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Il silenzio continua ad essere predominante per la tutela delle Vittime e degli italiani

CORONAVIRUS, BERTOGLIO (AVRI): IL GOVERNO SVUOTACARCERI SOSTIENE CAINO E DIMENTICA ABELE

Il silenzio continua ad essere predominante per la tutela delle Vittime e degli italiani, quando invece si tratta della tutela dei carcerati, si odono fin da lontano urla di rivendicazione per i loro diritti negati. Tutto questo mentre il diritto per la vita delle persone oneste viene negato.

Inserire nel decreto “Cura Italia”, il decreto che dovrebbe servire agli Italiani a rimanere in piedi in questo difficile momento di emergenza nazionale, i regali per Caino sbeffeggiando per l’ennesima volta Abele è una vergogna.

In un paese normale, tutto questo non potrebbe succedere neppure lontanamente, perché è assurdo concedere premi e regali a veri e propri criminali. 

Viviamo ormai in un un paese anomalo e bisogna lottare duramente per cambiarlo, riformarlo, riscriverlo totalmente per ridare la certezza al diritto della giustizia e alla dignità per le vittime e per le loro famiglie. 


Angelo Bertoglio

Presidente Associazione 

Vittime Riunite d’Italia 

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CORONAVIRUS, RIVOLTA NEI CARCERI: BERTOGLIO (AVRI) SERVE UN INTERVENTO IMMEDIATO

CORONAVIRUS, RIVOLTA NEI CARCERI: BERTOGLIO (AVRI) SERVE UN INTERVENTO IMMEDIATO E NON INDULTI E AMNISTIE COME CHIESTO DAI RADICALI L’intervento di Angelo Bertoglio, Presidente dell’Associazione Vittime Riunite d’Italia “Mi auguro che il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, possa intervenire velocemente in questa ennesima assurda vicenda, che si sta creando nelle carceri Italiane con atti di violenza e ribellione al sistema carcerario. Va immediatamente data una tutela per l’incolumità degli agenti di Polizia Penitenziaria che già normalmente lavorano in situazione di grande disagio a causa di un sistema carcerario vecchio e ormai al collasso. La rivolta nelle carceri, nasce da una protesta dei detenuti che rivendicano garanzie sanitarie per la paura dei contagi del Coronavirus. I Ministeri della Giustizia e della Salute, spero che possano predisporre una serie di immediate misure specifiche di prevenzione del rischio di diffusione del coronavirus e che possa garantire la salute degli operatori carcerari e degli stessi detenuti. La sospensione dei colloqui tra i detenuti e i parenti è una restrizione per i contagi e non provvedimento disciplinare. Proprio nei giorni scorsi, il Partito radicale per voce di Rita Bernardini, chiedeva al governo, per paura dei contagi nelle carceri e con il numero di sovraffollamento carcerario, chiedeva un indulto/amnistia oppure con pene alternative e domiciliari per circa 8mila detenuti che devono scontare meno di 12 mesi di pena e per altri 8mila circa che devono scontare pene tra i 12 e i 24 per un totale di circa 16mila detenuti. Le rivolte che stanno accadendo nelle carceri con il comportamento violento dei carcerati, sono la chiara ed evidente dimostrazione che le pene vanno scontate dietro le sbarre, senza dare ulteriori aiuti può o meno nascosti”.