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Coronavirus. Niccolò Invidia, fondi alla sanità lombarda andati ai DG

«Monitorare periodicamente le scorte dei dispositivi diagnostici in vitro… tenere sotto controllo le richieste di ordinativi da parte dei laboratori di analisi, al fine di evitare incrementi di costo dovuti all’aumento delle rimanenze di reparto».«Monitorare periodicamente le scorte dei dispositivi diagnostici in vitro… tenere sotto controllo le richieste di ordinativi da parte dei laboratori di analisi, al fine di evitare incrementi di costo dovuti all’aumento delle rimanenze di reparto». Dubbi ricavati da dati e delibere dell’Espresso.

delibera Lodi asst

 

RISOLTO IL MISTERO DEI FONDI ALLA SANITÀ LOMBARDA: SONO ANDATI AI DG

L’inizio della Fase 2 porta dubbi e risposte. Il ritardo o la lentezza con cui le Regioni più esposte hanno avviato sulla popolazione le indagini molecolari e sierologiche è ormai evidente. Per quanto riguarda la Lombardia le scorte, poi, sono terminate da mesi: questo spiega perché la Regione non sia riuscita ad avviare tempestivamente uno screening di massa sulla popolazione, tanto da dover sospendere tra febbraio e marzo i test tampone perfino sul personale sanitario per la mancanza di reagenti. Questa insufficienza di scorte nei laboratori degli ospedali è il risultato di una delibera (la numero XI/1681) votata nella seduta del 27 maggio 2019 da tutta la giunta regionale, compresi il governatore leghista Attilio Fontana, il vicepresidente Fabrizio Sala e l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, per aumentare gli incentivi economici ai direttori generali, generalmente di nomina politica. La delibera, firmata dal direttore generale dell’assessorato, Luigi Cajazzo, illustra le “Determinazioni in ordine al sistema di valutazione dei direttori generali… e alla corresponsione del relativo incentivo economico”. In particolare, a pagina 81, l’obiettivo assegnato al direttore dell’Azienda sociosanitaria territoriale di Lodi, la prima a dover affrontare fuori dalla Cina i focolai del virus Sars-CoV-2, vale 15 punti su 100, secondo voto più alto nella classifica per ottenere il premio economico. È scritto: «Monitorare periodicamente le scorte dei dispositivi diagnostici in vitro… tenere sotto controllo le richieste di ordinativi da parte dei laboratori di analisi, al fine di evitare incrementi di costo dovuti all’aumento delle rimanenze di reparto». Detto in parole povere, meno spendi più guadagni. I manager le chiamano rimanenze, chi lavora con provette e reagenti le definisce scorte necessarie. Difatti i laboratori, già a corto di tamponi per le analisi di routine, non sono stati sufficientemente riforniti nemmeno dopo la dichiarazione dello stato di emergenza deliberato dal governo il 31 gennaio. I fondi tagliati potevano aiutare quella terra a non ottenere il triste primato di regione più colpita d’Italia dal Covid. E invece sono andati in busta paga ai manager. Chi si è reso responsabile di questo ne risponda politicamente. E che lo faccia fino all’ultimo.

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