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Busto Arsizio: Incidente stradale in via della Repubblica

Busto Arsizio 23 Marzo 2020

Nella giornat di oggi, Lunedì 23 Marzo 2020, intorno alle 13.00 in Via della Repubblica a Busto Arsizio si è verificato un incidente stradale dove due auto si sono scontrate.

Secondo le prime ricostruzioni, si tratterebbe di un incidente smi-frontale tra le due auto, una delle due auto stava uscendo da una proprietà privata e ha comletamente distrutto entrambe le vetture, due utilitarie.

Le persone coinvolte nell’incidente, sono due uomini di 26 anni e di 78 anni, sul posto sono intervenuti i Soccoritori di AREU con un’automedica ed una ambulanza, hanno operato sul posto anche diverse squadre dei Vigli del Fuoco.

 

Alessio Luisetto

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Busto Arsizio elenco completo delle attività aperte

Busto Arsizio 22 marzo 2020

 

Busto Arsizio, in base alle Ordinanze emesse nella serata di ieri, Sabato 21 Marzo 2020, dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, inseriamo un allegato pdf scaricabile con l’elenco completo delle attività aperte nella Città di Busto Arsizio con relative consegne a domicilio.

 

Alessio Luisetto

bustoarsizio elenco completo attività aperte 

https://ascombusto.com/wp-content/uploads/2020/03/ELENCO-COMPLETO.pdf

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Coronavirus, impegno e tutela dei Centri Fondazione Piatti

EMERGENZA CORONAVIRUS:

LI PROTEGGIAMO OGNI GIORNO, ORA ANCORA DI PIU’

 

Anche i Centri di Fondazione Renato Piatti onlus ogni giorno devono fare i conti con il costante aggravarsi della situazione sanitaria e sociale che sta colpendo duramente il nostro Paese. Avviata una campagna di raccolta fondi per l’acquisto di mascherine, guanti e disinfettanti, diventati costosissimi e quasi introvabili se non all’estero.  Obiettivo: dotare il personale dei necessari dispositivi di protezione per ridurre al minimo il rischio di contagio nei propri confronti e verso i 165 ospiti con disabilità che vivono nei 9 Centri residenziali di Varese, Busto e Melegnano pienamente in attività.

 

Varese, 21 marzo 2020 – Stiamo tutti vivendo giorni difficili e di preoccupazione ma le energie e gli sforzi di Fondazione Renato Piatti sono, oggi ancora di più, esclusivamente concentrati sugli ospiti dei Centri residenziali che sono al completo e pienamente funzionanti. Con la sospensione obbligatoria dei centri diurni e dei centri riabilitativi semiresidenziali per minori, oggi sono operative 2 residenze sanitarie per persone con disabilità (RSD), 6 comunità socio-sanitarie (CSS) e la Comunità Terapeutica per pre-adolescenti e adolescenti, per un totale di circa 165 ospiti e 190 operatori, ai quali vanno aggiunte 12 persone nella sede centrale per le funzioni di direzione e staff.

Il coronavirus non ha lo stesso effetto su tutte le persone, alcune rischiano di più.

«Sono proprio gli ospiti dei nostri Centri tra i soggetti più a rischio perché sono persone fragili, già afflitte da gravi patologie per cui l’eventuale contagio del virus può essere letale. – afferma Michele Imperiali, Direttore Generale e datore di lavoro di Fondazione Piatti. – Per questo l’impegno dei nostri operatori è evitare a tutti i costi che anche uno solo degli ospiti contragga il coronavirus che sta colpendo così duramente strutture similari alle nostre. La consapevolezza di poter essere loro stessi il potenziale veicolo del virus li mette davanti alla responsabilità di mantenere dei comportamenti appropriati anche al di fuori del contesto lavorativo. Ed è per questo che siamo a loro molto grati»

Fondazione Piatti sta facendo uno sforzo rilevante sul piano professionale, umano ma anche finanziario.

Sono stati elevati i livelli di attenzione attraverso misure di prevenzione di natura straordinarie per abbassare i rischi di contagio. Ogni centro residenziale è stato attrezzato di zone di isolamento, dispositivi e il personale è stato informato e formato alla gestione dell’emergenza. 

