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Area Malpensa

Riattivato il Malpensa Express da Milano Cadorna ogni 30 minuti

TRENORD: DAL 3 GIUGNO IL 100% DEI POSTI

POTENZIATE TUTTE LE LINEE CON MAGGIOR AFFLUSSO

 

Riattivato il Malpensa Express da Milano Cadorna ogni 30 minuti

 

Sull’App Trenord il dato di riempimento delle corse

 

Milano, 1 giugno 2020 – Da mercoledì 3 giugno, il servizio ferroviario della Lombardia tornerà a offrire il 100% dei posti del periodo pre-Covid. Ogni giorno feriale, circolerà circa 1 milione di sedili; tuttavia, secondo le disposizioni sul distanziamento, se ne potrà occupare solo la metà. La segnaletica a bordo indica ai viaggiatori quali posti si possono utilizzare.

Durante la “Fase 2”, i viaggiatori sui treni Trenord non hanno superato il 25% rispetto al periodo precedente l’emergenza sanitaria. Dal 3 giugno, per l’avvio della nuova fase, le corse in Lombardia aumenteranno da 1500 a circa 1900 al giorno: sarà garantito il 100% del servizio sulle grandi direttrici suburbane e i principali collegamenti regionali nelle ore di punta. Su tutte le linee a maggiore domanda, dove è più altro il rischio di stress delle misure di distanziamento a bordo, l’offerta sarà potenziata con composizioni più capienti, garantendo quindi il 100% dei posti pre-Covid.

Inoltre, verrà riattivato il collegamento aeroportuale Malpensa Express da Milano Cadorna, ogni 30 minuti, in aggiunta a quello già attivo su Milano Centrale: saranno 107 ogni giorno le corse da e per l’aeroporto.

Tutti i dettagli sulle modifiche previste dal 3 giugno sono disponibili sul sito trenord.it e sull’App Trenord.

Per supportare i passeggeri nell’organizzazione del viaggio, nel rispetto dei vincoli di distanziamento, l’azienda ferroviaria ha implementato sulla propria applicazione una funzione che comunica agli utenti, in tempo reale, il livello di riempimento dei treni in arrivo. In più, nell’ultimo aggiornamento disponibile su Apple Store e Google Play Store, l’App si è arricchita di una nuova opzione che permette, consultando l’orario on line, di programmare il proprio viaggio sulla base del riempimento stimato.

A bordo treno e nelle principali stazioni lombarde è allestita una campagna di comunicazione che ricorda ai viaggiatori i comportamenti corretti da adottare per viaggiare nel rispetto delle disposizioni per la salvaguardia della salute pubblica. Il “vademecum” è disponibile anche sul sito dell’azienda ferroviaria, al link www.trenord.it/it/viaggia-sicuro/home.aspx.

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LOMBARDIA

FNM ha deliberato l’acquisto del 5% di azioni proprie per 10 milioni

FERROVIE: FNM COMPRA AZIONI PROPRIE 

EUROPA VERDE: DECISIONE INCOMPRENSIBILE, UTILE SOLO A TENERE ALTO VALORE AZIONI

Se la Sanità piange, le ferrovie lombarde non ridono: e non lo fanno ormai da anni. Ma nonostante ciò, proprio nel mezzo di una crisi sanitaria e della mobilità epocale, la settimana scorsa l’assemblea degli azionisti del gruppo FNM ha deliberato l’acquisto del 5% di azioni proprie per un controvalore di circa 10 milioni di euro.

Una decisione finanziaria che mira a tenere alto il prezzo delle azioni (possedute per il 57% da Regione Lombardia, il 14% dal gruppo FS, il 3% dal gruppo Gavio, con il 25% di flottante). Si tratta di una scelta incomprensibile per una società che dovrebbe avere come esclusivo fine lo sviluppo del  trasporto pubblico: per di più, questo avviene mentre la maggiore controllata di FNM, Trenord, è in una situazione di pieno collasso gestionale.

Il tanto sbandierato acquisto di nuovi treni è in ritardo di 6 mesi, la vecchia e fatiscente flotta è stata ritenuta fonte di contagio del Covid 19 anche dall’infettivologia Ilaria Capua, le denunce delle pessime condizioni dei treni da parte dei comitati pendolari neanche si contano più.

Per non parlare poi delle milionarie spese per le acquisizioni di ATV (50%), La Linea (51%), FuoriMuro (49%), Locoitalia (51%) e Malpensa Intermodale (100%), che sono servite solo a estendere l’influenza politica di FNM in Veneto e in Liguria, senza determinare alcun miglioramento dei servizi erogati ai pendolari in Lombardia.

