Categorie
ECONOMIA

Milano, il protocollo dell’ABA per contrastare il Covid nei luoghi di lavoro

In occasione del XIV Congresso Europeo di B-BS, tenutosi online dal 24 al 27 giugno 2020, ha avuto luogo un simposio dal titolo “Change of behavioral habits” relativo all’acquisizione e al consolidamento di nuovi comportamenti di igiene al fine di contrastare la diffusione del Covid-19.

La dott.ssa Primavera Abate, Assessore di Garbagnate Milanese, ha ricoperto il ruolo di Chairman durante questa sessione della Conferenza dove sono intervenuti due analisti del comportamento di calibro internazionale: Christoph Bördlein (Professore alla University of Applied Sciences) e Michael McCarthy (Consulente presso la Sustain Leangains).

La pandemia da Covid-19, ancora in essere, ci ha costretti a rivedere le nostre abitudini, i nostri modi di agire e di interagire con le persone.

In altre parole, ha richiesto un cambiamento dei nostri comportamenti, perfino i più comuni e automatici come il comportamento di “toccarsi il viso”.

La strada maestra da perseguire ci è stata indicata dall’Applied Behavior Analysis (ABA).

Il Professor Bördlein ha iniziato la sua trattazione, facendo appello all’ABA come Scienza che permette di migliorare i comportamenti e alla Behavior Based Safety (B-BS) come la miglior applicazione dell’ABA nell’ambito della sicurezza sul lavoro.

Sono stati condotti numerosi studi che hanno dimostrato come l’adozione dei principi comportamentali sia efficace nel rendere più efficaci i comportamenti in svariati ambiti e contesti: organizzativo, comunitario, educativo e sanitario.

L’attenzione durante il simposio è stata principalmente riposta sui comportamenti di igiene e sulle modalità con cui è possibile incrementare l’adozione di tali comportamenti al fine di contrastare il rischio di contagio da Covid-19.

È stato riportato come esempio uno studio condotto dal Professor Bördlein e dai suoi studenti all’interno di una mensa universitaria con la finalità di aumentare il comportamento di igienizzarsi le mani prima di toccare qualsiasi utensile.

Si è osservato che attraverso l’applicazione di un dispenser igienizzante per le mani all’ingresso della mensa ma soprattutto di un prompt, ossia di un suggerimento sotto forma di poster in cui veniva esortata la persona ad igienizzarsi le mani, un maggior numero di persone si sanificava le mani prima di entrare in mensa.

Mike McCarthy si è inserito nella trattazione del Professor Bördlein, enfatizzando l’importanza che riveste l’ABA in questo particolare frangente storico in cui la pandemia da Covid-19 incalza e si diffonde a macchia d’olio.

“La sfida, ha dichiarato Mike McCarthy, consiste nel cercare di accelerare il più possibile l’adozione di comportamenti di sicurezza traducendoli in abitudini e riducendo così il rischio di contagio e il numero di decessi”.

L’abitudine nel mondo ABA viene definita come un comportamento che avviene senza esserne consapevoli in modo tale da poter essere mantenuto a lungo termine.

Un esempio di abitudine è il comportamento di “allacciarsi la cintura di sicurezza” appena si sale in macchina.

Come possiamo quindi accelerare il processo di apprendimento dei comportamenti di sicurezza (sanificare le mani, mantenere il distanziamento sociale, indossare la mascherina, etc…) e trasformarli il più rapidamente possibile in abitudini consolidate nel tempo?

Mike McCarthy ha riportato tre strumenti, risultato dell’integrazione tra i principi comportamentali dell’ABA e la Lean manufacturing, indispensabili ad attuare rapidamente il processo di apprendimento dei comportamenti di sicurezza.

In primo luogo, fa riferimento a stimoli antecedenti ambientali (come cartelli, segnaletiche, oggetti) i quali risultano efficaci solo se collocati nel punto d’uso.

Ad esempio, posizionare e vedere il dispenser all’ingresso di un ufficio è un antecedente più efficace nell’evocare il comportamento di igienizzare le mani.

Il secondo strumento utile sono le osservazioni preventive B-BS o Lean walks, ossia i sopralluoghi all’interno degli ambienti di lavoro per osservare i comportamenti agiti.

Per non generare sospetto nelle persone è utile spiegare ciò che si osserva, l’importanza e lo scopo di tali osservazioni.

In ultimo, il rinforzo positivo fornito a seguito di un comportamento corretto, deve essere immediato, specifico, coerente e personalizzato.

Il rinforzo positivo può essere un elogio verbale oppure non verbale, come l’EPT (Eye contact – Point – Thumbs up). Ad esempio, un collega nota un nostro comportamento corretto ed esprime un commento o un gesto di approvazione.

Queste tipologie di rinforzi positivi e ripetuti nel tempo sono ciò che determinano l’adesione, il consolidamento e il mantenimento del comportamento corretto nel lungo termine e, dunque, lo sviluppo di nuove abitudini!

La Società Scientifica AARBA è impegnata da anni a stimolare il dibattito pubblico invitando le Istituzioni, le rappresentanze delle categorie Produttive e Sindacali, gli operatori Economici e Sanitari a valutare l’adozione degli strumenti indicati dall’ABA per garantire maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro e come conseguenza diretta in tutta la nostra Società con notevole beneficio per tutti i Cittadini, sopratutto in questo particolare frangente storico in cui il contrasto del Covid è di fondamentale importanza per il nostro Paese e per l’intera Unione Europea.