La relazione e la cura sono al centro dei servizi della Fondazione: gli operatori sanitari, gli educatori e i terapisti utilizzano ad ogni turno mascherine, guanti e gel igienizzanti. Si provvede, inoltre, anche più volte al giorno, ad un’accurata disinfezione degli ambienti e degli oggetti. Ai lavoratori e anche ai fornitori viene misurata la temperatura due volte, in ingresso e in uscita. I fornitori entrano solo con dispositivi di protezione individuale, così che un’operazione semplice come consegnare i pasti non porti rischi all’interno.

Inoltre, per tutti gli ospiti e famiglie dei centri diurni costretti a casa, la Fondazione ha avviato una scrupolosa attività di monitoraggio a distanza per far fronte ad eventuali emergenze. Per i bambini che non possono frequentare i centri riabilitativi sono partiti interventi riabilitativi in modalità da remoto.

Non si sa per quanto durerà questa situazione e per poter continuare a garantire i servizi Fondazione Piatti ha avviato una campagna di raccolta fondi on line per l’acquisto di dei dispositivi sanitari quali mascherine, guanti, occhiali, disinfettanti e kit emergenziali. Si può donare al seguente link: https://sostieni.fondazionepiatti.it/campagne/coronavirus/

Di questi tempi è istintivo e giusto rivolgere la nostra gratitudine alle professioni sanitarie che operano negli ospedali; sono coloro che ci curano e spesso ci salvano la vita. È altrettanto giusto ricordarsi che in prima linea ci sono anche tanti medici, infermieri, OSS ed educatori attivi in altre strutture, come quelle gestite da Fondazione Piatti.

«Grazie dal profondo del cuore a tutte le persone che nei centri di Fondazione Piatti e Anffas e in tutte le altre strutture socio sanitarie lombarde e italiane stanno combattendo una lotta così inaspettata, imprevedibile e impegnativa contro il COVID-19 – afferma emozionata Cesarina Del Vecchiopresidente di Fondazione Renato Piatti onlus – Ai nostri operatori, ai nostri ospiti e alle loro famiglie va il mio costante pensiero. Mi permetto di fare un appello a tutti coloro che vogliono fare la propria parte in questo periodo di emergenza: donate! Proteggete insieme a noi i nostri operatori e ospiti. Non possiamo far mancare a nessuno il nostro sostegno».

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Marnate e Gorla: medico di base positivo al coronavirus

Valle Olona 21 Marzo 2020

Dopo il caso del Parroco di Caronno Pertusella,  ora c’è anche il caso di un medico di base positivo al coronavirus, lo stesso medico di base della Valle Olona, lo ha comunicato lui stesso ai suoi pazienti con un cartello, il dottore con ambulatori a Marnate e Gorla Maggiore e residua Gorla Minore risultato positivo al tampone.

  Questo quanto che riporta il cartello:

“Causa malattia da coronavirus devo stare lontano dal lavoro e riprendere al più presto le forze per continuare la mia professione. Ringrazio tutti coloro che con il loro affetto mi sono stati vicini in questi giorni molto difficili per me. Grazie…ce la faremo tutti!”

ATS insubria ha avviato immediatamente i Protocolli del caso per poter ricostruire la possibile rete di contatti del medico, in modo tale da poter così avvisare ed isolare eventuali persone a rischio di contagio. La Valle Olona, intanto, inizia a far preoccupare, i numeri sarebbero ancora ridotti ma in una situazione relativamente tranquilla in Provincia di Varese spiccano: 12 i casi di positivi a Olgiate Olona, 5 casi di positivi a Castellanza, 2 casi a Fagnano Olona, Solbaiate Olona e Gorla Minore.  Per contrastare il rischio di diffusione di COVID-19, la Provincia di Varese ha deciso nella mattinata di Venerdì 20 Marzo 2020 di chiudere l’accesso alla pista ciclopedonale della Valle Olona che nello scorso fine settimana era stata meta di molti cittadini del territorio.

Alessio Luisetto 

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Busto Arsizio: primo caso di covid-19 alla provvidenza

Busto Arsizio 21 Marzo 2020

Busto Arsizio, c’è il primo caso di contagio di coronavirus all’istituto “La Provvidenza ” della stessa Città di Busto Arsizio. A darne la notizia è il presidente dello stesso ente, dottor Ambrogio Gobbi. La persona anziana contagiata da COVID-19 è ospite nella casa di riposo di Via San Giovanni Bosco  la stessa persona anziana risultata positiva al contagio è stata immediatamente isolata negli spazi fell’hospice della stessa struttura, tali spazi sono stati preventivamente svuotati e santificati per poyer ospitare , caso ce ne fosse bisogno  altri casi di contagio a COVID-19 che dovessero essere assistiti. La direzione della struttura fa sapere ,che nel reparto in cui l’anziano era ricoverato  sono state potenziate tutte le misure preventive e contenitive, in modo da evitare la diffusione del contagio all’interno della stessa struttura. Le misure rispondono a quanto previsto dal piano di emergenza per fate fronte al coronavirus, definito nelle settimane precedenti l’impegno dello stesso istituto  assicura il direttore  generale, oggi quello di tutelare la salute dei più fragili e nello stesso tempo la salute dei dipendenti della stessa casa di riposo.

