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Busto Arsizio

Quartiere Sant’Anna “ghettizzati” dalla posta, l’Ufficio Postale apre a fine agosto

La parola ghetto ha dei tristi ricordi, spesso viene usata a sproposito per indicare un quartiere degradato o malfamato, in senso dispregiativo. In realtà, pensiamo ad uno dei ghetti più famosi, quello di Venezia, ad una certa ora della sera veniva chiuso e agli ebrei che vi abitavano ne era preclusa l’uscita e l’entrata. Nulla indica meglio una situazione in cui ad una parte della popolazione, che abita tutta in uno stesso luogo, viene negata una libertà, magari talmente acquisita da accorgersi della sua mancanza solo quando non c’è più. Gli abitanti del quartiere Sant’Anna di Busto Arsizio è così che si sentono: “ghettizzati”. L’Ufficio Postale, che serve l’intero quartiere è chiuso dai primi tempi della pandemia da Covit-19. Quasi quattro mesi. Ora gli abitanti, dopo l’ennesima richiesta di apertura, si sentono rispondere, una lettera è arrivata settimana scorsa, che si riaprirà a fine Agosto. Così è scattata la protesta, con una raccolta firme fuori dalla chiesa alla fine della messa, verso le ore undici. Si parla di circa quattrocento firme. Se per i giovani, muniti di autovettura rivolgersi al più vicino ufficio postale, praticamente quello di Via Fratelli d’Italia nel palazzo del Comune è una scocciatura, per gli anziani è una vera tragedia, soprattutto per i pensionati costretti a farsi accompagnare in centro a Busto Arsizio per ritirare le loro pensioni o per accedere ai servizi postali. Farli fare quasi tre chilometri a piedi non mi sembra il caso. Gui Gianluigi, uno dei promotori dell’iniziativa sottolinea il fatto che molti anziani hanno potuto accedere all’ufficio Postale di Via Fratelli d’Italia solo grazie all’aiuto del vicino, che gli portava in centro a Busto Arsizio e che stava ad aspettarli. La chiusura degli uffici periferici non fa altro che aumentare le code negli altri aperti. A disagio si somma disagio. La cosa è preoccupante, manca forse personale da mettere allo sportello, c’è impossibilità di sanare i locali, ne si capisce la posizione di poste italiane, che aveva dichiarato di tener aperti gli uffici postali in base al numero degli abitanti. Evidentemente a Sant’Anna non bastano gli abitanti di un quartiere. Qualcosa di poco chiaro deve esserci e vorremmo anche sapere quali sono i motivi di questa prolungata chiusura. Qualcuno dice che dipende dal fatto che l’ufficio di Sant’Anna come altri non è a gestione diretta di Poste Italiane. Diretta o indiretta, di fatto ci sembra un’interruzione ingiustificata e di un pubblico servizio. La presenza in loco, durante la raccolta firme, dell’Assessore al Verde Laura Rogora e del Consigliere Orazio Tallarida, fa sperare ad una pressione del Comune di Busto Arsizio su Poste Italiane perché ripristino un servizio?

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