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Chiara Manzi cita lo studio di Shangai contro il coronavirus

Il coronavirus oltre che nei polmoni  è stato individuato anche nell’esofago, nello stomaco, nel duodeno, nel retto e nelle feci dei pazienti positivi al tampone.

 Chiara Manzi., nutrizionista e fondatrice dell’ Accademia Europea di NUTRIZIONE CULINARIA, docente di Nutrizione Culinaria e Cucina Antiaging, in un suo video che vi mettiamo subito a disposizione, espone le sue tesi:

 

parla della ricerca di Shangai con la correlazione tra l’intestino e i polmoni, mangiare meno zuccheri e sale ecc. e mangiare sostanze antivirali per tenere a bada il coronavirus.

Ci sarebbero interessi di tante industrie che producono alimenti che non fanno bene…

Una tesi che parte dalle osservazionI: il coronavirus è stato trovato oltre che  polmoni  anche nell’esofago, nello stomaco, nel duodeno, nel retto e nelle feci dei pazienti positivi al tampone.

Ma anche altri luoghi comuni non sembrano avere grandissima validità ai fini del contenimento del coronavirus, seguendo le tesi del National Key Research & Development Program of China (numero di borsa 017YFC1200203) e dal mega-progetto di Science Research of China (numero di borsa 2018ZX10733402-004).:

Riportiamo alcuni punti chiave:

la disinfezione dell’aria di città e comunità non è nota per essere efficace per il controllo delle malattie e deve essere interrotta. La pratica diffusa di spruzzare disinfettante e alcool nel cielo, su strade, veicoli e personale non ha alcun valore; inoltre, grandi quantità di alcol e disinfettante sono potenzialmente dannose per l’uomo e dovrebbero essere evitate.

– le maschere chirurgiche siano ampiamente utilizzate dalla popolazione generale, non ci sono prove che queste maschere impediscano l’acquisizione di COVID-19, sebbene possano ridurre leggermente la diffusione da un paziente infetto. Maschere ad alta filtrazione come maschere N95 e indumenti protettivi (occhiali e abiti) dovrebbero essere utilizzate negli ospedali in cui gli operatori sanitari sono in contatto diretto con i pazienti infetti.

la pratica di bloccare il traffico e il blocco dei villaggi non ha alcun valore per la prevenzione e il controllo di COVID-19.

l’OMS ha chiarito che attualmente non ci sono trattamenti efficaci noti per COVID-19 e non raccomanda l’uso di farmaci antivirali, antibiotici, glucocorticoidi o medicina tradizionale cinese. Nonostante ciò, sono stati segnalati l’uso di oseltamivir, lopinavir / ritonavir, prednisone, antibiotici e medicina tradizionale cinese per il trattamento di pazienti con COVID-19.

 

Si deve prestare attenzione a non somministrare ai pazienti farmaci di efficacia sconosciuta, che potrebbero essere dannosi per i pazienti critici con COVID-19; in questo contesto sono urgentemente richiesti studi clinici.

 Allo stesso modo, lo sviluppo di un vaccino è una priorità urgente per la salute pubblica.

 

 

 

 

 

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