Alessio Luisetto 

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Coronavirus a Busto, nuove restrizioni

⚠️ORDINANZA RESTRITTIVA⚠️

Comunico che ho appena firmato un’ordinanza comunale che entra in vigore da domani e prevede:

❌ il divieto assoluto di mobilità, anche pedonale con animali di compagnia per le loro esigenze fisiologiche, ed attività sportiva in luogo pubblico, non rientrante tra gli spostamenti per ragioni di lavoro, di salute o di necessità.
Tali attività saranno consentite solo ed esclusivamente entro il limite di metri 200 dalla propria abitazione, residenza o domicilio, evitando, in ogni caso, assembramenti e mantenendo comunque la distanza di almeno un metro tra le persone.

❌l’obbligo, nel caso risulti necessario ed indifferibile provvedere all’acquisto di alimenti e bevande per il proprio nucleo familiare, di fruire degli esercizi commerciali più vicini alla propria abitazione, con modalità di spesa settimanale ed incaricando, ove possibile in relazione ai volumi di spesa, un unico componente per famiglia

Non avrei voluto arrivare a misure così drastiche, ma l’irresponsabilità di pochi finirà per costringere tutti a fare ulteriori sacrifici. Dobbiamo restare a casa per fermare il contagio: solo così l’emergenza finirà.

Grazie

Emanuele Antonelli

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Corona Virus e Aziende, Intervista all’avvocato Riccardo Stucchi di Busto Arsizio

L’Italia, e più in generale il Mondo, si trovano davanti alla difficile battaglia di contenimento della diffusione del Coronavirus.

Inevitabilmente, tale situazione si riflette su ogni aspetto della vita quotidiana e si ripercuote sia in capo alle persone fisiche sia in capo ai soggetti dotati di personalità giuridica e quindi le aziende.

Per valutare gli effetti dei nuovi decreti sulle routine nei luoghi di lavoro, abbiamo chiesto un parere all’avvocato Riccardo Stucchi di Busto Arsizio, esperto di responsabilità penale e amministrativa degli enti.

Buongiorno Avvocato, le nuove direttive cambieranno le routine all’interno delle aziende?

È inevitabile, proprio con riferimento a queste ultime, sempre nell’ottica del contenimento della diffusione del virus, il Governo si è adoperato emanando delle direttive di carattere operativo molto precise e stringenti.

Tali direttive, che hanno come fine primario quello di impedire che il virus si diffonda a macchia d’olio nella popolazione, sono in particolare rivolte alle aziende, le quali avranno l’onere di attuare da subito delle procedure al fine di garantire la sicurezza e la tutela della salute dei dipendenti e dei collaboratori interni ed esterni.

Il testo normativo al quale si fa riferimento è il DPCM 11 marzo 2020, a norma del quale le aziende dovranno valutare il rischio di contagio in base all’attività dalle stesse svolta e, parallelamente, riorganizzare i propri cicli produttivi, gestionali e operativi, così da eliminare qualsiasi fattore di rischio.

Il predetto testo di legge all’articolo 7 riporta delle direttive di base volte ad incentivare il lavoro agile, ovvero il così detto smart working, in modo da evitare qualsiasi tipo di spostamento che non sia necessario e tanto altro.

Le aziende che non possono utilizzare lo smart working sono obbligate a chiudere o possono attuare delle contromisure, per mantenere in funzione gli impianti?

Diciamo che è interesse di tutti che la produzione continui, tuttavia vengono riportate una serie di direttive quali l’incentivo alle ferie e ai congedi retribuiti, la sospensione delle attività non essenziali, l’assunzione di protocolli anti contagio, la sanificazione dei luoghi di lavoro etc. che sono proprio volte a far si che la produzione continui ma in condizioni di sicurezza.

