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Campari conferma il trasferimento ad Amsterdam

Il gruppo controllato dalla famiglia Garavoglia ha confermato il progetto di trasferimento ad Amsterdam, si parla di un marchio conosciuto in tutto il mondo.

La conferma è ufficiale, Campari: “ha confermato il proprio forte impegno a perseguire il completamento dell’operazione di trasferimento della sede legale dall’Italia all’Olanda che sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea straordinaria degli azionisti convocata per il 27 marzo e ha assunto iniziative per neutralizzare i possibili impatti negativi derivanti dall’eventuale esercizio del diritto di recesso da parte degli azionisti che non approvassero l’operazione”.

Gruppo Campari, fondato nel 1860, è un’azienda leader nell’industria globale del beverage di marca, con un portafoglio di oltre 50 marchi premium che si articola in priorità globali, regionali e locali. Il Gruppo è sesto per importanza nell’industria degli spirit di marca, e i nostri prodotti sono commercializzati e distribuiti in oltre 190 paesi nel mondo.

L’abbandono dell’Italia segue il solco di altri gruppi importanti: ricordiamo Mediaset, Fca, Cementir.

Se ill trasloco da Sesto San Giovanni ad Amsterdam dovesse andare a buon fine, ci sarà lo spostamento della sede legale.

«La residenza fiscale resta nel Paese quindi anche le imposte continueranno a essere versate al fisco italiano. Anche il Consiglio di amministrazione resterà lo stesso. Solo le assemblee si terranno ad Amsterdam».
Quali gli impatti su organizzazione e lavoratori?
«Non ci sarà alcuna conseguenza su stabilimenti, organizzazione e gestione dell’attività in Italia. E non è contemplato alcun trasferimento di asset, top manager o lavoratori del gruppo. ( fonte Corriere)

Crescere in Europa non in Italia, è la scelta, ma gli azionisti avranno il diritto di recesso.

“Poiché a seguito degli effetti significativamente negativi conseguenti alla pandemia del Coronavirus il prezzo corrente delle azioni Campari è attualmente inferiore in misura rilevante rispetto al valore di liquidazione per azione di €8,376, il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto che sia nell’interesse della Società dare agli azionisti il diritto ex post di revocare l’Operazione una volta che l’ammontare dell’esborso atteso in relazione ai diritti di recesso effettivamente esercitati sia noto e ciò anche per l’ipotesi in cui l’ammontare effettivo dei recessi dovesse essere al di sotto dell’esborso massimo pagabile dalla Società (ovvero €150 milioni).”

La nuova società si chiamerà  ‘Davide Campari-Milano N.V.’

 

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