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Avvistamento eccezionale di una migrazione di oltre 64mila tartarughe

Avvistamento eccezionale di una migrazione di oltre 64mila tartarughe. Il video è stato girato lungo la Grande Barriera corallina. Una enorme colonia di esemplari mai vista fino ad ora è stata ripresa da un drone vicino Raine Island in Australia.

Le immagini catturate con un drone di una grande colonia di esemplari di tartarughe verdi in Australia, dal Dipartimento dell’Ambiente e della Scienza del governo del Queensland, hanno dell’eccezionale. Si tratta molto probabilmente di uno dei maggiori avvistamenti mai avvenuto, almeno per quanto riguarda le tartarughe marine, di almeno 64mila tartarughe verdi che si sono radunate ai margini della Grande barriera corallina durante la stagione di nidificazione. Il filmato è stato catturato dagli scienziati del Dipartimento dell’Ambiente e della Scienza del governo del Queensland a Raine Island, una baia di corallo a circa 620 chilometri a nord-ovest di Cairns. Le tartarughe verdi, che prendono il nome dal colore della loro cartilagine, si trovano principalmente nelle acque tropicali e subtropicali e migrano su lunghe distanze. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti“, è sempre bello vedere tanti esemplari in natura che si muovono in gruppo, ma lo sguardo si incanta letteralmente quando l’avvistamento come in questa clip ha dell’eccezionale. Ecco il video: https://youtu.be/8jBB9BdAd9w

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Prede che inseguono il predatore. Nel video un grande squalo bianco inseguito dai tonni

Prede che inseguono il predatore. Nel video un grande squalo bianco inseguito dai tonni. L’avvistamento con un drone. Si tratta di un fenomeno rarissimo. Si tratta di un fenomeno raro: le prede che inseguono il predatore. Lo ha immortalato un video, che ha a dir poco dell’incredibile, girato con un drone nella baia del Messico al largo della California. Un gruppo di tonni sembra inseguire un feroce squalo bianco per potersi grattare sulla sua coda. In due ci riescono, poi lo squalo si dilegua. Per gli esperti la spiegazione potrebbe essere questa: i tonni sono infestati da parassiti e devono grattarsi e la pelle dello squalo bianco è ruvida come carta vetrata. I tonni però sono molto furbi a grattarsi dalla coda, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,mai si presentano al muso dello squalo. Ecco il video: https://youtu.be/HSpQnooHn7E

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Ambiente

Lo Studio legale BSVA di Varese al fianco di Comuni Riuniti srl nell’appello al Consiglio di Stato

BSVA Studio Legale e Tributario, con gli Avvocati varesini Luca Franceschet e Francesco Senaldi, assiste Comuni Riuniti s.r.l. nell’appello al Consiglio di Stato avverso l’ordinanza cautelare di rigetto n. 185/2020 del TAR Piemonte adito per l’impugnazione della delibera di risoluzione della convenzione di servizio emessa da ATO n. 2 Piemonte.

Comuni Riuniti Società Di Gestione Di Servizi Comunali s.r.l., società di gestione del Servizio Idrico Integrato che dal 2003 amministra il servizio di quindici Comuni Piemontesi (Albano Vercellese, Alice Castello, Bioglio, Borgo d’Ale, Callabiana, Crova, Dorzano, Ghislarengo, Lenta, Mezzzana Mortigliengo, Moncrivello, Netro, Quinto Vercellese, Salasco, Zubiena), aveva presentato appello al Consiglio di Stato contro l’ordinanza cautelare emessa dal TAR Piemonte di rigetto avverso la delibera di risoluzione della convenzione di servizio decisa dall’Autorità d’ambito ATO n. 2 Piemonte.

L’ATO n. 2 – organismo pubblico che assolve i compiti e le funzioni di servizio idrico integrato in 172 comuni di Biellese, Vercellese e Casalese – aveva deciso lo scorso 12 dicembre di risolvere la convenzione di servizio per la gestione del Servizio Idrico con Comuni Riuniti.

La Società Comuni Riuniti è stata appoggiata nell’impugnazione della ordinanza cautelare anche dai Comuni di Albano Vercellese, Borgo d’Ale, Dorzano, Lenta, Moncrivello, Quinto Vercellese, Salasco e Zubiena.

