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Lombardia: sei regole per la “fase due”

Da lunedì prossimo partirà la fase due e potrebbero ripartire negozi, bar ristoranti, estetisti e parrucchieri, ma solo se potranno garantire il rispetto dei requisiti previsti dalle nuove regole (distanziamento e misurazione della temperatura corporea).

La decisione definitiva per la fase due sarà presa dopo l’esame dei protocolli INAIL e le valutazioni del comitato tecnico scientifico sull’andamento dei contagi dalla parziale ripartenza del 4 maggio, ma sembra che ci saranno da rispettare sei regole di base:

  1. mascherina obbligatoria 
  2. rispetto del distanziamento sociale
  3. misurazione temperatura corporea obbligatorio per i dipendenti e collaboratori (fortemente raccomandata anche per i clienti)
  4. smart working dove possibile
  5. app regionale di tracciamento  AllertaLom raccomandata
  6. rispetto delle linee guida dell’INAIL

Queste ultime prevedono un minimo di 4 metri quadri per cliente nei ristoranti, il divieto di fare saune e idromassaggi nei centri benessere, prenotazioni obbligatorie e niente riviste dai parrucchieri che dovranno anche fornire borse monouso per riporre gli oggetti personali dei clienti.

Per i parrucchieri è anche obbligatorio il lavaggio dei capelli o della barba, per gli uomini, prima di taglio o acconciatura.

“non possiamo morire di covid, ma neanche morire di fame” ha dichiarato in una diretta Facebook il vice presidente della regione Lombardia Fabrizio Sala sottolineando l’importanza di prepararsi bene per riaprire prima possibile perché “è molto importante capire come si riapre”.

Parrucchieri ed estetisti, nel frattempo, si lamentano per la sempre maggiore diffusione degli operatori abusivi che operano senza rispettare le norme relative alla sicurezza e alla salute dei loro clienti.

Il presidente della CNA lombarda Daniele Parolo lamenta che “non è a rischio la competitività di queste imprese, ma la loro sopravvivenza. Per le 26.000 imprese lombarde del settore si prospetta un fatturato ridotto almeno del 35% su base annua. L’ossigeno serviva già un mese fa, sono sempre di più le saracinesche che difficilmente verranno rialzate in futuro”.

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