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Cronaca

Pasqua senza il capretto

A causa del Covid19 nessuno ha voglia di pensare al pranzo di Pasqua e tanto meno al capretto.

Questo è un grave danno per gli allevatori come dice Antonio Barbieri, uno fra i maggiori allevatori ossolani, che ha 100 animali da vendere ma non c’è domanda.

Il prezzo di un capretto, dice l’allevatore Andrea Acchini, si aggira sui 100 euro e il conto del danno è presto fatto.

Anche Vittoria Riboni ( nella foto ) che possiede un’azienda agricola in Valle Antigorio ed è Presidente del Parco Veglia Devero Antrona subisce le conseguenza di questo stallo di mercato.

Ha ideato di fare consegne a domicilio ma con 40 capretti si dovrà pensare necessariamente a farli crescere per poi farne violino di capra e salumi.

I capretti dovranno essere castrati e portati al pascolo e, al mancato guadagno, va sommato il maggior impegno per un anno.

Vittoria Riboni vede come soluzione  un maggior consumo a livello locale perchè offre una qualità migliore trattandosi di allevamenti estensivi di montagna che sono fondamentali anche per tutelare la biodiversità.

In questo momento storico nel quale l’Europa pare abbia voltato le spalle all’Italia (Germania e Olanda in testa a tutti) dobbiamo acquistare solo prodotti italiani e sostenere i piccoli negozi e i nostri agricoltori e allevatori.

Siamo una grande Nazione e ce la faremo anche questa volta alla faccia dell’Europa che si sta sgretolando.

Franco Simonetti

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