocati presso i rispettivi nuclei familiari. Il valore dell’infrastruttura ammonta ad euro 800 mila.

 

NAS Perugia, febbraio 2020

Al termine di mirate verifiche volte ad assicurare la corretta erogazione di prestazioni sanitarie ed assistenziali, sono stati denunciati alle competenti Procure della Repubblica 5 titolari di altrettante strutture per anziani ubicate nella Regione Umbria. I controlli hanno consentito di individuare 65 ospiti “non autosufficienti” su 89, giudicati tali da personale USL Umbria su specifica richiesta dei Carabinieri. L’escamotage permetteva di aggirare le previste autorizzazioni regionali e ridurre il personale qualificato per l’assistenza. Nel prosieguo delle indagini, sono stati deferiti anche 43 medici di medicina generale per aver redatto false attestazioni di autosufficienza in favore dei propri assistiti, gran parte giudicati già invalidi dalla Commissione per invalidità civile dell’INPS con necessità di assistenza continuativa (c.d. accompagnamento legge 104/1992).

NAS Torino, marzo 2020

Denunciati alla competente Procura della Repubblica 7 infermieri professionali dipendenti di una residenza sanitaria assistenziale, ritenuti responsabili di aver somministrato reiteratamente ad un ospite, affetto da co-morbilità, numerose quantità di farmaci antispastici, antidiarroici ed antibiotici, non prescritti dal medico di famiglia. Denunciato anche il direttore sanitario che ometteva la prescritta vigilanza nonostante fosse investito della specifica responsabilità.

NAS Napoli, marzo 2020

Contestate gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali in una struttura residenziale per disabili in provincia di Napoli. Nella fattispecie, è stata riscontrata la mancanza di autorizzazione al funzionamento, carenze igieniche in materia di sicurezza alimentare e di sicurezza sui luoghi di lavoro. Il proprietario della struttura è stato denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria e contestualmente è stata disposta, dalla locale ASL, la chiusura immediata dell’attività.

NAS Taranto, marzo 2020

A conclusione di un’attività d’indagine coordinata dall’Autorità Giudiziaria, sono stati denunciati il legale rappresentante, un infermiere professionale, tre operatori socio-sanitari e un fisioterapista per omessa vigilanza sulla corretta assistenza agli anziani ospiti e non aver attuato misure idonee atte a scongiurare eventi lesivi nei loro confronti, tali da provocare il decesso di una paziente ricoverata presso la struttura.

NAS Reggio Calabria, marzo 2020

Al termine di un intervento ispettivo presso una struttura ricettiva per anziani, i Carabinieri del NAS hanno verificato l’avvio al funzionamento in assenza della prevista autorizzazione sanitaria. Inoltre, durante gli accertamenti sul posto, è stato individuata e sanzionata una persona per l’inosservanza delle misure di contenimento epidemico, perché senza valido motivo, si era recato presso la citata struttura gestita dalla compagna, all’interno della quale era stato registrato un caso di contagio da COVID-19. Tutti gli ospiti ed gli operatori della struttura sono stati posti in quarantena.       

NAS Cosenza, marzo 2020

Il NAS di Cosenza, a seguito di segnalazione di una pluralità di casi positivi al virus covid-19, ha effettuato un’ispezione igienico-sanitaria presso una casa protetta per anziani e disabili ubicata in quella provincia (21 casi tra ospiti e operatori sanitari), già oggetto di un’ordinanza sindacale “di isolamento totale e quarantena obbligatoria di tutti i soggetti in essa presenti” emessa in data 28.03.2020.

Al momento dell’accesso risultavano ospitati ancora 15 anziani parzialmente autosufficienti, dei quali 11 positivi, mentre 4 anziani erano stati trasferiti presso ospedali dell’area. L’ispezione, pur consentendo di acclarare buone condizioni igienico-sanitarie e adeguata fornitura di D.P.I. ai lavoratori, ha evidenziato una serie difficoltà organizzative dovuta al limitato numero di addetti all’assistenza e determinata dalla rigorosa applicazione dell’ordinanza che impediva il regolare turn-over dei 4 operatori rimasti all’interno.

La criticità veniva segnalata all’ASP di Cosenza per l’immediata adozione dei provvedimenti di competenza e l’individuazione di adeguati percorsi di contenimento e mitigazione.

