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Firenze, numerosi episodi di spaccio, misure cautelari

Nella mattinata odierna, i Carabinieri del Comando Provinciale di Firenze hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari, disposta dal G.I.P. presso il Tribunale di Firenze (dott.ssa Agnese Di Girolamo), su richiesta della Procura della Repubblica del Capoluogo toscano (dott. Gianni Tei), nei confronti di n. 26 soggetti (10 in custodia cautelare in carcere e 16 con divieto di dimora nella Provincia di Firenze), ritenuti responsabili di numerosi episodi di spaccio, in concorso, di sostanze stupefacenti, in alcuni casi anche verso soggetti minorenni, nonché rissa; gli stessi destinatari, tutti soggetti extracomunitari per lo più di origine gambiana, in molte circostanze hanno inoltre fornito false attestazioni circa la loro identità ai pubblici ufficiali in occasione di controlli di polizia.

Il provvedimento è stato emesso a conclusione di articolate indagini, iniziate nel mese di gennaio 2020 e protratte fino allo scorso maggio, continuate nel corso del periodo del lockdown, condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri FI – Oltrarno, a seguito delle quali sono stati evidenziati gravi indizi di colpevolezza a carico dei destinatari delle misure in ordine a plurimi eventi di spaccio (278 cessioni documentate) occorsi lungo la linea 1 della tramvia ed all’interno del parco delle Cascine, a ridosso del quale si è verificato, la notte tra il 15 ed il 16 aprile scorso, un episodio di rissa nel quale sono state anche utilizzate armi improprie (tra cui un paletto di legno ed una ruota di bicicletta), con il coinvolgimento di 10 degli indagati.

L’attività investigativa, consistita in appostamenti, pedinamenti, nonché ricostruzioni attraverso l’acquisizione dei filmati di videosorveglianza, ha fatto emergere la consistenza di un gruppo di extracomunitari, in prevalenza originari del Gambia, dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti  lungo la linea 1 della tramvia ed in particolare nel Parco delle Cascine. Quest’ultima area, suddivisibile in base alle evidenze investigative in ulteriori quattro sottozone, nelle quali i soggetti che operavano erano sempre i medesimi con analoghe modalità, è stata interessata dal fenomeno delittuoso nel corso di tutto il periodo di attuazione delle norme di contenimento da Covid19, non costituendo tali misure, né gli assidui controlli delle forze di polizia, valido deterrente. Le sottozone in cui operavano gli indagati erano dagli stessi controllate al fine di destinarle durevolmente e stabilmente alla attività di spaccio di sostanza stupefacente del tipo marjuana ed hashish. Nel corso dell’indagine si è assistito al quotidiano popolamento delle zone di spaccio da parte degli indagati, che cedevano stupefacente a numerosi acquirenti, spesso dopo averlo prelevato da nascondigli. Tra loro, gli indagati hanno manifestato una forte solidarietà, rifornendosi reciprocamente dello stupefacente, facendo a turno da collettori e/o passamano nella raccolta del denaro consegnato dagli acquirenti e nel presidiare il territorio. E’ stata documentata la permanenza all’interno del parco, durante tutta la giornata, degli indagati, che consumavano sul posto pasti distribuiti, a pagamento, da un uomo ed una donna di origini africane. Infine si è osservato che a turno gli indagati effettuavano dei giri ricognitivi intorno ai luoghi di spaccio, al fine di controllare la presenza o l’arrivo delle forze dell’ordine.

Complessivamente, nel corso delle attività di indagine sono state:

  • arrestate 7 persone;
  • sequestrati 64,5 gr di hashish e 860 gr di marijuana.

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