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Busto Arsizio

Busto Arsizio tanta gente in giro…ma siamo sicuri!

 

Busto Arsizio ore 18 circa del primo week end di fase due del Coronavirus, Via Milano è piena di gente. Va bene far giocare i bambini, permettere ai nostri amici a quattro zampe di annusarsi l’uno con l’altro, portare la nonna a prendere aria, magari con un bel gelato in compagnia, sedersi in tre sulla fontana di Piazza Garibaldi, senza nemmeno le mascherine, ma forse un po’ più di prudenza sarebbe d’obbligo.Busto A Coronavirus fase 2 2020.05.0904 A proposito dei tre seduti sulla fontana a bighellonare,Busto A Coronavirus fase 2 2020.05.0905 mi chiedo come si sentiranno le tre commesse di un’altra piazza, quella dedicata al Vittorio Emanuele, che, qualche giorno fa, si sono prese 280 euro di multa perché erano in gruppo, attendendo l’apertura del negozio dove lavoravano. A cosa valgono proclami di sindaci e presidenti vari quando, appena manca un minimo di sorveglianza  e di timore per il portafoglio, ci comportiamo come se 30.000 morti non ci fossero mai stati. Che il popolo italiano sia indisciplinato lo si sapeva già, ma la nostra tipica furbizia, così ben messa in risalto da tanti film di storie all’italiana, mi sa che poco può fare contro il Coronavirus, A Seul, molto più preparati di noi, è bastato un ventinovenne in discoteca per riaprire il contagio. Forse i nostri governanti sono più intelligenti di quanto mediamente si pensi, ci mettono alla prova e vedono come va a finire, magari, visto che molti hanno paragonato l’attuale situazione a quella di una guerra, un bel giorno ci troveremo anche con il coprifuoco.Busto A Coronavirus fase 2 2020.05.0903Busto A Coronavirus fase 2 2020.05.0908 E non prendiamocela poi con le Forze dell’Ordine che mi sembra abbiano, come  del resto il personale sanitario, già dato abbastanza, anche in termini di vite umane, se poi dovessero applicare pedissequamente la legge. Del resto non siamo forse un po’ figli di quel 8 settembre del 1943, quando tutti interpretarono lo sciagurato proclama di Badoglio come “un tutti a casa, la guerra è finita”. Oggi invece è l’opposto “tutti fuori” ma, ora come allora, la guerra continua.

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