Alla luce di ciò appare chiaro che il compito delle aziende non risulta assolutamente di facile attuazione e, di contro, in virtù dei precetti impartiti dalla predetta norma balza subito all’occhio il collegamento all’art. 25 septies del D.lgs 231/2001 e, ovviamente, alla normativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro ai sensi del T.U. 81/2008.

Quindi serviranno delle nuove procedure che regolamentino il lavoro interno alle singole realtà?

Certamente, è bene pertanto che tutte le aziende, di concerto con i propri consulenti e gli RSPP adottino quante più misure di cautela sia possibile attuare, con lo scopo anzitutto di prevenire la diffusione del virus e, in secondo luogo, nel caso vengano effettuati accertamenti da parte delle autorità (in questo momento saranno stringenti) possano dimostrare di aver attuato tutte le cautele necessarie. In caso contrario, le aziende incapperanno nella responsabilità 231 che, inutile dirlo, prevede delle ingenti sanzioni in capo alle stesse, sanzioni che hanno carattere pecuniario e interdittivo, applicabili anche in via cautelare.

Tanto per fare alcuni esempi che possano permettere a voi lettori di comprendere l’eventuale portata delle sanzioni, si sottolinea come le stesse vengano calcolate per quote rapportate alla gravità del fatto, e le stesse oscillino dal un minimo di € 25.822,84 ad un massimo di € 1.549.370,69, oltre ovviamente alle sanzioni di carattere interdittivo.

E’chiaro quindi che in un momento come quello che stiamo vivendo, l’irrogazione di simili sanzioni in capo ad un’azienda, provocherebbero certamente un dissesto economico difficile da sanare.

La ringraziamo per le informazioni ci ha lasciato nell’interesse dei cittadini e dei datori di lavoro. Vuole rivolgersi direttamente a loro con un ultimo suggerimento?

Consiglio pertanto a tutti gli imprenditori di ottemperare alle predette norme nella maniera più puntuale ed esaustiva possibile implementando, per le aziende che già sono dotate, il modello di gestione e controllo 231 in virtù delle modifiche di cui sopra e, per coloro che non fossero dotati, di correre subito ai ripari predisponendone uno.

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Busto Arsizio: la Unet e-work continua a giocare anche fuori dal campo

Nonostante il periodo di forzato stop le farfalle non smettono di trasmettere e propongono da oggi una nuova iniziativa per tenere compagnia ai tanti tifosi rimasti a casa per l’emergenza Coronavirus, senza Palayamamay e senza volley giocato. UYBA@home> sarà un appuntamento che viaggerà sui social e proporrà ai sostenitori biancorossi interventi video delle giocatrici della squadra che da casa racconteranno parte della propria giornata con contenuti inediti e speciali. Lo stesso sarà chiesto ai tanti fan della Unet e-work Busto Arsizio: postare da casa un video originale nelle stories di Instagram o via mail a info@volleybusto.com, con un messaggio, o semplice pensiero, magari un coro con una sciarpa o con un gadget della squadra. Taggando UYBA Volley il filmato sarà ricondiviso sui canali della società bustocca.

Già online il primo video della capitana Alessia Gennari, buona visione e aspettiamo i vostri contributi!

Sempre insieme, comunque! #andràtuttobene

Ufficio Stampa UYBA – Giorgio Ferrario

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Busto Arsizio: le comunità ai tempi del #coronavirus

Nel quartiere Santi Apostoli di Busto Arsizio seguendo l’idea del “insieme, anche se distanti” anche ai tempi del #coronavirus ci si organizza con diverse proposte per famiglie, bambini e ragazzi  

Tempo sospeso, questo del coronavirus. Eppure, molte volte, tempo fecondo. Ce lo testimonia la storia dei “Santi Apostoli”, storico quartiere della città di Busto Arsizio, adiacente alla stazione centrale.

Popolatosi negli ultimi anni di famiglie giovani con bambini, è un quartiere dove si vive bene. Ci si conosce tutti e spesso si ha la percezione di respirare l’aria della “vita di una volta”. Cuore pulsante la via Genova, con la Chiesa, l’Oratorio, il Centro Arcobaleno, la Scuola Materna parrocchiale e gli storici negozi, punto di riferimento per tanti bisogni.

Proprio in questi giorni la Comunità si è data da fare per sentirsi unita, pur nella distanza imposta.