BSVA Studio Legale e Tributario – realtà con uffici a Milano, Varese e Monsa – offre un servizio completo di consulenza legale nei settori del diritto civile, commerciale, societario, bancario, assicurativo, tributario, del diritto del lavoro, diritto dello sport, del diritto della concorrenza, diritto penale, diritto amministrativo, IP & IT, contenzioso, compliance aziendale, recupero crediti, arbitrati e ADR. Inoltre, BSVA opera nel settore della consulenza tributaria, societaria, aziendale e contabile, fornendo servizi professionali altamente qualificati a persone fisiche, PMI e grandi gruppi di società.

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Ambiente

Uomo aggredito da orso – VIDEO

Uomo aggredito da orso – VIDEO

                                                

Un uomo è rimasto ferito per un attacco di un orso nella serata di oggi a Yaroslavl in Russia, porto sul fiume Volga, sede di università e di aeroporto. Una telecamera di sorveglianza ha immortalato il momento dell’attacco. Lo ha riferito il portale internet Yarnews che spiega che l’episodio è accaduto intorno alle 00:09 locale e che un tassista che ha salvato il passante suonando il clacson e lampeggiando con i fari, ha soccorso l’uomo, un 26enne del luogo, che è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale e medicato per un morso alla coscia e altre ferite. Le sue condizioni non risultano gravi. In Russia, in uno studio specifico, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” sono stati documentati 704 incontri negli ultimi anni oltre questo “nuovo attacco”; nessuno di questi ha implicato aggressività o ferimenti. Da ultimo nel 2010, si è registrato un incidente mortale nella parte nord occidentale del Paese. Ecco il video: https://youtu.be/daeccatwFls

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Cronaca

Ambiente. Volare in cielo pulito con i motori al plasma.

Ambiente. Volare in cielo pulito con i motori al plasma. Sviluppato in Cina un prototipo di propulsore per aereo che può rivoluzionare il trasporto con le ali 

Una nuova tecnologia ha fatto capire che il futuro dell’aeronautica potrebbe essere molto diverso dalla realtà a cui siamo abituati. La scoperta in questione, infatti, che un giorno non lontano, forse, soppianterà i motori a reazione che fanno viaggiare gli aerei, è il plasma ad aria a microonde e la sua efficacia è stata dimostrata da un prototipo realizzato dall’Università di Wuhan, in Cina. Si tratta di un motore green, pensato per rendere meno gravosi sull’ambiente i viaggi aerei: i consumi degli aeroplani, infatti, contribuiscono in maniera severa all’inquinamento e al riscaldamento globale. Secondo gli scienziati cinesi, il motore al plasma non necessita di alcun combustibile fossile, non produce emissioni di carbonio e dunque risulta completamente innocuo per l’ambiente. Non sono stati rivelati molti dettagli su questa tecnologia, da quello che filtra dalla Cina pare che i ricercatori abbiamo creato un getto di plasma comprimendo l’aria e utilizzato un forno a microonde per ionizzare il flusso d’aria pressurizzato: questa combinazione tra alta temperatura e alta pressione permetterebbe di generare una potenza tale da riuscire a far viaggiare un aereo. Questa soluzione, pertanto, migliorerebbe i risultati ottenuti da altri motori al plasma, come quelli allo xeno utilizzato per la sonda spaziale Dawn della Nasa, inutilizzabili sulla Terra perché incapaci di superare l’attrito dell’atmosfera e produrre sufficiente potenza. Il motore a getto di plasma, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, riesce a sollevare una sfera di acciaio da 1 kg su un tubo al quarzo del diametro di 24 mm: in proporzione, la pressione di spinta è del tutto simile a quella di un motore a reazione di un comune aereo commerciale. I cinesi sono sicuri: il motore al plasma potrà presto rappresentare un’alternativa ai classici propulsori e aiutare a rendere i viaggi più sostenibili. Una visione ambiziosa per il futuro soprattutto per la salvaguardia dell’ambiente, finalizzata a ridurre le emissioni dei mezzi di trasporto aerei. 

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Effetto coronavirus e Ambiente: lupo avvistato a Leuca.

Effetto coronavirus e Ambiente: lupo avvistato a Leuca. Lo Sportello dei Diritti: “Un miracolo della natura”. L’epidemia riduce le attività umane, così gli animali selvatici, approfittando del silenzio da lockdown, escono allo scoperto.

