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Diocesi di Novara, si aprono le celebrazioni di Quaresima dopo lo stop per il coronavirus

Nella Diocesi di Novara, da questa Domenica 1 Marzo 2020, sono riprese le celebrazioni di Quaresima con la presenza dei fedeli, seppur restando ad alcune regole per la prevenzione contro il coronavirus: non c’è il gesto dello scambio di pace, la Comunione si può ricevere solo sulle mani, e le acquasantiere vuote.

Questa sera ho partecipato alla Celebrazione Eucaristica nella Parrocchia di Sant’Antonio Abate di Castelletto Ticino (NO), la chiesa era colma di fedeli, molti provenienti dal confine Lombardo, infatti la Celebrazione Eucaristica presieduta dal vicario parrocchiale don Alberto Brentegani è stata concelebrata da don Giorgio Longo vicario parrocchiale di Sesto Calende.

Nell’omelia don Alberto ha parlato di questi giorni recenti, avevamo la necessità di riavvicinarci a Dio in quanto il virus può essere debellato con la preghiera e con lo stare insieme, Dio unisce, la presenza significativa di molti fedeli è il risultato che l’ansia di questi giorni sta finendo. Troppo spesso siamo tentati da fatti che esistono, ma nello stesso tempo non sono così catatstrofici, la Parola di Dio di questa Domenica ci pone davanti a un Dio che viene tentato, anche noi Cristiani siamo stati tenti in questo periodo, tentati nel correre a spese folli ed inutili nei grandi centri commerciali. Tentazioni che devono essere superate nel saper stare insieme e lo stare insieme ci rafforza, rafforza lo Spirito di fraternità.

Sotto riporto il comunicato ufficiale di Sua Eccellenza Mons.Franco Giulio Brambilla, Vescovo della Diocesi di Novara. A.L.

 «Questo tempo sia il tempo per rimettere in ordine la nostra vita. Le nostre relazioni, le nostre priorità, il nostro rapporto con Dio. Vi invito a pensare a tre punti, tre cose che giudichiamo veramente importanti». Quasi un esercizio, un compito di introspezione e discernimento. E’ la proposta che ha fatto il vescovo Franco Giulio questa mattina nella messa della prima domenica di Quaresima, e prima celebrazione dopo la sospensione durata una settimana per i provvedimenti contro il diffondersi del Coronavirus.

Una ripresa del rito, del celebrare insieme e dell’incontrarsi attorno all’Eucaristia, che idealmente ha unito tutte le comunità parrocchiali della diocesi di Novara, dalla Bassa Novarese all’Ossola, con il gesto dell’imposizione delle ceneri, che era stato sospeso lo scorso mercoledì. Per il vescovo, se sempre la Quaresima è  il tempo che la liturgia vuole destinato al ritorno all’essenziale della fede e della “vita buona”, questa Quaresima 2020 lo è ancora di più proprio perché i giorni che l’hanno vista avviarsi sono stati segnati dalla restrizione del vivere sociale, «mostrandoci – ha detto il vescovo – come spesso quello che diamo per scontato non lo sia».

Ecco, allora, l’invito di mons. Brambilla, che ha al centro proprio l’attenzione alla relazione, al rapporto con gli altri: «misuriamo le nostre parole. Ancora di più in questo tempo dove attraverso le parole si alimentano le paure, dove sui mezzi di comunicazione che abbiamo a disposizione possono correre spinte depressive».

«Mi sembra quasi che oggi abbiamo pregato meglio insieme»,  è stato il commento a celebrazione conclusa, sottolineando proprio come il periodo “forzato” di sospensione dei riti possa aver aiutato in questo cammino personale nel ritrovare l’essenziale e l’importante. Con un ulteriore invito conclusivo: «continuiamo a pregare, per i malati e gli anziani. E per il personale medico che tanto sta facendo in questi giorni».

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