Dario Balotta

VERDI EUROPEI

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In evidenza

Vanzaghello. Cade dal cassone di un camion

Ore 07:54 Vanzaghello in via San Rocco L.B. A., un uomo di 51 anni è caduto dal cassone di un camion riportando un  trauma al torace.
E’ stato portato in codice giallo all’ospedale di Legnano. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri per stabilire la dinamica del caso ed eventuali responsabilità
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Trecate

Trecate. Festa della Mamma:“Porta un fiore a chi non ce l’ha”

«Abbiamo deciso di proporre la seconda edizione dell’iniziativa “Porta un fiore a chi non ce l’ha”. Lo scorso anno molti trecatesi hanno aderito al nostro appello avvenuto in occasione della Festa della Mamma: sono stati donati molti fiori finti ancora in buono stato e i componenti della Consulta Cimitero hanno creato delle composizioni da sistemare sulle tombe di chi, purtroppo, non ha più nessuno»: così il consigliere incaricato ai Servizi Cimiteriali Patrizia Dattrino ha dato inizio alla conferenza stampa tenutasi sabato 30 maggio proprio all’ingresso del cimitero comunale.

«La risposta dei trecatesi è andata al di là delle aspettative e li ringrazio per la generosità che hanno dimostrato – ha dichiarato la coordinatrice della Consulta Cimitero Graziella Nestasio – In questo modo si mantiene il decoro del nostro cimitero e al contempo dedichiamo un pensiero ai tanti defunti che riposano nel nostro camposanto».

Un ringraziamento al consigliere Dattrino e a tutti i componenti della Consulta è giunto anche dal Sindaco Federico Binatti: «Iniziative come queste fanno capire quanto siano sempre disponibili a migliorare i servizi cimiteriali e quanto siano grandi il loro impegno quotidiano e l’attenzione ai particolari».

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Verbano-Cusio-Ossola

Pombia, Safari Park Lago Maggiore riapre al pubblico

Safari Park Lago Maggiore può lasciarsi finalmente alle spalle tutte le incertezze dovute alla pandemia da Covid-19: costanza e dedizione hanno dato i loro frutti e gli sforzi profusi nel periodo del lockdown per mantenere in vita l’imponente struttura che si estende per 450.000 mq e gli splendidi animali che vi sono ospitati, permettono ora la riapertura graduale ai visitatori in condizioni di massima sicurezza, come imposto dalle normative vigenti.

La giornata della rinascita è stata fissata per sabato 23 maggio, contando anche sul rispetto da parte del pubblico delle misure restrittive anti-contagio che prevedono il distanziamento sociale e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per aver accesso alle aree del parco nelle quali è stato possibile predisporre le procedure necessarie a garantire un’esperienza priva di rischi per la salute, ma sempre e comunque di qualità.

Grazie al rigido protocollo messo a punto dalla direzione di Safari Park Lago Maggiore, sotto la guida di Orfeo Triberti, in pieno accordo con le disposizioni emanate da Comune di Pombia, Provincia di Novara e Regione Piemonte, sicurezza e igiene saranno sempre garantiti sia per il personale operante nella struttura, che per il pubblico: sanificazione e pulizia ad intervalli regolari, controllo costante dei percorsi e delle aree accessibili ai visitatori e attenzione sempre alta per tutte le attività da svolgere, infatti, hanno concretizzato la possibilità di riprendere in tempi record l’operatività, consentendo la riapertura quotidiana dalle 10.00 alle 19.00.

I biglietti sono in vendita alla cassa del parco o on line sul sito www.safaripark.it: ingresso intero a 12 Euro e ridotto a 10 Euro. Ingresso gratuito per i bambini fino a 3 anni d’età e per le persone affetta da disabilità.

La direzione ha pensato anche ad un’iniziativa speciale che sarà valida per tutto il 2020, prevedendo l’ingresso gratuito per medici e infermieri, per ringraziarli dell’immane lavoro che hanno svolto e che svolgeranno per affrontare una situazione drammatica e inedita come quella creatasi per la pandemia da coronavirus: per godere di questo piccolo ma significativo regalo, gli operatori sanitari non dovranno fare altro che mostrare il loro tesserino al loro arrivo presso le casse del Safari Park Lago Maggiore.

Attività fruibili: percorso Safari con auto propria, passeggiate nelle aree pedonali, visite ai padiglioni che ospitano Rettilario e Insettario con ingresso contingentato, accesso all’area Falconeria e alla Riserva dei Leoni marini, utilizzo dei trenini interni consentito, ma limitato nel rispetto delle misure di distanziamento. Ci sarà anche la possibilità di acquistare cibi e bevande da asporto presso le aree ristorazione con le medesime limitazioni, salvo diverse disposizioni ministeriali.