“Cari genitori – scrivono il parroco Don Maurizio, suor Patrizia e le maestre – in questo forzato e prolungato distacco da voi e dai vostri bambini vogliamo esprimere la vicinanza con il nostro affetto e la nostra preghiera.[…] Ci rendiamo conto del disagio che coinvolge tutti e speriamo, insieme a voi, di ritornare presto al nostro lavoro, che per noi è anche una vocazione. Vi aspettiamo.”  E si sa, chi è mosso da passione educativa, non può proprio stare con le mani in mano.

E allora tante iniziative, a partire dal canale YouTube della Parrocchia che trasmette la Messa ogni domenica alle ore 10, in diretta dalla Cripta, o la Via Crucis per ragazzi e famiglie il venerdì alle ore 18.00.

E poi tante occasioni per i più piccoli. All’inizio dell’emergenza, le maestre della scuola materna hanno interpretato in modo giocoso un video con i consigli di prevenzione, adattato per i bambini. Inoltre, ogni sera arriva “la fiaba della buonanotte”, letta dalla voce familiare delle educatrici e nel weekend una piacevole sorpresa per tutti i bimbi. E adesso che sta per arrivare la Festa del Papà? Una mamma ha registrato un video tutorial per realizzare un bel lavoretto e le maestre hanno inviato la filastrocca per meglio festeggiare tutti i papà.  

Per i più grandicelli, è partito lunedì 16 marzo un gioco a punti da fare tutti insieme “Che ne dici: giochiamo insieme?”. Un bell’appuntamento quotidiano, con tutte le indicazioni su http://www.santiapostolibusto.it/

Non dimentichiamo poi le catechiste che ogni settimana mandano ai bambini spunti per vivere con più profondità questo tempo di Quaresima.

Insomma, che dire? Piccole cose, gesti semplici, ma che fanno sentire Comunità.  Insieme, anche se distanti.

Speriamo così di accorciare le distanze e i tempi di attesa per incontrarci e abbracciarci di nuovo.

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Vademecum gestione rifiuti urbani in emergenza COVID-19 Busto Arsizio

Si rende noto che AGESP S.p.A., in ottemperanza a quanto stabilito dalle disposizioni dell’Istituto Superiore di Sanità improntate sul principio di cautela, ha predisposto un vademecum per la gestione dei rifiuti urbani in emergenza COVID-19.

Si riportano, quindi, di seguito le indicazioni a cui i cittadini devono attenersi per le operazioni di raccolta e conferimento dei rifiuti domestici nell’ambito della raccolta differenziata domiciliare: RIFIUTI URBANI PRODOTTI NELLE ABITAZIONI DOVE SOGGIORNANO SOGGETTI POSITIVI AL TAMPONE IN ISOLAMENTO O IN QUARANTENA OBBLIGATORIA

Interrompere la raccolta differenziata e conferire tutti i rifiuti prodotti nella propria abitazione nel sacco del rifiuto indifferenziato (sacco viola);  Per il confezionamento utilizzare almeno 2 sacchi uno dentro l’altro da chiudere con legacci o nastro adesivo;  Chiudere i sacchi utilizzando guanti monouso;  Non schiacciare/comprimere i sacchi con le mani;  Evitare l’accesso di animali da compagnia nelle zone dove sono depositati i sacchi dei rifiuti;  Smaltire il rifiuto proveniente dalla propria abitazione come di consueto, secondo i giorni previsti per la propria zona.

RIFIUTI URBANI PRODOTTI NELLE ABITAZIONI DOVE NON SOGGIORNANO SOGGETTI POSITIVI AL TAMPONE IN ISOLAMENTO O IN QUARANTENA OBBLIGATORIA 

Continuare a fare la raccolta differenziata e secondo le disposizioni in vigore sul territorio Comunale;  Fazzoletti, rotoli di carta, mascherine e guanti monouso devono essere smaltiti nel sacco del rifiuto indifferenziato (sacco viola);  Per il confezionamento dei rifiuti indifferenziati (sacco viola) utilizzare almeno 2 sacchi uno dentro l’altro da chiudere con legacci o nastro adesivo;  Chiudere i sacchi utilizzando guanti monouso;  Non schiacciare/comprimere i sacchi con le mani;  Smaltire i rifiuti provenienti dalla propria abitazione come di consueto, secondo i giorni previsti per la propria zona. Ringraziando la cittadinanza per la collaborazione, si ricorda che per informazioni è attivo il Servizio Clienti Igiene Ambientale al numero verde 800 439 040.