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Cronaca

Emoticon: il nuovo confine della diffamazione

Avv. Gianni Dell’Aiuto

Il Tribunale di Verona è stato chiamato, addirittura con procedura di urgenza se l’utilizzo di un emoticon, le faccette che spopolano su tutti i device che abbiamo in tasca e di cui sembra non possiamo più fare a meno, possa configurare addirittura ipotesi di diffamazione, un reato punito nella sua forma “basic” con la reclusione fino a un anno.

Un utente di internet si è rivolto alla giustizia per ottenere la rimozione da un post di una faccetta che riteneva lesiva nei propri confronti. Il Tribunale ha accolto il ricorso e ordinato la rimozione e, inoltre, ha previsto una sanzione di € 1150,00 al giorno in caso di ritardo nel fare quel click

Dal provvedimento del Tribunale non è dato comprendere di quale emoticon si trattasse né quale fosse il tenore da intendersi o inteso nel commento, ma il Giudice ha sancito un importante principio che sicuramente troverà conferma anche in futuro.

Gli emoticon sono ormai, del resto, parte del nostro quotidiano e come tali del linguaggio. Come tali, ritiene il Tribunale, possono essere altamente lesivi della dignità e diffamatori, ovviamente, nel contesto in cui vengono utilizzati e chi ne è il destinatario. Nella fattispecie si è ritenuto che l’apposizione di un emoticon sia andata ben oltre l’esercizio del diritto di critica che potrebbe giungere anche ad essere pungente. Ma quando si superano determinati limiti, ecco che si può incorrere nelle conseguenze del codice penale.

Il provvedimento dovrà essere eventualmente confermato nel merito, ma è un ulteriore segno di come la tecnologi, ormai, non lasci più immune nessun settore della nostra vita.

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