NAS Udine, aprile 2020

Eseguita, in collaborazione col Dipartimento di Prevenzione della locale ASL, un’ordinanza di sospensione dell’autorizzazione di una struttura per anziani e l’immediata evacuazione dei 21 ospiti alloggiati, tutti positivi al Covid-19, poiché a seguito delle verifiche effettuate sono emerse gravi carenze organizzative nella gestione della struttura. Gli anziani sono stati tutti ricoverati in strutture sanitarie idonee per la cura dell’epidemia.

NAS Roma, aprile 2020

Nel corso di controlli collegati tra loro, sono state accertate irregolarità gestionali e l’assenza della prevista autorizzazione in due strutture ricettive per anziani della provincia romana. L’Autorità sanitaria ha disposto la chiusura immediata delle due strutture socio-assistenziali per la terza età,  amministrate dal medesimo legale rappresentante. Gli anziani ospiti sono stati ricollocati presso altri plessi autorizzati. Il valore delle attività chiuse è stimata in 2 milioni di euro.

NAS Torino, aprile 2020

Denunciata in stato di libertà una operatrice socio-sanitaria dipendente di una casa di riposo ritenuta responsabile di maltrattamenti verso una anziana ospite per avere applicato un presidio di contenzione (costituito da fascia pelvica), in ora diurna quando invece era autorizzato limitatamente al periodo notturno.

 

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Cronaca

Da Settimo Torinese, mascherine cinesi per l’Ospedale di Varese, ma si tratta di una frode.

Sulle scatole la dicitura “Ospedale di Varese”

di Gianni Armiraglio

Sono state importate illegalmente e messe in commercio centinaia di miglia di mascherine, con un sistema truffaldino organizzato da un imprenditore trentaseienne di origini cinesi, per essere messe in vendita in diversi esercizi commerciali del torinese. La Guardia di Finanza ha scoperto l’arrivo di diversi container pieni di mascherine,  fornendo false dichiarazioni per  avere un rapido svincolo della merce e evitare eventuali operazioni di requisizione.

I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torino, in collaborazione con il personale della Polizia Municipale e dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, hanno perquisito l’azienda coinvolta, dove hanno sequestrato oltre 20.000 mascherine filtranti per le quali, in sede di importazione, era stata falsamente indicata quale destinazione, alcuni comuni della provincia di Cuneo che , successivamente, le avrebbero destinate alla popolazione tramite la Protezione Civile.

Anche le diciture, indicate nella documentazione di accompagnamento della merce, al fine di sviare i controlli, riportavano la voce “capi d’abbigliamento” invece di “articoli protettivi”.

Una modesta quantità è poi finita a questi enti locali facenti capo al Comune di Caraglio (CN), “capo fila” per altri comuni tra di loro consorziatisi per questa necessità; ma altre 400.000 mascherine sono state rivendute ad aziende e privati in totale spregio delle direttive in questo momento in vigore.

Le mascherine importate illegalmente dall’imprenditore cinese sono state rinvenute anche in un’impresa di Settimo Torinese, dove Finanzieri hanno sequestrato oltre 25.000 dispositivi. Sulle scatole era ben chiara l’indicazione di destinazione: “Ospedale di Varese”. Il titolare dell’azienda è stato denunciato per ricettazione. La frode è di circa 1 milione di euro.I reati commessi, di cui dovranno rispondere, sono di contrabbando aggravato, falso in atto pubblico, ricettazione, frode in commercio.

Le mascherine fin’ora sequestrate dai Finanzieri sono oltre 45.000.  Le attività d’indagine sono state coordinate dalle Procure della Repubblica di Torino e Ivrea che consentiranno inoltre di procedere con le operazioni di requisizione, destinando così il materiale a contesti emergenziali attualmente in crisi, le indagini sono ancora in corso.

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino raccomanda di porre la massima attenzione nell’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, tanto più che numerose aziende italiane hanno avviato delle produzioni lecite e a prezzi concorrenziali per l’emergenza COVID-19.Cuneo.

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Cronaca

Un video che porta la collaborazione del sindaco

Un esempio che viene da Torino

 

Alex Fiumara è l’autore di questa storia, dove con le riprese svolte dal suo drone, sveglia la reazione del sindaco di Torino, Chiara Appendino sull’emergenza Coronavirus.

Il mercato di porta palazzo ha finalmente delle regole , grazie ad un reportage giornalistico del fotografo /giornalista Alex Fiumara , qule domenica 22 marzo pubblicava un video documentario sul suo profilo Instagram , dove si vede la piazza di uno dei più grandi mercati d’Italia – Porta Palazzo –

Di fatto il suo mercato , gremitava di gente non curante dell’ emergenza in corso e, nel muoversi tra i banchi affolati, fu chiaro il  menefreghismo ignorando la pericolosità e restrizioni emesse.

 

Gli stessi bus arrivavano spesso pieni di stranieri, fa presente Fiumara, mentre gran parte degli italiani erano in casa

 Alex fiumara torino

 

Erano le ore 10:45 circa quando il drone si alza nel centro della città sabauda ed a dimostrazione delle riprese, emerge come parte di essa sembra voler essere immune da leggi e regole. Lo stesso Fiumara dice che la Polizia e i Carabinieri congiunti alla Polizia Municipale di Torino , sono allo stremo delle forze e più di così non possono fare.

Il video della piazza ribelle , anarchica , incurante , fa il giro del web e approda in comune, dove 48 minuti dopo la messa in rete del video/drone , la Sindaca Appendino ferma il mercato e detta delle regole ferree da rispettare agli ambulanti di piazza della repubblica e mercati cittadini – Chi non si dovesse attenere alle nuove disposizioni pena la chiusura del mercato stesso.


Nessuna persona in questo momento è esente dalle regole ferree dettate dal Presidente Conte , nessuna razza , colore di pelle o etnia è esente dalla pandemia in corso.
E’ il caso di dire , che le prove arrivano dal cielo , con un drone che mostra il menefreghismo dei soliti furbetti che, cosi facendo, alimentano la diffusione del virus.

 

Fabio Sanfilippo

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ECONOMIA

Emergenza Covid19. Sospensione delle Attività commerciali e industriali. Questioni pratiche di coordinamento tra i DPCM e le ordinanze regionali

A cura Avv. Francesco Pezone www.pmlaw.it

1. Come noto, il DPCM 11 Marzo 2020 ha sospeso le attività di commercio al dettaglio, le attività di ristorazione, le attività inerenti i servizi alla persona, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità specificamente individuate nonché le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie.

Successivamente, il DPCM 22 marzo 2020 ha sospeso tutte le attività produttive industriali e commerciali, ad eccezione di quelle indicate nell’Allegato 1 fermo restando, per le attività di commercio al dettaglio, quanto disposto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo 2020 e dall’ordinanza del Ministro della salute del 20 marzo 2020.

Per le attività espressamente autorizzate dal DPCM non è necessario, dunque, compiere nessun adempimento formale per continuare la produzione. Le attività non ricomprese nell’elenco devono, invece, dare tempestiva comunicazione in Prefettura della prosecuzione della produzione nei casi previsti per legge.

Senza volere esaminare le altre disposizioni ivi contenute, la principale distinzione tra il DPCM del 11 Marzo 2020 e il DPCM del 22 Marzo 2020 riguarda i destinatari. Nel primo caso, i destinatari del provvedimento sono le attività di commercio al dettaglio e di prestazione di servizi. Nel secondo caso, i destinatari del provvedimento sembrerebbero essere le (sole) attività produttive.

Ulteriore (e non secondaria) differenza tra i due DPCM riguarda la modalità di individuazione delle attività consentite (pardon, non sospese). Nel primo caso la lista contiene una elencazione descrittiva, sebbene esaustiva, mentre nel secondo caso il Legislatore si è affidato a una categorizzazione effettuata in base ai cc.dd. Codici ATECO. La distinzione non è di poco conto, posto che le attività di commercio al dettaglio utilizzano (come le attività produttive) i cc.dd. codici ATECO (vedi infra) e posto che, in alcuni casi, i codici delle une coincidono con i codici delle altre.

In sede di denuncia per l’inizio attività di un’impresa vanno indicate, tuttavia, le attività effettivamente esercitate. C’è, quindi, una prevalenza della sostanza rispetto alla forma e le aziende possono produrre beni o servizi diversi da quelli indicati nel codice ATECO scelto, vuoi in maniera prevalente o secondaria, vuoi in maniera parziale o sussidiaria.

