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Coronavirus: dalla Regione Piemonte una campagna informativa contro l’abbandono degli animali domestici

Le difficoltà di muoversi stanno ricadendo sugli animali, tanto che cominciano ad essere abbandoni

Coronavirus: dalla Regione Piemonte una campagna informativa contro l’abbandono degli animali domestici

Sono tanti gli appelli che si susseguono in queste ore su giornali e siti istituzionali per invitare a non abbandonare i propri animali domestici e ribadire che gli stessi non diffondono il Coronavirus.

Dopo il chiarimento del Ministero della Salute sull’aspetto sanitario, è seguito l’intervento del Commissario della Protezione Civile Angelo Borrelli che durante la conferenza stampa quotidiana, aveva affermato: “l’abbandono di animali domestici è assolutamente deprecabile”.

Il Vicepresidente della Commissione Sanità Andrea Cane in accordo con il Presidente Alessandro Stecco e l’Assessore Luigi Icardi ha raccolto le indicazioni del Settore Prevenzione e Veterinaria Regionale coordinato dal Dott. Bartolomeo Griglio per dare risposte concrete ai cittadini che hanno a cuore gli animali.

“Prima di qualsiasi informazione – spiega il leghista Andrea Cane – mi preme ribadire che non esiste alcuna evidenza scientifica che gli animali da compagnia possano contrarre o diffondere l’infezione. Inoltre non esiste un rischio per la salute relativamente a prodotti di origine animale o animali vivi autorizzati ad entrare in Europa dalla Cina”.

“Per chi ha animali d’affezione come cani e gatti è inoltre possibile, anzi direi doveroso, – continua il Consigliere Regionale illustrandoci il vademecum – portarlo dal veterinario in caso di necessità, lo spostamento è consentito ed è da dichiarare nel modulo di autocertificazione in caso di controllo da parte delle Forze dell’Ordine; si consiglia in ogni caso di telefonare prima di recarsi in ambulatorio, in modo da consentire al veterinario di stabilire se si tratta di una priorità o meno. È inoltre possibile in Piemonte la passeggiata con il cane che deve essere contenuta alle sole esigenze fisiologiche dell’animale a 200 metri dalla residenza o domicilio: al rientro a casa non esistono accortezze particolari se non l’adozione delle comuni norme igieniche sull’accompagnatore che si dovrà lavare le mani. Concludo facendo chiarezza su un punto controverso fino a pochi giorni fa: il Ministero della Salute ha chiarito che sono consentite le attività di accudimento e gestione degli animali presenti nei canili, gattili e colonie feline. I volontari che operano per queste strutture possono muoversi sul territorio per proseguire il loro impegno dichiarandolo nell’autocertificazione: a loro e alle strutture di accoglienza va il mio personale ringraziamento!”

 

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