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Covid, grumi del sangue letali per i giovani

In tempo di coronavirus, si sta cercando di risalire a tutti gli aspetti concomitanti e sembra che oltre ai problemi di natura respiratoria ci siano quelli derivanti dalla circolazione con la scoperta dei grumi di sangue  che si si manifestano nel 20-30% dei pazienti ricoverati: sintomi gravi dell’infezione e possono portare a conseguenze potenzialmente letali, come ictus in soggetti giovani e senza malattie pregresse, attacchi di cuore o embolie polmonari (cioè l’ostruzione di vasi sanguigni che trasportano il sangue dal cuore ai polmoni) (Focus)

Cosa sono i grumi di sangue?

Un coagulo di sangue o grumo di solito si crea in seguito a una ferita, ed è una risposta naturale dell’organismo che evita  l’emorragia esterna. Poi ci sono le emorragie interne: rimane all’interno del corpo, raccogliendosi in cavità naturali (emorragie endocavitarie) o nello spessore dei tessuti circostanti la lesione (emorragie interstiziali). Si formano in seguito a traumi di modesta entità; la loro comparsa è dovuta ad una condizione patologica preesistente che indebolisce o fa rompere un vaso (aneurisma, tumori, vene varicoseaterosclerosi ecc.) o per un difetto della coagulazione (emofilia). (my personal trainer).

Venerino Poletti, direttore Pneumologia dell’Ospedale GB Morgagni di Forlì e past president dell’Associazione italiana pneumologi ospedalieri (Aipo), citando i primi dati sulle biopsie polmonari che stanno eseguendo: “Dati preliminari, ma che evidenziano il verificarsi di trombosi nei capillari polmonari”.(aboutpharma), 

In un articolo pubblicato su Science  i patologi “Stanno realizzando che sebbene i polmoni siano il punto di partenza, la sua portata può estendersi a molti organi, tra cui cuore e vasi sanguigni, reni, intestino e cervello”.

La scienza però è divisa: alcuni medici sono sicuri che il virus, entrando nei polmoni provochi da naso e gola, porti alla polmonite (gli alveoli si sono riempiti di liquido, globuli bianchi, muco e detriti di cellule polmonari distrutte), la causa sarebbe la reazione eccessiva del sistema immunitario noto come “tempesta di citochine”.

“Altri dati riportati da Science, ripresi da un un articolo pubblicato su Thrombosis Research il 10 aprile, mostrano che tra 184 pazienti Covid-19 in una terapia intensiva olandese, il 38% aveva sangue coagulato in modo anomalo e quasi un terzo presentava già coaguli.  I coaguli di sangue possono rompersi e arrivare ai polmoni, bloccando le arterie vitali. Una condizione nota come embolia polmonare, che come riferito dagli autori avrebbe portato a decesso i pazienti Covid-19”.

 Scienziati del Mount Sinai School of Medicine di New York stanno testando cure anticoagulanti.

La situazione non è chiara su cause ed effetti, nel senso che non ci sono ancora studi precisi e correlazioni definitive, ma in tanti ci stanno provando: speriamo che i tanti sforzi siano premiati.

 

 

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