2. La prima questione interpretativa che hanno dovuto affrontare gli operatori, in questo senso, è stata quella di capire se le imprese di servizi alla persona o di commercio al dettaglio debbano sospendere l’attività se il loro codice ATECO non è inserito nel DPCM 22 marzo 2020. La risposta è negativa. La normativa di riferimento sarà esclusivamente il DPCM 11 marzo 2020, perchè le disposizioni di cui al DPCM 22 marzo 2020 si applicano alle sole attività produttive.

2.1 Dubbi interpretativi si pongono, ancora, rispetto all’utilizzo dei codici ATECO nel caso in cui l’attività produttiva effettivamente svolta dall’azienda differisca dal codice ATECO attribuito in sede di iscrizione alla CC.I.AA. In questo caso dovrebbe, conservativamente, prevalere la sostanza rispetto alla forma e l’azienda dovrà proseguire solo l’attività produttiva non sospesa, interrompendo temporaneamente le altre linee produttive, salvo quanto disposto dall’art. 1, lett. d), e), g) e h) del DPCM 22 marzo 2020 e previa comunicazione al Prefetto territorialmente competente. A nostro parere, e in via cautelativa/prudenziale, la sospensione (ovvero la comunicazione al Prefetto) si rende necessaria anche ove ci sia dicotomia tra il codice ATECO attribuito alla azienda (che riguardi una attività consentita) e l’attività produttiva effettivamente svolta (invece vietata).

3. La pubblicazione del DPCM 22 marzo 2020, successivo sia alla Ordinanza Regione Lombardia n. 514 del 21/03/2020, sia al Decreto Regione Piemonte n. 34 del 21/03/2020 ha creato, infine, problemi di conflitto e coordinamento tra norme antinomiche.

Tale problematica di coordinamento è stata risolta nella giornata di ieri, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge n. 19 del 25 Marzo 2020. Nello specifico il Decreto disciplina le procedure per l’adozione delle misure urgenti per contrastare la diffusione del coronavirus, prevedendo che siano introdotte con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della salute o dei Presidenti delle regioni interessate, nel caso in cui riguardino una o alcune specifiche regioni, ovvero del Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel caso in cui riguardino l’intero territorio nazionale.

È previsto inoltre che, per specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario, i Presidenti delle Regioni possono emanare ordinanze contenenti ulteriori restrizioni, esclusivamente negli ambiti di propria competenza e senza incisione sulle attività produttive e su quelle di rilevanza strategica per l’economia nazionale. Le ordinanze (regionali) ancora vigenti alla data di entrata in vigore del decreto-legge continuano ad applicarsi nel limite di ulteriori dieci giorni.

Alla luce delle novità anzidette quando la norma regionale venga emessa in conseguenza di specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario e non incida sulle attività produttive e su quelle di rilevanza strategica per l’economia nazionale, essa prevarrà sulla norma statale precedente, nelle more dell’adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri e con efficacia limitata fino a tale momento.

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Eventi

Torino, il critico Fabrizio Dividi incontrerà il novarese Paolo Beldì

Domenica 15 marzo il 19° Glocal Film Festival ospita in programma l’evento speciale Cinema & Tv con PAOLO BELDì.

Nei nuovi spazi del Museo della Radio e della Televisione di Via Verdi a Torino, il critico Fabrizio Dividi incontrerà il novarese Paolo Beldì, uno dei registi più innovativi e prolifici della nostra televisione, per ripercorrerne insieme la lunga carriera, andando a ricercarne influenze e connessioni con gli elementi della regia cinematografica.

 

Il 19a Glocal Film Festivaldal 12 al 16 marzo a Torino, ha per protagonista la cinematografia piemontese. Negli anni il festival ha dato visibilità al cinema “di casa nostra”, contribuendo a dare il giusto spazio a quei film che nel loro percorso hanno incrociato il Piemonte, grazie ai molti professionisti che operano nel dinamico panorama regionale, alle case di produzione sempre più attive e alle numerose e variegate location capaci di soddisfare esigenze artistiche e pratiche.