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Varese, interventi sul territorio: Vigili del Fuoco e volontari AIB

I Vigili del fuoco di Varese impegnati sul territorio fin dalle prime ore della notte di sabato 29 febbraio. Intorno alle 02:30, infatti, sono intervenuti nel comune di Monvalle, in località Montegrappa, per un incendio di vegetazione con le fiamme che hanno interessato 4000 mq di aerea boschiva. I Vigili del fuoco, intervenuti con diversi automezzi, hanno operato fino a tarda mattinata per spegnere le fiamme. Alle operazioni hanno partecipato anche i volontari AIB (Anti Incendio Boschivo) e un elicottero del servizio antincendio regionale.

Nel pomeriggio, invece, alle 15:30 sono intervenuti in piazza Repubblica a Castiglione Olona, dove una piattaforma aerea impegnata in alcuni lavori in quota si è ribaltata su un fianco. Fortunatamente, gli operai che erano a bordo sono rimasti illesi. I Vigili del fuoco, intervenuti con un’autopompa, hanno messo in sicurezza il veicolo e l’area circostante.

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Superlavoro al 112 di Varese

ESPLODONO LE RICHIESTE PER IL CORONAVIRUS CALANO I REATI PER INFORMAZIONI SUL VIRUS NON CHIAMARE IL 112 MA IL NUMERO VERDE REGIONALE 800 894 545

Settimana di passione per gli operatori della centrale unica di risposta di Varese del Numero Unico di Emergenza 112. Dal venerdì 21 a sabato 29 Febbraio le telefonate gestite a Varese (che risponde per 5 province) sono state 38.325 contro le 24.185 della settimana precedente (+60%). Di esse circa 7600 ovvero il 21 per cento proveniva dalla nostra provincia mentre la parte del leone l’ha fatta la provincia di Bergamo dove è stato individuato un piccolo focolaio di Coronavirus nella zona di Nembro. I 50 operatori varesini coordinati dal dottor Guido Garzena (nella foto) responsabile del 112 e del 118 di Varese hanno faticato soprattutto nei primi due giorni (22 e 23 febbraio) a gestire una massa enorme di chiamate improprie che hanno inevitabilmente allungato i tempi di risposta. Poi i ripetuti appelli pubblici ad utilizzare il 112 solo per casi di vera emergenza hanno consentito di normalizzare la situazione con un traffico comunque molto intenso per tutta la settimana. Interessante analizzare la composizione delle chiamate: le richieste di soccorso sanitario sono passate dalle 18.000 circa della settimana precedente alle 31.000 del periodo di emergenza Covid19 mentre le richieste di intervento per le forze dell’ordine sono calate del 18% passando da 6981 a 6008 segno che quando c’è un forte rischio salute, tutto il resto (persino i reati) passa in secondo piano. I responsabili regionali ricordano nuovamente di chiamare il 112 solo in caso di effettiva necessità. Per informazioni generiche sul proprio stato di salute in relazione ai sintomi del coronavirus e/o alle procedure da seguire in caso di contagio si prega di contattare il numero verde regionale 800 894 545

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Arturo Bortoluzzi scrive al comune di Arcisate

