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Caso Cucchi/Casamassima: ANAC esclude carattere ritorsivo o discriminatorio

–   L’Appuntato Sc. Riccardo Casamassima, ascoltato come teste in uno dei procedimenti relativi al caso Cucchi, ha affermato, secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa, di aver “subito diversi trasferimenti e avviati procedimenti disciplinari” per le rivelazioni fatte sul caso Cucchi. Si tratta di affermazioni gravissime, peraltro rese sotto giuramento, che il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri respinge con assoluta fermezza.

Sono infatti le stesse accuse portate nel corso del 2019 all’attenzione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, che aveva avviato un procedimento sanzionatorio nei confronti di sei Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri per presunte condotte ritorsive in danno dell’App. Sc. Riccardo Casamassima.

Il procedimento aveva, appunto, ad oggetto il trasferimento dell’App. Sc. Casamassima, disposto dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri nel giugno 2018 per incompatibilità ambientale dall’8° Reggimento Carabinieri “Lazio” alla Legione Allievi Carabinieri di Roma, ed il successivo impiego presso la Legione. L’ipotesi era che i provvedimenti fossero demansionanti e costituissero una ritorsione a seguito del contributo dato per la riapertura del caso CUCCHI.

L’ANAC, dopo una accurata istruttoria (nella quale i sei Ufficiali sono stati assistiti dal Prof. Avv. Astolfo Di Amato) ha riconosciuto, con delibera del 1 aprile 2020, la piena legittimità dei provvedimenti adottati nei confronti dell’App. Sc. Casamassima ed ha escluso sia qualsiasi carattere ritorsivo o discriminatorio o persecutorio e sia qualsiasi demansionamento.

L’ANAC ha dato atto, in particolare, della sussistenza di condizioni ambientali tali da rendere necessario il trasferimento e della piena rispondenza delle mansioni affidate nel nuovo ufficio al ruolo, al grado ed all’anzianità del militare.

Per quanto concerne poi il riferimento dell’App. Sc. Casamassima a una conversazione intercorsa con un superiore che gli avrebbe riferito la volontà del Comandante Generale di operare non meglio precisate ritorsioni sulla sua persona, si evidenzia che anche tale aspetto è stato oggetto di accertamento da parte dell’ANAC che, nel medesimo provvedimento di archiviazione, ha espressamente evidenziato che si tratta di una conversazione decontestualizzata alla quale possono essere attribuiti significati completamente differenti da quelli prospettati dal Casamassima e che non risulta idonea a dimostrare intenti ritorsivi nei confronti del graduato.

Per quanto riguarda le doglianze dell’App. Sc. Casamassima circa i provvedimenti disciplinari subiti, la stessa Autorità, già in fase istruttoria, aveva escluso ogni responsabilità dell’Arma precisando che si trattava di iniziative disciplinari assunte legittimamente per i comportamenti dallo stesso tenuti.

In ultimo, si rende noto che la querela presentata dall’App. Sc. Casamassima in data 18 gennaio 2019 per diffamazione e rivelazione del segreto d’ufficio nei confronti del Comandante Generale, è stata archiviata dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma in data 23 settembre 2019.

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L’Arma dei Carabinieri esprime le condoglianze per la morte del Brigadiere Calogero Anastasi

L’Arma dei Carabinieri esprime le condoglianze per la morte del Brigadiere Calogero Anastasi, addetto al Nucleo Comando della Compagnia Carabinieri di Vigevano (PV), vittima del coronavirus.

L’Arma piange la scomparsa di un altro carabiniere vittima delle complicanze dell’infezione da coronavirus, il decimo. Il Brigadiere Calogero Anastasi, addetto al Nucleo Comando della Compagnia Carabinieri di Vigevano (PV), è deceduto in mattinata lasciando la moglie e due figli di 23 e 28 anni. Aveva 53 anni.

Entrato nell’Arma nel 1985, dopo il periodo di formazione alla Scuola Allievi Carabinieri di Iglesias (CA), è stato destinato a prestare servizio in Lombardia, prima quale addetto a stazioni CC del Pavese e dal 1996 presso la Compagnia Carabinieri di Vigevano, dove con la sua professionalità e il suo impegno era diventato un punto di riferimento per i colleghi, che oggi ne piangono la perdita.

Il Comandante Generale e tutta l’Arma si stringono compatti intorno alla moglie e ai due figli.

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Cronaca

L’Arma dei Carabinieri esprime le condoglianze per la morte dell’Appuntato Scelto Qualifica Speciale Federico La Rotonda

L’Arma dei Carabinieri esprime le condoglianze per la morte dell’Appuntato Scelto Qualifica Speciale Federico La Rotonda, addetto alla Stazione Carabinieri di Macerata, vittima del coronavirus.

L’Arma piange la scomparsa di un altro carabiniere portato via dalle complicanze dell’infezione da coronavirus. L’Appuntato Scelto Qualifica Speciale Federico La Rotonda, 59enne, addetto alla Stazione Carabinieri di Macerata, è deceduto in queste ore dopo una lunga lotta contro il virus, lasciando la moglie e un figlio 20enne.

Entrato nell’Arma nel 1983, dopo il periodo di formazione ha sempre prestato servizio presso Stazioni Carabinieri, prima in Piemonte, poi in Liguria e infine nelle Marche. Dal 2012 era addetto alla Stazione di Macerata, dove ogni giorno, senza risparmio, dedicava il proprio servizio alla sicurezza di quella comunità.

Il Comandante Generale e tutta l’Arma si stringono compatti intorno alla famiglia che ne piange la perdita.