Quando e se le condizioni lo permetteranno, il Parco verrà riaperto nella sua totalità.

In rappresentanza della proprietà della struttura, Orfeo Triberti dichiara: “Contiamo presto di rivedere in sicurezza i tanti Amici, i gruppi di Campeggiatori, i Nonni e le Famiglie e nel poter mettere ancora a disposizione il nostro inestimabile patrimonio verde, di un parco oggi nel pieno del suo germogliare di piante e fiori, della nostra primavera rappresentativa del prezioso Territorio del Lago Maggiore”

Per restare sempre aggiornati, è possibile cliccare sul sito www.safaripark.it e seguire i profili social ufficiali di Facebook, Instagram e YouTube.

Per informazioni, donazioni e qualsiasi altra esigenza, l’Ufficio Stampa di Safari Park Lago Maggiore è a vostra disposizione in via Larino 3 – 28050 Pombia (NO)

E-mail: ufficiostampa@safaripark.it

Sarah Zambon

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EUROPA & MONDO

Esteri. Gli stereotipi europei e il G7 che non deve arretrare…

“ll dilagante scetticismo sull’UE deve fermarsi per un momento. Viene finalmente ripreso il grande progetto che è stato una forte ambizione e speranza. Dalle rovine e dal sangue di due guerre mondiali è nata un’intesa regionale che rimane unica al mondo. Come tutto è imperfetta, ma proviamo a immaginare dove saremmo senza il trattato di Roma del 1957?”

Questa dichiarazione dell’Ambasciatore Minuto Rizzo, Presidente della NATO Defence College Foundation deve far riflettere.

Come attualissimo è quanto scritto nel 2013 dalla filosofa Chiara Botticci: “Il mito politico dell’Europa è più che una narrazione storica. L’Europa, come qualsiasi altra struttura politica sovranazionale, dipende da un eccesso di attaccamento emotivo: richiede storie condivise che hanno il potere di provincializzare le identità nazionali e galvanizzare nuove forme di fedeltà e azione politica”.

La pandemia da “Virus di Wuhan” ha messo in evidenza con forza la complessità di questa situazione.

Nelle settimane passate, quando i ministri delle finanze europei hanno approvato l’assistenza di emergenza sotto forma di prestiti, attraverso il meccanismo europeo di stabilità (MES), le reazioni politiche sono state differenti, soprattutto in Italia. Allo stesso modo, le richieste italiane di condivisione del debito sono state accolte con ostilità da molti paesi del nord Europa compresa la Germania. Queste reazioni hanno profonde radici culturali.

Ad aprile, per esempio, i lettori del tabloid più venduto della Germania, il Bild, si sono svegliati con un titolo sorprendente: “Ciao, Italia! Ci rivedremo presto. Per un espresso o un bicchiere di rosso. In vacanza o nella pizzeria locale”. Espresso, vino, pizza: questa presunta “dichiarazione di solidarietà” aveva poco da dire sull’Italia e molto sulle prospettive tedesche. I commentatori italiani hanno replicato prontamente, con un misto d’indignazione e stupore. Alcuni quotidiani vicini alle idee del governo italiano hanno pubblicato articoli cercando di far passare un messaggio positivo e di nascondere le responsabilità politiche e gli obblighi morali della Germania.

Tutti gli interlocutori hanno seguito uno “canovaccio” prevedibile. Il fascino tedesco per l’Italia è più antico del Viaggio italiano di Goethe (1816/17) e si è progressivamente consolidato!

Allo stesso modo, molti italiani hanno cercato in Germania un “alter ego” necessario al proprio senso d’identità nazionale. Colore, passione e transitorietà a sud delle Alpi, competenza, produttività e noia a nord: identità così speculari hanno giocato un ruolo cruciale dal diciannovesimo secolo.

Ippolito Nievo, nelle “Confessioni d’un italiano (1858)”, ha paragonato il Bel Paese alla bellezza effimera di una lunga serata estiva.

L’Italia, osserva Nievo, può essere compresa solo da un italiano, ma può essere amata solo da uno straniero, e in particolare da quei settentrionali, che apprezzano anche il fascino cupo di una brughiera torbida. La mente umana, secondo il Nievo, può imparare ad ammirare i grandi successi del Nord, ma il cuore umano desidererà sempre il Sud”. Nel 1958, Ennio Flaiano visitò Amsterdam e notò che l’Italia, per gli olandesi, non significava altro che tessuti e panna montata.

