Categorie
CULTURA

Sandro Botticelli e la “Primavera”, tra rinascita e scoperta

Dipinta attorno all’anno 1478, la Primavera è una delle opere più esemplificative di Botticelli. Artista rappresentativo dell’umanesimo toscano. Fortemente legato alla corte medicea, in particolar modo a Lorenzo il Magnifico. Con esso condivide l’importanza del concetto di armonia. Armonia che traspare, sgorga dalle sue opere. Specificatamente da questo capolavoro di fine Quattrocento.

Un quadro che racchiude in sé diverse idee. Quella dell’armonia e della semplicità, legata al gusto di Lorenzo. Quella del superamento della prospettiva. In quest’opera, infatti, si nota la poca accentuazione della profondità dello spazio. La stilizzazione, il disegno sottile, che rende tutto più leggero e armonioso. Visibile soprattutto nel prato, nei suoi fiori e nelle figure quasi immateriali da quanto leggiadre. Tutto questo rende il mondo di Botticelli e la realtà dipinta immaginaria, irreale, lontana dal mondo tangibile.

La Primavera, grazie a questi tratti, ci illustra l’amore indirizzato verso un mondo spirituale, immateriale e immaginario. Rappresenta l’aspirazione a un universo perfetto sul versante dello spirito, in completa armonia. Due qualità che scaturiscono grazie a questo disegno delicato. Lieve come la primavera rappresentata nel dipinto. Primavera che porta con sé una nuova nascita. Una rinascita dell’amore. Una rinascita all’insegna della perfezione, dell’armonia, quindi di un miglioramento.

In questo quadro vi si trova un senso di pace ineguagliabile. Le figure, armonicamente disposte, non rappresentano un atto preciso. È come se, con una leggiadria stravolgente, seguissero un moto musicale. Senza prospettiva, con tratti leggeri, queste figure fuori dal tempo galleggiano in  uno spazio indefinito, immaginario. Uno spazio di rinascita, di amore. Uno spazio nuovo, irreale, inconsistente. Uno spazio che porta con sé concetti e ideali innovativi.

Non a caso, il grande Maestro, ha scelto un’ambientazione e un soggetto così. La primavera, la natura sono da sempre utilizzati per raffigurare una nuova nascita. Un lasciare indietro il passato, un vecchio paradigma, per inseguirne uno nuovo. Durante la primavera i fiori sbocciano. Il sole si svela e fa da padrone a un cielo rimasto per troppo tempo plumbeo. Risveglia l’amore e i sentimenti. Fa diventare tutto più lieve, più fresco. Come se si uscisse da un brutto sogno e il nuovo mondo si palesasse.

La primavera, il risveglio dell’amore, la rinascita della natura portano con sé un’armonia rimasta per diversi mesi celata. Armonia che si sta scoprendo soprattutto in questo particolare momento storico. In una situazione d’incertezza. In cui tutte le sicurezze preesistenti stanno crollando. In un momento così delicato si sta assistendo a una rinascita. Una rinascita di ideali, di speranze, di affetti. Una nuova nascita che va di pari passo con una primavera anomala.

Una primavera che come quella di Botticelli risulta agli occhi degli esseri umani immaginaria, immateriale. È come se tutto fosse in sospeso. Un mondo congelato che, però, risparmia la natura e gli affetti. Nell’essere attaccati a un momento di insicurezza una cosa è certa. Il mondo va avanti, la natura si risveglia, la primavera prende i suoi spazi. L’amore e gli affetti sono tra noi, anche se in forme differenti.

Ci si ritrova come le figure del quadro. Sospesi in un mondo in rinascita. Assistiamo a un risveglio poco avvertito prima d’ora. Sfuggito alla nostra attenzione in quanto rinchiusi in un mondo diverso, materiale, che inghiottiva e risputava tutti più stanchi. Distratti e stanchi. Allontanati da un universo che ora appare come irreale ma che – come nella Primavera – può riservare una forte armonia smarrita da tempo.

Ci si ritrova in un periodo con nuove esigenze. In cui tutti si stanno riscoprendo con nuovi obiettivi e, perché no, con nuovi ideali. Si è spinti a voler uscire semplicemente a passeggiare. Camminare per ammirare questo risveglio primaverile, agli occhi nuovo. Passeggiare in un parco, in un bosco, al fianco di persone care. Riscoprendo l’affetto e l’amore che venivano offuscati dalla frenesia e dalla fame di lavoro e di shopping. Si assiste a un ritorno alla natura. Inteso come un ritorno alla scoperta di questa. Alla scoperta del bello e dell’armonia che il paesaggio ci dona.

Si sta assistendo a una modifica del paesaggio in cui si è immersi. Un paesaggio un po’ più botticelliano. In cui prevale l’armonia, la leggerezza, la vita. In cui scaturisce l’importanza di un amore spirituale. Di una rinascita della natura che è anche rinascita degli affetti. Si è forse davanti a un rinascimento? Un ritrovamento di vecchi ideali e abitudini che, forse, non erano dimenticate ma solo nascoste? Nascoste come una perla. Difficile da trovare. Ma quando la si ha davanti è come riscoprire qualcosa di perduto e agognato. Qualcosa di piccolo e importante. Da custodire e far sì che non si scalfisca e non si perda mai più.

Linda Lapersi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *