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Cronaca

Lombardia, “Invece di dare al popolo sacerdoti, soldati e maestri, sarebbe opportuno sapere se non stia morendo di fame”

 di Stefano Ghilotti

L’emergenza sanitaria che coinvolge l’intero mondo sta portando alla luce l’incapacità decisionale della nostra classe dirigente.
Interventi lenti ed insufficienti di chi ancora “oggi guarda il dito e non la luna”.
Il diritto alla salute, sacrosanto soprattutto in una fase emergenziale, sta compromettendo altri diritti di pari dignità costituzionale.
E nessuno guarda oltre.
Eppure siamo ad un bivio.
O le scelte che faremo oggi saranno quelle giuste o pagheremo un caro prezzo.
Sembra che nulla abbiamo imparato dalla crisi del 2008.
Abbiamo assistito, in questi giorni, alla concertazione ove ancora una volta le organizzazioni sindacali hanno dimostrato la loro inadeguatezza ai tempi moderni.
Si sono riuniti per decidere quali attività “sospendere” quali non siano indispensabili.
Se partissimo da un altro concetto ovvero dalla  consapevolezza che il lavoro da dignità all’uomo forse i sindacati avrebbero dovuto chiedere altro.
Care organizzazioni sindacali siete indietro di 30 anni.
Guardiamo al futuro.
Ci attende la desertificazione economica.
E la ricetta certo non è fermare le attività produttive; quella può essere utile per l’emergenza sanitaria.
Ci vogliono misure di sostegno forti!
Ci vogliono interventi economici di grande forza.
La ricetta l’ha suggerita Draghi.
Applichiamola subito.
Ecco, se io fossi stato un sindacalista avrei chiesto al governo:
1 azzeramento di tutti i debiti degli ultimi 5 anni di imprese partite iva e privati verso lo stato;
2 sospensione del pagamento delle tasse per l’intero anno 2020(potranno essere pagate dal 2021 in dieci anni).
3 riconoscimento ai lavoratori delle filiere produttive indispensabili della quota contributiva. Il lavoratore percepirà il lordo e lo stato verserà i contributi al posto del datore di lavoro per almeno sei mesi.
4 misure di sostegno di significativa importanza a tutti i nuclei familiari.
5 stop al pagamento di rette scolastiche;
6 prestiti a tasso zero a privati ed imprese per azzerare debiti con banche e finanziarie
Queste misure servono ora e subito.
Ci stiamo avviando alla disgregazione sociale che temo si trasformerà in lotta di classe, prima, e in guerra civile poi.
Ma davvero pensiamo che dopo un decennio abbondante di crisi economica le famiglie potranno resistere?
Come diceva Lev Tolstojinvece di dare al popolo sacerdoti, soldati e maestri, sarebbe opportuno sapere se non stia morendo di fame”.

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