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Fiori: “Vanno fermate le speculazioni, taglio dei fondi per chi approfitta dell’emergenza”

Varese, “fare chiarezza” sulle importazioni

di latte dall’estero: “Vigilare su tutto il territorio”

 

Fiori: “Vanno fermate le speculazioni, taglio dei fondi per chi approfitta dell’emergenza”

                                                                                                                                                                 

VARESE – Ogni giorno 5,7 milioni di litri di latte straniero attraversano le frontiere e invadono l’Italia con cisterna o cagliate congelate low cost di dubbia qualità in piena emergenza coronavirus, proprio mentre alcune aziende di trasformazione cercano di tagliare i compensi riconosciuti agli allevatori italiani, con la scusa della sovrapproduzione. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati del Ministero della salute relativi ai primi quindici giorni del mese di marzo 2020 sui flussi commerciali dall’estero in latte equivalente.

 

“Bisogna fermare qualsiasi tentativo di speculazione sui generi alimentari di prima necessità come il latte che – sottolinea il Presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori – nell’ultima settimana di rilevazione sui consumi ha registrato un balzo del 47% degli acquisti da parte delle famiglie italiane, sulla base dei dati IRI che evidenziano anche l’aumento degli acquisti di formaggi, dalla mozzarella (+35%) al Grana Padano (+38%) che, lo ricordiamo, si produce anche con il latte munto nella nostra provincia. Sono numeri che si rintracciano in pieno anche nel comprensorio del Varesotto”.

 

“Chiediamo di rendere pubblici gli elenchi dei caseifici che importano latte e cagliate dall’estero e vogliono abbassare le quotazioni di quello italiano, con il superamento delle attuali farraginose procedure di accesso ai dati” ha affermato il Presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini nel giudicare come “insostenibili le richieste di riduzione del prezzo pagato agli allevatori proprio mentre i supermercati vengono presi d’assalto e nelle stalle si continua a mungere per garantire le produzioni e i rifornimenti nelle dispense degli italiani”.

“Occorre evitare che i comportamenti scorretti di pochi caseifici compromettano il lavoro della maggioranza degli operatori della filiera ai quali va il plauso della Coldiretti” continua Fiori nel chiedere che “chi approfitta della situazione di emergenza venga escluso dai fondi previsti per sostenere il comparto agroalimentare come gli aiuti agli indigenti”.

Ancora il presidente di Coldiretti Varese: “All’inizio dell’emergenza abbiamo subito un atteggiamento denigratorio da parte degli altri stati Ue verso i nostri prodotti: e come se ciò non bastasse, aziende senza scrupoli all’interno dei nostri stessi confini hanno tentato di rincarare le difficoltà, pretendendo un ribasso unilaterale del prezzo del latte paventando una crescente difficoltà a collocare i prodotti… cosa non vera perchè, anzi, il consumo di latte al dettaglio è aumentato del 20%. La filiera lattiero casearia lombarda è strategica: in essa operano 5.000 imprese, nella nostra regione è munto oltre il 40% del latte italiano. Grazie all’azione vigile di Coldiretti si sono scongiurati diversi tentativi di speculazione: i consumatori sono dalla nostra parte, hanno recepito il messaggio condensato nell’hastag #mangioitaliano e compreso l’importanza di consumare, ora più che mai, prodotti made in Italy. Imprese e consumatori si stanno dando una mano, ciò è positivo ed è molto importante”.

In gioco c’è il futuro di un settore che a livello nazionale produce ogni anno oltre 12 milioni di tonnellate di litri di latte di mucca grazie a circa 30mila allevamenti diffusi lungo tutta la Penisola che garantiscono il primato tricolore in Europa nella produzione di formaggi a denominazione di origine protetta (Dop).

“Quando una stalla chiude – evidenzia Fiori – si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado. Peraltro, lo sforzo degli allevatori per garantire il regolare approvvigionamento in queste settimane è grandissimo. Il latte viene regolarmente munto e ritirato tutte le notti, alle 4 del mattino il prodotto arriva all’impianto di trasformazione. Anche i trasporti verso la grande distribuzione sono garantiti. E’ bene ribadire con chiarezza che i servizi per i consumatori ci sono e funzionano, considerando anche il fatto che il settore agroalimentare è e deve essere considerato di prima necessità: ma proprio per questo il settore, e il made in Italy lattiero caseario, va sostenuto e difeso”.

La Coldiretti ha allertato tutte la rete organizzativa a livello nazionale, con uffici provinciali e locali, per monitorare gli attacchi contro le stalle attivando una casella di posta sos.speculatoricoronavirus@coldiretti.it per raccogliere informazioni e segnalazioni sulla base delle quali agire a livello giudiziario se non verranno fornite adeguate motivazioni.

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