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Coronavirus: modifiche fiscali urgenti

Coronavirus: modifiche fiscali urgenti. L’invito al governo del professor avvocato Maurizio Villani, impegnato da anni nelle riforme del fisco e della giustizia tributaria Il professore e avvocato Maurizio Villani, con un articolo/invito al Governo, in piena emergenza “Coronavirus” ha lanciato un appello all’esecutivo circa le molteplici problematiche che si stanno verificando e che si verificheranno sia in materia fiscale che per la giustizia tributaria che lo “Sportello dei Diritti”, nella persona del suo presidente Giovanni D’Agata, ritiene utile rilanciare affinché giungano quanto prima i tempestivi correttivi e non sia troppo tardi: INVITO AL GOVERNO CORONAVIRUS – MODIFICHE FISCALI URGENTI In questo particolare e delicato momento storico causato dal Coronavirus (Covid-19), secondo me, purtroppo, il Governo in materia fiscale si sta comportando in maniera confusionaria e contraddittoria. Infatti, con gli ultimi provvedimento governativi: – non è prevista alcuna sospensione dei pagamenti per gli avvisi bonari, che costringono, quindi, i contribuenti a pagare alle naturali scadenze, con il rischio di sanzioni amministrative del 30%; – è prevista la sospensione di tutti i pagamenti sino al 31 maggio 2020, con il rischio che dall’ 01 giugno 2020 i contribuenti non riescano a pagare a causa della nota crisi finanziaria in atto; – è prevista la sospensione di soli 38 giorni (da lunedì 09 marzo a mercoledì 15 aprile 2020) di tutti i termini processuali in sede di contenzioso tributario, compresi gli appelli, anche se ci sono state difficoltà interpretative sull’argomento ed inoltre molti studi professionali sono rimasti chiusi; – invece, in maniera assurda, è stata prevista la proroga di due anni di tutti i termini di accertamento fiscale, a partire dal periodo d’imposta 2015, il cui accertamento scadrà il 31 dicembre 2022, rispetto al naturale termine del 31 dicembre 2020. A tal proposito, tenuto conto della grave crisi finanziaria ed economica in atto non trovo giustificazione a concedere l’assurda proroga biennale dei termini di accertamento, quando, invece, ai contribuenti è stata concessa soltanto una breve sospensione di giorni 38 per i termini processuali e sino al 31 maggio c.a. per i termini di riscossione, ad eccezione come detto degli avvisi bonari. Secondo me, in sede di conversione del Decreto Legge “Cura Italia” ed in sede di redazione del prossimo Decreto Legge di aprile, il Governo dovrebbe inserire ai fini fiscali le seguenti urgenti e necessarie modifiche: – innanzitutto, abrogare la proroga biennale degli avvisi di accertamento, lasciando le naturali scadenze dei termini di decadenza; – sospendere sino al 30 settembre 2020 i pagamenti di tutti gli avvisi bonari; – sospendere sino al 30 settembre 2020 tutti i pagamenti di riscossione, comprese le iscrizioni provvisorie degli accertamenti esecutivi; – sospendere tutti i termini processuali sino al 30 settembre 2020 senza alcuna eccezione; – prevedere una “PACE FISCALE” per definire tutte le controversie in atto nonchè tutti i pagamenti sino ad oggi non eseguiti o parzialmente eseguiti. La definizione con la “pace fiscale” è giustificata dalla necessaria ed urgente riforma fiscale generale, che deve ridurre sensibilmente l’imposizione fiscale perchè i contribuenti, le aziende ed i professionisti non possono continuare a pagare il 60 o 70% tra imposte e contributi, macigno fiscale che impedirà qualsiasi ripresa economica, nonostante i necessari interventi finanziari dello Stato o, si spera, della Comunità Europea, sino ad oggi rimasta indecisa. Infine, la pace fiscale è giustificata dalla contemporanea riforma della giustizia tributaria, all’interno della riforma fiscale, perchè non si può come oggi consentire che le cause fiscali siano gestite da giudici nominati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) contrariamente a quanto previsto dall’art. 111, secondo comma, della Costituzione, che prevede che il processo deve svolgersi nel contraddittorio tra le parti in condizioni di parità, davanti a giudice terzo ed imparziale; la legge ne assicura la ragionevole durata. A tal proposito, faccio presente che oggi presso le Commissioni Seconda e Sesta del Senato sono in discussione sei progetti di legge di riforma della giustizia tributaria che hanno ripreso molte mie proposte modificative, come evidenziato nel mio sito (www.studiotributariovillani.it). In definitiva, secondo me, se dopo questo difficile e delicato momento storico l’Italia potrà ripartire, come si spera, tra le misure urgenti, oltre quelle sopra citate, sono necessarie riforme strutturali di natura fiscale, di riduzione sensibile delle tasse e di garanzia del diritto di difesa dei cittadini – contribuenti.