Lo Storico Enrico Rizzi, nel suo libro ” Memorie di fame, carestie e peste “ ci descrive la peste che nel 1630 afflisse Domodossola.
La città, allora cinta dalle mura, fu dichiarata ” Borgo serrato “ nel tentativo di sconfiggere la malattia.
Nascono così i lazzaretti e le quarantene, l’affumicamento delle case con incenso e calce e l’esorcizzazione del male con preghiere e processioni.
I medici dell’epoca, impotenti a far fronte all’epidemia, consigliano grani di edera, la terga delle galline e le radici delle cipolle.
Non si può non vedere una stretta analogia con il Covid19.
Anche contro questo virus i medici non hanno una cura efficace e la popolazione è quasi agli “arresti domiciliari “.
I saggi ci dicono di non lasciarci prendere dalla paura e dalla disperazione perchè così facendo le difese immunitarie diminuiscono ma di innalzare la coscienza.
Maanche questa volta ce la faremo.
Franco Simonetti