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Cronaca

Dobbiamo davvero celebrare il “giorno europeo” ?

Il 9 maggio 1950 fu presentato da Robert Schuman il piano di cooperazione economica che ha segnato l’inizio del processo di integrazione europea con l’obiettivo di una futura unione federale.

Per celebrare questa festa le Istituzioni dell’UE aprono al pubblico le porte delle loro Sedi di Bruxelles e Strasburgo.

Io credo che invece di aprire le Sedi, l’Europa avrebbe fatto molto meglio ad aprire il portafoglio per il Covid19. Abbiamo potuto constatare, proprio in questa circostanza, quanto l’Europa sia divisa, quanto prevalgano interessi di singole Nazioni ( in primis Germania e Olanda ) e quanto disinteresse ci sia nei confronti degli Stati più deboli.

Allora cosa c’è da festeggiare ? Un’Unione Europea che ha fallito ? Che ha tradito i principi di solidarietà ? No, amici miei, io non festeggio questa accozzaglia di politicanti che hanno tradito l’idea originaria di un’Europa Unita che di fatto non esiste. Esiste un’Europa profondamente divisa e dalla quale il Regno Unito ha preferito andarsene e, mi auguro, che il suo esempio sia seguito anche da altre Nazioni.

Sono profondamente deluso e amareggiato nel vedere, ogni giorno, politici europei fare proclami di buone intenzioni alle quali poi non seguono mai i fatti.

Io non festeggio, io sono Italiano non europeo.

Franco Simonetti

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