Identità e cliché stereotipati non hanno perso il loro fascino nel XXI secolo. Il lettore tedesco medio, d’altra parte, guarda l’Italia della narrativa poliziesca di Andrea Camilleri o a qualche “balla auto-dissacrante” tipo le scritture acchiappa soldi sulla malavita napoletana che parlano di famiglia, amore e criminalità organizzata.

La crisi del debito greco avrebbe dovuto insegnare agli europei che la collaborazione internazionale richiede comprensione e rispetto reciproco.

La crisi del coronavirus mostra che non abbiamo ancora imparato la lezione.

Nessuno dovrebbe cercare di distogliere i nord europei e i tedeschi in particolare, dal loro amore per la pizza, la passione e il prosecco. E nessuno dovrebbe parlare degli italiani solamente per il loro fascino che provano per la disciplina nordica.

Per essere chiari: l’efficacia di queste narrazioni secolari, su entrambi i lati delle Alpi, è presente lo scetticismo cui fa riferimento Minuto Rizzo.

Non è quindi un caso che i tedeschi non si fidino degli italiani economicamente parlando e che gli italiani non si fidino dei tedeschi come capaci di avere comprensione dei loro problemi. Finché ogni paese considera l’altro come una proiezione dei propri desideri e difetti, non ci sarà una narrazione condivisa. Ci vuole unità.

Di queste ore la notizia che il “no” della cancelliera tedesca ha influito e, di fatto, il presidente degli Stati Uniti è stato costretto a rinviare il G7 anche perché sarebbe impossibile tenere un G7 senza il paese leader nell’Unione Europea in questo periodo in cui di “unione” ce n’è poca….

Il Presidente Trump ha appena dichiarato che posticiperà il vertice dei sette grandi, che voleva tenere a fine giugno alla Casa Bianca, dopo che la cancelliera tedesca aveva declinato il suo invito a partecipare di persona a causa dei rischi da Virus di Wuhan. Trump intenderebbe organizzare il vertice a settembre.

L’altro elemento che mette in evidenza la strategia USA è l’invito della Russia: Trump conferma di fatto di tenere un canale privilegiato con Mosca, anche nel momento di massimo confronto geopolitica con la Cina comunista anche se in Europa molti pensano che l’attuale approccio di Putin rende difficile ogni suo tentativo di dialogo e di avvicinamento atteso che la Russia è sospesa dal G7 ormai dal 2014.

L’esclusione, che tecnicamente è una sospensione, è uno degli elementi centrali delle decisioni occidentali. Il presidente USA ha poi spiegato di voler invitare anche altri paesi come la Corea del Sud, l’Australia e l’India.

Il G7, quest’anno a guida Usa, doveva tenersi in videoconferenza alla fine di giugno. Il no di Merkel ha poi cambiato il quadro, un no nel quale chi conosce i meccanismi della diplomazia può intravedere un aumento della distanza fra Trump e l’Europa a guida Merkel. Washington vorrebbe superare l’attuale “arretramento” a una possibile “nuova guerra fredda”.

L’Italia deve vedere in questa partecipazione “allargata” una possibilità di uscire dall’anonimato in politica estera che caratterizza questo momento.

Deve sfruttare la sua vocazione europea e i buoni rapporti con Berlino e cercare un’identità superando le contrapposizioni Sud –Nord e tentare di non essere estromessa dal G7 per “inesistenza internazionale”.

Chi ci rappresenta deve sempre ricordare che nel 1957 l’Europa scelse di esistere “unita” firmando in Campidoglio i Trattati di Roma che istituirono la Cee (Comunità Economica Europea) e la Ceea (Comunità europea dell’energia atomica, nota come Euratom).

Il quadro storico entro cui s’inserirono i Trattati era il secondo dopoguerra (ritorno alla pace dopo le dittature e le tragedie del secondo conflitto mondiale, nascita delle democrazie parlamentari in Germania e Italia, ricostruzione economica e sociale) e la “guerra fredda”, con il continente diviso dalla Cortina di ferro.

Ora bisogna guardare avanti e non arretrare troppo.

L’oggi novantenne Clint Eastwood ha detto in un suo famosissimo film: “A volte per tirare un colpo vincente bisogna arretrare, ma se arretri troppo non combatti più.”

L’Europa unita merita di meglio.

