Categorie
Cronaca

Roma. Giochi di facce…

Editoriale

Avvocato Gianni Dell’Aiuto

 

Giochi di facce su Facebook mentre i big di internet bloccano i software di il riconoscimento

Proprio in questi giorni su Facebook spopola un nuovo gioco che trasforma i nostri volti da uomo a
donna e viceversa. Divertente, ma abbiamo pensato alle implicazioni?
Le tecniche di riconoscimento facciale sono al centro del dibattito da anni: San Francisco le aveva
addirittura messe al bando. E' una delle tecnologie più usate e divisive in quanto tocca temi etici e
politici molto delicati quali la sicurezza e la sorveglianza di massa, oltre che forme di profilazione
razziale, il diritto alla privacy e così via.
E’ stata messa in dubbio anche l'efficacia degli algoritmi alla base del loro funzionamento da
quando alcuni studi hanno dimostrato come i margini di errore siano ancora troppo alto.
Le proteste conseguenti all'uccisione di George Floyd a Minneapolis hanno visto questa tecnologia,
messa sotto accusa dai manifestanti come forma di sorveglianza troppo invasiva e base di una
possibile profilazione razziale. E in questo difficile momento di tensione, giungono le decisioni di
IBM, Amazon e Microsoft che non forniranno più il software e i servizi di riconoscimento facciale
al Governo e alle forze dell'ordine. L’amministratore delegato di IMB, è molto diretto: "Ibm si
oppone fermamente e non perdonerà l’uso di alcuna tecnologia di riconoscimento facciale,
comprese quelle offerte da altri fornitori, per la sorveglianza di massa, la profilazione razziale, le
violazioni dei diritti umani e delle libertà o a qualsiasi fine che non sia coerente con i nostri valori
e principi di fiducia e trasparenza".
Quasi contemporaneamente Amazon, annunciava il divieto di utilizzo le sue tecnologie di
riconoscimento facciale da parte della polizia per un anno. “Esortiamo i governi a varare leggi più
severe sull’uso etico di queste tecnologie di riconoscimento facciale”, ed era stato sollevato il
problema dell'assenza di una normativa chiara che ponesse limiti e margini all'uso tenendo di conto
dei diritti costituzionali e delle normative privacy.
Microsoft, ha sospeso la vendita di software per il riconoscimento facciale alla polizia USA,
dichiarando che cesserà le vendite ”fino a quando non avremo una legge nazionale basata sui
diritti umani che governerà questa tecnologia”. Questa decisione giunge dopo una richiesta
proveniente dal Massachusetts Institute of Technology, che ha dimostrato come il software
Microsoft utilizzi criteri discriminatori in termini etnici e di genere.
L'Unione Europea si è più volte espressa con preoccupazione rispetto a questo tipo di tecnologia, e
ad inizio anno era prospettata l'ipotesi di proibire l'uso di sistemi di riconoscimento facciale per un
periodo di tempo tra i 3 e i 5 anni. Il ban alla fine non è stato varato, ma si sta cercando di stabilire
norme e limiti al punto che il Comitato Europeo per la Protezione dei Dati (EDPB) sta decidendo se
dichiarare illegale la Clearview AI sul territorio europeo.
E intanto gli utenti ocntinuano a giocare sui social con le loro foto e a modificarlo ad uso e consumo
di chi ne farà l’uso che vuole.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *