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Ue, i tagli alla sanità in Europa secondo Emma Clancy, consulente di sinistra

Emma Clancy, consulente di sinistra, chi è ?

“Sono un economista specializzato in giustizia fiscale e flussi finanziari illeciti; Politica economica della zona euro; ed economia femminista. Lavoro come consulente politico per la Sinistra unitaria europea (GUE / NGL) presso il Parlamento europeo sulla commissione per i problemi economici e monetari e la commissione speciale TAX3 su evasione fiscale, elusione fiscale e riciclaggio di denaro (e in precedenza per la commissione Panama Papers di inchiesta per la durata del suo mandato).

La tiriamo in ballo per quanto scrive sui tagli al sociale avvenuti in tutti questi anni, senza guardare a chi governava, visto che il Paese si è sempre impoverito e con questi tagli ci troviamo nella situazione che vedete tutti.

Una sua interessante analisi spiega quali erano le proposte che circolano in Europa, parliamo della Commissione:

“Dall’introduzione del semestre europeo nel 2011 al 2018, la Commissione ha formulato 105 richieste separate da parte dei singoli Stati membri per aumentare l’età pensionabile obbligatoria e / o ridurre la spesa pubblica per le pensioni e l’assistenza agli anziani.

Ha richiesto 63 richieste ai governi di ridurre le spese per l’assistenza sanitaria e / o esternalizzare o privatizzare i servizi sanitari.

Richieste volte a reprimere la crescita dei salari sono state presentate agli Stati membri in 50 occasioni, mentre le istruzioni volte a ridurre la sicurezza del lavoro, la tutela del lavoro contro il licenziamento e i diritti di contrattazione collettiva dei lavoratori e dei sindacati sono state fatte 38 volte.

Oltre alle richieste di routine di tagliare la spesa pubblica in generale per i servizi sociali, la Commissione ha anche formulato 45 richieste specifiche volte a ridurre o eliminare le prestazioni per i disoccupati, i soggetti vulnerabili e le persone con disabilità, anche adottando misure punitive per costringere queste persone al lavoro mercato – o, almeno, in cerca di lavoro”

E se poi vogliamo parlare di equità e fisco altro passaggio che vi propongo:

“Oltre a limitare gli investimenti e le spese pubbliche, l’UE facilita massicci livelli di elusione fiscale da parte delle multinazionali che negano ulteriormente l’accesso dei governi alle entrate indispensabili. Il sistema in base al quale i singoli Stati membri dell’UE, molti dei quali riconosciuti a livello internazionale come paradisi fiscali, possono porre il veto alle proposte di azioni efficaci per combattere l’evasione fiscale che consente questa situazione”.

Il sociale coi suoi diritti dovrebbe essere la priorità di tutti, magari non dei liberisti è chiaro, però continuare a togliere diritti e tutele, aiutando le multinazionali a non pagare oppure fare pagare loro cifre ridicole, ammazza l’economia italiana e il made in Italy, e coi bassi salari ci induce a comprare in Cina o altri paesi in cui producono a prezzi bassi e con tutele inesistenti.

L’Italia è stremata come la Grecia e ora si vedono le crepe pure in Spagna, come nei paesi dell’Est.

Una situazione esplosiva dal punto di vista economico e sociale, che sta portando ulteriori divisioni col blocco delle frontiere, lasciando arricchire America e Cina, ma anche questi se continuano con questa politica disequilibrata a chi venderanno i loro prodotti?

 

 

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