Categorie
Cronaca

Milano, Processo Comportamentale dell’AARBA per il contenimento del coronavirus

Da una settimana il nostro Paese è entrato nella cosiddetta Fase 2, che permetterà di riprendere gradualmente le attività economiche e sociali con l’obiettivo di recuperare in assoluta sicurezza le nostre abitudini precedenti all’emergenza sanitaria.

Presentiamo gli studi eseguiti dalla Società Scientifica AARBA che vogliono portare un valore aggiunto alle recenti Delibere Governative, introducendo delle azioni e delle routine atte a migliorare i comportamenti individuali sui luoghi di lavoro e nella vita quotidiana, che risulta il metodo più vincente nel lungo periodo, per debellare la ripresa dei contagi.

La gestione dell’emergenza da COVID-19 ha, da un punto di vista scientifico ed evidence-based, solo due soluzioni: Farmacologica (oggi non disponibile) o Comportamentale (oggi esistente e ampiamente sperimentata negli ultimi 15 anni, anche in Italia nelle più importanti Imprese private e dello Stato)

Partendo dal protocollo di elezione per la gestione dei comportamenti (BBS), i ricercatori ed esperti dell’AARBA hanno messo a punto una versione standardizzata del processo che risponde alle esigenze di operare nelle Imprese (e nelle strutture sanitarie) che devono continuare l’attività, con altissimi rischi di perpetuare la diffusione del contagio da COVID-19.

L’adozione di tale processo operativo consente a queste imprese di operare con una riduzione del numero di contagi realisticamente nell’ordine del 70-90%.

Nel processo e nel protocollo specifico per COVID-19 il peso delle azioni da compiere è stato drasticamente ridotto: pochi minuti, 2 volte al giorno, in stabilimento (o in cantiere o

nei trasporti), con misure costanti dei comportamenti di prevenzione, seguiti da azioni di variazione delle azioni inadeguate, esclusivamente con supervisione on line da parte di personale specializzato dedicato da remoto.

L’adozione di tale protocollo, nella versione completa per le organizzazioni sanitarie, sarebbe di particolare facilità applicativa.

Si tratta infatti di applicare” operativamente l’unico metodo scientificamente collaudato e validato per ottenere nell’immediato il controllo della diffusione del virus, in attesa di farmaci specifici su larga scala, per consentire il mantenimento delle attività senza tuttavia interrompere i servizi essenziali.

Il protocollo governativo dice “cosa” fare per comportarsi in modo sicuro, il protocollo scientifico applicativo prescrive “come” sviluppare e garantire quei comportamenti, stabili e generalizzati nel tempo.

In tempi brevi (giorni o al massimo settimane) e soprattutto con esiti misurabili giornalmente su scala parametrica (frequenze, durate dei comportamenti rilevanti) in tutti i gruppi di lavoro.

In estrema sintesi il processo consiste nel redigere un elenco di comportamenti da monitorare attraverso delle checklist che andranno compilate ogni giorno (l’attività impiega circa 2 minuti) da parte dei preposti, o altri collaboratori interni di ogni realtà produttiva.

Dinanzi a comportamenti sbagliati si attueranno le correzioni adeguate a portare la persona ad operare correttamente, secondo gli standard prescritti.

Per garantire un impatto significativo alle nuove routine, si terranno delle riunioni settimanali di circa 12 minuti tra il responsabile del monitoraggio e i collaboratori del reparto o da coloro che segue, per dare e ricevere feedback.

Si dovrà effettuare una riunione mensile tra i dirigenti delle realtà produttive per valutare i risultati e coordinare le azioni correttive necessarie per garantire e mantenere i risultati previsti.

I dati rilevati andranno poi inseriti in un apposito programma che ne consenta l’analisi da remoto da parte di un Analista Comportamentale, che fornirà di volta in volta le specifiche per migliorare, consolidare o mantenere gli obiettivi prefissati da ogni realtà.

Per attuare il processo attraverso le mini-riunioni previste dal protocollo si analizzeranno le singole situazioni, per stilare un piano d’azione e per pianificare la sua esecuzione tra i Dirigenti delle Aziende e gli analisti del comportamento.

La messa a disposizione del protocollo deve passare attraverso il coordinamento e la supervisione delle nostre istituzioni (Ministeri dello Stato e Assessorati delle Regioni), per essere adottato efficacemente, con la rapidità richiesta e su larga scala.

Il Presidente dell’AARBA, Professor Fabio Tosolin ha dichiarato:

“L’attuale situazione ci ha messo davanti a due necessità in conflitto: evitare i contatti a rischio e continuare a lavorare con i relativi assembramenti di persone (vedi aziende ospedaliere e produttive di beni di prima necessità). Soddisfare entrambe le necessità è possibile.

Lo è solo ed esclusivamente adottando in maniera rigorosa il protocollo comportamentale, scientifico ed evidence-based della Behavior-Based Safety (B-BS). È questo il protocollo messo a punto da scienziati americani alla fine degli anni ’70 e adottato in migliaia di imprese e anche in strutture sanitarie, con esiti su cui concorda tutta la comunità scientifica di riferimento. Sono molti i lavoratori protetti da questo scudo scientifico anche in Italia, ma è indispensabile adottarlo su larga scala – anche perché il comportamento è l’unico DPI che… non costa – per evitare che il Coronavirus possa mietere vittime nella cosiddetta FASE 2 e quando probabilmente si riattiverà in autunno.”