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Cronaca

L’associazione camperisti scrive al comune di Alassio

Non parole, ma fatti concreti. O meglio, in questo caso, documenti alla mano. Ebbene sì perchè l’Associazione Camperisti, decisa ad andare fino in fono alla questione, ha richiesto ufficialmente a mezzo lettera al Comune di Alassio tutta la documentazione.

“Il Ministero, hanno spiegato dall’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti, – già in varie direttive e corrispondenze, sulle strisce pedonali è sempre stato categorico: solo strisce bianche su fondo nero e niente rialzi. Per quanto detto il gestore della strada che inventa qualcosa inerente la circolazione stradale, prima di trasformarlo in realtà sulle strade, deve ottenere la relativa autorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti”.





“Come Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti stiamo intervenendo perché, se ogni sindaco dei 7914 comuni italiani attiva iniziative in violazione del Codice della Strada, compromette sia la sicurezza stradale sia la percezione del cittadino facendogli credere che si possa inventare normative locali per regolamentare la circolazione stradale dove, in caso di incidenti, vige sia il Codice Civile sia il Codice Penale”.





“Come proprietari di autocaravan e Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti, dal lontano 1992, anno della emanazione del Nuovo Codice della Strada, conosciamo bene e sulla nostra pelle cosa significa quando un sindaco emana provvedimenti in violazione del Codice della Strada, infatti, siamo dovuti intervenire ogni giorno con istanze e ricorsi in ogni ordine e grado della giustizia perché un sindaco – o chi per lui – varava in violazione del Codice della Strada ordinanze ‘anticamper’ e a spese dei cittadini acquistava e faceva installare (poi disinstallare a seguito dei ricorsi dell’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti) sia segnaletiche stradali verticali sia segnaletiche stradali orizzontali sia sbarre a limitare l’altezza per l’accesso in un parcheggio”.





“Atti che sono costati, solo a partire dal 1992, ben 27 anni di lavoro, centinaia di migliaia di euro all’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti, centinaia di migliaia di euro ai Comuni e alla macchina della giustizia oltre le spese, il veder aumentare i carichi di lavoro ai giudici.

Ecco in allegato la prima corrispondenza inoltrata al comune di Alassio per acquisire gli atti perché non possiamo basarci su un articolo di giornale”.





“Da parte nostra, atti alla mano, chiederemo ai Carabinieri e/o alla Polizia di Stato di effettuare un sopralluogo per verificare la strada e se insistono strisce pedonali in violazione del Codice della Strada, provvedere a contravvenzionare il gestore della strada. Accertato che vi sia detta violazione, chiederemo alla Procura Regionale della Corte dei Conti di valutare il danno erariale che il sindaco ha provocato al Comune”, hanno concluso dall’Associazione. ( il giornale dei camperisti)





Il Ministero, già in varie direttive e corrispondenze, sulle strisce pedonali è sempre stato categorico: solo strisce bianche su fondo nero e niente rialzi.

Per quanto detto il gestore della strada che inventa qualcosa inerente la circolazione stradale, prima di trasformarlo in realtà sulle strade, deve ottenere la relativa autorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

Come Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti stiamo intervenendo perché, se ogni sindaco dei 7914 comuni italiani attiva iniziative in violazione del Codice della Strada, compromette sia la sicurezza stradale sia la percezione del cittadino facendogli credere che si possa inventare normative locali per regolamentare la circolazione stradale dove, in caso di incidenti, vige sia il Codice Civile sia il Codice Penale.

Come proprietari di autocaravan e Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti, dal lontano 1992, anno della emanazione del Nuovo Codice della Strada, conosciamo bene e sulla nostra pelle cosa significa quando un sindaco emana provvedimenti in violazione del Codice della Strada, infatti, siamo dovuti intervenire ogni giorno con istanze e ricorsi in ogni ordine e grado della giustizia perché un sindaco – o chi per lui – varava in violazione del Codice della Strada ordinanze “anticamper” e a spese dei cittadini acquistava e faceva installare (poi disinstallare a seguito dei ricorsi dell’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti) sia segnaletiche stradali verticali sia segnaletiche stradali orizzontali sia sbarre a limitare l’altezza per l’accesso in un parcheggio.

Atti che sono costati, solo a partire dal 1992, ben 27 anni di lavoro, centinaia di migliaia di euro all’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti, centinaia di migliaia di euro ai Comuni e alla macchina della giustizia oltre le spese, il veder aumentare i carichi di lavoro ai giudici.

Ecco in allegato la prima corrispondenza inoltrata al comune di Alassio per acquisire gli atti perché non possiamo basarci su un articolo di giornale.

Da parte nostra, atti alla mano, chiederemo ai Carabinieri e/o alla Polizia di Stato di effettuare un sopralluogo per verificare la strada e se insistono strisce pedonali in violazione del Codice della Strada, provvedere a contravvenzionare il gestore della strada. Accertato che vi sia detta violazione, chiederemo alla Procura Regionale della Corte dei Conti di valutare il danno erariale che il sindaco ha provocato al Comune.

Pier Luigi Ciolli

Il Ministero, già in varie direttive e corrispondenze, sulle strisce pedonali è sempre stato categorico: solo strisce bianche su fondo nero e niente rialzi.

Per quanto detto il gestore della strada che inventa qualcosa inerente la circolazione stradale, prima di trasformarlo in realtà sulle strade, deve ottenere la relativa autorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

Come Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti stiamo intervenendo perché, se ogni sindaco dei 7914 comuni italiani attiva iniziative in violazione del Codice della Strada, compromette sia la sicurezza stradale sia la percezione del cittadino facendogli credere che si possa inventare normative locali per regolamentare la circolazione stradale dove, in caso di incidenti, vige sia il Codice Civile sia il Codice Penale.

Come proprietari di autocaravan e Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti, dal lontano 1992, anno della emanazione del Nuovo Codice della Strada, conosciamo bene e sulla nostra pelle cosa significa quando un sindaco emana provvedimenti in violazione del Codice della Strada, infatti, siamo dovuti intervenire ogni giorno con istanze e ricorsi in ogni ordine e grado della giustizia perché un sindaco – o chi per lui – varava in violazione del Codice della Strada ordinanze “anticamper” e a spese dei cittadini acquistava e faceva installare (poi disinstallare a seguito dei ricorsi dell’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti) sia segnaletiche stradali verticali sia segnaletiche stradali orizzontali sia sbarre a limitare l’altezza per l’accesso in un parcheggio.

Atti che sono costati, solo a partire dal 1992, ben 27 anni di lavoro, centinaia di migliaia di euro all’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti, centinaia di migliaia di euro ai Comuni e alla macchina della giustizia oltre le spese, il veder aumentare i carichi di lavoro ai giudici.

Ecco in allegato la prima corrispondenza inoltrata al comune di Alassio per acquisire gli atti perché non possiamo basarci su un articolo di giornale.

Da parte nostra, atti alla mano, chiederemo ai Carabinieri e/o alla Polizia di Stato di effettuare un sopralluogo per verificare la strada e se insistono strisce pedonali in violazione del Codice della Strada, provvedere a contravvenzionare il gestore della strada. Accertato che vi sia detta violazione, chiederemo alla Procura Regionale della Corte dei Conti di valutare il danno erariale che il sindaco ha provocato al Comune.

Pier Luigi Ciolli

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