Generale Giuseppe Morabito

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Giletti vs Palamara: “guerra tra bande”

Amo la magistratura e la porto nel cuore, inizia così Palamara, da Giletti in tv a La7

“anche io nella terra di ‘Ndrangheta, poi a Roma con Calciopoli” cerca con questa uscita,  di fare vedere la parte buona del suo lavoro, specificando che “L’impegno associativo mi ha sempre interessato”, er anel su dna.

 

Giletti: si sente il male assoluto, facendo finta di non sapere che c’è un sistema? Fa comodo a qualcuno?

Palamara: Non sono il male assoluto, perché certo le correnti dei magistrati non le ho inventate io. Il mio solo ruolo era quello di mediare all’interno delle correnti, e il luogo giusto della mediazione era proprio il Csm. Questo sistema che fa scandalo ha nominato per esempio Francesco Greco a Milano e Nicola Gratteri in Calabria. Quello di Greco è stato un accordo che mi sono trovato a mediare proprio io. Poi le scelte vengono fatte nella stanza 42 del Csm, che è quella deputata a farla. Non sono stato solo io a fare quelle mediazioni: nel Csm eravamo in 27 più il presidente della Repubblica”.

Il fior fiore degli inquirenti in Italia, è uscito dalle mediazioni aggiunge, come dire che ci sono anche effetti positivi della mediazione nel CSM.

E fa il caso della Procura della Milano, Giletti chiede l’area dei pretendenti (Magistratura Democratica),e viene fuori che  Luca Palamara era l’ago della bilancia.

La sala numero 42 è quella deputata alle nomine, spiega Palamra, per indicare il luogo fisico in un cui tutto o quasi avviene. Si arriva però a precisare che non è solo Palamara a decidere tutto dice Giletti, e la stessa cosa la dice Palamara.

E’ un sistema non solo della magistratura, Giletti dice è una guerra tra bande, il potere assoluto per gestire il potere”.

Il posto di procuratore della repubblica è ambito, dopo la riforma, questo è la base della difesa di Palamara, lo strapotere ai procuratori ha indotto e provocato queste dinamiche.

Giletti: “uno bravo ha chance di diventare procuratore”?, ma Palamara risponde:” il sistema premia chi appartiene alle correnti”. E si fa qualche esempio con un nome:

Lo Voi a Palermo aveva meno titoli, fa l’esempio Giletti, e Palamara dice che la nomina fu controversa e di tensione.

La vicenda Falcone-Meli rappresenta lo spartiacque: premiare l’anzianità o il merito, altro caso clamoroso accennato.

Palamara era diventato una sorta di riferimento, perché si riteneva che la sua   mediazione fosse fondamentale.

Nei posti più importanti ci sono le persone più importanti, una frase di Palamara che cerca di fare apparire il suo lavoro positivo.

IL carrierismo sfrenato ha portato a queste situazioni, “devo giustificare io”, dice Palamara, come dicevano ai tempi alcuni politici, facendo intendere che il sistema era consolidato e rodato con l’accordo di tutti?

Sicuramente non di chi è rimasto fuori perchè senza gli appoggi giusti, come accade in Rai, nelle altre aziende a prevalenza pubblica aggiugiamo, a dimostrazione di quanto il merito conti ma ancor di più l’appoggio della corrente giusta al momento giusto.

Non è una novità quanto viene esternato, ed è assurdo dire come Palamara che ama la Magistratura, ma se si ama una Istituzione si lavora così?

Cossiga diceva di Palamara: “Ha la faccia da tonno, con uno con quella faccia non parlo”

“Un magistrato che non capisce nulla di diritto o è molto spiritoso. La faccia da intelligente non ce l’ha assolutamente. Si chiama Palamara come il tonno, io ho fatto politica per 50 anni e vuole che non riconosco uno dalla faccia, mi diverte se mi querela. Lei si chiama Palamara e ricorda benissimo l’ottimo tonno che si chiama Palamara…”. Così nel 2008 Francesco Cossiga demoliva il personaggio Palamara in una telefonata in tv da Maria Latella.

la magistratura dovrebbe essere uno dei momenti più alti delle Istituzioni, al di sopra delle parti e non guerra tra bande.

Purtroppo questa vicenda, gravissima, non porterà benefici, altro aspetto negativo: non c’è soluzione ne interna ne esterna.

Vedremo se e come reagiranno personaggi di primo piano per es. Gratteri.

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Saltrio

Saltrio: incendio su un tetto

intorno alle ore 23:00 di ieri sera a Saltrio (Va) in via Cassi è andato a fuoco un tetto. I vigili del fuoco della sede di Varese e Tradate sono intervenuti per l’incendio della copertura di un edificio. Sul posto hanno operanto due squadre con due autopompe, un autobotte e un fuoristrada.