Mentre il mondo è quasi fermo a causa del Covid 19, con le strade silenziose per l’assenza di traffico e la gente chiusa in casa per le misure imposte dal contenimento dell’epidemia di coronavirus, gli animali si riappropriano dei loro spazi e si aggirano indisturbati per le città. Molte emittenti televisive e giornali on line come LECCEsette, hanno documentato l’arrivo di animali nei posti più impensati grazie alla segnalazione di persone che hanno avuto la possibilità di vedere animali proverbialmente molto schivi dove non ce li si aspetterebbe. Ad esempio, il sig. Claudio Vallo, ha avvistato e filmato un esemplare di lupo femmina nel porto turistico della marina di Leuca. Un’insolita visione di un un’animale abituato alla foresta che raramente si avvicina alle abitazioni con estremo sospetto mentre in questo caso appare tranquillo ed indisturbato. Il canide lupino dopo essere spuntato in mezzo a delle vetture, si è messo a passeggiare in solitaria sulla strada, passando di fianco a un’auto per poi fare marcia indietro e allontanarsi: dovrebbe trattarsi dello stesso lupo, avvistato l’altro ieri a Tricase, sulla provinciale per Marina Serra. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è un “miracolo naturalistico” perché questi animali si muovono in grado di percorrere fino a 120 km al giorno. Tuttavia nessuna paura, anche perchè il lupo ha una paura atavica dell’uomo, non lo aggredisce dalla fine del’700, quando era diffusa la rabbia. Questo è un animale che va solo protetto. Ecco il video: https://youtu.be/IQrIxBY-tzk

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Ambiente, notizia shock: sequestrate 13 tonnellate di pinne di squalo di diverse specie in via d’estinzione

Ambiente, notizia shock: sequestrate 13 tonnellate di pinne di squalo di diverse specie in via d’estinzione. Aperta un’indagine

Il dipartimento doganale di Hong Kong ha scoperto due fenomeni di contrabbando di pinne di squalo essiccate. Entrambi i rilevamenti sono stati effettuati al Kwai Chung Customhouse Cargo Examination Compound, il primo il 28 aprile e il secondo il 4 maggio. Lo ha annunciato lo stesso Dipartimento in un comunicato stampa. Le pinne di squalo sequestrate sono circa 13 tonnellate, sono parte di specie in via d’estinzione, per un valore di mercato di circa 8,6 milioni di dollari. L’operazione è stata da record, non ci sono mai stati casi del genere nè per peso della merce sequestrata, nè per il valore di essa. Le pinne sono state trovate in due container in arrivo a Hong Kong e partiti dall’Ecuador. In seguito alle prime indagini, il 29 aprile i doganieri hanno arrestato un sospetto di 57 anni a Sai Ying Pun. È stato però al momento rilasciato su cauzione in attesa del proseguimento delle indagini, che sono tuttora in corso. Ai sensi dell’ordinanza sulla protezione delle specie animali e vegetali in via di estinzione, ricordano i doganieri di Hong Kong, chiunque sia ritenuto colpevole di aver importato o esportato una specie in via di estinzione senza licenza rischia una multa fino a 10 milioni di dollari e una pena detentiva fino a 10 anni. Queste antiche creature sono vittime di un vero e proprio sterminio, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,sono più di cento milioni gli squali ammazzati ogni anno. Se questa tendenza non si invertirà molte specie di squalo saranno condannate all’estinzione. La causa principale che minaccia la sopravvivenza degli squali è la pratica chiamata shark finning che consiste nel tagliare la pinna dorsale degli squali che viene usata per scopi alimentari. Questa tecnica, in voga soprattutto in Asia, implica oltretutto un’enorme sofferenza per gli animali: allo squalo viene recisa la pinna appena pescato, dunque vivo e cosciente, dopodiché, poiché il resto della carne non ha valore, l’animale viene gettato in mare agonizzante, destinato ad una morte lenta e dolorosa. Tutto questo per un piatto di zuppa, pietanza rinomata un tempo elitaria e ormai, in seguito al boom economico, sempre più diffusa tra il ceto medio. Il consumo di zuppa di pinne di squalo, diffuso principalmente in Cina e Vietnam, contribuisce direttamente all’uccisione di quasi la metà degli squali. Come dimostra l’operazione doganale da record sopra indicata, lo shark finning ha ormai raggiunto livelli insostenibili e potrebbe causare la scomparsa locale o addirittura globale di molte specie minacciate. Per tale ragione è necessario controllare il mercato delle pinne di squalo stabilendo e, soprattutto, facendo rispettare le normative.

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Ambiente

Ambiente e lockdown da coronavirus. Un orso si arrampica su un balcone ieri notte nel centro di Calliano in Trentino

Ambiente e lockdown da coronavirus. Un orso si arrampica su un balcone ieri notte nel centro di Calliano in Trentino. Lo Sportello dei Diritti: “La natura riguadagna i suoi spazi”

                 

Non capita spesso di vedere un orso avvicinarsi a un centro abitato. E meno frequente ancora è che questo possa intrattenersi su un balcone, sfoggiando doti acrobatiche, come invece è avvenuto la scorsa notte nel centro di Calliano, un piccolo paesino situato in Trentino. Il plantigrado si è arrampicato al primo piano di un’abitazione, dondolandosi sul terrazzo per un po’ come se fosse su di un’altalena, prima di balzare nuovamente a terra e fare ritorno nei boschi. La scena è stata immortalata da un abitante con il suo smartphone e pubblicata sul pagina Facebook del sindaco del paesino, Lorenzo Conci. Sul posto sono intervenuti anche Vigili del Fuoco, i Carabinieri e la Guardia Forestale. Secondo i media locali l’orso potrebbe essere arrivato dal Trentino orientale, attraversando l’autostrada del Brennero che in questo periodo di pandemia è deserta. E’ chiaro evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che è l’ennesima dimostrazione di come l’isolamento sociale di questi giorni, il fermo delle attività umane derivante dall’emergenza sanitaria in corso, abbia liberato spazi per la natura, concedendo agli animali quello di cui gli uomini si sono dovuti privare causa forza maggiore: la libertà di muoversi a loro piacimento in una natura sempre più pulita, un pianeta sempre più pulito. Ecco il video: https://youtu.be/-io5C6TCnDg

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Cronaca

Ambiente. Mare senza barche, squalo nel porto turistico: immagini straordinarie

Ambiente. Mare senza barche, squalo nel porto turistico: immagini straordinarie. Uno squalo spunta nelle acque della darsena di Sèle in Francia sul Mediterraneo. Si tratta di uno squalo azzurro, noto anche come verdesca, che in media può essere lungo dai 1,82 ai 3,3 metri. Lo Sportello dei Diritti: “La natura riguadagna i suoi spazi”

A causa della quarantena da Coronavirus, molte meno barche, pescherecci e navi viaggiano per mare e un predatore si è avvicinato nel porto di Sèle, nel sud della Francia, una città tra mare, canali e stagno di Thau, chiamata la “Venezia della Linguadoca”. Più precisamente si tratta di una verdesca, conosciuto anche come squalo azzurro. Uno squalo, appunto, che abita acque profonde temperate e tropicali in tutto il mondo. Accompagnato da diversi pesci pilota, si è spinto fino a riva nel porto turistico suscitando la curiosità dei presenti. Nel Mar Mediterraneo lo squalo azzurro non è raro, ma è invece rarissimo che si avvicini alla costa. E’ chiaro evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che è l’ennesima dimostrazione di come l’isolamento sociale di questi giorni, il fermo delle attività umane derivante dall’emergenza sanitaria in corso, abbia liberato spazi per la natura, concedendo agli animali quello di cui gli uomini si sono dovuti privare causa forza maggiore: la libertà di muoversi a loro piacimento in un mare sempre più pulito, un pianeta sempre più pulito. Quando tutto questo sarà finito bisognerà trattarlo con più rispetto, non potremo tornare ad inquinare questo pianeta. Ecco il video: ttps://youtu.be/fAXYIvLee2E

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CULTURA

Il Fondo Ambiente Italiano – FAI. 45 anni di storia

Il Fondo Ambiente Italiano nacque il 28 aprile 1975. La sua missione è “tutelare e valorizzare il patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano”. Si occupa di tutelare beni ricevuti grazie a donazioni, in eredità o in concessione. Dal primo bene concesso nel 1977 è sempre presente per la valorizzazione di un patrimonio troppo spesso ignoto e inesplorato.