Sindaco del Comune di Arcisate e per conoscenza Assessore alla Tutela ambientale del Comune di Varese Oggetto: Parco locale della Valle della Bevera. Egregio Signor Sindaco, mi scuso se sono insistente, ma sono trascorsi ormai due mesi da quando si è incontrato con l’assessore alla tutela ambientale del Comune di Varese, che legge per conoscenza, e non è ancora arrivata alcuna nota da parte del Suo Comune (a noi come agli organi di informazione varesini) riguardo la assunzione di una deliberazione di adesione al parco locale. L’abbiamo (il parco) in passato strenuamente promosso, non per una ragione solo teorica ma perché potesse essere tutelata una porzione considerevole del corpo sociale che si disseta con l’acqua proveniente dalla valle (non parlo solo di quello dei comuni della Bevera, ma anche del Comune di Varese) e perché è necessario conservare la natura della valle e la sua preziosa biodiversità censita da Legambiente e da Lega italiana protezione uccelli. Perché possa essere possibile realizzare tutto ciò, la adesione del suo Comune è determinante. Non vogliamo che rimanga solo un sogno, realizzare l’aspettativa di Furia: creare un parco che partisse dal lago di Varese, salisse al Campo di fiori e scendesse alla Bevera. Abbiamo, così, atteso oltre 40 anni perché questo parco potesse essere realizzato. Ora c’è una adesione di tutti i Comuni della Bevera riguardo ad una zona di tutela. C’è anche un accordo per la gestione del parco locale tra il Comune di Varese e il Parco Naturale del Campo di fiori. Manca però il Suo Comune. Non capiamo la ragione di questo immobilismo. Attraverso la realizzazione di una zona di tutela, è possibile non solo ipotizzare una forte difesa delle persone che abitano all’interno della stessa. È anche necessario che ci siano attività di studio volte ad individuare diverse possibilità di occupazione dei cittadini in linea con gli scopi di protezione del territorio. Si dovranno, perciò anche congetturare, attività economiche redditizie e che abbiano a godere anche di agevolazioni specifiche e riservate, di solito, a quelle che sono sostenibili e che siano volte a valorizzare prodotti del territorio. Perché si possa arrivare, in fretta, a concretare un simile risultato (costruzione di un parco non opprimente, ma incentivante), continuiamo a sollecitarla. Tutti i paesi del mondo hanno trovato l’accordo perché coloro che abitano un territorio non abbiano a consumare le risorse del medesimo al di fuori di quelle che sono le loro strette necessità, così da non impedire alle generazioni future di poter fare lo stesso. Riteniamo sia necessario addivenire a questo risultato in fretta. Invece, non solo non c’è, infatti, l’adesione del Comune al parco, ma neppure c’è anima viva che abbia congetturato ipotesi di attività che nel medesimo sia possibile realizzare. Allora Signor Sindaco la smetta di praticare la stessa manfrina propria del suo predecessore che ha fatto di tutto per far mancare la sua adesione al parco), ma invece, muti questo atteggiamento e, per favore, faccia qualcosa in più di lui. Contatti, allora, tutti gli altri comuni della Valle della Bevera. Faccia presente la necessità del Comune di Arcisate di affrontare anche quelle che possano essere le attività prioritarie che il parco possa perseguire, non solo in un’ottica di tutela naturalistica, ma anche, di suo sviluppo economico. Si è mossa, condivisibilmente, Legambiente Valceresio per richiedere una adesione al parco locale da parte del Comune di Arcisate. Ebbene, venga dato un preciso incarico alle dette associazioni ambientaliste, Amici della Terra e Legambiente, per poter stabilire cosa possa farsi da parte dei cittadini della Bevera sulla base di come altri comuni nazionali e internazionali abbiano affrontato un problema analogo a quello della Valceresio. Allo scopo di poter mantenere un rapporto fondato se non altro sul rispetto con noi risponda per favore alle nostre lettere come è stabilito dalle leggi nazionali, regionali e comunitarie. Certamente noi, in caso di suo silenzio si è tenuti a non subire un simile atteggiamento prepotente ma a rivolgerci al Difensore civico per poter avere le risposte a tutte le domande da noi poste. In attesa di ricevere riscontro nel rispetto della Legge, porgiamo cordiali saluti. Il presidente Arturo Bortoluzzi

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Selezione del Revisore dei conti Fondazione “Fratelli Paolo e Tito Molina Onlus”

Online il bando per la selezione del Revisore dei conti per la Fondazione “Fratelli Paolo e Tito Molina Onlus”

Le domande entro il 27 febbraio

 

È online il bando per candidarsi al ruolo di revisore dei conti della Fondazione “Fratelli Paolo e Tito Molina Onlus”. Lo statuto dell’ente stabilisce che la nomina di questa figura professionale competa al Consiglio di amministrazione, su proposta del sindaco di Varese. 

