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Coronavirus, Il SAP (Sindacato Autonomo Polizia) scrive al Questore

La delicatezza del momento in cui la crisi sanitaria si intreccia con questioni economiche ed aspetti umani e famigliari che inducono rabbia in alcuni, depressione in altri oppure chiusure per non sentire più le cattive notizie che ci bombardano quotidianamente e di cui, purtroppo, non possiamo fare a meno di dare conto ai lettori.

Tra le tante questioni aperte anche le problematiche  dei più esposti ai rischio personale: sanitari e forze dell’Ordine che quotidianamente sono a contatto col pubblico, senza potersi e volersi sottrarre a un compito arduo ma fondamentale per tutti, e che vorrebbero maggiore attenzione dai loro dirigenti.

Parliamo della richiesta del Sindacato Autonomo di Polizia, SAP, che ci rende edotti di quanto accade al loro interno:

“La circolare nr. 000345 del 07 marzo ultimo scorso, firmata d’ordine del Capo della Polizia dal Direttore Centrale delle Risorse Umane Prefetto Scandone, ineccepibilmente pone nella dovuta evidenza la necessità di avere un quadro normativo che segua la rapida evoluzione di una situazione epidemiologica in ascesa esponenziale.

Tuttavia, come noto, le peculiarità tipiche dello status di appartenente alla Polizia di Stato impongono dei distinguo, rispetto al quadro normativo generale.

Tali differenze non possono vanificare l’esigenza di preservare la funzionalità degli Uffici di Polizia con il dovere di tutelare la salute dei lavoratori, anche nell’ottica di un concreto contenimento delle occasioni di contagio, in tale ottica il ruolo degli operatori delle Forze di Polizia oltreché basilare è di primaria importanza.

Tale contrapposizione mai come in questo momento trova risalto.

Ecco il motivo per cui esplicita è stata la raccomandazione del Capo, a propiziare una favorevole valutazione delle istanze prodotte dai colleghi come anche l’esortazione ad una valutazione, realtà per realtà, delle diverse esigenze di funzionalità degli Uffici al fine di misurare dettagliatamente le esigenze di ogni singola articolazione.

Nella circolare in questione con piacere leggiamo “Appare superfluo sottolineare come tale percorso potrà compiersi – nella situazione imprevedibile e senza precedenti con la quale l’intero Paese e la Polizia di Stato in particolare si stanno confrontando – solo mantenendo un costante e proficuo rapporto con le Organizzazioni Sindacali che certamente non faranno mancare il consueto senso di responsabilità”.

In totale condivisione di intenti con il vertice della nostra Amministrazione in data 25 febbraio u.s. Le abbiamo scritto, in quanto già preoccupati dello scenario che al momento presagivamo e che poi tristemente si è concretizzato; nella missiva le si chiedeva di valutare delle opportunità ma più in generale voleva essere una condivisione di idee per fronteggiare un comune nemico.

Spiace constatare che di risposte non ne sono pervenute.

Abbiam pensato che il rapido susseguirsi degli atti normativi e delle disposizioni specifiche per il nostro Comparto la avesse impegnata a tal punto da non trovare il tempo di un cortese cenno di riscontro.

Eppure ai nostri atti non risultano delle disposizioni a sua firma, abbiamo tante lettere di trasmissione delle disposizioni emanate centralmente ma nulla che Lei, sia in qualità di Autorità di Pubblica Sicurezza, ch in qualità di Datore di Lavoro abbia ritenuto opportuno diramare ad una provincia complessa e lombarda.

Lombarda come la regione che più, ad oggi, è stata colpita da tale epidemia, ci scusi pandemia!

Abbiamo appreso che la Segreteria S.A.P. di Varese le ha formalmente richiesto per iscritto un confronto con tutte le OO.SS. per discutere di pandemia e dei colleghi impegnati in prima linea nella Provincia di sua competenza, sulla risposta pervenuta preferiamo glissare, ce lo impone la nostra correttezza istituzionale.

Nel momento in cui, in altre Province, si consultano le Organizzazioni Sindacali per l’aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi, per una analisi delle scorte e degli approvvigionamenti dei Dispositivi di Protezione Individuale – non di quelli del 2009 – e per la doverosa informazione sul corretto utilizzo degli stessi, a Varese sembra che sia tutto superfluo.

Mentre in altre Questure ci si confronta quotidianamente, anche telematicamente, con i tutti i Segretari provinciali dei Sindacati per applicare orari in deroga che non stravolgano la funzionalità degli Uffici e nel contempo tutelino le esigenze di profilassi stabilite oltreché per assicurare la tutela genitoriale ai figli minori, a Varese solo decisioni unilaterali o peggio mancanza di decisioni.

Nel giorno in cui un Questore scrive, di pugno, accorati ringraziamenti al proprio personale – non abbiamo difficoltà a riconoscerlo – che hanno toccato la sensibilità di tanti di noi e hanno sortito l’effetto di stimolare ancor più quel gruppo di uomini e donne in divisa, a Varese il silenzio diviene imbarazzante.

Eppure nell’attimo in cui viene stilata la presente, giunge finalmente una disposizione a firma del suo Ufficio Sanitario provinciale, due pagine omnicomprensive, neppure  indirizzate alle OO.SS. che per quanto apprezzabile non ci lascia mutare sentore nei confronti delle sue in….determinazioni.

In una diversa occasione, stia ben sicuro, le avremmo dimostrato tutto il nostro disappunto in ben altre manifestazioni, tuttavia l’eccezionalità del momento storico, l’inopportunità di generare distrazioni da quello che rimane l’obiettivo comune ed il nostro senso di responsabilità, ci induce a desistere.

Tuttavia, dobbiamo rappresentarle necessariamente che tale metodo di intendere “il costante e proficuo rapporto con le OO.SS.” lo riteniamo molto compressivo delle prerogative di una Organizzazione Sindacale.

Ci rincresce la distanza che notiamo fra i suoi intendimenti e quello spirito che ha segnato le ottime e recenti iniziative intraprese dal Direttore Generale di Pubblica Sicurezza, il Prefetto Gabrielli.

Ma quel che più ci rammarica è la consapevolezza che tutta questa inerzia sia lesiva dei legittimi interessi dei colleghi rappresentati e non.

E sul diritto alla salute degli operatori di Polizia non abbiamo alcuna intenzione di lasciare tale vuoto, a costo di sostituirci impropriamente all’Istituzione!

Auspichiamo da subito, un approccio con questa O.S. più proficuo e costruttivo, nel rispetto e nella lealtà che certamente saranno garantiti da parte nostra.

Si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.                                                                  

 La Segreteria regionale”

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