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Carabinieri

L’Arma dei Carabinieri esprime le condoglianze, App.Sc.Fabio Cucinelli

 

L’Arma dei Carabinieri esprime le condoglianze per la morte dell’Appuntato Scelto Qualifica Speciale Fabio Cucinelli, addetto al Nucleo Carabinieri dello stabilimento militare “Ripristini e Recuperi del Munizionamento” di Noceto (PR), vittima del coronavirus.

 

Nelle ultime ore, a causa delle complicanze di una polmonite da coronavirus, è deceduto l’Appuntato Scelto Qualifica Speciale Fabio Cucinelli, addetto al Nucleo Carabinieri dello stabilimento militare “Ripristini e Recuperi del Munizionamento” di Noceto (PR).

Il militare, entrato nell’Arma nel 1991, da pochi mesi era stato destinato al citato Nucleo, dopo aver trascorso un lungo periodo presso le Centrali Operative di Salso Maggiore Terme (PR) e Parma. Precedentemente aveva prestato servizio per quasi sei anni presso la Stazione Carabinieri di Busetto (PR).

Una vita dedicata semplicemente, eppur così straordinariamente, alla famiglia, al dovere, all’Arma, a servire, con umiltà, ogni giorno il suo Paese per la sicurezza delle comunità in cui ha vissuto, finché oggi il virus lo ha portato via. Aveva 49 anni.

Il Comandante Generale e tutta l’Arma si stringono compatti intorno alla famiglia, alla compagna e in particolare al figlio, che ne piangono la perdita.

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Coronavirus, l’Arma tutela i militari con una polizza“UniSalute s.p.a. del gruppo Unipol”

UniSalute s.p.a. del gruppo Unipol” è l’assicurazione scelta dall’Arma dei Carabinieri che è determinata a tutelare i militari che devono per forza stare in mezzo alla strada, con tutti i i rischi annessi e connessi alla loro importante attività.

“Nell’ambito delle molteplici iniziative adottate dall’Arma dei Carabinieri a tutela del proprio personale impegnato nell’emergenza covid-19, nella giornata odierna il Fondo Assistenza Previdenza e Premi per il personale dell’Arma dei Carabinieri ha sottoscritto una polizza sanitaria con la Compagnia d’Assicurazione “UniSalute s.p.a. del gruppo Unipol” a favore di tutti i militari dell’Arma che contrarranno il virus Covid-19.”

Una scelta importante e significativa, per i militari, le loro famiglie e di cui noi comuni cittadini non possiamo che compiacerci.

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L’Arma dei Carabinieri: condoglianze per la morte del C.S. Mario D’Orfeo e del Mar. Magg. Fabrizio Gelmini

L’Arma dei Carabinieri esprime le condoglianze per la morte del Luogotenente C.S. Mario D’Orfeo e del Maresciallo Maggiore Fabrizio Gelmini, rispettivamente comandante della Stazione CC di Villanova d’Asti e addetto alla Stazione CC di Pisogne.

Nota ufficiale

Nella ultime ore, a causa delle complicanze di polmoniti da coronavirus, sono deceduti il Luogotenente C.S. Mario D’Orfeo, 55enne, e il Maresciallo Maggiore Fabrizio Gelmini, 58enne, rispettivamente, comandante della Stazione Carabinieri di Villanova d’Asti (AT) e addetto alla Stazione Carabinieri di Pisogne (BS). Il maresciallo Gelmini lascia una moglie e due figli di 22 e 18 anni.

Entrambi impiegati presso stazioni carabinieri, hanno dedicato la propria vita al dovere, alle istituzioni e soprattutto ai cittadini e alle comunità su cui erano chiamati a vigilare.

Il luogotenente D’Orfeo è stato impiegato alcuni anni a Palermo, sia come addetto a stazione che presso il nucleo radiomobile, successivamente, presso la Scuola Allievi Carabinieri di Fossano (CN), come istruttore e dal 2015 aveva assunto il comando della Stazione di Villanova d’Asti.

Il maresciallo Gelmini, prima come carabiniere e successivamente come sottufficiale, è sempre stato impiegato presso stazioni carabinieri. A quella di Pisogne era giunto nel 1994.

Il Comandante Generale e tutta l’Arma si stringono compatti intorno al dolore delle famiglie dei militari.

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Coronavirus, condoglianze dell’Arma per Claudio Polzoni, appuntato

L’Arma dei Carabinieri esprime le condoglianze per la morte dell’Appuntato Scelto Qualifica Speciale Claudio Polzoni.

L’Arma dei Carabinieri esprime le condoglianze per la morte dell’Appuntato Scelto Qualifica Speciale Claudio Polzoni, addetto alla Centrale Operativa della Compagnia CC di Bergamo, vittima del coronavirus.

 

Nella tarda serata di ieri, a causa delle complicanze di una polmonite da coronavirus, è deceduto l’Appuntato Scelto Qualifica Speciale Claudio Polzoni, 47enne, addetto alla Centrale Operativa della Compagnia CC di Bergamo. L’Arma piange così la seconda scomparsa a causa di questa terribile malattia.

Il militare in servizio alla Centrale Operativa di Bergamo da quasi dieci anni, era divenuto un valido riferimento per i colleghi in pattuglia sul territorio bergamasco e per tutti coloro che si rivolgevano al “112” per chiedere aiuto, un consiglio o semplicemente per una rassicurazione.

Una vita dedicata alla propria famiglia, al prossimo, all’Arma.

Il Comandante Generale e tutta l’Arma si stringono compatti intorno al dolore alla famiglia del militare.