Tra i requisiti indispensabili per concorrere alla carica di revisore c’è quello di essere iscritto al Registro dei Revisori Ufficiali dei Conti nonché all’Albo dei Dottori Commercialisti o dei Ragionieri. A chi verrà nominato spetterà il ruolo di controllare la gestione economico finanziaria della fondazione, accertare la regolare tenuta della contabilità ed esaminare annualmente i bilanci rilasciandone apposita certificazione. Il testo completo del bando si può consultare online sul sito del Comune.

Le candidature dovranno pervenire al Comune di Varese entro, e non oltre, le ore 12 del 27 febbraio 2020. Tre, come da prassi, le modalità previste per l’invio: presentando la domanda direttamente alla Segreteria Generale del Comune di Varese in via Sacco n. 5, oppure tramite raccomandata con avviso di ricevimento indirizzata al Comune di Varese – Attività Affari Generali, Controlli Interni e Trasparenza – via Sacco n. 5 – 21100 VARESE, allegando copia di documento d’identità in corso di validità. Infine si può scegliere l’opzione dell’invio tramite posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo protocollo@comune.varese.legalmail.it indicando nell’oggetto “cognome/nome – candidatura Revisore Molina“. Anche in questo caso è indispensabile allegare copia di documento d’identità.

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Coloranti in eccesso nei confetti rossi con mandorla a marchio Pelino

Richiamati tutti i lotti e le scadenze dei confetti rossi alle mandorle a marchio Confetti Pelino per rischio chimico da colorante. Coinvolti i supermercati Carrefour che hanno provveduto a ritirare dagli scaffali i confetti con mandorla rossi (AVOLA MEDIA) a seguito dell’accertamento della presenza di troppo colorante E 124 rosso cocciniglia

Carrefour ha disposto il richiamo di tutti i lotti e le scadenze dei confetti rossi alle mandorle a marchio Confetti Pelino (AVOLA MEDIA) a seguito dell’accertamento della presenza di un additivo consentito ma presente in concentrazioni troppo elevate in questo lotto, prodotto dall’azienda Mario Pelino srl, con sede dello stabilimento a Sulmona(AQ), alla via Stazione Introdacqua n 55. Il prodotto interessato è venduto in confezioni da 250 grammi. Il provvedimento è stato assunto a causa del riscontro in quantità troppo elevate del colorante E124 rosso, che si ricava dalla cocciniglia.

Che cos’è l’additivo E124 rosso cocciniglia? Questo ingrediente è detto anche Ponceau 4R e si tratta di un colorante di sintesi catalogato dall’Unione europea come additivo alimentare con la sigla E124. Rispetto ad altri di colore rosso che usano la cocciniglia, l’E124 è un colorante di origine sintetica, il cui uso alimentare è ammesso dall’Ue ma proibito negli Stati Uniti, in Norvegia e Svezia. In Francia è regolamentato dal 2008 con la presenza della dicitura che indica la possibile correlazione con la sindrome da deficit di attenzione e iperattività nell’infanzia.

Esso viene sconsigliato ai bambini perché può dare luogo ad allergie ed eruzioni cutanee ma anche agli allergici all’acido acetilsalicilico, la comune aspirina, e ai soggetti asmatici. Si trova comunemente in caramelle, paste, biscotti, sciroppi, bibite, dolci, gelati, ghiaccioli, marzapane e gelatine.

A scopo cautelativo e al fine di garantire la sicurezza dei consumatori, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda i clienti  che avessero acquistato il prodotto a riportare le confezioni nel punto vendita dove era stato effettuato l’acquisto.

