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Coronavirus, De Corato, inverosimili le multe ai ristoratori

L’Art. 21 della  costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, diritto compresso e negato dal Governo a guida Conte, che con la scusante dell’emergenza sanitaria, e nonostante le perplessità manifestate da giornali, partiti e soprattutto costituzionalisti, insiste nella sua opera di dirigere il Paese come se fosse una monarchia.

Le direttive portano una serie di conseguenze e danni: i soldi promessi più volte arrivano tardi e non a tutti, professionisti, lavoratori e disoccupati vedono il futuro sempre più incerto, con spese che crescono, ed entrate che non arrivano.

E’ il caso dei ristoratori che per manifestare la loro preoccupazione e i loro diritti, si trovano anche ad essere multati, come ci segnala De Corato:

– “Hanno usato due pesi e due misure, forti con i deboli e deboli con i forti. E’ inverosimile che si facciano le multe ai ristoratori di 400 euro e ai centri sociali solo il 25 aprile. Il problema non è il questore ma gli ordini che sono arrivati da Roma e sono ordini precisi, ossia non disturbare i disturbatori, che fanno quello che vogliono. Poi però se la prendono con i poveri ristoratori di ieri”. A dirlo all‘Adnkronos è l’assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato commentando la protesta all’Arco della Pace a Milano da parte di alcuni ristoratori che ieri sono stati sanzionati per assembramento dagli agenti di polizia. “Parlano di assembramento – sottolinea De Corato -. Ma ho visto le immagini, erano in 20, distanziati, con la mascherina. Invece nei confronti dei centri sociali la questura ha fatto un solo intervento il 25 aprile scorso in via Padova mentre il primo maggio hanno dilagato per Milano senza che un carabiniere o un poliziotto li abbia fermati.

Ho mandato diversi filmati, al Questore voglio dire che basta farsi un giro sui social dei centri sociali e vedere quanta gente c’era in giro il primo maggio. Anche sotto la Regione hanno manifestato con tanto di cartelli, c’era un assembramento vero e proprio, chi li ha multati? Nessuno”.

Abbiamo pure sentito uno degli albergatori che si capisce è in difficoltà per questioni economiche, ma anche per l’incertezza che aleggia a seguito di provvedimenti che vengono calati dall’alto senza ascoltare le “parti sociali”, nel caso specifico di Milano, si tratta di ristoratori, ma la situazione è uguale per albergatori, baristi e parrucchieri che vorrebbero ripartire subito con norme precise e costi non a carico loro.

Nella video-intervista sotto: Alfredo Zini

 

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