Spesso si ha la sensazione di conoscere quello che si ha attorno. Raramente questo è vero. Frequentemente si pensa di avere nozioni sul patrimonio che si trova accanto a noi. A volte quest’affermazione è veritiera. Molte altre non c’è altro di più lontano dalla realtà di questa consapevolezza.

Sono le scuole che si occupano di trasmettere la conoscenza dell’esistenza stessa del Fondo. Attraverso uscite didattiche e in aula. Troppe volte questo trasferimento di sapere viene tralasciato perché di minore importanza. Specialmente in una Nazione in cui lo studio delle arti, della letteratura e della storia è considerato come uno svantaggio per l’esistenza di una persona. In cui questi studi subiscono la reputazione di discipline minori. In cui sono soggetti a derisione e scherno.

Si ha la sensazione che un luogo storico-artistico sia meno importante di una formula matematica. Senza nulla togliere alle altre discipline, si rischia di polverizzare l’importanza del patrimonio. Di disperdere l’arte, la cultura, la storia a fondamento di una comunità.

Si conosce più il lontano del vicino. In un’epoca caratterizzata da un’esterofilia dilagante, quello che si ha a portata di mano sfugge. In un mondo sempre più globalizzato ci si dimentica di quello che si ha vicino. Sia nelle relazioni sia per quanto riguarda il patrimonio che ci circonda. Si è in presenza di una società che, giustamente, reputa necessaria la scoperta del nuovo e del diverso. Molto spesso però, ingiustamente, dimenticando quello che ha al proprio fianco. Una realtà vicina geograficamente ma che diventa sempre più distante.

Così com’è importante lo studio e la conoscenza della fisica, della chimica, della grandezza di un pianeta piuttosto che dell’anatomia di un elefante; lo è quello della storia della regione lombarda, dei suoi siti artistici e culturali. Così com’è importante lo studio del funzionamento di un motore, è importante la conoscenza e la valorizzazione delle Saline Conti Vecchi a Cagliari. Così com’è necessaria la trasmissione della cultura e della storia egizia, cinese o mbuti, lo è quella della cultura medievale lombarda o trentina. È così ugualmente necessario lo studio di una pratica Yanomami e lo studio della nascita e dell’utilizzo del Castello di Avio.

Il FAI si occupa di questo. Di preservare, valorizzare e trasmettere a questa generazione e a quelle future, il paesaggio, i monumenti, la cultura e l’arte che servono a studiare e capire il presente. Come possiamo pensare di capire l’odierno – in tutte le sue sfaccettature – se non studiamo il passato? A partire dal passato che ci circonda.

Il primo bene di cui si occupò il Fondo è Cala Junco (Isola di Panarea) – caletta donata da Pietro di Blasi nel 1977. Non tutti sanno però che tra le prime donazioni ci fu il Monastero di Torba – monastero di origini romane a Varese. Il sito vanta di essere il primo bene restaurato dal Fondo. Restauro che portò alla luce gli affreschi del periodo longobardo.

Proprio nella Provincia di Varese sono presenti diversi beni gestiti dal FAI. Casa Macchi a Morazzone, la Torre di Velate e soprattutto – la più famosa – la Villa e Collezione Panza. Donata al FAI nel 1996 da Giuseppe e Giovanna Panza, è una villa settecentesca. Vi è presente una collezione di arte contemporanea statunitense e ospita diverse mostre.

Perché, nonostante questo, è così poco conosciuta ai più nonostante la sua importanza? Perché è così poco studiata e visitata anche da studiosi e professionisti del settore artistico e culturale? A volte studiosi e insegnanti trascurano questi siti considerati minori a favore di altri più conosciuti, maggiormente degni di nota. Reputandolo di minore importanza si ha il rischio di non inserirlo nella lista dei beni degni di essere veicolati alla memoria dei posteri.

È grazie al Fondo Ambiente Italiano se questi beni, questi siti, vengono tutelati e valorizzati. È grazie ai suoi lavoratori e volontari se vengono preservati e la loro memoria viene divulgata. Se viene diffusa la storia, l’arte, il paesaggio di un territorio attaccato da spinte esterofile importanti e sempre più penetranti e invasive.