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Autovelox nascosti tra i cassonetti dei rifiuti in Svizzera, il 60% dei multati è italiano

Automobilisti italiani, anche viaggiatori occasionali, salassati dall’autovelox al confine.  Ora il caso di Pregassona fa discutere. Controlli più insidiosi per i spesso transfrontalieri ma anche per gli stessi svizzeri con i radar che in base alle norme elvetiche possono essere anche nascosti

Fare cassa con i soldi degli italiani. È più o meno questa la sintesi di quello che sta accadendo in Canton Ticino, dove nell’ultimo anno gli autovelox hanno staccato multe per qualcosa come 10 milioni di euro e in 6 casi su 10 gli automobilisti fotografati erano cittadini italiani. Una manna per le casse statali e un salasso per i bilanci. Ora dopo il famigerato caso di Camorino, un altro radar “nascosto” è spuntato in questi giorni nel Luganese. Lo si distingue appena. Mimetizzato nel grigio, fa capolino tra due cassonetti. Avvistato dagli automobilisti più guardinghi, ha subito scatenato discussioni. Pregassona, via Giovanni Maraini. La località figura nella lista dei controlli annunciati settimana scorsa dalla polizia. Fin qui nessuna sorpresa. Il problema è, appunto, la collocazione. Proprio in mezzo a due cassonetti interrati, distinguibile a fatica. La posizione ha evidentemente lo scopo di cogliere l’automobilista in fallo, e non di fare prevenzione. Siamo davanti a un chiaro tentativo di fare cassa. La questione è oggetto di dibattito da tempo. Il radar di Camorino, che aveva staccato multe per qualcosa come 9,3 milioni di euro e in 6 casi su 10 gli automobilisti fotografati erano cittadini italiani, ha suscitato un’interrogazione parlamentare. Vista la serietà delle pene, il contesto e soprattutto la funzionalità andrebbero valutate con riguardo e buonsenso. Cosa che purtroppo non sempre accade. Il problema è soprattutto per i viaggiatori occasionali, in molti casi italiani o stranieri provenienti da altri Paesi. Non si può negare, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che quello sia il classico sistema per fare cassa, anche se gli svizzeri dicono che è stato messo per motivi di sicurezza

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“Possibile contaminazione microbiologica”, Penny Market richiama i tortelloni al prosciutto crudo Fior di Pasta

La catena dei supermercati Penny Market ha disposto il richiamo di un lotto di tortelloni al prosciutto crudo a marchio Fior di Pasta per una possibile contaminazione microbiologica. I tortelloni richiamati sono stati prodotti per Penny Market dall’azienda Pastificio Davena Srl, nello stabilimento di via San Domenico Savio 66/68 a Brusaporto, in provincia di Bergamo. Il prodotto interessato è venduto in buste da 1 kg con il numero di lotto 8619003884 e la scadenza 09/02/2020. Penny Market rende noto che sono interessati dal richiamo i discount di Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Campania, Molise, Basilicata, Calabria e Puglia. A scopo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza dei consumatori, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare il prodotto segnalato e restituirlo al punto vendita d’acquisto, dove sarà rimborsato o sostituito.

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Rischio microbiologico, si allarga il richiamo delle uova. Il Ministero Salute segnala Salmonella enteriditis nelle uova di gallina fresche

Altro richiamo che riguarda le uova prodotte dall’azienda agricola biologica “Olivero Claudio”

Sale il numero di lotti ritirati dal Ministero della Salute per salmonella enteriditis. Le uova provengono dall’azienda agricola biologica “Olivero Claudio” con stabilimento in via Rigrasso a Monasterolo di Savigliano, in provincia di Cuneo, in Piemonte, e vendute con lo stesso marchio. Il richiamo riguarda sia le confezioni da quattro uova sia quelle da sei uova ma anche le uova sfuse. I lotti delle uova interessate dal richiamo del 27 gennaio sono cinque: 1A130120; 2A130120; 2C130120  con data di scadenza fissata al prossimo 10 febbraio e 1A140120 e 2C140120 con data di scadenza fissata al prossimo 11 febbraio. A scopo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza dei consumatori, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto  dei medesimi lotti di appartenenza, di NON consumarlo!